martedì 24 gennaio 2012

Non ne posso più!

Costa Concordia è naufragata il 14 gennaio: Dio salvi l'anima ai poveri naufraghi scomparsi.
Ma ancora dopo 10 giorni i mass-media ci sfrangono con ipotesi e teoremi che non esistono, perché NESSUNO SA LA REALE VERITA', ma a tutti, come diceva il buon Andy, piace essere protagonista per un quarto d'ora!
Turatevi le orecchie o voltate canale! Perché ci stanno rincitrullendo tutti, sperando che parlando tanto della Costa Concordia ci dimentichiamo del resto e soprattutto perché non hanno null'altro da dirci???


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lunedì 23 gennaio 2012

La sofferenza, la pazienza e la consapevolezza!

"La pazienza lavora con il tempo. Col tempo, tutto ciò che avete vissuto, anche i momenti più difficili, possono diventare una fonte di arricchimento e di gioia. Nulla infatti accade  senza una ragione: tutto ha un senso, ma sta a voi trovarlo. Nel momento in cui provate una sofferenza, di qualunque natura essa sia, fate in modo che il vostro pensiero non rimanga fisso su quella sofferenza, legato ad essa! Proiettatela nel futuro dicendo a voi stessi che presto avrete dimenticato ciò che ora vi fa tanto male; se invece fosse impossibile dimenticarlo, lo vedrete sotto un'altra luce. Sapendo quanto i nostri stati interiori possano modificarsi con il tempo, si sopportano molte più cose! "
Omraam Mikhaël Aïvanhov

Per me Aïvanhov è sempre stato fonte d'ispirazione e di riflessione. Infatti ho sempre cercato di seguire quanto dice, una filosofia di vita che basa le sue radici in una saggezza ancestrale. Come ripetuto anche dalla legge del karma,   bisogna costruire sulle proprie sconfitte e sui propri dolori ed insuccessi il successo di domani.
Certo che c'è il tempo in cui ci si sente sconfitti, in cui si pensa non potersi alzare dalla batosta che la vita ha inflitto, ma dopo la pioggia viene sempre il sereno: il Sole è e resta lì sopra le nuvole nel Cielo. Quindi la Fede in se stessi, nell'Universo (qualsiasi nome vogliamo dargli) è la principale fonte della nostra Forza. Solo superando noi stessi, le nostre resistenze, i nostri limiti sapremo affrontare  le difficoltà  restando padroni della nostra vita, che non significa fare quel cavolo che ci pare, anzi!!! Un saggio diceva : " La libertà è la scelta di fare con gioia quello che si deve e non quello che si vuole!"

Ad majora!

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domenica 22 gennaio 2012

"La vita è una, e in ogni momento occorre essere coscienti di ciò che si fa, poiché nessun gesto rimane isolato; interiormente o esteriormente, tutto ha delle ripercussioni. Ecco perché è importante imparare anche a salutarsi. Scorgete un conoscente, un amico… Anche se dovete semplicemente fargli da lontano un cenno di saluto con la mano, fatelo coscientemente, in modo da comunicargli la vita attraverso la vostra mano: correnti di energia, raggi di vari colori… Gli scambi più potenti e più benefici non sono necessariamente quelli che si fanno avvicinandosi fisicamente. Si può mettere molto amore e molta luce in un gesto della mano e nello sguardo che lo accompagna. Allora, fate sì che la vostra anima partecipi al vostro saluto e vi partecipi anche il vostro spirito, affinché ciascuno possa sentire che ciò che riceve attraverso quel saluto entra in lui e lo rende migliore. È molto importante avere contatti psichici armoniosi, prima di incontrarsi sul piano fisico per parlare o lavorare! "
Omraam Mikhaël Aïvanhov

Questa riflessione di  Aïvanhov mi è piaciuta e ve la riporto, sempre per reiterare la III legge di Newton : ad ogni azione ne consegue un'altra uguale e contraria!

Troppo spesso con leggerezza compiamo gesti ed atti che portano le loro conseguenze e che con effetto valanga vanno ad incidere nella nostra vita. Troppo spesso si da per scontanto che il pensiero sia irrilevante : invece da esso dipende la direzione della nostra vita, e spesso la riuscita!

Vivere senza consapevolezza dei piccoli gesti che facciamo, significa perdere parte della nostra vita, svuotare di significato ciò che facciamo. Porre attenzione anche nelle piccole cose che facciamo rende la nostra vita piena di tanti significati e ci fa sentire completi e soddisfatti di noi stessi!

Il pensiero è alla base della "magia" quotidiana: se siamo di cattivo umore e non facciamo nulla per cambiare la nostra sarà un' altra giornata di merda! Se nonostante il disagio riusciamo a cogliere attraverso le sfumature il positivo o il bello della nostra vita, anche la condizione più misera prenderà una profondità ed un'essenza migliore!  Provare per credere!

Come sempre AD MAJORA!

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sabato 21 gennaio 2012

Un'altra settimana è passata...

Dopo il periodo full immersion nel mio microcosmo personale interiore, mi son trovata a realizzare che il ritorno dei miei ragazzi era per martedì, eppure solo la settimana prima mi sembrava ancora tanto lontano. Il cuore in sospeso durante i loro voli e finalmente mi son rilassata al loro arrivo, carichi di valige, racconti, sole, rilassati anche loro, nonostante la nostalgia di casa: chiamavano ogni giorno! Hanno speso un capitale solo in telefonate!  Mi chiedo se era per "controllarmi", ma ho sentito anche spesso il loro "mi manchi" . Da buona "mamma" italiana mi è sorta allora un'altra domanda : 'sto cordone ombellicale, che sembra così forte, è da recidere e come??? Dopo aver a lungo ponderato, mi son data la seguente risposta : vuol dire che per ora va bene così! Soprassiedo per il momento al taglio, vediamo come va in corso d'opera!
Poi a metà settimana ho ricevuto un appuntamento di lavoro: il secondo della mia vita!
Il fatto mi ha scombussolato, anche se ho cercato di trascorrere il paio di giorni che mi separava dal colloquio nel modo più normale possibile. Ovviamente sono andata dalla parrucchiera a tagliarmi i capelli che ormai avevano preso l'aspetto di un carciofo in testa. Alla vigilia il dramma: non ho niente da mettermi, cosa mi metto: look casual o look da signora! ho adottato il primo, jeans e maglia, in quanto il look da signora mi invecchia ;) e poi era un privato, amico di una conoscente, ergo un colloquio informale per una piccola ditta. Speriamo bene! La ragazza che mi ha raccomandato è venuta anche lei a darmi man forte ed a sottolineare la raccomandazione (benedetti i vecchi sistemi: sono quelli che ancora funzionano) e questo mi ha gratificato non  poco. Era una conscenza con poca frequentazione, ma negli anni, per i semplici discorsi fatti, mi sono resa conto della stima che lei ha per me! Ovviamente al ritorno, quando tutto era finito con il classico le farò sapere (ovviamente!) si è fatta strada in me una leggera delusione, classica reazione da "sabato del villaggio": si pongono sempre troppe aspettative negli avvenimenti annunciati, che alla fine resta un sapore strano in "bocca" o meglio nella mente, tanto che ci frastorna per qualche momento. Aspettiamo di vedere il risultato, in quanto penso avrà altre candidate.
Poi a casa una chiaccerata in rilassatezza con i miei figli. 
La sera ho guardato l'intervista a Roberto Saviano, che conosco di fama, ma non  ho seguito né guardando Gomorra, né guardato il programma di Fazio illo tempore. Mi è piaciuto come parla e come ragiona : una mente brillante, una persona coraggiosa.
Mi è piaciuto anche il Prof. Monti dalla Gruber : certo non si può ancora giudicare la portata delle misure che il suo Governo sta effettuando, se non di primo acchito l'impatto del sacrificio immediato che richiedono a noi, ma considero che son soddisfatta di un Primo Ministro, che ha proprietà di linguaggio, che parla a braccio SENZA errori d'italiano, che parla con calma senza prosopopea e soprattutto non condisce il discorso con barzellette stupide per ovviare al fatto che li per lì non ha una risposta immediata da dare! Che riscuote la STIMA all'estero non per i soldi che ha fatto, ma per come si propone e per la sua esperienza. La serietà che sembra porre nel cercare di risolvere i problemi, sottolineando che gli creeranno delle impopolarità, ma che sperabilmente serviranno a sistemare almeno una parte (e non sappiamo quanto)  il guazzabuglio di chi fino a Novembre diceva TUTTO VA BENE!!! Ovviamente ammettere la crisi avrebbe scatenato prima l'ira di Dio che è accaduta recentemente: mi fa rabbia che la massa è rimasta a presagire, mentre in "alto" i capitalisti hanno avuto il tempo per giostrare i loro affari in modo da pararsi il culo al meglio! Si potrebbero fare paragoni tra il Governo precedente ed il naufragio della Costa Concordia...chi era con il comandante si è salvato...

Buon week-end a tutti!

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venerdì 20 gennaio 2012

Buon week-end a tutti

Settimana in relax, la mente ha voluto la sua pausa, ho rallentato i miei ritmi al ritorno dei miei figli.
Il resto... è vita. Mi preparo ad un week-end di ordinaria amministrazione e nell'attesa ascolto Adele!





Mi garba di molto (dicono i Toscani ;) questa ragazza: mi piace il suo trucco anni '60-70 ed ora che è anche leggermente dimagrita è ancora più bella, oltre che bravissima!

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lunedì 16 gennaio 2012

P.S.

Ancora una considerazione sul tempo e la produttività.
Quando si lavora a tempo pieno, si fantastica sempre su cosa potrei fare se rimanessi a casa.
Oppure quando smetto di lavorare mi dedicherò ed avrò tempo per tutti i miei  hobbies.

Nulla di così sbagliato!

Mentre si lavora si tiene un ritmo scandito dagli spostamenti, dalla piccola spesa che bisogna fare giornalmente, dall'organizzazione di pagamenti a scadenze fisse ecc. Tutto è molto concitato e spesso si sta con l'orologio alla mano, magari con tanta fretta ed ansia perché abbiamo preso un 'ora di permesso per la visita medica o altro impegno improrogabile.

Questa "fretta", questo "ritmo frenetico" quando si sta a casa SPARISCE: siamo padroni di più tempo.
Per chi come me ha vissuto un'intera vita a lavorare a tempo pieno 8-10 ore (!!) nel settore privato, con il fiato del proprio titolare  sul collo, TUTTO (?) questo tempo che vi "avanza" diventa un tempo "enorme". In realtà quando ci si adatta alla nuova dimensione, le cose vengono diluite. Ci si rende conto che alle volte si facevano più cose quando si lavorava che ora che stiamo a casa. Ecco, che personalmente sale l'ansia da perdita di tempo e quindi senso di colpa per sciupare ciò che prima consideravo un bene preziosissimo.

Tutti mi dicono che in quest'anno ho fatto tantissimo e se mi guardo indietro lo riconosco, ma... resto sempre con il punto di domanda: avrei potuto fare di più?  La risposta IN QUESTO MOMENTO : è NO! Non ero pronta, venivo fuori da una crisi pazzesca. Perdere due identità quella di lavoratrice e di moglie nel giro di un mese è una batosta incredibile che fa vacillare qualsiasi equilibrio.
Quindi tutto ciò che ho fatto, va bene così, devo accettarlo.
Al caso, aggiustare il tiro e programmare meglio il mio futuro!

Sempre quindi, AD MAJORA! 

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domenica 15 gennaio 2012

Breve riflessione : giusto o sbagliato?

Ieri stavo considerando quanto tempo io impieghi in questi giorni di solitudine (dato che i ragazzi sono in vacanza) davanti al computer ed alla tele, sprecando il mio tempo a giocare a spider, freecell, solitario e tentare d'imparare a giocar scacchi (che nessuno me l'ha mai insegnato) o a rilassarmi davanti a qualche serial stupido.

Pensavo a quanti libri a quante altre cose più "utili" avrei potuto fare per impiegare il mio tempo in modo più produttivo. Ma sembra che alle volte la mia mente abbia voglia di perdersi, di non pensare. Riesco a leggere molto poco, ho come un rifiuto per finire qualsiasi libro: ne ho iniziati tanti e finito neanche uno!

Poi tra un telefilm alla tele per perder tempo e le partite di spider, mi son resa conto che la mente vaga e pensa: il viaggio "continua". Ho compreso che "questo" è importante: il viaggio, essere consapevoli che comunque anche quando meno te l'aspetti può capitare l'illuminazione su questo o quell'altro problema e così è stato.

Dove si vada non ha importanza, può essere una méta vicina o lontanissima, ma la tua mente ti segue, le tue sensazioni, i tuoi pensieri e mi son resa conto che è uno spreco negarsi qualcosa di piacevole, se sentiamo che è il momento di fare quella data cosa.
Ho incontrato una persona che non vedevo da tempo e che mi ha detto:  "goditi il tuo tempo"!  

Imparare ad accettare i tempi morti, dopo tanti anni di lavoro in cui, essendo nel privato, avevo l'ossessione del "fare", ora mi trovo al contrario ad avere talmene tanto tempo libero da non saper come impiegarlo in qualcosa che mi piaccia!   

Mentre prima la mia vita procedeva su di un binario prefissato ed alquanto fitto d'impegni, ora devo imparare che riposare e cazzeggiare sono alternative proficue quanto lavorare e che non devo sentirmi in colpa se ho tanto tempo e se quel tempo a volte lo spreco, invece di fare quella data faccenda che dovrebbe essere fatta!

Quando, come me, si ha tanto tempo e nessun obbligo  d'orario, a meno che non sia alienante bisogna seguire l'occupazione che  il nostro istinto ci fa scegliere al momento, perchè come diceva Qoelet,

Per ogni cosa c’è il suo momento,
il suo tempo per ogni faccenda sotto il sole (Qo 3,1)
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace (Qo 3,2-8).

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venerdì 13 gennaio 2012

La notte scivola via..

...finalmente, dopo due caffé. Sono al computer: alcune partite a spider, un telefilm in streaming, perché finalmente possa accettare il giorno e riconoscerlo guardando la sua luce e sciogliermi in essa in una trafila di azioni che mi portino alla sera, ad un'altra notte, ad un altro giorno. Ancora non ho pensato a come farlo passare questo nuovo giorno: dopo tanto elucubrare questa settimana e riordinare senza ordine (che buffa beffa!),  i progetti sono velati da una voglia di lasciarsi andare a non far nulla, far passare il tempo in qualcosa di poco produttivo, per riprender le forze, per allontanarsi dalla tensione.
Ieri parlavo con la mia amica Irina di questo riordino inconcludente, perchè sono tante le cose da riordinare che non ho il senso della misura e ad un certo punto arrivo ad una tale stanchezza che non riesco a tenere il ritmo e per sistemare al meglio mi tocca raffazzonare in attesa di un altro riordino da rimandare a tempi migliori, dopo aver studiato un assetto migliore. 
Irina mi ha detto " Visualizza il risultato! vedrai che il conscio ti porterà la soluzione e sarai più costruttiva".  Mi dice che da ragazza, quando voleva farsi un abito, di getto pensava al modello, prendeva una stoffa adatta, tagliava approssimativamente usando  un indumento che le andava bene come cartamodello e cuciva immediatamente: nel giro di tre ore il vestito era finito. Ma sorride e conferma: "Non lo saprei più fare: quella volta ero spensierata, non davo valore a quella stoffa, davo poco peso alla possibilità di rovinarla (cosa che non succedeva mai) e così mi buttavo e di getto terminavo in poche ore il lavoro, quasi in trance. Ora troppi fattori frenerebbero quel mio stesso istinto, avrei mille problemi e mille paure!". 
Ecco : è proprio questo il punto, i mille problemi e le mille paure di sprecare qualcosa, che sia un giorno, che sia un occasione, che sia un'iniziativa, che passo a centomila vagli e boccio irrimediabilmente!  Nell'ansia di definire, di risolvere, di andare avanti, spesso si resta immobili.  Allora sento che è il caso di prender le distanze da questa insicurezza e vivere il giorno in leggerezza. Chissà,  forse conviene anche a me tirar fuori una stoffa e cucirmi un vestito ;) sia quel che sia!

Quando sono confusa, mi rendo conto che non combino nulla se continuo a scervellarmi per trovare la soluzione ottimale: non esiste! Permane un senso d' insoddisfazione, di perdita di tempo e nonostante abbia tutto il tempo che voglio a mia disposizione, mi sembra sempre che sia una spreco incommensurabile! Invece no! Domani è un altro giorno e se trovassi un'altra occupazione tutto potrebbe essere rimestato e riprogrammato. Ma sembra che la mia mente voglia che le mie azioni siano tutte immediate, perfette e vincenti, ma non è così che funziona. Arrendermi a questo, mi logora. Poi mi fermo, mi rilasso, faccio un bel respiro e ricomincio.
Al mio fianco qualcuno dorme con gusto e continua a dormire quando la mia mano lenta l'accarezza, ma è pronta a sollevare il capo e muovere le orecchie per captare nel modo migliore il suono diverso che interrompe il monotono abituale rumore di sottofondo. Devo seguire il suo esempio: no problems, take it easy dicono gli inglesi  e così dovrebbero essere le nostre vite, senza elucubrare sui problemi, rendere più facile la nostra vita per risolverli. 

Ad majora, naturalmente!


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martedì 10 gennaio 2012

Lungomare

Dopo 4 giorni di reclusione in cui ho spostato mobili, dipinto la stanza di mia figlia, pulito ed atteso fiduciosa gli gnomi dell'Ik-a con le mie sospirate librerie, ho deciso che oggi non avevo più scuse e dato che il sole splendeva alto e c'erano 11° ho preso d'istinto la porta e sono andata a fare una bella camminata.

Sono andata a Barcola, dove si snoda il lungomare fino a Miramare, ma mi sono fermata prima, all'altezza della Marinella: un bellissimo ristorante, dove si mangia buon pesce.

Dovete sapere che dal porticciolo di Barcola parte la camminata della Pineta, davanti un pavimento di san pietrini, a destra la pineta che ripara i bagnanti dal sole.






Dentro però c'è spazio anche per i giochi dei bambini con piccoli campetti di basket recintati, oltre che scivoli e gimcane, oltre che delle capanne ecologiche per un piccolo ristoro.

 


I Triestini d'estate  coprono il selciato con i loro asciugamani e brandine, alcuni posizionano una brandina dentro la pineta ed intanto scendono in acqua superando gli scogli che portano fino al mare.
Recentemente per agevolare i bagnanti il Comune ha posizionato delle scale che facilitano la discesa.



A metà Pineta c'è uno spiazzo grande con una fontana rotonda con giochi d'acqua e di luce, che a periodi viene aperta e di sera è molto suggestiva. Davanti alla fontana fronte mare il monumento al nuotatore di Ugo Carà  :



Le lastre in pietra carsica imitano le onde e la fluidità del corpo si fonde con le chiome dei pini marittimi.

Alla fine della Pineta c'è un'altra statua, qui la potete intravvedere sull'orizzonte,  quella della "Mula de Trieste" che sul muretto dell'imbarcadero si riavvia con un gesto usuale e femminile i capelli.


Dopo i pattìni c'è il vecchio bagno Cedas, una volta protetto da un muro, che negli anni sessanta fu abbattuto.



Andando avanti si arriva ai Topolini come potete vedere c'è gente che prende il sole: ho visto un paio di gambe nude che uscivano dal muretto di uno spogliatoio, appoggiata sopra la testa di quella che doveva essere una donna una pelliccia di visone selvaggio! Ma ho visto anche 4 signore che giocavano a carte. Alcune donne, che passavano la pausa pranzo al riparo della murata prendendo il sole ed ascoltando musica o leggendo da uno di quei moderni aggeggi elettronici per la lettura dei libri. Ho visto un ragazzo in un angolo prendere al riparo dell'aria il sole a torso nudo disteso su di una brandina, mentre la gente sul lungo mare e lungo la strada passeggia incurante. Ognuno si fa i fatti propri. Come dice la mia amica "Perennemente Sloggata" dice che il Triestino è "geneticamente modificato", perchè è un patito del sole e del mare. I Triestini cercano il sole come le lucertole e pervicaci si distendono con tutte le temperature: sia quelle gelide invernali che quelle torride a 40° all'ombra di piena estate!
Come potete vedere dalla ringhiera sopra i Topolini ci sono delle terrazze, che hanno restaurato molto bene, eccone qui sotto una.

Questo è il posto preferito dei giovani, che non si mescolano con il resto dei bagnanti, nella struttura sottostante ed orlano con i loro asciugamani come un ricamo arcobaleno. La struttura verde dopo i bottini è un chiosco in stile, se ne trovano lungo tutta la strada.

Alla fine dei Topolini c'è un piccolo porticciolo con una boa di segnalazione.



Vicino ho trovato questa bitta, che è stata simpaticamente disegnata e qui mi son fermata. Ci sono arrivata in mezz'ora di buon passo, le foto le ho fatte quasi in corsa. Ho guardato l'orologio più volte, qualcosa mi spingeva a tornare presto, non volevo stare tanto, mi son costretta a forza a continuare per quella mezz'ora. Mi son detta che avrei dovuto camminare di più, ma sembrava che la prolungata reclusione mi avesse tolto la capacità di godere di questo meraviglioso mare. E con questa visione negli occhi e nella mente sono tornata a casa!


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domenica 8 gennaio 2012

Noi

Ero un'adolescente tranquilla, senza grilli per la testa, con scarsa autostima, circondata da ragazzine in via di autoaffermazione, che si vantavano di mille conquiste in famiglia, con il ragazzo, nelle uscite del sabato e domenica pomeriggio (si quella volta uscire la sera significava essere poco serie!). Durante la mia adolescenza in campagna dai nonni ho letto tantissimo ed uno dei libri che più mi hanno aiutato nella vita fu proprio il "Breviario del Successo"  del Selezione dal Readers' Digest.




Il titolo pomposo preludeva la spiegazione di come lavorare per affermarsi nella vita, qualsiasi fosse il lavoro svolto. Una delle "leggi" mi rimase ben impressa e la feci mia : prepararsi bene per raggiungere il massimo successo.

Nel particolare ricordo ancora il punto in cui si narrava la storia di una soprano che in uno spettacolo stonò a tal punto di essere fischiata in piena scena dal pubblico. Al suo pianto e recriminazione che quel pubblico non l'amava, l'impresario le spiattellò la realtà  dicendo senza preamboli : " Non ti sei allenata ogni giorno come facevi, non hai studiato la parte: cosa pretendevi?? Non sono loro che non ti amano, sei tu che pretendi di esibirti senza preparazione".

Da quel giorno mi fu chiaro in mente che la riuscita a scuola era una MIA diretta responsabilità e non potevo incolpare i prof se andavo male in qualche materia, specialmente se non mi ero preparata a dovere. Per questo mi misi a studiare con lena. Avevo un problema con la matematica, fino a che potei prender ripetizioni tutto andava tranquillamente, riuscivo a prendere un sei pieno, ma quando fu il  periodo della matematica attuariale, il mio studente di medicina che aveva fatto il liceo non mi potè aiutare.   Mamma, di ritorno dal colloquio con il prof. di matematica, che le suggerì di darmi ripetizioni da un professore,  mi assestò due sane sberle alle mie proteste e giurò che mi avrebbe rotto la schiena con la scopa se non mi davo da fare per superare l'anno DA SOLA , perchè soldi per le ripetizioni da un professore di matematica non c'erano!  Incominciai ad indagare con le ragazze del corso superiore, che sapevo fortissime in matematica. Ambedue declinarono la possibilità di aiutarmi, ma una mi dette un consiglio super. Prendi il libro ha tutte le soluzioni al fondo, fai gli esercizi del libro più che puoi e vedrai che imparerai. In seconda ero scarsa in stenografia e la prof. di steno mi elargì un consiglio: se hai compagne vicine di casa riunitevi due o tre di voi almeno 30 minuti al giorno e dettatevi a turno un testo, scrivete meglio che potete, perchè per il voto conta la "comprensione" e la correttezza della traduzione dalla stenografia alla scrittura.  Così facemmo avevo due compagne che abitavano a due portoni di distanza e con loro mi allenai per un mese e più, fino a che nel primo compito in classe presi 10! La prof ci fece fare un  paio di provette in più per alzarci il voto in un altra classe e testare se avessimo copiato. Il risultato fu positivo, raggiunsi la media del 7!
Per la matematica  misi insieme i due consigli : feci ogni giorno 10 esercizi del libro ed il primo compito di matematica presi 8! Esattamente il doppio del trimestre precedente!! Non ho un cervello matematico e tutti sapevano che andavo male, pertanto il giorno che presi 10 (UNICA della classe) perchè avevo pure scritto la Risposta:.... il compito fece il giro dell'aula: tutti volevano accertarsi  con i propri occhi come mai una zucchina come me avesse preso il voto più alto dei più bravi!

Come avete visto, questa lezione di vita mi è rimasta nella mente e continuo a viverla. Da allora ho imparato che NOI siamo gli artefici della nostra vita, inutile accampare colpe a chi ci sta vicino di aver influito nel nostro insuccesso.

Una mia insegnante diceva: fin da bambini si sa anche senza che nessuno ce lo abbia detto, cosa è bene e cosa è male. Un bambino che rompe una finestra con il pallone, si va a nascondere anche se nessuno lo aveva avvertito, perchè dentro di se sa riconoscere che quello è un danno. Quindi a maggior ragione da adulti possiamo discernere la realtà e comprendere quale sia la strada giusta: se facciamo scelte sbagliate dobbiamo assumercene la responsabilità.

Siamo NOI che viviamo la nostra vita, che facciamo le nostre scelte, anche quella di non farla è una scelta.  E quando sbagliamo ovviamente dobbiamo imparare dai nostri errori, accettare la nostra imperfezione e ricominciare con fiducia, "ascoltando" il nostro buon senso per superare le difficoltà.

Ovviamente dobbiamo usare una maggior consapevolezza, perchè  come recita la legge fisica di Newton " Ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria"  e come dicono i vecchi "chi è causa del suo mal, pianga se stesso!".

Vivere con consapevolezza significa arricchire ogni istante della nostra vita, ponendovi la nostra attenzione: allora anche un gesto insignificante può prendere rilievo ed importanza e portare soddisfazione nella nostra giornata. I giapponesi lo sanno: hanno rubato e codificato la cerimonia del te, proprio per questa ragione!

Spero di non avervi annoiato: io intanto mi faccio un secondo caffé!

Buona giornata a tutti e... ad majora!

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sabato 7 gennaio 2012

Perché la vita è adesso...

Baglioni e Maestro Yoda sono un pretesto, con il quale spero di farvi ricordare e soprattutto RICORDARE IO STESSA, che....





Ci si spertica in programmi, si dilazionano date, ci si lascia travolgere e confondere dalla quotidianità, tutto sembra talmente troppo, che non abbiamo la forza di affrontare mentalmente per eseguire le azioni più semplici: ci sentiamo schiacciati anche dall'occupazione più elementare che dovrebbe essere un piacere per noi, invece la nostra stanchezza o il nostro umore la fa assomigliare ad un impresa titanica. In questo modo portiamo avanti il nostro mondo, girando in tondo, perché i problemi che non si risolvono ritornano, anzi a mo' di valanga raddoppiano giorno per giorno e ci svegliamo o ci muoviamo troppo tardi, senza afferrare che bisogna scuotersi e ribellarsi alla stanchezza ed all'umore, perché la vita è adesso e non dopo!

Vi verrà da obiettare, che a volte attendere il momento propizio è più saggio: NO non lo è! Bisogna cercare di affrontare subito i problemi, usando per risolverli i mezzi a nostra disposizione nell'immediato, specialmente quelli che è in nostro potere risolvere, perché non é detto che nel futuro arrivi il momento propizio ed andando più in là si vanno ad aggiungere ad altri problemi portando la situazione ad una tale esasperazione, che non si riesce più a dipanare la matassa.

Dobbiamo anche fare i conti con i mass media, che colgono PER FAR NOTIZIA qualsiasi pretesto per enfatizzare qualsiasi notizia dandone una dimensione tale, che ci plagia alla mancanza di speranza! Dobbiamo fare i conti anche con i persuasori occulti, che ci manovrano! Quante volte ascoltando i telegiornali e guardando alla realtà che ho davanti, mi chiedo sempre : PERCHE' continuino a minare la fiducia nelle nostre capacità, PERCHE' manovrino in una certa direzione, mentre a volte la realtà non è così catastrofica!  Ci hanno resi supini a tutto, tanto da farci subire gli oltraggi più osceni!

Ecco perchè quest'anno mi sono imposta di REAGIRE SENZA DIRE, FARE SENZA ELUCUBRARE, AFFRONTARE SENZA PROGETTARE, perché spesso le idee e le soluzioni migliori arrivano in corso d'opera, mentre a volte proprio in fase di progettazione ci arrendiamo e  perdiamo troppo tempo ed occasioni. COSTRUENDO MATTONE PER MATTONE, PEZZO PER PEZZO, MINUTO PER MINUTO POTREMO DIRE DI AVER VISSUTO  LA NOSTRA VITA!






« La grandezza non conta. Guarda me, giudichi forse me dalla grandezza? Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la Forza, ed un potente alleato essa è! La vita essa crea ed accresce, la sua energia ci circonda e ci lega; illuminati noi siamo! Non questa materia grezza! Tu devi sentire la Forza intorno a te, qui, tra te, me, l'albero, la pietra, d'ovunque! Sì, anche tra la terra e la nave. » (Yoda)


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martedì 13 dicembre 2011

Nonostante tutto: la vita è bella!

No, il post non c'entra con Benigni!  E' la mera constatazione che si ha, quando reduci da un malanno che blocca (come un colpo -rabbioso- della strega)   ci si riesce di nuovo a muovere senza dolori. Diamo per scontato tante cose, che alla fine non ci rendiamo conto di cosa significhi poter camminare scioltamente, poter lavorare senza dipendere dagli altri, poter accudire al proprio corpo senza problemi, perchè un colpo della strega blocca ogni movimento! Tutto diventa problematico.

Dobbiamo essere grati quando riusciamo ad alzarci, respirare, muoverci, camminare, sorridere, parlare, mangiare, amare ecc...  senza difficoltà! Vi siete resi conto che sono le azioni elementari, ma basilari della nostra vita? Quando mi vorrei lamentare, considero quante di queste azioni posso fare e le conto, penso a chi non le può espletare normalmente e  ringrazio il Cielo, taccio e vado avanti!

Sebbene io resti ottimista, mi rendo conto che il momento che stiamo vivendo è molto duro. Dove mi volto trovo realtà difficili da vivere, allora mi guardo allo specchio e considero quanto sia inutile piangere o lamentarmi. Per cui,   come mi ha insegnato  la mia insegnante di vivation, mi guardo allo specchio e sorrido a me stessa dicendo "Buona giornata Renata! ti voglio bene! "  Questo augurio è un toccasana per il nostro subconscio: quando ci specchiamo e vediamo una persona triste e preoccupata la nostra mente elabora un segnale di negatività, generando un sentimento di scontentezza. Sorridere a se stessi allo specchio significa inviare alla nostra mente  un segnale positivo che ci solleva lo spirito: il subconscio è elementare persegue il benessere e si adopera per farci permanere nel benessere. Il messaggio positivo che gli lanciamo attraverso l'augurio a noi stessi, gli dà la conferma che "tutto va bene" ed esso opera di conseguenza! 

Ad majora! Dedicato a tutti voi!








Non crediate sia facile! In questo periodo ho le lacrime in tasca al solo pensare ad un parente, un'amica che non c'è più, nell'avvicinarsi delle feste sembra che la cosa si amplifichi e la mancanza ci sovrasti. Poi penso che la nostra tristezza appesantisca le loro anime e tra le lacrime cerco di sorridere loro e ringraziare per la gioia che mi hanno dato!

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giovedì 24 novembre 2011

Il tempo


Manca una settimana alla fine del mese di Novembre, in città hanno iniziato a stendere le luminarie di Natale già da ottobre, manca ancora qualche troncone di via, probabilmente quelle parti in cui prima i negozianti non avevano aderito all'onere. Ancora un mese e l'anno è finito. Quest'anno è stato incredibile, due grossi avvenimenti nella mia vita: la perdita del mio lavoro dopo più di 36 anni (una fine annunciata dalla morte del mio vecchio datore di lavoro tre anni fa), mi hanno detto "non potevi prender tu il lavoro", certo, ma non ho i soldi per rilevare l'attività ed il figlio si diverte a "pasticciare" quel poco che fa, non posso fargli concorrenza. Ho perso anche mio marito dopo 4 anni di lotta contro la bestia: una battaglia tremenda, perchè mio marito ha combattuto meglio di un leone! Poi ... il vuoto... o quasi. Da ottobre l'ansia di trovare un nuovo lavoro, perchè la reversibile è misera ed i figli son da sposare, i debiti da pagare : mi lamento dello stato che mi giudica troppo giovane per percepire la mia pensione nonostante tanti anni di servizio e sempre più mi convinco che sto cercando in una direzione sbagliata perchè il mondo del lavoro mi giudica al contrario una vecchia ormai logora, una palla al piede, indesiderabile. Un nostro vecchio agente di Genova, con cui sono rimasta in contatto, mi ha detto : guardi che con quello che le è capitato un anno sabbatico è il minimo! Mi convinco man mano che se tornerò nel mondo del lavoro dovrò farlo da imprenditrice, non certo come sottoposta. Anche con gli sgravi fiscali garantiti dalla legge, dall'adattabilità al part time, pagamento in voucher ecc. le cose non vanno: il momento è topico. OK. Mi ritorna in mente il titolo di un libro che lessi tanti anni fa. Se è il mondo è un piatto di ciliegie, perchè a me solo i noccioli!
Devo dire che negli ultimi giorni tante cose stanno maturando, per cui non mi perdo d'animo : ho "accettato" (nel senso di PRENDER ATTO) la situazione e continuo a cercar lavoro, ma ho cancellato l'ansia. Inutile stress e mi ritengo fortunata, perchè ci sono tanti della mia età a spasso e senza sostegno alcuno (come io ho la reversibile di mio marito). Quindi mi considero in un certo senso una "privilegiata", bando al lamento, continuo a darmi da fare!

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