lunedì 16 gennaio 2012

P.S.

Ancora una considerazione sul tempo e la produttività.
Quando si lavora a tempo pieno, si fantastica sempre su cosa potrei fare se rimanessi a casa.
Oppure quando smetto di lavorare mi dedicherò ed avrò tempo per tutti i miei  hobbies.

Nulla di così sbagliato!

Mentre si lavora si tiene un ritmo scandito dagli spostamenti, dalla piccola spesa che bisogna fare giornalmente, dall'organizzazione di pagamenti a scadenze fisse ecc. Tutto è molto concitato e spesso si sta con l'orologio alla mano, magari con tanta fretta ed ansia perché abbiamo preso un 'ora di permesso per la visita medica o altro impegno improrogabile.

Questa "fretta", questo "ritmo frenetico" quando si sta a casa SPARISCE: siamo padroni di più tempo.
Per chi come me ha vissuto un'intera vita a lavorare a tempo pieno 8-10 ore (!!) nel settore privato, con il fiato del proprio titolare  sul collo, TUTTO (?) questo tempo che vi "avanza" diventa un tempo "enorme". In realtà quando ci si adatta alla nuova dimensione, le cose vengono diluite. Ci si rende conto che alle volte si facevano più cose quando si lavorava che ora che stiamo a casa. Ecco, che personalmente sale l'ansia da perdita di tempo e quindi senso di colpa per sciupare ciò che prima consideravo un bene preziosissimo.

Tutti mi dicono che in quest'anno ho fatto tantissimo e se mi guardo indietro lo riconosco, ma... resto sempre con il punto di domanda: avrei potuto fare di più?  La risposta IN QUESTO MOMENTO : è NO! Non ero pronta, venivo fuori da una crisi pazzesca. Perdere due identità quella di lavoratrice e di moglie nel giro di un mese è una batosta incredibile che fa vacillare qualsiasi equilibrio.
Quindi tutto ciò che ho fatto, va bene così, devo accettarlo.
Al caso, aggiustare il tiro e programmare meglio il mio futuro!

Sempre quindi, AD MAJORA! 

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domenica 15 gennaio 2012

Breve riflessione : giusto o sbagliato?

Ieri stavo considerando quanto tempo io impieghi in questi giorni di solitudine (dato che i ragazzi sono in vacanza) davanti al computer ed alla tele, sprecando il mio tempo a giocare a spider, freecell, solitario e tentare d'imparare a giocar scacchi (che nessuno me l'ha mai insegnato) o a rilassarmi davanti a qualche serial stupido.

Pensavo a quanti libri a quante altre cose più "utili" avrei potuto fare per impiegare il mio tempo in modo più produttivo. Ma sembra che alle volte la mia mente abbia voglia di perdersi, di non pensare. Riesco a leggere molto poco, ho come un rifiuto per finire qualsiasi libro: ne ho iniziati tanti e finito neanche uno!

Poi tra un telefilm alla tele per perder tempo e le partite di spider, mi son resa conto che la mente vaga e pensa: il viaggio "continua". Ho compreso che "questo" è importante: il viaggio, essere consapevoli che comunque anche quando meno te l'aspetti può capitare l'illuminazione su questo o quell'altro problema e così è stato.

Dove si vada non ha importanza, può essere una méta vicina o lontanissima, ma la tua mente ti segue, le tue sensazioni, i tuoi pensieri e mi son resa conto che è uno spreco negarsi qualcosa di piacevole, se sentiamo che è il momento di fare quella data cosa.
Ho incontrato una persona che non vedevo da tempo e che mi ha detto:  "goditi il tuo tempo"!  

Imparare ad accettare i tempi morti, dopo tanti anni di lavoro in cui, essendo nel privato, avevo l'ossessione del "fare", ora mi trovo al contrario ad avere talmene tanto tempo libero da non saper come impiegarlo in qualcosa che mi piaccia!   

Mentre prima la mia vita procedeva su di un binario prefissato ed alquanto fitto d'impegni, ora devo imparare che riposare e cazzeggiare sono alternative proficue quanto lavorare e che non devo sentirmi in colpa se ho tanto tempo e se quel tempo a volte lo spreco, invece di fare quella data faccenda che dovrebbe essere fatta!

Quando, come me, si ha tanto tempo e nessun obbligo  d'orario, a meno che non sia alienante bisogna seguire l'occupazione che  il nostro istinto ci fa scegliere al momento, perchè come diceva Qoelet,

Per ogni cosa c’è il suo momento,
il suo tempo per ogni faccenda sotto il sole (Qo 3,1)
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace (Qo 3,2-8).

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sabato 14 gennaio 2012

In giro con il pollaio ...


il Sole rosso ci ha salutato al tramonto, mentre scorazzavamo per la bassa Friulana. L'atmosfera era magica e la campagna quieta mi ha rilassato. Sono pronta per " il dolce naufragar in questo mare" di rilassatezza, per un po' di giorni mi prendo una vacanza dalla mia mente, anche se le mani continueranno a lavorare a qualcosa, ma nulla di preordinato: si va a "braccio"!
Buon week-end!

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venerdì 13 gennaio 2012

La notte scivola via..

...finalmente, dopo due caffé. Sono al computer: alcune partite a spider, un telefilm in streaming, perché finalmente possa accettare il giorno e riconoscerlo guardando la sua luce e sciogliermi in essa in una trafila di azioni che mi portino alla sera, ad un'altra notte, ad un altro giorno. Ancora non ho pensato a come farlo passare questo nuovo giorno: dopo tanto elucubrare questa settimana e riordinare senza ordine (che buffa beffa!),  i progetti sono velati da una voglia di lasciarsi andare a non far nulla, far passare il tempo in qualcosa di poco produttivo, per riprender le forze, per allontanarsi dalla tensione.
Ieri parlavo con la mia amica Irina di questo riordino inconcludente, perchè sono tante le cose da riordinare che non ho il senso della misura e ad un certo punto arrivo ad una tale stanchezza che non riesco a tenere il ritmo e per sistemare al meglio mi tocca raffazzonare in attesa di un altro riordino da rimandare a tempi migliori, dopo aver studiato un assetto migliore. 
Irina mi ha detto " Visualizza il risultato! vedrai che il conscio ti porterà la soluzione e sarai più costruttiva".  Mi dice che da ragazza, quando voleva farsi un abito, di getto pensava al modello, prendeva una stoffa adatta, tagliava approssimativamente usando  un indumento che le andava bene come cartamodello e cuciva immediatamente: nel giro di tre ore il vestito era finito. Ma sorride e conferma: "Non lo saprei più fare: quella volta ero spensierata, non davo valore a quella stoffa, davo poco peso alla possibilità di rovinarla (cosa che non succedeva mai) e così mi buttavo e di getto terminavo in poche ore il lavoro, quasi in trance. Ora troppi fattori frenerebbero quel mio stesso istinto, avrei mille problemi e mille paure!". 
Ecco : è proprio questo il punto, i mille problemi e le mille paure di sprecare qualcosa, che sia un giorno, che sia un occasione, che sia un'iniziativa, che passo a centomila vagli e boccio irrimediabilmente!  Nell'ansia di definire, di risolvere, di andare avanti, spesso si resta immobili.  Allora sento che è il caso di prender le distanze da questa insicurezza e vivere il giorno in leggerezza. Chissà,  forse conviene anche a me tirar fuori una stoffa e cucirmi un vestito ;) sia quel che sia!

Quando sono confusa, mi rendo conto che non combino nulla se continuo a scervellarmi per trovare la soluzione ottimale: non esiste! Permane un senso d' insoddisfazione, di perdita di tempo e nonostante abbia tutto il tempo che voglio a mia disposizione, mi sembra sempre che sia una spreco incommensurabile! Invece no! Domani è un altro giorno e se trovassi un'altra occupazione tutto potrebbe essere rimestato e riprogrammato. Ma sembra che la mia mente voglia che le mie azioni siano tutte immediate, perfette e vincenti, ma non è così che funziona. Arrendermi a questo, mi logora. Poi mi fermo, mi rilasso, faccio un bel respiro e ricomincio.
Al mio fianco qualcuno dorme con gusto e continua a dormire quando la mia mano lenta l'accarezza, ma è pronta a sollevare il capo e muovere le orecchie per captare nel modo migliore il suono diverso che interrompe il monotono abituale rumore di sottofondo. Devo seguire il suo esempio: no problems, take it easy dicono gli inglesi  e così dovrebbero essere le nostre vite, senza elucubrare sui problemi, rendere più facile la nostra vita per risolverli. 

Ad majora, naturalmente!


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giovedì 12 gennaio 2012

Proprio non avevo capito!

Quando ho vuotato la stanza di mia figlia e la stanza nel mezzo per far spazio sia alla pitturazione, che alla venuta delle librerie, ho posizionato tutto in borse della spesa in camera mia. Fatto sta che Mucia guardava allibita e non riusciva a capire cosa facessi. Fatto sta che non c'era rimasto gran spazio per camminare e  la mia camera sembrava una bolgia.
Mucia ha cercato di venire in contatto con quel mucchio di roba per farlo sloggiare con le sue potenti zampettate, mollando sberle a destra ed a manca e cercando di farsi le unghie sopra qualche contenitore: ma le cose non si volevano spostare. La parte giorno era libera anzi, liberissima, per cui nulla era cambiato  dove Mucia ha la sua cuccia. Eppure da quel giorno, di notte Mucia ha presidiato il mio letto dormendomi accanto e pensavo mostrasse ansia per se stessa in quel trambusto e cercasse la mia rassicurazione! Invece no! Mi stava PROTEGGENDO da quell'ammasso di roba estranea pronta a menar gli artigli se mi avesse minacciata, dormendomi attaccata a francobollo! Difatti non appena ho liberato la mia stanza, Mucia è tornata a dormire nella sua cuccia in corridoio! Oggi doppia razione di coccole e grattatine alla mia miciona!!!



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Pensiero del giorno

"Il passato vi è sfuggito e l’avvenire non è ancora vostro. Solo il presente vi appartiene, ed è fra le vostre mani come una materia prima da modellare. In quel presente, avete a
disposizione un minuto, un’ora, una giornata… Quel minuto, quell'ora e quella giornata vi appartengono: sforzatevi quindi di viverli nella chiarezza. Quando avrete liberato lo spazio fra voi e il mondo divino, potrete affermare che anche l’avvenire vi appartiene.
Il vostro avvenire è la gioia, la luce! E non lasciatevi influenzare da coloro che predicono solo difficoltà e disgrazie, poiché questi non sanno cosa sia realmente l'avvenire né come
crearlo. I mali rappresentano il passato, non l’avvenire. Per presentarsi, l’avvenire – ossia il vostro vero avvenire di figli e figlie di Dio – attende che il passato sia cancellato.
Questo però non significa che l’avvenire non sia già in cammino. In realtà, l'avvenire è vivo, esiste già: lo state creando voi stessi. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov

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mercoledì 11 gennaio 2012

Crostata vista alla TV

Che c'azzecca ? direte .. la TV è quella locale triestina quindi voi difficilmente la vedete e mi è sembrata una golosità infinita da dover condividere.

Più che darvi la ricetta vi racconto la farcia!

Sulla base di pasta frolla con cui foderate lo stampo, lasciando un bordo bello alto di 2-3 cm, ponete
* marmellata di ciliegie o altro frutto che vi piace, io per le ciliegie vado matta!
* sopra sbriciolate degli amaretti, il quantitativo a vostro piacere,
* sopra ancora disponete in bell'ordine a raggiera due mele tagliate a fettine,
* coprite tutto con due uova intere sbattute  fino ad amalgamarle con con 4 cucchiai di zucchero ed un goccio generoso di panna liquida,  fate attenzione nel cospargerlo sulla crostata, che il liquido si assesti in modo uniforme.

Il cuoco ha dato come indicazione d'infornare a 220° per 15 minuti, ma penso che dobbiate regolarvi a seconda della resa del vostro forno.

Servite con una spruzzatina di zucchero a velo. Se volete fare bella figura con ospiti, "sporcate" :P artisticamente il piattino con il cioccolato o con zabaione o servite con panna montata.

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martedì 10 gennaio 2012

Lungomare

Dopo 4 giorni di reclusione in cui ho spostato mobili, dipinto la stanza di mia figlia, pulito ed atteso fiduciosa gli gnomi dell'Ik-a con le mie sospirate librerie, ho deciso che oggi non avevo più scuse e dato che il sole splendeva alto e c'erano 11° ho preso d'istinto la porta e sono andata a fare una bella camminata.

Sono andata a Barcola, dove si snoda il lungomare fino a Miramare, ma mi sono fermata prima, all'altezza della Marinella: un bellissimo ristorante, dove si mangia buon pesce.

Dovete sapere che dal porticciolo di Barcola parte la camminata della Pineta, davanti un pavimento di san pietrini, a destra la pineta che ripara i bagnanti dal sole.






Dentro però c'è spazio anche per i giochi dei bambini con piccoli campetti di basket recintati, oltre che scivoli e gimcane, oltre che delle capanne ecologiche per un piccolo ristoro.

 


I Triestini d'estate  coprono il selciato con i loro asciugamani e brandine, alcuni posizionano una brandina dentro la pineta ed intanto scendono in acqua superando gli scogli che portano fino al mare.
Recentemente per agevolare i bagnanti il Comune ha posizionato delle scale che facilitano la discesa.



A metà Pineta c'è uno spiazzo grande con una fontana rotonda con giochi d'acqua e di luce, che a periodi viene aperta e di sera è molto suggestiva. Davanti alla fontana fronte mare il monumento al nuotatore di Ugo Carà  :



Le lastre in pietra carsica imitano le onde e la fluidità del corpo si fonde con le chiome dei pini marittimi.

Alla fine della Pineta c'è un'altra statua, qui la potete intravvedere sull'orizzonte,  quella della "Mula de Trieste" che sul muretto dell'imbarcadero si riavvia con un gesto usuale e femminile i capelli.


Dopo i pattìni c'è il vecchio bagno Cedas, una volta protetto da un muro, che negli anni sessanta fu abbattuto.



Andando avanti si arriva ai Topolini come potete vedere c'è gente che prende il sole: ho visto un paio di gambe nude che uscivano dal muretto di uno spogliatoio, appoggiata sopra la testa di quella che doveva essere una donna una pelliccia di visone selvaggio! Ma ho visto anche 4 signore che giocavano a carte. Alcune donne, che passavano la pausa pranzo al riparo della murata prendendo il sole ed ascoltando musica o leggendo da uno di quei moderni aggeggi elettronici per la lettura dei libri. Ho visto un ragazzo in un angolo prendere al riparo dell'aria il sole a torso nudo disteso su di una brandina, mentre la gente sul lungo mare e lungo la strada passeggia incurante. Ognuno si fa i fatti propri. Come dice la mia amica "Perennemente Sloggata" dice che il Triestino è "geneticamente modificato", perchè è un patito del sole e del mare. I Triestini cercano il sole come le lucertole e pervicaci si distendono con tutte le temperature: sia quelle gelide invernali che quelle torride a 40° all'ombra di piena estate!
Come potete vedere dalla ringhiera sopra i Topolini ci sono delle terrazze, che hanno restaurato molto bene, eccone qui sotto una.

Questo è il posto preferito dei giovani, che non si mescolano con il resto dei bagnanti, nella struttura sottostante ed orlano con i loro asciugamani come un ricamo arcobaleno. La struttura verde dopo i bottini è un chiosco in stile, se ne trovano lungo tutta la strada.

Alla fine dei Topolini c'è un piccolo porticciolo con una boa di segnalazione.



Vicino ho trovato questa bitta, che è stata simpaticamente disegnata e qui mi son fermata. Ci sono arrivata in mezz'ora di buon passo, le foto le ho fatte quasi in corsa. Ho guardato l'orologio più volte, qualcosa mi spingeva a tornare presto, non volevo stare tanto, mi son costretta a forza a continuare per quella mezz'ora. Mi son detta che avrei dovuto camminare di più, ma sembrava che la prolungata reclusione mi avesse tolto la capacità di godere di questo meraviglioso mare. E con questa visione negli occhi e nella mente sono tornata a casa!


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La Principessa sul Pisello



As long as I think, I live (Finchè penso, vivo) - Trailer from marzio mirabella on Vimeo.

Quando ho iniziato l'avventura Splinder mi sono imbattuta in un blog molto strano, che mi ha arricchito in modo incredibile. Se qualcuno si piange addosso, deve guardare questo film e scoprirà tre insegnamenti fondamentali :
1) se pensi che la vita ti abbia colpito duramente, guardati bene attorno !
2) MAI arrendersi ! NEVER GIVE UP diceva Churchill,
3) c'è chi vive  una condizione estrema  con intelligenza e nonostante il disagio riesce a vivere la vita nel suo letto rendendola una vita di qualità e facendo cose che le persone cosidette "normali" NON riusciranno MAI a fare! 
E' la storia di Marina Garaventa, come si descrive lei in breve :  
Sono Marina, classe '60, e, dal 2002, vivo grazie ad un respiratore che uso 24 ore su 24. Io non mi muovo, non parlo ma, grazie al mio pc, COMUNICO! Scrivo libri, articoli, mi occupo di sociale, di politica, di musica e di molto altro. Insomma, IO VIVO!
http://principessasulpisello.com/author/principessasulpisello/ 

Marina Garaventa è nata a Genova nel 1960, in una famiglia di musicisti, si è sempre occupata di musica e di organizzazione di spettacoli musicali, per e con i giovani, con l’Associazione Culturale Dafne, da lei fondata nel 1997. Nel 1993 ha pubblicato (Azzali Editore – Parma) il romanzo “Scuola di canto”. Ha collaborato con diverse testate liguri. Dal 1995 ha ricoperto diverse cariche politiche nel suo comune (Ass. alla Cultura e Servizi Sociali, Consigliere di Comunità Montana) impegnandosi nel campo sociale e in quello turistico e culturale. Ha tenuto serie di conferenze sulla storia del melodramma per diverse Università della Terza Età. Oggi, gravemente inferma, vive a Savignone dove, nonostante tutto, continua la sua attività e coltiva un’intensa vita di relazione, anche attraverso il suo blog, nel quale pubblica racconti e pensieri: www.laprincipessasulpisello.splinder.com Nel 2007 ha pubblicato “La vera storia della principessa sul pisello” edito da De Ferrari Editore.

Ecco come parla della sua vita attuale :

Qualche volta penso d’essere pazza e non lo dico per sentirmi dire che non è vero. Da un po’ di tempo, mi capita spesso di definire questa mia strana vita, un’avventura: una straordinaria avventura! Considerando l’idea che tutti abbiamo del termine “avventura” la mia vita ci assomiglia ben poco, eppure, vi assicuro che qualcosa di straordinario c’è. La mia avventura non si esplica nella sfera dell’azione ma in quella della mente: io non mi muovo in senso fisico ma la mia mente si sposta su piani diversi scandagliando paesaggi, sensazioni ed emozioni che non appartengono più alla dimensione dell’azione, del concreto ma a quella di un livello differente. La mia percezione degli eventi, delle necessità, della realtà intorno a me è cambiata rispetto a prima: paradossalmente le necessità sono diminuite gradatamente, senza eccessivo sacrificio, mentre i motivi per gioire si sono moltiplicati e affinati, tanto da darmi gioia per le più piccole cose. E’ come se, eliminato il peso e l’intoppo di un corpo “pesante” la mia testa e la mia “anima”fluttuassero” liberi da vincoli terreni. Io, non voglio dimenticare il passato, non mi voglio staccare dalla cruda realtà, la vivo, la osservo, la commento, ma da un punto di vista semplicemente diverso: il mio punto d’osservazione non è migliore o peggiore, solo differente. Tutto ciò, però, non fa di me, né un asceta né un santo: la natura umana, così duttile e forte, ha un’inesauribile capacità d’adattamento, una capacità di sopportazione per il fine della propria conservazione che può mutarsi in qualsiasi modo per non soccombere. La forza della vita è incontenibile ed è sufficiente non opporvisi per superare ogni barriera: basta accondiscendere ai suoi mutamenti, accettarli e farli propri per entrare in un’altra dimensione. Adeguarsi non vuol dire rassegnarsi ma significa continuare a lottare per ottenere il meglio per sé in un ambito diverso. Questa è l’unica dote che io mi riconosco: l’adattabilità.

Ho un'enorme ammirazione per Marina, perchè provata fin da bambina da una sindrome invalidante e costretta a difficili operazioni durante la sua vita nonostante le difficoltà ha saputo reagire. Sta dimostrando al mondo, che nonostante l'invalidità, SE il CERVELLO REGGE la vita può adattarsi ad una situazione tanto limitante. 
Alla morte di Eluana Englaro, Marina avrebbe voluto partecipare a Matrix, allora condotta da Mentana, che eliminò parecchi interventi, reiterando una grande e scandalosa realtà: ai politici non interessa l'opinione dei malati e di chi vive da vicino giornalmente questa sofferenza. 

Qui sotto trovate un video più lungo sulla quotidianità di Marina, la cui ironia sembra una beffa al destino crudele che voleva piegarla, ma non aveva fatto i conti con la sua volontà.





ELUANA ENGLARO

Per quanto riguarda il caso Englaro, ogni volta che parlavano del recupero della ragazza andavo fuori di testa! Politici come vi permettete di giocare i vostri sporchi giochi di potere sulla pelle di chi soffre?  Marina è cosciente, il suo cervello FUNZIONA basta leggere costantemente i suoi post, i suoi articoli, il suo libro!!!!!  e sebbene immobilizzata dalla sua patologia il corpo secerne i liquidi necessari per mantenersi in relativa efficienza  coadiuvato da un  regolare esercizio fisico sia passivo che attivo effettuato da fisioterapisti, situazione che le permette di essere accudita nella sua casa. Quindi Marina  ha una qualità di vita che Eluana essendo CEREBRALMENTE MORTA NON POTEVA avere!

Vi siete mai chiesti perchè non ci fossero mai fotografie di Eluana nella situazione in cui versava ??? Il padre ovviamente non poteva permettere di farla riprendere perchè  l'ATROFIA degli arti e la CALCIFICAZIONE di ELUANA ERA IN STATO AVANZATO, storpiando il suo povero corpo!  Se invece di mostrarla bellissima e raggiante l'avessero mostrata com'era nella realtà lo stesso popolo si sarebbe mosso a compassione e avrebbe lottato per lei. Ma popolo di pecore al solito non ha ragionato con la propria testa,  ha voltato lo sguardo dall'altra parte e si è lasciato corrompere da un testa di ca--o che ancora un poco voleva farle avere un figlio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ve la ricordate la bestemmia???  Se Marina gode (per modo di dire) una qualità di vita migliore di Eluana, potete mai credere che quest'ultima nelle sue condizioni di vita vegetativa avrebbe potuto portare avanti una gravidanza???

La mia ammirazione va al Sig. Englaro che ha lottato non solo per sua figlia, ma anche per tantissimi altri malati che versano nella stessa situazione.

Se come nel caso di Marina, il cervello è cosciente e vigile, l'assistenza è giustificata e valida, ma se il cervello è piatto ed il corpo inizia a degenerare, che scopo ha tenerlo per anni attaccato a macchine?





lunedì 9 gennaio 2012

Ho visto cose che voi umani....


..non potete neanche immaginare. Da quando i miei "fratelli" umani sono andati in vacanza, la capobranco ha rivoltato la casa: c'è poco pavimento libero ed i mobili sono ammassati dappertutto.

Non riesco neanche a saltar bene giù dal letto-cuccia che tutto è pieno di borse ecologiche zeppe di suppellettili, libri, giornali, vestiti e quant'altro! La stanza di mia "sorella" è mezza vuota e la capobranco, è salita innumerevoli volte sull'albero di ferro per passare sulle pareti uno strano liquido che ha cambiato il colore della camera: da bianca è diventata color del cielo d'estate, come potete vedere dalla foto qui sotto.

Non riconosco più la casa, meno male che ciotole e bagno sono sempre allo stesso posto e che almeno il cibo non manca! Ha pure abbassato il termostato, dice che ha caldo! Ed io per avere un po' di temporino devo andare nel suo letto-cuccia a dormire per scaldarmi vicino a lei. Mi costringe ad usare la copertina celeste, che odio perchè essendo di pile molla scosse mai viste, ma almeno posso appoggiare la testa al cuscino   e dormire vicino a lei, perché lì si gode un bel calduccio, ma appena mi addormento ... lei inizia a russare!  Mi sono comportata sempre da brava ra-gatta, spero che la follia abbandomi presto la mia capobranco, perché altrimenti dovrò chiedere asilo altrove!
Cosa mi tocca sopportare: voi umani non lo potete neanche immaginare!


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domenica 8 gennaio 2012

Noi

Ero un'adolescente tranquilla, senza grilli per la testa, con scarsa autostima, circondata da ragazzine in via di autoaffermazione, che si vantavano di mille conquiste in famiglia, con il ragazzo, nelle uscite del sabato e domenica pomeriggio (si quella volta uscire la sera significava essere poco serie!). Durante la mia adolescenza in campagna dai nonni ho letto tantissimo ed uno dei libri che più mi hanno aiutato nella vita fu proprio il "Breviario del Successo"  del Selezione dal Readers' Digest.




Il titolo pomposo preludeva la spiegazione di come lavorare per affermarsi nella vita, qualsiasi fosse il lavoro svolto. Una delle "leggi" mi rimase ben impressa e la feci mia : prepararsi bene per raggiungere il massimo successo.

Nel particolare ricordo ancora il punto in cui si narrava la storia di una soprano che in uno spettacolo stonò a tal punto di essere fischiata in piena scena dal pubblico. Al suo pianto e recriminazione che quel pubblico non l'amava, l'impresario le spiattellò la realtà  dicendo senza preamboli : " Non ti sei allenata ogni giorno come facevi, non hai studiato la parte: cosa pretendevi?? Non sono loro che non ti amano, sei tu che pretendi di esibirti senza preparazione".

Da quel giorno mi fu chiaro in mente che la riuscita a scuola era una MIA diretta responsabilità e non potevo incolpare i prof se andavo male in qualche materia, specialmente se non mi ero preparata a dovere. Per questo mi misi a studiare con lena. Avevo un problema con la matematica, fino a che potei prender ripetizioni tutto andava tranquillamente, riuscivo a prendere un sei pieno, ma quando fu il  periodo della matematica attuariale, il mio studente di medicina che aveva fatto il liceo non mi potè aiutare.   Mamma, di ritorno dal colloquio con il prof. di matematica, che le suggerì di darmi ripetizioni da un professore,  mi assestò due sane sberle alle mie proteste e giurò che mi avrebbe rotto la schiena con la scopa se non mi davo da fare per superare l'anno DA SOLA , perchè soldi per le ripetizioni da un professore di matematica non c'erano!  Incominciai ad indagare con le ragazze del corso superiore, che sapevo fortissime in matematica. Ambedue declinarono la possibilità di aiutarmi, ma una mi dette un consiglio super. Prendi il libro ha tutte le soluzioni al fondo, fai gli esercizi del libro più che puoi e vedrai che imparerai. In seconda ero scarsa in stenografia e la prof. di steno mi elargì un consiglio: se hai compagne vicine di casa riunitevi due o tre di voi almeno 30 minuti al giorno e dettatevi a turno un testo, scrivete meglio che potete, perchè per il voto conta la "comprensione" e la correttezza della traduzione dalla stenografia alla scrittura.  Così facemmo avevo due compagne che abitavano a due portoni di distanza e con loro mi allenai per un mese e più, fino a che nel primo compito in classe presi 10! La prof ci fece fare un  paio di provette in più per alzarci il voto in un altra classe e testare se avessimo copiato. Il risultato fu positivo, raggiunsi la media del 7!
Per la matematica  misi insieme i due consigli : feci ogni giorno 10 esercizi del libro ed il primo compito di matematica presi 8! Esattamente il doppio del trimestre precedente!! Non ho un cervello matematico e tutti sapevano che andavo male, pertanto il giorno che presi 10 (UNICA della classe) perchè avevo pure scritto la Risposta:.... il compito fece il giro dell'aula: tutti volevano accertarsi  con i propri occhi come mai una zucchina come me avesse preso il voto più alto dei più bravi!

Come avete visto, questa lezione di vita mi è rimasta nella mente e continuo a viverla. Da allora ho imparato che NOI siamo gli artefici della nostra vita, inutile accampare colpe a chi ci sta vicino di aver influito nel nostro insuccesso.

Una mia insegnante diceva: fin da bambini si sa anche senza che nessuno ce lo abbia detto, cosa è bene e cosa è male. Un bambino che rompe una finestra con il pallone, si va a nascondere anche se nessuno lo aveva avvertito, perchè dentro di se sa riconoscere che quello è un danno. Quindi a maggior ragione da adulti possiamo discernere la realtà e comprendere quale sia la strada giusta: se facciamo scelte sbagliate dobbiamo assumercene la responsabilità.

Siamo NOI che viviamo la nostra vita, che facciamo le nostre scelte, anche quella di non farla è una scelta.  E quando sbagliamo ovviamente dobbiamo imparare dai nostri errori, accettare la nostra imperfezione e ricominciare con fiducia, "ascoltando" il nostro buon senso per superare le difficoltà.

Ovviamente dobbiamo usare una maggior consapevolezza, perchè  come recita la legge fisica di Newton " Ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria"  e come dicono i vecchi "chi è causa del suo mal, pianga se stesso!".

Vivere con consapevolezza significa arricchire ogni istante della nostra vita, ponendovi la nostra attenzione: allora anche un gesto insignificante può prendere rilievo ed importanza e portare soddisfazione nella nostra giornata. I giapponesi lo sanno: hanno rubato e codificato la cerimonia del te, proprio per questa ragione!

Spero di non avervi annoiato: io intanto mi faccio un secondo caffé!

Buona giornata a tutti e... ad majora!

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sabato 7 gennaio 2012

Perché la vita è adesso...

Baglioni e Maestro Yoda sono un pretesto, con il quale spero di farvi ricordare e soprattutto RICORDARE IO STESSA, che....





Ci si spertica in programmi, si dilazionano date, ci si lascia travolgere e confondere dalla quotidianità, tutto sembra talmente troppo, che non abbiamo la forza di affrontare mentalmente per eseguire le azioni più semplici: ci sentiamo schiacciati anche dall'occupazione più elementare che dovrebbe essere un piacere per noi, invece la nostra stanchezza o il nostro umore la fa assomigliare ad un impresa titanica. In questo modo portiamo avanti il nostro mondo, girando in tondo, perché i problemi che non si risolvono ritornano, anzi a mo' di valanga raddoppiano giorno per giorno e ci svegliamo o ci muoviamo troppo tardi, senza afferrare che bisogna scuotersi e ribellarsi alla stanchezza ed all'umore, perché la vita è adesso e non dopo!

Vi verrà da obiettare, che a volte attendere il momento propizio è più saggio: NO non lo è! Bisogna cercare di affrontare subito i problemi, usando per risolverli i mezzi a nostra disposizione nell'immediato, specialmente quelli che è in nostro potere risolvere, perché non é detto che nel futuro arrivi il momento propizio ed andando più in là si vanno ad aggiungere ad altri problemi portando la situazione ad una tale esasperazione, che non si riesce più a dipanare la matassa.

Dobbiamo anche fare i conti con i mass media, che colgono PER FAR NOTIZIA qualsiasi pretesto per enfatizzare qualsiasi notizia dandone una dimensione tale, che ci plagia alla mancanza di speranza! Dobbiamo fare i conti anche con i persuasori occulti, che ci manovrano! Quante volte ascoltando i telegiornali e guardando alla realtà che ho davanti, mi chiedo sempre : PERCHE' continuino a minare la fiducia nelle nostre capacità, PERCHE' manovrino in una certa direzione, mentre a volte la realtà non è così catastrofica!  Ci hanno resi supini a tutto, tanto da farci subire gli oltraggi più osceni!

Ecco perchè quest'anno mi sono imposta di REAGIRE SENZA DIRE, FARE SENZA ELUCUBRARE, AFFRONTARE SENZA PROGETTARE, perché spesso le idee e le soluzioni migliori arrivano in corso d'opera, mentre a volte proprio in fase di progettazione ci arrendiamo e  perdiamo troppo tempo ed occasioni. COSTRUENDO MATTONE PER MATTONE, PEZZO PER PEZZO, MINUTO PER MINUTO POTREMO DIRE DI AVER VISSUTO  LA NOSTRA VITA!






« La grandezza non conta. Guarda me, giudichi forse me dalla grandezza? Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la Forza, ed un potente alleato essa è! La vita essa crea ed accresce, la sua energia ci circonda e ci lega; illuminati noi siamo! Non questa materia grezza! Tu devi sentire la Forza intorno a te, qui, tra te, me, l'albero, la pietra, d'ovunque! Sì, anche tra la terra e la nave. » (Yoda)


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venerdì 6 gennaio 2012

Auguri colleghe!

Oro, Incenso e Mirra

Recentemente ho frequentato con molto entusiasmo   un corso sugli olii essenziali, che mi ha   aperto la mente su un mondo affascinante. Penserete, che c'azzecca con i doni dei Re Magi? Ve lo spiego.

Dei tre elementi l' ORO è un metallo nobile, si sa che rappresenta il "potere materiale" essendo dall'antichità simbolo dei Re e del potere temporale.  Nella medicina l'Oro, sotto forma di oligoelemento, è energetico,  usato nella cura dell'artrite reumatoide, il suo isotopo radioattivo viene impiegato in alcune terapie anti-tumorali.

L'Incenso e la Mirra sono invece delle resine:

l'Incenso dall'arbusto Bowellia cartherii,

la Mirra dalla Commiphora Mirrha.


Provengono dalla stessa regione mediorientale e venivano largamente usate in antichità per le loro proprietà terapeutiche.

Nel simbolismo l' INCENSO era l'essenza regina nell'adorazione delle "divinità", apre l'anima alla meditazione ed alla consapevolezza del proprio io, aiutando a realizzare le proprie aspirazioni spirituali.

L'Incenso agisce in modo netto a stati d'ansia di depressione, ansia ed angoscia. Usato come empiastro per curare le affezioni polmonare e il fumo riconosciuto come anticatarrale, è utile anche per le affezioni dell'apparto uro-genitale. Digestivo. Purificante e tonificante per la pelle, ne previene le rughe e coadiuva nel trattamento di macchie e cicatrici. Agisce sul quadrante inferiore del nostro corpo, il suo profumo ha una nota di base. Massaggiato sulla colonna vertebrale, sui muscoli ed i tendini è energizzante.

La MIRRA simboleggia l'unzione di Cristo, utilizzata nell'imbalsamazione e quindi alla morte,  in questo caso  rappresenta l'espiazione dei peccati tramite la sofferenza e la morte corporale presagio della Sua capacità di risorgere.

La leggenda narra che Afrodite, adirata per la  scarsa devozione che Mirra o Smyrna, una giovane bellissima, le dedicava, la punì facendola innamorare del padre, Teia re di Cipro. Mirra trovò il modo di giacere con il padre per ben 12 notti, prima che questi, volendo vedere il volto della meravigliosa amante, accendesse un lume e restasse agghiacciato dall'inganno: trasformato il piacere in ira  la inseguì per ucciderla. La giovane chiese aiuto agli dei, rendendola invisibile ed essi la trasformarono in una pianta, quello della mirra appunto, le cui lacrime di disperazione si concretizzarono in una profumatissima resina amara. Dopo nove mesi la pianta si aprì e nacque Adone. Il mito di morte e resurrezione, viene continuato dal figlio che morente, azzannato da un cinghiale durante una caccia, feconda con il suo sangue la terra e rinasce ogni primavera come la vegetazione. 

La Mirra ha una forte azione regolatrice del sistema endocrino, massaggiata sulla parte inferiore del collo è indicata nell'ipertiroidismo. Negli unguenti è ottima per guarire tutte le affezioni della pelle. In colluttorio è riparatrice nelle affezioni della gola e nelle infezioni dei denti. Frizionata sul torace è indicata per tutte le infezioni polmonari, sull'addome per tutte le infezioni intestinali.

Mentre l'Incenso ha un profumo ricco di monoterpeni (esplicano un' attività simile al cortisone, ma anche antisettica, stimolante in generale, attivatrice linfatica) che agisce sulla sfera inferiore del nostro corpo con una nota di base, la Mirra invece è ricca di sesquiterpeni (hanno attività antinfiammatoria, sedativa, attivatrice venosa ed immunostimolante) ed influenza la parte superiore del corpo con una nota di testa. Ambedue hanno una valenza riequilibrante lo Yang.

Quale stimolo emozionale l'Incenso è  indicato per coloro che ricercano il percorso della propria anima, che hanno scelto la meditazione e la consapevolezza a discapito della vita materiale. Da voce alle nostre aspirazioni spirituali. Per la sua capacità curatrice nelle affezioni polmonari, ci fa respirare meglio e quindi aiuta a ritrovare la calma interiore per avvicinarci meglio al divino. L'Incenso inoltre protegge durante la nostra meditazione da agenti esterni che potrebbero turbare il nostro equilibrio.

Anche  la Mirra è una grande compagna di viaggio: era bruciata durante il parto, proteggendo la nascita del neonato, come protegge il defunto nel viaggio eterno. Addizionato nel vino veniva porta ai morenti quale analgesico. Aiuta a vincere la paura della morte ed il dolore della separazione, indicata nei blocchi emozionali e nella nostra incapacità di vivere spiritualmente; se usata la sera stimola il sonno eliminando in noi tutti gli eccessi. La mirra ridimensiona il nostro ego, guidandoci verso un senso di universalità.

Nello studiare gli olii essenziali ho avuto la possibilità di sperimentare su me stessa quanto possano influire sul nostro fisico e sulla nostra psiche e l'immediatezza della loro azione.
Per capirlo e se avete un olio essenziale (ATTENZIONE SOLO SE PURO AL 100%) ponete due gocce nel palmo della mano, sfregate le mani scaldando l'olio ed attivando le sue proprietà organolettiche, avvicinate i palmi delle mani al naso ed inspirate ad occhi chiusi inalando il loro profumo, dopo due o tre inspirazioni ed ispirazioni, sedetevi o meglio sdraiatevi e rilassatevi un momento. Potrete constatare il beneficio che ne potete ricavare.

Avvertenze: gli olii essenziali puri usati sul palmo delle mani non danno problemi, ma se usati direttamente sulle altre zone della pelle possono dare problemi: diluiteli in olio vegetale (oliva o jojoba) per poterli stendere bene. Vanno usati abitualmente in diluizione di 1 a 10 (1 goccia di olio essenziale per 10 g. di olio vegetale).


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giovedì 5 gennaio 2012

La Befana

Come la fine, anche l'inizio dell'anno  ha riti propiziatori, quali  la festa della Befana, che vanta origini antichissime.

Dal solstizio invernale gli antichi Romani credevano che per dodici notti figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Tra loro Diana, la dea della Luna, festeggiata  al primo plenilunio dell'anno, che nel 2012 cade il 9 di gennaio.
L'intransigenza del Medioevo trasformò la dea in vecchina  benevola portatrice di doni. Ed ecco che la notte prima del sorger del sole nel giorno del 6 gennaio, la Befana sulla sua scopa  volava sopra le case e portava dolci ai bimbi buoni, mentre portava  carbone a quelli cattivi.
In una sorta di "space clearing" antesignano, le antiche popolazioni celtiche  bruciavano in alti falò le scorie e sarmenti dei campi preparati per il riposo invernale. La cenere ricca di potassa veniva poi sparsa sui campi come concime.  I Paesi Nordici di lingua tedesca tutt'ora  pongono sopra la pira un fantoccio, che vestono con vecchi stracci da donna, chiamando il simulacro "die Echse" = la Strega. Nel Veneto e nella Bassa Venezia Giulia viene ancora chiamata la "Vecia" = la Vecchia: altro non rappresenta che il "vecchio" che viene bruciato per lasciar posto al nuovo, per propiziare l'anno che inizia, scacciando col  fuoco ogni negatività che quello vecchio poteva recare con se.
I Friulani chiamano questi falò pignarûl  ed a seconda della direzione in cui il fuoco brucia e le scintille vengono proiettate, si cerca d'interpretare gli auspici per il nuovo anno.  Un famoso proverbio friulano recita :   se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont;  se il fum invezit al va de bande di soreli jevât,   cjape il sac e va al marcjât. ( se il fumo si dirige dove il sole tramonta (occidente)  prendi il sacco e va al monte,  se il fumo invece va dalla parte dove il sole sorge, prendi il sacco e va al mercato.
Va al monte significa : inutile coltivare, ma porta il bestiame sulla montagna, dove i pascoli erbosi naturali offriranno ottimo e ricco latte e possibilità di far formaggio e l'uomo potrà raccogliere i frutti dei boschi, funghi e cacciare selvaggina, da portare in tavola. Altrimenti se le scintille vanno ad est, il raccolto sarà copioso, da poter vendere ciò che non si consuma al mercato. Il "mont" viene anche indicato come "monte di pietà" o come "mondo" vale a dire, il dover andare in cerca di lavoro retribuito, perchè i proventi del raccolto non basteranno. Ricordatevi che il Friuli ha visto sempre una costante ed antica migrazione: le donne restavano a badare alle bestie ed ai campi, mentre gli uomini cercavano lavoro nel mondo, tornando periodicamente.
I falò erano e restano un momento di aggregazione e quindi occasione di festa: la gente si riunisce per presenziare e constatare con i propri occhi il percorso del fuoco, aggiungendo i propri riti personali,  invettive nonché preghiere (spesso i falò venivano benedetti dai parroci). Ovviamente data la mole della pira ed il freddo della stagione si trascorre il tempo in allegria con vin brule, pinza o gubana, danzando, scherzando, ridendo.



(costruzione di un pignarul a Cussignacco, foto presa nel web)


La Befana a Trieste invece è sempre stata diversa: ricordo quella di tanti anni fa, che vedeva agli angoli degl'incroci pile di panettoni (Alema_na) per la Befana ai Vigili della Strada.

La Befana dei Bambini invece ha il culmine nella Grotta del Gigante. Fino a pochi anni fa i vigili del fuoco facevano scendere la Befana (uno speleologo) che portava ai bambini un sacco pieno di dolciumi.  Quest'anno la rappresentazione è stata ampliata.


Dalla volta coronata dalle stalattiti per ben 100 m. di altezza verrà fatta scendere non solo la Befana (speleologo della Soc. Alpina delle Giulie - sezione CAI) ma anche i Re Magi, che distribuiranno ai bambini i dolciumi dei loro sacchi. Mentre gli adulti potranno sorseggiare il "Gran Pampel" (pampel= sciocco, citrullo), mitica bevanda a base di vino, rhum, frutta e spezie, preparata e distribuita da speleologi travestiti da Vichinghi,  la Banda dei Salesiani suonerà brani musicali.   La nuova illuminazione che fa risaltare le imponenti concrezioni ed i delicati colori delle pareti e della volta, renderà ancora più magica l'atmosfera festosa.
Vi allego le foto della festa del 2010.

(foto prese da Kataweb)

Buona Befana a tutti!





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mercoledì 4 gennaio 2012

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Storia

Il 30 agosto 1955 la mia famiglia in toto prese tutti i pochi beni materiali mobili che possedeva e lasciò l'Istria, scegliendo di rimanere Italiana in terra d'Italia. Un parente aveva trovato nella zona della Val Cellina  un alloggio di fortuna. Erano alcune stanze affittate per dormire in una casa di una donna sola (non so se il marito era morto o era a lavorare all'estero), si cucinava in una cantina, l'acqua era quella della fonte. Mia madre incinta rimase a Trieste da una parente: la situazione era pesante.  Mamma mi raccontò che solo il pensiero di mio fratello più grande di me di tre anni, che l'aspettava con i nonni ed il Papà a Montebelluna, ci salvò dalla sua disperazione: perdere casa, non avere che una sistemazione di fortuna ed avere due figli da crescere a 23 anni non era facile, il pensiero del suicidio le sfiorò più di qualche volta la mente. La miseria del dopoguerra rendeva a tutti difficile la vita, la sua condizione le faceva vedere ancora più cupo l'avvenire.
Fatto sta che l'11 settembre io decisi di nascere, di domenica prima dell'alba. Uno zio di Papà ci prese in casa fino a che fummo in grado di viaggiare per raggiungere in pullman la famiglia.
Mio Padre, alla notizia della mia nascita, arrivò immediatamente a Trieste il 12 settembre e quella data gli rimase in mente per tutta la vita, tanto che gli auguri -dopo la morte di Mamma- me li faceva sempre il giorno dopo del mio compleanno.
Mentre Papà iniziò a cercare lavoro a Trieste dove risiedevano la maggior parte dei suoi parenti, il nonno materno lavorava già da anni alla cava di marmo di Sistiana, dormendo da un cugino a Trieste. La nonna materna aveva trovato impiego come aiuto cuoca in un buffet di via Crispi, vicino al carbonaio e dormiva da un'altra parente, fino al 1957 quando fu loro assegnata la casa agricola in Val Meduna. Gli zii lavoravano come braccianti nella zona di Montebelluna e le zie rimanevano a casa, lavando, stirando, rigovernando le poche stanze e la cantina, facendo da mangiare, oppure andavano a giornata, o a spigolare a seconda della stagione. Il 1955 fu un inverno molto duro, mia madre mi raccontò che per lavarmi al cambio del pannolino usava l'acqua gelida della fonte vicino alla casa, che arrivava dalle montagne e , dato che il gas era razionato per cucinare, metteva lo straccio bagnato sulla sua guancia per scaldarlo prima di lavarmi .
Alla fine del mio primo anno di vita Papà trovò  finalmente un lavoro nel cantiere navale a Trieste, dove  con i primi soldi affittò un appartamento  per noi quattro  e con noi venne a vivere sua madre che aveva lavorato nel frattempo come cuoca nel collegio del Seminario della città ed aveva vissuto fino allora presso una sorella.
Fu così che iniziò la spola tra Trieste e la Val Meduna, sormontata dal Monte Cavallo che vedete nella foto dell'orizzonte del Castello di Miramare in testata al blog.
La foto è la sintesi delle "mie terre" d'origine, l'Istria mi è sempre stata estranea ed ostile specialmente per il terrore di mia madre, che era stata prigioniera dei Titini quando aveva solo 16 anni e quella paura le rimase sempre:  tanto era palpabile ogni volta che si passava il confine, anche vent'anni dopo in situazioni politiche diverse ed amichevoli, che anch'io provavo enorme disagio quando mi trovavo in Istria per visita a parenti.

Dopo che ha piovuto o dopo un giorno di Bora, l'orizzonte appare pulito e possiamo vedere dal molo di Trieste il Castello di Miramare fino alle montagne del Friuli Occidentale.
Mi sembra di vivere nei miei due "Mondi" ed è per questo che ho scelto la foto che vedete: mi sembra sia un fotomontaggio, ma alle volte il vapor acqueo che sale dal mare fa da lente d'ingrandimento e la montagna all'orizzonte sembra sovrastare il Castello. Si ha una sensazione stranissima, perchè uscendo da Trieste la Montagna così grande, si rimpicciolisce sempre di più non avendo più la lente d'ingrandimento del vapor acqueo che sale dal mare.

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martedì 3 gennaio 2012

Trovata per caso, di attualità sconvolgente!






Traduzione A coloro che in favore
della patria hanno lottato,
che hanno impugnato la spada
per la causa comune,
o una fune al collo,
meschini, volevano mettere,
o come Giacobini
li volevano massacrare.


30) Però il cielo ho difeso
i buoni in modo evidente
ho atterrato il potente,
ed esaltato gli umili.
Iddio, che si è dichiarato
in favore della nostra patria,
da ogni vostra minaccia
egli ci salverà.


31) Perfido feudatario!
per interesse personale
un protettore dichiarato
sei dei piemontesi:
con loro ti accordasti
con molta facilità,
lui mangia in città,
e tu in paese, a gara.


32) Era per i piemontesi
una cuccagna, la Sardegna:
come la Spagna nelle Indie
essi si trovavano qui;
ci alzava la voce
perfino un cameriere;
o plebeo o cavaliere,
il sardo si doveva umiliare.


33) Loro dalla nostra terra
hanno portato via milioni,
venivano senza pantaloni
e ripartivano gallonati.
Mai fossero venuti
che ci hanno bruciato tutto!
Maledetto il paese
che crea una simile razza.


34) Loro qui incontravano
matrimoni vantaggiosi,
per loro erano gli impieghi,
per loro erano gli onori,
le maggiori dignità
di chiesa, toga e spada:
e al sardo restava
una fune per impiccarsi.


35) Ci mandavano i peggiori
per castigo e pena,
con salario e pensione,
con impiego e con patente.
A Mosca gente simile
la mandano in Siberia,
ma per farla morire di miseria,
non per governare.


36) Baroni, la tirannide,
cercate di moderare,
cercate di moderare,
Baroni, la tirannide,
Baroni, la tirannide,
cercate di moderare,
cercate di moderare,
Baroni, la tirannide.

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Mai più!

Uno dei propositi che si impongono impellenti nella mia vita è il seguente : USCIRE SEMPRE IN UNA GIORNATA DI SOLE, ANDARNE A GODERE TEPORE E SPLENDORE IN UNA BELLA PASSEGGIATA AL MARE!
Cazpita! Mi sto dando della sciocca! Il primo di gennaio era una giornata stupenda ed io ho approfittato del sonno di mia figlia per.... pulire il frigo e cucinare e poi riposare, invece di prendermi ed andare sul sentiero Kugy a fare una passeggiata a guardare il mare nel suo splendore!
Ecco, questo proposito devo tenerlo bene in mente ed attuarlo soprattutto, perchè son due giorni che piove e ne ho già pieni i corbelli! Uffa! Va beh, la pioggia serve per il grano che deve crescere, in alta montagna c'è la neve, ma l'uggiosa pioggia mi sfrange in modo particolare.

Renata, la prossima giornata di sole, gambe in spalla ed alé una camminata di minimo un ora se non due!!!!!




p.s. il video non è mio! ma c'è Trieste!

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lunedì 2 gennaio 2012

Tutte o quasi le abilità dei gatti!

Tiramisù a modo mio

4 TUORLI
8 CUCCHIAI DI ZUCCHERO ridotto A VELO
500 GR. MASCARPONE SANTA L_CIA
UNA BUSTINA DI CACAO LIN_T
UN PO' DI BUCCIA GRATTUGGIATA D'ARANCIA
SALE Q.B
UNA CONFEZIONE DI BISCOTTI ORO SAI_A
CAFFE' Q.B. PER INZUPPARE I BISCOTTI 

Ai tuorli aggiungete 4 cucchiai di acqua calda e frullateli con lo zucchero fino a scioglierlo e formare una crema spumosa, aggiungere il mascarpone, grattuggiando un po' di buccia d'arancia bio, un pizzico di  sale.  Continuare a sbattere con la frusta, possibilmente elettrica, fino ad ottenere una splendida crema spumosa.

Bagnate velocemente i biscotti secchi nel caffé freddo amaro e foderate il fondo di uno stampo, coprite con abbondante crema, spolverate di cacao, ripetete con uno strato di biscotti inzuppati, crema e cacao. Finite il dolce con lo strato di crema e cacao.

Il segreto della bontà di questo dolce è la totale mancanza di artifici, l'ottima  qualità degli alimenti, che ho indicato,  perché rilevante per la riuscita di questo dolce. Prima di fare delle variazioni provatela così. Qualora non vi piaccia il caffé per bagnare i biscotti usate il liquore fatto con gli amaretti  o un Crema Marsala all'Uovo. Per i bambini bagnateli nella cioccolata fatta con il latte.  

Il segreto sta nel bagnare sommariamente i biscotti in modo che rimangano leggermente asciutti dentro.

La ricetta con i prodotti indicati è il mio fiore all'occhiello : ha conquistato tutti!

Provare per credere!


domenica 1 gennaio 2012

Benvenuto 2012



Questa è stata per me e mio fratello la canzone della Festa, ve la dedico, che vi accompagni in questo inizio 2012 perchè nelle difficoltà ritroviate il sorriso. Mi permetto di lasciarvi anche le parole che seguono, che crediate o meno, non ha importanza: per me sono sempre di grande ispirazione. 


Comportatevi da cittadini degni , senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari......
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.  E il Dio della pace sarà con voi! (Dalla lettera di San Paolo ai Filippesi).


Ricordate la storia di Gesù e dell'uomo, la cui vita è rappresentata dalle orme sulla sabbia. Quando l'uomo le riguarda vede a volte due tracce ed a tratti solo un'orma e chiede  a Gesù: "Perchè lì c'è solo una traccia? Tu dov'eri?" e Gesù risponde "Ti stavo tenendo in braccio". A volte ci allontaniamo da Lui, ma se lo chiamate vi risponderà, non vi darà la risposta che aspettavate, ma di sicuro la soluzione di cui avete bisogno.


Nei momenti in cui la mia vita si faceva più dura e mi sembrava impossibile andare avanti ed ero disperata perchè incapace di arrivare alla soluzione, accettavo il mio limite e "chiedevo" aiuto, che la soluzione arrivasse. Tutte le volte sono stata esaudita! Ciò che mette a dura prova però - vi avviso- è che la soluzione arriva SOLO all'ultimo minuto! Noi moderni, che vorremmo avere tutte le risposte subito, immediatamente, nelle nostre tasche ed a portata di mano, in quest'attesa ci perdiamo ed incominciamo a correre a destra ed a manca, oppure ci disperiamo. Invece, se diventiamo capaci di aspettare, la soluzione giusta ARRIVA! 


Ringraziate, ringraziate sempre di tutto ciò di bello che vi arriva, perchè la vita sembra scontata, ma in realtà anche le cose più ovvie, come camminare e parlare senza bisogno di aiuto, è un dono immenso, ma lo scoprite solo quando vi ammalate! 


Sereno Anno Nuovo a tutti : ora e sempre AD MAJORA!