sabato 21 aprile 2012

Un momento di romantico relax




Secret Garden - Nocturne 0:00 - 1:07
Pietro Mascagni - Intermezzo from Cavalleria Rusticana 1:08 - 2:05
Max Steiner -'Summer Place' (Percy Faith and His Orc.) 2:06 - 2:49
Henry Mancini - Days of Wine and Roses 2:50 - 3:32
Tan Dun - For the world (From Jet Li - Hero) 3:33 - 4:11
Thomas Newman - Whisper of a Thrill (Meet Joe Black) 4:12 - 4:54
Claude Debussy - Clair de lune 4:55 - 5:45
Thomas Newman - Any Other Name 5:46 - 6:27
Edward Elgar - Salut d amour 6:28 - 7:22
Giacomo Puccini - O Mio Babbino Caro 7:23 - 8:26
Glenn Miller - Moonlight Serenade 8:27 - 9:36
Franz Schubert - Ave Maria 9:37 - 10:31
Maksim - Claudine 10:32 - 11:47
Enya - Caribbean Blue 11:48 - 12:22
Michael Nyman - The heart asks Pleasure First/The Promise 12:23 - 13:05
Gheorghe Zamfir - The lonely Shepard 13:06 - 14:08

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Parole chiave - motore di ricerca per il mio blog :

Vorrei sapere  come il mio blog sia apparso ai due buontemponi che hanno digitato come parole chiave del motore di ricerca "botta di culo al lotto" : misteri dell'informatica e della mente umana !
Penso che i due siano rimasti alquanto delusi ! ;D

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Nora



L'avevo postata in splinder, ma vale la pena che la replichi: Nora è una gran raGatta musicista! ;D

venerdì 20 aprile 2012

La situazione

....che vado ad incontrare in questi tempi è sconfortante. 
Quando "a c c e n n o" nel discorso a qualcuno la mia condizione (disoccupata e vedova) vedo la contrazione sul volto della persona, quasi uno spasmo doloroso di empatia, che manda in sovraccarico la mia interlocutrice. Mi spiace vedere tale reazione, vorrei evitarla e cerco di non "scaricare" ma informare brevemente, perché spesso tale reazione indica che la persona   ha vissuto od ha sperimentato almeno in parte delle perdite ed ha un sussulto a rivivere il momento, oppure per via del momento critico che viviamo, ha raccolto già tante testimonianze simili che la sua anima è pronta a collassare. 

Nonostante tutto vedo altre realtà anche peggiori delle mie e torna a galla il mio positivismo, ma permane un senso d'insicurezza, di dubbi continui! 

Andare avanti è difficile. La ricerca di un riempitivo per sostenermi finanziariamente fino al percepimento della pensione è poi logorante: vuoi per il periodo di crisi che stiamo vivendo, vuoi per la fragilità che le mie recenti "perdite" mi hanno causato. 

Ho paura di sbattere la testa qua e là perdendo energia e discernimento, senza concludere molto, anzi perdendo pezzi per strada. Anche se poi raddrizzo le spalle ed alzo il capo e parto di nuovo in quarta! 

Egregio Dott. Monti se solo ripete ancora una volta "Il posto fisso che noia" vengo a sputarle in faccia di persona, personalmente! 

Perfino il prete domenica dal pulpito si è sfogato nell'omelia, dichiarando la sua perplessità ed impotenza! Ha detto : "raccolgo sempre più testimonianze di persone disperate, oggi un padre di famiglia 60enne ha pianto davanti a me perché è stato licenziato e si è visto prolungare il diritto alla pensione di  6 anni con una famiglia a suo completo carico ed ovviamente non trovando lavoro! Come posso predicargli di gioire della Pasqua se le prospettive per il suo futuro sono queste??" 

Don Gnocchi diceva "Coraggio!" perché è l'unica nostra arma in questo momento. 
Certo c'è chi il coraggio non se lo sa dare come dice il Manzoni, ma almeno cerchiamo di darlo in solidarietà: una buona parola vale molto e costa poco! 

Buon week-end a tutti! 





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giovedì 19 aprile 2012

O voi che mi leggete siete tutti nominati per ritirare l'award ...)

Abitualmente non pubblico quelli che ricevo, a parte quello di "blog affidabile" da Shunrei, in marzo.  Ma sta volta ho ricevuto lo stesso award da ben TRE mie amiche lettrici, in primis da  Edvige, http://mementosolonico.blogspot.it/ una mia concittadina,  
da Esprit74follett http://gattitudine.wordpress.com/
e per  la seconda volta nomination pure da  Shunrei   http://gitementali.wordpress.com/




La settimana è stata molto dura, sebbene siamo solo a giovedì devo confessare che sono già stremata con corollario di ansia, dubbi, incertezze, decisione prese e disfate nel giro di qualche ora, mille dubbi ed ubbie su cosa fare! 


Quindi VI NOMINO TUTTI O VOI CHE MI LEGGETE  e partecipo al gioco per alleggerire il momento! 


Bisogna rispondere ai seguenti questi, oltre che a nominare i vostri beniamini per passare l'award al loro blog. 


1. Qual'è la tua rivista di moda preferita :  Burda fuer die vollschlanke Damen! 
Burda per le "false magre" ;) che contemplo per mimetizzare la mia stazza ;) 
2. Chi è il tuo cantante/bank preferita : ardua la scelta, la voce di Adele mi emoziona, ma amo ascoltare tutta la musica e spesso mi fermo ai miei anni ruggenti! Da bambina avevo 3 anni ed ascoltavo seduta su di un seggiolino davanti alla grande radio Telefunken con l'orecchio appoggiato all'altoparlante ricoperto dalla tela di tappezzeria ascoltando lei, la mitica, 



3. Chi è la tua youtube guru preferita : CLIO! Naturalmente ! 
Io che con le caldane ho dovuto abbandonare il trucco per non sembrare una "colata" di colore, guardo ipnotizzata come una musa ispiratrice questa simpatica ragazza che rivela il segreti del maquillage  con la disinvoltura e la naturalezza di un guru!     
Di Belluno, dopo aver studiato Design a Milano, è andata a New York a frequentare lo studio professionale dei truccatori, ha creato un canale youtube gettonatissimo ed ora è anche sul canale Real Time! 
A me piace perché ha un viso sempre sorridente, ha un entusiasmo per ciò che fa e mi perdo a guardare i suoi gesti sapienti e le trasformazioni delle figuranti alla sua trasmissione! Invidio il suo segreto : aver fatto della sua passione una professione e di divertirsi facendola! 
Un po' di leggerezza ogni tanto ci vuole! 
4. Qual'è il tuo prodotto make up preferito : il rossetto, che uso in quanto almeno quello non "cola". Ma il mio sogno nel cassetto è -almeno una volta- partecipare ad una soiré con un trucco smokey eyes con le ciglia finte: oggetto del desiderio fin da piccola !
5. Dove ti piacerebbe vivere : a Trieste, obviously!  
6. Qual'è il tuo film preferito :  a prescindere dai mitici come La Ciociara, Via con il vento ed altri capolavori, non saprei quali citare perché di registi ce ne sono tantissimi e bravissimi in Italia ed all'estero. Ma quelli che amo particolarmente sono tutti i film di Peppone e Don Camillo, di cui conosco a memoria le battute e quelli di Totò che hanno un'ironia ed un fondo di amarezza ineguagliabile. Totò e le donne per me è un capolavoro, quando Totò va in soffitta e sparge la cenere del sigaro ed inneggia davanti al moccolo acceso all'icona di Landrù e la scena in cui Ave Ninchi che prepara la valigia per tornare da sua madre sono gustosissime! 
7. Quante paia di scarpe possiedi : penso una decina in totale, non le ho contate, alcune le porto di più, altre di meno ed a volte "le dimentico" trovando altre più comode. 
8. Qual'è il tuo colore preferito : da ragazzina amavo il blù scuro, poi il turchese ed ora il rosso. Ma il blù resta il colore che mi rilassa e mi permette di staccare! 


Ora a voi  ! chi vuole il testimone proceda! 







mercoledì 18 aprile 2012

Nellabrezza : ecco il racconto dell'esodo.

Al solito non sono concisa, ma vorrei rendere ad onor del vero il clima che queste terre hanno vissuto.

Per capire la portata morale e fisica dell’esodo, bisogna risalire alla fine della I Guerra Mondiale con la definizione dei confini, che determinò l’inglobamento di zone di diversa origine nei paesi vincitori. In vari stati sorse un movimento di omogeinizzazione nazionalista a scapito della minoranza etnica, che doveva adeguarsi o emigrare:  in Francia verso i tedesci dell’Alsazia, in Polonia verso i tedeschi della Slesia, in Grecia verso i Turchi,  in Turchia verso gli Armeni, in Italia Mussolini fece la campagna in grande stile con l’italianizzazione dei barbarismi nella lingua parlata, e nei cognomi stranieri (anche nel doppiaggio certi nomi dei film americani fanno sorridere) la proibizione e la chiusura di scuole di lingua slovena e delle case di cultura slovena, nonché serbo croata nell'Istria di cui 60% della popolazione era Italiana il resto era croata, serba e di altre origini. In Jugoslavia (Regno di Serbia, Croazia e Slovenia)la repressione venne a colpire gli Austriaci al confine della Slovenia, ma anche   le altre etnie croate e slovene, in quando la “Grande” Serbia si considerava leader dominante. Fu così che prima della seconda guerra mondiale la persecuzione serbo-jugoslava verso la popolazione croata, vide una pesante azione dei terroristi croati, (cattolici e fascisti), i famosi e terribili ùstascia, che allestirono campi di concentramento, ben prima di Hitler dove furono internati comunisti, ebrei, zingari e serbi.  Le stime dei decessi di questi campi ùstascia secondo Simon Wiesenthal parla di 500.000 serbi uccisi, 250.000 espulsi, 250.00 convertiti al cattolicesimo in modo forzato e di migliaia di ebrei e zingari uccisi.  Ma il generale Tito comprese che la Jugoslavia nella II guerra mondiale doveva stare unita e fu l’unico esponente militare che riuscì a riunire nelle proprie file croati e serbi, anche se gli attriti tra le due etnie erano proverbiali e dovevano agire separatamente.   I campi di concentramento vennero usati  dopo il ’43   per eliminare anche i soldati italiani reclutati  nei territori occupati e di cui alla fine non sapevano come inquadrare dovendo sbandierare il totalitarismo jugoslavo (capirete il perché leggendo in seguito)  le  loro condizioni alla liberazionone nel 1946 furono orribili, ma sono tutte documentate.  Un conoscente reduce raccontò di secchi pieni di occhi umani strappati ai reclusi e tacque il resto!






Dal 1945 al 1946 ci fu quella che fu chiamata “La Grande Corsa verso Trieste”, i militari di Tito fecero una sanguinosissima campagna, terribili furono gli eccidi. L'italianissima  Zara, la perla dell’Adriatico fu distrutta da 54 bombardamenti (!) ,  i Titini uccisero più di 2000 persone nelle foibe durante la sua conquista, dopo la sconfitta della strenua resistenza della mitica  X Mas. All’occupazione seguirono ulteriori rappreseglie e molta gente fu annegata in mare per accellerare l’eliminazione!  Seguirono le sanguinose conquiste di Pola e Fiume,  e le milizie arrivarono  a conquistare ed occupare una bella fetta di territorio inclusa Trieste, sperando di potersela accaparrare anche dopo la Guerra, inglobando nel proprio nuovo Stato gran parte del ricco territorio della Venezia Giulia sede di numerose attività commerciali che avevano nel porto franco di Trieste potenzialità enormi, (PUNTUALMENTE DISATTESE E REPRESSE DAL GOVERNO ITALIANO che tuttora vuole IGNORARE QUALSIASI SVILUPPO, ANZI LO OSTACOLA!)  I Titini non si risparmiarono nulla in quanto crudeltà incluse impalamenti di persone, torture e sevizie inenarrabili,  fino alla morte di migliaia di uomini, ma soprattutto anche di DONNE E BAMBINI e venne da loro stessi documentata!
Fatto sta che  gli alleati arrivarono in regione, entrarono in Gorizia con la legione dei nord-africani seminando terrore anche nella popolazione inerme  con saccheggi, ma soprattutto   un numero impressionante di stupri proprio come si ricorda nella Ciociara! Agl’Inglesi non importava un fico secco della popolazione, mandavano i magrebbini d’avanguardia, basta andare avanti.
Nella contesa delle nazioni, fu creata la linea Morgan,  oltre la quale gli alleati chiesero a Tito di retrocedere, facendo restare l'enclave di Pola (in basso nella penisola Istriana) quale territorio Italiano, perdendo definitivamente Fiume e Zara.
Ma il Generale voleva a tutti costi la parte più ricca quella costiera dell’Istria a ricompensa di Trieste perduta.     Nacque il Territorio Libero di Trieste, fu delineata una zona A, sotto dominio degli alleati ed una zona B, sotto il dominio dei titini. Gorizia venne divisa in due : storica, la casa il cui WC fu murato e rimase nella zona jugoslava. La leggenda narra che il proprietario evacuasse in un giornale e buttasse il tutto oltre il muro! L’involto veniva ributtato nella parte italiana, i locali in un umorismo arguto dissero : non per le deiezioni ma per  la propaganda politica del giornale in cui erano contenute!


Quando nel 1946 il trattato di pace di Parigi fu firmato, le truppe Titine lasciarono Trieste, due ali di folla scortarono  l’uscita  degli invasori e durante il tragitto le  loro divise marron divennero  bianche di sputi che la popolazione lanciava loro addosso!  
A quel punto Tito giocò il tutto e per tutto,  voleva che la zona B restasse per diritto di etnia alla Jugoslavia, nonostante l'evidenza precitata del censimento fatto ai primi del secolo. Egli favorì l’integrazione di serbi e croati nelle zone dell’Istria facendoli migrare, proibì la lingua italiana ed il suo studio nella zona, represse ogni rivolta o sentore di rivolta. Terrorizzò la popolazione italiana dominandola acciochè non sventasse il suo bluff. Vennero indette manifestazioni di massa alla visita delle autorità alleate per dimostrare la preponderanza jugoslava, rosicchiando ulteriori territori ad est. Tutte le imprese commerciali vennero requisite come indennizzo di guerra ed i proprietari, come mio padre dovettero  cedere gratis la proprietà delle proprie imprese, lavorando per mantenerle in attività ma come “stipendiati” con una misera paga per conto del governo jugoslavo. Oltre alla repressione  culturale, continuò la repressione fisica delle foibe,  e tutti ebbero il terrore di parlare anche con i vicini di casa per non incorrere nella delazione. Le milizie titine irrompevano nelle abitazioni civili, requisivano quanto potevano portare via, rompevano ciò che andava loro a genio o non potevano trasportare. Nonno, già malato di cuore, morì a 53 anni, dopo aver subito soprusi ed incursioni nel nostro oleificio e nel nostro mulino da parte dei dominatori titini che requisivano farina e olio  e rompevano orci, squarciavano sacchi di farina, secondo il loro umore.   I contadini nell’allevare e coltivare dovevano vender tutto a loro, ricevendo un quarto del valore di quanto prodotto e chi protestava sapeva che poteva passare per le armi!   
Fu così che dalla fine della guerra molta gente temendo per la propria vita e volendo un futuro migliore per i propri figli,  decise di emigrare nella Zona A, abbandonando case e terre che vennero requisite dai Titini. La diaspora continuò fino intorno al 1957, in Istria quelli che non se la sentivano di andare allo sbaraglio  lasciando case ed averi pur dovendo sopportare il regime ed i nullatenenti, che in cambio dell'occupazione di case e campi abbandonati, erano lieti di dichiararsi “comunisti”, facendo buon viso alla dominazione jugoslava.
Era chiaro che nonostante l’evidenza storica, la politica di Tito nella zona B ebbe successo, in quanto  la NATO aveva tutta la convenienza a  favorire Tito, affinché facesse da cuscinetto politico verso lo spauracchio dell’ Unione Sovietica ed in tale posizione il governo jugoslavo rimase fino all’ultimo per poter rimanere indipendente  vedendo il Generale diventare leader della coalizione dei Paesi Non Allineati!  E con il trattato di Osimo, cassate il termine, l'Italia vendette il nostro "c_lo" in cambio di indennizzi da fame, rispetto a ciò che è stato lasciato!
Fu così che carovane di carri e di genti, caricate con povere cose che era PERMESSO dalle autorità TItine di portare con se, lasciò la zona B per restare Italiana, per mantenere la propria libertà, per garantire ai figli un futuro migliore, tenendo in tasca la chiave di casa, che non avrebbero potuto mai più usare e che molti gettarono in mare, ricominciando con disperazione da zero.
Questo fu l’esodo. Così oltre  270.000 Istriani di origine Italiana emigrò.  Grandi lavoratori si sono distinti in tutto il mondo,  non era gente affamata quella che emigrò:  i furlani che ci accolsero ironicamente ci criticavano considerandoci  “troppo pasciuti per essere vittime!!!” tacciandoci con l’etichetta di fascisti! Perché quelli che uscirono dall’Istria non erano  i morti di fame, era una popolazione attiva,  imprenditori, gente di cultura, ma anche pescatori, contadini, allevatori di una terra e di un mare generosi con chi lavorava sodo!  Per noi il Comunismo era sinonimo di   “foibe”, irruzioni, torture, sevizie, dominazione, fame, morte:  non era il Comunismo che gli Italiani conoscevano,  come nell’Emilia Romagna , ad esempio , che si affermava quale  lotta di classe!  Era terrore allo stato puro!
L’accesso ai confini era tassativamente chiuso, chi lo passava doveva ottenere un permesso speciale e subire una perquisizione fisica, con la requisizione di ogni genere importato o esportato. Per mantenere il numero di "popolazione" e diritto all'acquisizione definitiva del territorio zona B i titini cercavano di dissuadere l'esodo e l'emigrazione. I flussi della diaspora avvennero in date prestabilite.
Mio fratello nel 1953 ad un anno ebbe un eczema molto violento e doloroso, la cura che i medici locali gli davano era talmente forte che appena mamma lo spalmava piangeva a dirotto e faceva pipì per il dolore quanto inadeguata. Ogni volta che sudava era colto da prurito e iniziava a grattarsi fino a sangue, piangendo quando veniva pulito. Mia madre chiese per mesi ripetutamente di poter venire a Trieste, sede di un ospedale infantile per curarlo adeguatamente. Fatto sta che non le accordavano il visto per paura che fosse un pretesto per “scappare”.
Alla fine esausta prese mio fratello e lo portò davanti al commissario di zona Titino in Comune e glielo lasciò sul tavolo dicendo : io non ce la faccio più a sentirlo urlare, a fargli del male con questi rimedi,  fatelo voi se lo potete sopportare e minacciò di abbandonarlo lì seduta stante. Il medico della milizia lo visitò e finalmente fu concesso il visto a loro, con l’avviso che qualsiasi “fuga illegale” avrebbe avuto ritorsioni sulla famiglia di mamma!
Dopo la definizione dei confini la gente iniziò a ritornare per brevi visite nelle terre d'origine a trovare tombe e i pochi familiari rimasti. La mia famiglia era quasi tutta emigrata, ma ogni tanto si andava a trovare un cugino ed a portare i fiori per i morti sulla tomba di famiglia. Era tale il clima in casa mia  in quelle occasioni, che ogni volta che si passava la dogana l'ansia ed il terrore dei miei genitori era palpabile come una pesante cortina di piombo. 
Solo dopo Schengen alla fine degli anni '90 i confini con la Slovenia sono stati aperti e mi trovo a mio agio in una terra che comunque non era nostra. La nostra casa è in territorio Croato e sono anni che non ci vado!

Questo è stato il nostro esodo: io sono nata 11 giorni dopo e mamma mi raccontava di come era talmente depressa e prostrata in quei giorni d'attesa di aver avuto più di una volta l'impulso al suicidio, ma solo il pensiero di abbandonare mio fratello di 5 anni la bloccò. Il resto, la dura china d'inserimento in una società che già provata dagli stenti della guerra ci vedeva "stranieri/mangia pane" nella nostra stessa patria è un altro doloroso capitolo



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Questo è Maru, un gatto giapponese

Maru è un simpaticissimo soriano Giapponese,  la sua padrona ha postato numerosissimi video in youtube.
Qui è in una posa che mi rappresenta "sfinita ed in ansia". La routine della mia vita sta cambiando, spero in bene, ma la novità (di cui non vi parlo ancora per scaramanzia) assommata agli altri impegni mi stanca non poco e come vedete dalla coda di Maru, il segnale di leggera ansia tende a permanere anche nei momenti di riposo! A presto! 




Questo gattone che assomiglia tanto a Mucia ed ha la sua stessa stazza a quanto sembra, mi fa morire per l'atteggiamento ermetico che il suo carattere orientale gli dona, per l'imperturbabilità e la seriosità che mantiene quando compie le sue avventure, anche le più dispettose.

 

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sabato 14 aprile 2012

Buon Compleanno Papà


Papà in questa foto aveva compiuto 40 anni, oggi ne avrebbe 82. Si chiamava Mario, per i familiari Marieto,  era il secondogenito. Il "piccolo" di casa. Per suo suocero era "Eto" perché era alto e magrissimo quando s'innamorò di mamma. 
Ci parlava delle sue estati nella sua città di mare  a bordeggiare con gli amici in barca o al bagno in compagnia di  amici e  parenti : una schiera di cugini e cugine.
I suoi genitori negli anni della guerra lo mandarono a convitto dai salesiani di Udine per frequentare il rigido Malignani. Anche lì però Papà bigiava la scuola. Ricordava sempre tra gli anneddoti le sberle che l'insegnante gli diede nel 1946 quando all'uscita del scandalosissimo (per allora) film "Gilda" gli studenti furono sottoposti ad interrogatorio e chi confessava di esser andato a vederlo si aggiudicava un sonoro ceffone! Erano i tempi in cui se ti lamentavi con i tuoi di aver ricevuto a scuola una simile punizione ne ricevevi una "gragnola" a casa come ricompensa, oltre che a privazione di quei pochi privilegi di cui potevi godere!
Vista la costosità della trasferta e la poca voglia di studiare, fu trasferito a Trieste da una zia, a completare gli studi presso l'Istituto Volta per periti tecnico-industriali, ma con poco profitto: Papà arrivò alla terza classe, in sei anni!
Dopo di che fu richiamato a casa in Istria per il peggioramento delle condizioni di suo padre, mio nonno. Da allora divenne il suo braccio destro, in vista della successione, essendo l'unico maschio.  Poi il matrimonio, la morte del nonno e l'esodo.
L'esilio  sconvolse non poco mio padre:  figlio d'imprenditori con un futuro già pianificato, la dominazione Titina con la confisca dei beni effettuata dai soldati di Tito, fu un trauma enorme. Divenne operaio della cooperativa, ma la proprietà era stata   trasferita di fatto SENZA alcun indennizzo ai dominatori jugoslavi!  Non era vita: perquisizioni, soprusi, requisizioni a sorpresa! Con due bambini piccoli, moglie e la madre vedova a carico scelse di rimanere Italiano, scelse la libertà, ma dovette ricominciare da zero senza alcun capitale alle spalle, perché intanto la malattia del nonno aveva assorbito le poche finanze accantonate duramente dopo la guerra. 
Essendo nata di domenica, lui mi festeggiava sempre il giorno successivo, nel quale ci raggiunse con mio fratello per vedermi la prima volta.
Ricordo le tacche di bruciato delle cicche che metteva sulla credenza di legno, mentre si faceva la barba in cucina la sera (il bagno era molto freddo) per aver più tempo la mattina. La barba lunga della domenica quando la mattina finalmente avevo modo di incontrarlo in cucina a casa per il turno di riposo e mi dava il bacio del buongiorno stringendomi in un abbraccio e sfregandomi con la barba ispida il viso.
Mi ricordo come religiosamente si mangiava il caffé-latte : riempiendo la scodella di pane ed appoggiandovi sopra la mitica panna, che il latte bollito donava al nostro palato. Sistematicamente si doveva immergere e far affiorare il cucchiaio dal basso verso l'altro per poter prendere il pane con un pezzetto di panna, che mitigava e addolciva la cucchiaiata riempiendo la bocca.
Quando da bambina ebbi i primi incubi lui mi insegnò a non aver paura, ma recitare un Pater ed un Ave Maria a protezione e di star tranquilla che nessuno dopo mi poteva fare più del male. Funzionò ed ancora quando mi sveglio agitata inizio a recitarli, riaddormentandomi come una bambina.
Dopo l'esodo, andò prima a batter ruggine nel cantiere navale di San Rocco, poi finì bigliettaio sulle autocorriere di linea verso il confine, poi operaio nell'officina dell'azienda trasporti cittadina. Ancora ricordo le notti in cui stanco si sentiva che parlava nel sonno "avanti c'è posto", "un biglietto : 50 lire"!
Ancora ho nella mente le serate in cui prima della televisione, quando era a tavola a cena con noi libero dal turno serale, raccontava le storie della sua famiglia d'origine, gli scherzi che da studente facevano a scuola, si cantava, ci si raccontava barzellette.  Poi i commenti davanti alla televisione, con in mano la mitica Enigmistica, che completava fino alla fine!
Come mamma, amava leggere ed i libri erano un costo rilevante del suo magro stipendio:  c'era sempre da pagare la rata del Milione o dei Classici Azzurri, o del Conoscere, l'Enciclopedia dei Ragazzi, del Dizionario Sansoni e poi i tascabili Mondadori, i Medusa per non parlare del Selezione del Readers' Digest, rivista e libri. Aveva anche dei dischi a 38 giri che ancora posseggo, con la Sinfonia di Beethoven diretta da un giovanissimo Von Karajan, ma anche dischi di musica leggera, con Bing Crosby, Trina Lopez, Zara Leander che facevo andare sul primo giradischi preso a rate da Selezione che aveva la puntina per i 38 giri, che dovevi girare per ascoltare  i 45 e 33.
Quando era libero in primavera si andava a fare delle lunghe camminate nella riserva naturale dei laghetti carsici di Percedol, si andava a raccogliere gli asparagi nella bassa boscaglia di Cattinara. D'estate si andava ai Topolini al mare e lui mi insegnava a nuotare, quando ero piccola mi aggrappavo a lui e mi portava al largo dove non si toccava e mi pareva un'avventura straordinaria.
Era introverso, solo chi lo conosceva poteva comprendere il suo stato d'animo, ma non era mai musone, anzi gli piaceva parlare con la gente, conosceva tutti sapeva tutto di tutti e amava la compagnia, le riunioni. A chi gli chiedeva "come va?" rispondeva sempre allegramente "Pulito" (Bene) ad una signora che gli obiettò, "Impossibile che a lei vada sempre tutto bene, qualche volta avrà qualcosa che non va" Lui rispose serenamente "Anche se le raccontassi i miei problemi, lei non ci potrebbe fare nulla, quindi perché tediarla invano?"
Ricordo il periodo doloroso per la malattia di mia madre quando rimase  al suo capezzale sempre allegro, mai stanco di accudirla nell'assistenza  anche più umile, senza batter ciglio, anzi cercando di distrarla mentre svolgeva questi compiti. Ho visto l'amore con cui la imboccava e le sciacquava la bocca e la sua sofferenza quando lei morì.
Gli anni successivi furono difficili, fino a che non incontrò di nuovo una compagna e con lei riprese a vivere ed io affidai loro i miei figli, che involontariamente chiamava quasi sempre con i nomi mio e di mio fratello. Con loro riuscì a rilassarsi e sciogliersi come ogni nonno riesce a fare, libero da problemi economici, andando dopo poco in pensione assieme alla moglie e per i miei figli fu un nonno splendido, amorevole, ma giustamente severo quando serviva. Assieme li portarono dappertutto, da maggio ad ottobre li vedevo poco e dovevo durante l'estate accompagnarli sempre la mattina in campeggio ed andarli a riprendere la sera; facevano gite in barca, vacanze con il camper, gite in Carso, sparivano e non li vedevo più e si incazzavano quando chiedevo loro i programmi che avessero per concordare le mie ferie in ufficio! Volevano essere liberi di progettare tutto all'ultimo minuto!
Un modo di vivere diverso da quello a cui eravamo abituati e che mi portò a qualche attrito con loro, ma superai tutto per il bene dei miei figli : io avevo poco tempo e forza da dedicare a loro e per lavoro ero tanto lontana da casa, mio marito era incapace di educare, ma solo di giocare e nutrirli a pane e nutella! Per cui li affidai per il tempo che lavoravo a mio padre ed alla sua seconda moglie, perché avevo fiducia in loro, nei loro principi e così i miei figli ebbero sempre un pasto caldo pronto ad accoglierli al loro ritorno da scuola,  ed orecchie pronte ad ascoltarli e qualcuno che li seguiva nei compiti: eravamo comunque in sintonia pronti a riferire qualsiasi variazione d'umore o di situazione percepita per concordare come comportarsi. Imparai a dedicare ai miei figli la maggior attenzione possibile quando stavamo assieme in modo da compensare con la qualità il poco tempo che riuscivo a dedicare loro. Ma dissi sempre ai miei figli, che se mio padre avesse avuto per me e mio fratello solo un terzo delle attenzioni e disponibilità che aveva avuto con loro, saremmo stati  i figli più felici del mondo, invece subimmo la depressione post-esodo e la nostra vita nella congiuntura e negli scioperi della fine degli anni sessanta non fu facile.
Lui con i miei figli visse una seconda giovinezza. Poi  a 70 anni l'infarto, l'agonia, la ripresa, il tracollo e la fine: un vuoto.
Paradossalmente da quel momento qualcosa cambiò in me, fui consapevole di una maturazione particolare: avevo rotto anche l'ultimo cordone ombellicale, iniziai a camminare autonomamente, ormai ero sola e più "grande".

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Robert Doisneau - Bacio di fronte all'Hotel de la Ville

venerdì 13 aprile 2012

Wonderwoman in pensione

Mentre tutta la società ci pone degli stereotipi d'ideali, programmandoci per fallire, mentre ci sforziamo di produrre qualcosa che non ci appartiene, ma che ci viene imposto dalla società stessa, nessuno men che meno c'insegna come fare quando lo scopo delle nostre identità decade in quanto il nostro compito è esaurito.

Non più figlia, non più moglie, non più impiegata, non più educatrice, (anche se con i figli non hai mai finito, il tuo esempio vale fino alla fine), non più giovane, non più efficiente per il mercato, mi ritrovo a dover affrontare, anzi ad aver affrontato quello che è la perdita di alcune identità, che nella società è fondamentale per non farti sentire come un paria in un branco di bramini altezzosi, che ti guardano come una merda di vacca, scuotendo la testa a voler dire : non hai speranze, paria sei, paria resti, per quanti salti fai la merda di vacca da sola resta sempre a terra...

Capita che se non ti affretti a reagire incominci anche a sentirti proprio come tale!

Il mio indomito spirito nell'ottica della mia "musa" ispiratrice Marina Garaventa (di cui a destra nella colonna a  fianco trovate uno stralcio del suo ultimo libro), ha rivoluzionato la mia posizione: non più paria (merda di vacca), bensì entità carbonio (come dicono a Star Trek :) in attesa di destinazione.

La destinazione deve essere ricercata in ambienti non consueti al precedente periodo di vita, specie se la società stessa ti rigetta in quanto obsoleta, devi decidere cosa vuoi fare del resto della tua vita. E dato che Marina ci ha   dimostrato che ci sono altre "forme di vita" valide di esser vissute, oltre quelle che la società ci propone quali uniche scelte, non mi resta che esplorare tutte le alternative a nostra disposizione. Perché tutto sta nell'ottica con cui consideri quello che stai facendo e la scelta che fai.
Se da una parte quando lavoriamo agogniamo al periodo in cui potremo goderci la libertà del tempo, liberi dal giogo del lavoro, quando abbiamo tanto tempo a disposizione tendiamo a perderne molto, sprecarlo, sentirci vuoti  ed a farci assalire da sensi di colpa per non essere più "produttivi" !

A questo punto del mio percorso ho compreso il pensiero che un maestro Austriaco insegna a dei bambini, che vengono nel suo laboratorio per dipingere! Attenzione ! Non a diventare pittori ! Bensì a fare il gioco del dipingere, esprimere se stessi indipendentemente dal risultato: ossia imparare a godere di ciò che si fa a prescindere dalla produzione!

Questa sembra essere la mia missione attuale! Sviluppare la capacità di assaporare qualsiasi opportunità, cogliendo l'attimo!






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L'età dei cani !


Età del cane in anniEquivalente in anni umani -
Peso inferiore a 9 kg
Equivalente in anni umani -Peso tra 9-23 kgEquivalente in anni umani -
Peso tra 23-41kg
Equivalente in anni umani -
Peso oltre i 41 kg
115151412
223242220
328292928
432343435
536384042
640424549
744475056
848515564
952566171
1056606678
1160657286
1264697793
13687482101
14727888108
15768393115
16808799123
178492104
188896109
1992101115
2096105120
dal sito www.bau.it

giovedì 12 aprile 2012

Gli anni dei gatti

  tradotti in anni umani! 


1 > 15 
2 > 25 
3 > 29 
4 > 33 
5 > 37 
6 > 41 
7 > 45 
8 > 49 
9 > 53 
10 > 57 
11 > 61 
12 > 65 
13 > 69 
14 > 73 
15 > 77 
16 > 81 
17 > 85 
18 > 89 
19 > 93 
20 > 97

Buon compleanno Mucia ! Oggi compie 8 anni!


Parlo sempre di lei e solo ora mi rendo conto di quanti anni siano passati dalla sua entrata in famiglia! Di quanto abbiamo condiviso nella buona e nella cattiva sorte!

E' una compagna ineguagliabile: sensibile, discreta, generosa, gioiosa e materna! 

Auguri Mucia! Mio alter-ego, mia compagna di vita, di giochi, di lacrime, di buon umore, di depressione, di ansia, di mangiate, di scorribande notturne, di coccole beate! 

Finalmente

... il turbinio delle feste e post pasquale si è calmato! 

Dopo l'annuncio dell'impiegata del caf, circa la data prevista del mio pensionamento, ho camminato un paio di giorni in una bolla di incredulità e di stupore! 

Venerdì sono atterrata : i preparativi per la Pasqua mi hanno svegliato. La zia anziana da visitare la Vigilia, il pranzo Pasquale che mio figlio esige, perché non festeggiare per lui è un sacrilegio: le feste vanno celebrate a ricordo di altre feste più numerose  per cercare di perpetuare quell'allegria che ci manca tanto, Pasquetta fuori porta da un'altra zia perchè martedì era il suo compleanno!  

Ho cucinato un casino di roba, ho mangiato fino al limite lecito, limitata nelle quantità dalla recente ricerca di contenere i quantitativi (più per la salute, che per il dimagrimento!).
Sabato con i miei figli dal ritorno della visita a zia abbiamo inserito una tappa al Palmanova Outlet Village, con una toccata al negozio Lin_t! Che visione !!!! Abbiamo riso, scherzato, ci siamo divertiti a stare semplicemente in compagnia!

E' stato comunque un tour de force, la tensione per preparare cibi buoni, sotto il giudizio severo dei miei buongustai insaziabili, la stanchezza per i kilometri in macchina e tutto il resto è sfociato in qualche disturbo, non ultimo il " morso della strega" che mi blocca ancora.

Sempre più questa mia vulnerabilità mi mette a disagio : possibile, che ogni piccolo sforzo fuori dal normale mi atterri così? che l'ansia per le aspettative dei miei, mi imprigioni e sfoghi in un disturbo noioso, comunque da curare? 

Finite le incombenze settimanali mi sono chiesta, cosa questo voglia dire ? FERMATI! Riposa, riprenditi! 




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mercoledì 11 aprile 2012

Pensiero del giorno di Omraam Mikhaël Aïvanhov

Quando vi sentite turbati e infelici, anziché lasciarvi abbattere senza fare nulla (sì, perché voi credete sempre di non poter fare nulla!), cercate invece di reagire; e reagite immediatamente, collegandovi al Cielo attraverso la meditazione e la preghiera! Non appena riuscite a migliorare il vostro stato interiore, il mondo intero vi appare trasformato, poiché lo vedete attraverso altre “lenti”. Per quale ragione, quando sono innamorati, gli uomini e le donne vedono il mondo così bello? Perché in loro stessi tutto è diventato all’improvviso bello e poetico. Si ironizza spesso sugli innamorati, mentre invece bisogna ammirarli e dire: «Oh! Quante cose si possono imparare da quei due!...» È inverno, c’è la nebbia e piove... ma se devono incontrarsi, per gli innamorati brilla il sole, gli uccelli cantano, i fiori profumano, poiché la primavera è in loro. Direte che in questo caso siamo in piena soggettività… Sì, certo, ma occorre sapere che è proprio nel mondo soggettivo che Dio ha nascosto tutte le potenze. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov

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martedì 10 aprile 2012

Andiamo è tempo di migrare ...

non intendo il migrare fisico, bensì quello mentale! Nasce oggi, alla fine della festa, un nuovo periodo.
Alea iacta est, il dado è tratto, ora bisogna andar avanti in modo costruttivo e fattivo, il fine è stato deciso. E' una sensazione quella che mi accompagna oggi, come di un periodo tutto da giocare, un futuro non più sperduto, ma di speranza concreta, non più vuoto miraggio, ma un preciso traguardo : 01/10/2013!

E mi sento pronta a menar botte da orbi alle difficoltà, in attesa di quel giorno!

Sarà la mia mente che considera le cose sotto una luce diversa, anche se c'è ancora tanta strada da fare, ma sembra che il concretizzarsi dell'obiettivo e la solidarietà dei miei familiari per sostenermi nel periodo mi abbia dato una maggior forza per lottare ed andare avanti anche da sola.

Io speriamo che me la cavo!

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lunedì 9 aprile 2012

Buon rientro! e ricordatevi che ...

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sabato 7 aprile 2012

Apro una parentesi nella festività! e la cancello...

 con queste bellissime immagini! Ancora tanti auguri a tutti !

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giovedì 5 aprile 2012

Raccolgo ..

le opinioni della gente e constato come questa soffra. Tutte le impiegate negli uffici mi dicono che stanno  raccogliendo inermi testimonianze disperate! A questi disgraziati al governo non frega un bel niente se il loro posto fisso e la loro pensione d'oro noi li paghiamo col sangue e lacrime, mentre giocano ai dadi il nostro destino come i soldati sotto la croce si giocarono le vesti di Gesù. Neanche ciò che accade  nel Paese  sembra far parte del "loro" mondo. Ultimamente qualcuno sceglie di fermare tutto ed uscire dalla vita, che non può più sostenere, con un gesto estremo.

Questo è tempo di Pasqua, di pace, eppure vedo che pace non c'è!

Hai voglia a parlar di speranza, mentre la gente piange attorno. Vorrei capire quante volte nella vita i popoli hanno vissuto momenti così pesanti, perchè dopo ci son stati anni migliori.  Vorrei poter dare coraggio, ma ho il fiato corto pure io!

Il mio vecchio capo citava sempre il biblico monito dei "7 anni di vacche grasse e  7 anni di vacche magre" : la ciclicità fa parte del nostro vissuto, anche se ultimamente sembra aver saltato il turno!

Dobbiamo avere coraggio, andare avanti come si può, cercando di avere Fede in noi stessi, nel nostro domani, per chi crede, aver Fede in Qualcuno che a volte sembra non esserci o non sentirci, ma forse dovremmo capire se siamo noi che Lo cerchiamo per non trovarlo, o che cosa e come chiediamo. Le cose non sono semplici, ma come dice Marina Garaventa: la vita va combattuta ! Coraggio quindi! Never give up! Mai cedere!

Non so se riuscirò a girare per i vostri blog a portarvi i miei auguri, vi penso tutti, vi tengo care amiche e cari amici nel cuore e vi auguro una Pasqua serena e... VEGETARIANA!!!

Buona Pasqua  anche da parte di Mucia!!

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mercoledì 4 aprile 2012

Lezione di Sloveno No. 6 - i verbi

brati, gledati, govoriti, hoditi, ...spazzeti, scopeti   ;D

Ed opzione donna sia!!

Se Dio ed il Governo Monti vuole con la "finestra" dell'ottobre 2013 andrò ad ingrossare le fila dei pensionati!  Dopo 36,2 anni d'attività   al compimento del mio 57esimo anno d'età maturerò il diritto alla pensione antecipata, ma DECURTATA! Tra il poco subito ed il mio nel ..... 2022, preferisco "pochi, maledetti e subito"!!!

Con la prospettiva attuale di non riuscire a trovare lavoro,  ho tirato un sospirone di sollievo, perché con la sola reversibile di mio marito non ce la facevo, dato che gli ultimi anni era stato messo in cassa integrazione e già la sua era una pensione bassa.

Ora si tratta di sopravvivere per un anno e mezzo.  Non dura minga! Non può durare!

martedì 3 aprile 2012

Ma perché ?

ho la sensazione che sia sabato ????  caspita!






BOH?? Comunque ! Buon martedì !!!

qui piove e da voi ??

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Non è che ...



io sia talmente vecchia da proporre SOLO canzoni italiane di una certa epoca. E' che l'italiano mi era più congeniale e mi apparteneva: le parole mi si fissavano nel cervello e nel cuore con quella dolce e struggente melodia old style italiana, che mi legava a momenti di felicità o meglio di serenità.

Di sera ci si riuniva davanti alla televisione e dopo cena di guardava assieme la tele. I sabati erano speciali, avevamo la possibilità di restare dopo Carosello, tanto la mattina dopo ci si alzava tardi e così scorsero davanti ai nostri occhi tantissime Canzonissime, programmi di varietà, commedie teatrali.

Uno dei nostri appuntamenti preferiti era il programma SENZA RETE :  si stava tutti davanti al televisore, Mamma sferruzzando un magliore, Papà con l'enigmistica, io con lo smalto mi dipingevo le unghie (proibito a scuola, ma permesso nel week-end!), mio fratello con un giornalino in mano dava un'occhio al programma e continuava a leggere l' Intrepido o il Monello, o Tex Willer. 

 
In queste normali serate, con il sottofondo musicale,  si criticavano i cantanti, "questo mi piace", "questo esagera e non ce la fa", "questo canta bene, ma si concia male". Ricordo la serata dei "debuttanti" Marcella Bella, Antonello Venditti, Mia Martini, Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, quest'ultimo a mio Padre non piacque "urla troppo", ma espresse il suo gradimento per Antonello Venditti!  Anche se vestiva come il "profeta di Bagnacavallo"!



Con la Mamma si giudicavano i vestiti delle signore: c'era una serata con Milva e la Vanoni, fu una sfida all'ultimo "modello"! Mamma, da brava sarta,  prendeva nota e spunto mentalmente per riproporre lo stile che le piaceva di più ad una sua cliente per un nuovo abito.

Ore di serenità mai più goduta e per questo forse il mio cuore resta tra queste canzoni.
Correvano gli anni 1972 e 1973, ben presto le cose precipitarono, mia madre si ammalò gravemente e nel 1974 rimanemmo soli . 

Ottenni una libertà che non avevo desiderato,  costringendomi ad andare a vivere da sola a 22 anni a mantenermi da sola, a gestire la mia vita con l'incoscienza e l'entusiasmo della giovinezza, dato che i legami con la mia famiglia d'origine erano molto combattuti : dopo la morte di mia madre la famiglia si disgregò ed il dolore di tutti lacerò la nostra unità e ci allontanò per molti anni. Fu un rapporto difficile da ricostruire, ce ne volle.

Eppure si doveva andare avanti: penso a quel periodo perché in qualche modo assomiglia tanto a questo. Sentirsi senza radici, ma allora c'era la gioventù, avevo un futuro davanti, pieno di sogni, con tanta voglia di ricostruire una mia famiglia, di sentirmi di nuovo compresa, di trovare un mio compagno, ....l'Amore !!! sentirmi amata, protetta! Anche se alla fine ci sono sempre dubbi, perché ognuno ama a modo suo e spesso tutti cercano la protezione nell'altro senza ricevere ciò a cui veramente anela!  

Dal 1974 ci sono stati anni di transizione, dove tra il lavoro ed il divertimento stordivo la mia solitudine in compagnia di due amiche per la pelle. Si camminava con in tasca il mondo e l'ebbrezza di una libertà d'assaporare, cercando di superare lo stordimento che a volte dava: sono state soprattutto anni folli, dove si andava a lavorare, anche  facendo straordinari, oppure di primavera e d'estate si correva al solarium nella pausa pranzo ad abbronzarsi con il Sole naturale! la sera si correva a casa a fare una doccia, vestirsi e dopo una pizza ed un gelato, in attesa dell'ora "giusta", si andava in discoteca a ballare fino alla chiusura!!! Fu un periodo caotico, scialacquai i miei stipendi in modo allegro, ma non avevo nessuno a cui render conto! 
Ma la nostra colonna sonora fu lei a cantarla e quando ci truccavamo prima di uscire erano le sue canzoni che cantavamo a squarciagola






In quel periodo la musica americana ed inglese che imperversava era la compagna delle serate in discoteca e poi c'era lui ai primi posti in classica delle Hit Parade, presentate da Lelio Luttazzi!



Poi nel 1979 trovai Paolo ... ma questa è tutta un'altra storia ...

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Nostalgia...

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lunedì 2 aprile 2012

Mordo il freno

Giornata strana ieri, tra malinconie e pulizia del cassetto della scrivania. Mi ricorda che prima di andare in ferie, in ufficio facevo repulisti in tutti i cassetti, nei miei fascicoli ed ero presa da un tale sacro furore di pulizia che mettevo in ansia la mia collega che aveva il tavolo di fronte al mio. "E' come se partissi per sempre" mi diceva.

Ottimizzazione degli spazi, scadenzario, lista lavori da fare a breve e lungo termine.
La prima settimana di aprile mi vede alquanto indaffarata, anche se ho la tendenza a cancellare certi impegni, specie i più noiosi o meglio quelli   a cui mai mi sono abituata, cioè ad affrontare la gente petulante e la loro sequela di luoghi comuni. Fin che posso delego, ho già i miei pensieri. Ho bisogno di pace e di serenità, di leggerezza!

Ogni giorno ha il suo suo peso, ogni giorno ha il suo pane quotidiano, aspettando la Pasqua: non per la festa di per sé, ma più per far scorrere uno spartiacque tra gli impegni presi e tornare ad una semplice routine. 

Basilare questa settimana è la visita al CAF per verificare l'opzione donna di pre-pensionamento (57 anni d'età e 35 minimo di contributi ed io ne ho 37!).

Ho fatto circolare il mio CV tra i Consolati di Trieste in quanto il mio ex datore di lavoro era anche Console Onorario. Mi ha risposto un signore in pensione, Console Onorario, senza mansioni per cui non in grado di assumermi, ma  mi ha chiarito definitivamente la questione. Mi ha detto "si vede che lei è un'impiegata  "vecchia stampo", chiara, esaustiva e precisa, ma queste sono qualità che nessuno oggi apprezza più" ! 

Quindi il mio CV e la lettera di presentazione sono espresse correttamente! Pertanto è il mercato che non mi "accetta" per superati limiti d'età. Eppure se non trovo lavoro il pensionamento scivola al 2022  si avete letto bene DUEMILA E VENTIDUE!!! Ecco perché vedo se posso considerare il pre-pensionamento anche se con pensione da fame, ma almeno la percepirei con il 2013. Perché la domanda di rito pone delle variabili: a) sarà ancora viva nel 2022? quali condizioni saranno in vigore a quel tempo??? 

Dato che la trasmissione dei Pacchi ci ha insegnato che meglio prender il certo per l'incerto... voi che ne dite????




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domenica 1 aprile 2012

Punch

Era una rivista Inglese molto famosa, da questa un giornale italiano pubblicò questa barzelletta, che mi piacque talmente che dagli anni '70 la conservo ancora!


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Venezia Giulia

Ho trovato in un periodo la seguente cartina geografica, che vi può dare un'idea dell'estensione della Venezia Giulia. 

Il territorio di Gorizia ocra e Trieste in marron sono le provincie in Territorio Italiano. Il territorio in bianco è la parte del retroterra Goriziano e Triestino  italiano prima della II Guerra Mondiale, ceduto alla Jugoslavia con il trattato di Pace del 1947. La parte in rosa sono terre che dovevano essere restituite all'Italia, ma che con presa di posizione di Tito sono  state definitivamente cedute nel 1975 e lì dentro c'era anche la casa dei miei genitori e le terre dei miei avi. 

In questa regione si trovano bellissimi gioielli di città e paesi di storia antica. Qui il territorio era dominato dagli Illiri e dagli Histri, all'epoca dei castellieri,  sulle cui vestigia i Romani costruirono Castrum e ville che poi svilupparono in paesi. In seguito il territorio prima sotto la dominazione della Repubblica marinara di Venezia, che vi trovò nuovo terreno di espansione anche commerciale essendo un punto di raccordo con l'oriente, l'Istria   fu assorbita dall'Austria come Margraviato d'Istria, poi con la I Guerra Mondiale divenne definitivamente Italiana, fino alla II Guerra Mondiale.

Qui potete trovare 
* Umago, antico castrum romano, ha come simbolo le torri sormontate dal Leone di San Marco che la dominò dal 1797,
* Pirano , la patria di Giuseppe Tartini colonia di rifugiati aquileiesi scampati agli Unni
* Capodistria , patria di Nazario Sauro, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Bruno Maier, don Edoardo Marzari, Gian Rinaldo Carli, il vescovo Pier Paolo Vergerio, e tantissimi altri!
* Dignano, castrum romano, borgo medioevale con le caratteristiche calli strette e la più grande Chiesa d'Istria il Duomo, che custodisce una collezione di mummie, chiamata dal popolo "i corpi santi" tra cui le spoglie miracolosamente conservate di San Sebastiano, Santa Barbara ed il corpo di Santa Nicolosa, morta a Venezia nel 1512 e considerata la mummia meglio conservata d'Europa,
* Pola, dalla storia tormentata, una delle poche città Istriane con un antico anfiteatro romano, patria di Laura Antonelli, Giovanni Arpino, Gianni Brezza , Sergio Endrigo, Gino Piva, Rossana Rossanda, Alida Valli e tanti altri,
* Fiume patria di Giovanni Palatucci , funzionario di polizia "giusto tra le nazioni", il linguista Giovanni Frau, il politico Leo Valiani, gli atleti Abdon Pamich (marciatore), Ezio Loik,Antonio Vojak, Rodolfo Volk, i fratelli Mario Varglien e Giovanni Varglien, Marcello Mihalic e Giovanni Udovicich(calciatori), Giovanni Cucelli e Orlando Sirola (tennisti), la regista Luciana d'Asnasch Veschi, la scrittrice Marisa Madieri, il poeta Valentino Zeichen, il giurista Danilo Zolo, il narratore Diego Zandel, lo scrittore e politico Sergio Travaglia.
* Buie, dove sono nati Silvio Vardabasso, geologo e membro dell'Accademia nazionale dei Lincei, Carlo D'Ambrosi, geologo e farmacista, Giuliano Piccoli, geologo, Cesare Augusto Seghizzi, musicista, compositore e direttore di coro, Giuseppe Tessarolo, musicista, Ernesto Vidal, calciatore, medaglia d'oro con l'Uruguai nel 1950
* Verteneglio, costruito su un antico castelliere preistorico, citato per la prima volta nel 1234, con l'antico nome Ortoneglo o Hortus Niger, ovvero orto di terra nera; nel territorio vi sono vari antichi castellieri (costruzioni più grandi dei nuraghi sardi ma della stessa epoca), Verteneglio con 
* Grisignana sono le due città che hanno la maggior percentuale di italiani, fieri della loro cultura ed origine!
* Rovigno, che ha visto i natali di Silvano Abba, pentatleta e militare, Femi Benussi, attrice, Pino Budicin combattente partigiano, Renato Dionisi, compositore, Antonio Gandusio, attore e capocomico, Giovanni Quarantotti patriota e storico della letteratura, Antonio Santin, arcivescovo di Trieste, Pietro Santin, ex allenatore e giocatore di calcio, Ligio Zanini, poeta.

Ecco perché ancora piangiamo la nostra Patria Perduta!



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