lunedì 18 novembre 2013

Hot Stone Massage


Si, lo so, son tempi cupi, ma dato che non ho vizi, né lussi, tutta casa, Mucia e figli, ogni tanto mi regalo una coccola, anche perché la mia estetista ha prezzi –come si usava dire una volta- “popolari” ;D. Un bel massaggio me lo concedo. Ed oggi ho provato per la prima volta il famoso HOT STONE MASSAGE!

La mia estetista ha le mani d’amianto, perché non usa nemmeno i guanti ed all’inizio le pietre sono ustionanti. Dapprima sui chackra posiziona le pietre su un asciugamano, perché sono troppo roventi, ma il calore oltrepassa la stoffa, mentre lei procede al massaggio con olio di mandorle riscaldato e pietre caldissime. E' stupefacente come da ustionante , quando il chackra o il muscolo ha "recepito" il messaggio del calore, la pietra si "raffredda" in pochi minuti, mentre nelle parti "intasate" d'energia il raffreddamento è molto più lento. Quando la pietra viene posta sul "terzo occhio" in prima battuta è insopportabile, ma bastano 30 secondi che la si sopporta e 5 minuti perché si raffreddi!!!
Inutile dire che è stata un’ora estasiante e sono ancora inebriata, cammino a 30 cm da terra, mi sento … rinata, in pace con me stessa e tutte le cellule del mio corpo vibrano rivitalizzate e felici!

Commento da leggere con voce da Luciana Littizzetto  : E’ STATA UNA FIGAAAAATA  PAZZZESCA!

Anzitutto dovete sapere che ci sono due tipi di massaggio con le pietre:  “Hot Stone Therapy” fatto con pietre di basalto levigate, una piacevolezza da sentire nelle mani e sul corpo, riscaldate opportunamente. Oppure "Cool Stone Therapy" per il massaggio a freddo  dove si usano vari tipi di pietre marmoree e cristalli. Quest’ultimo tipo è  ideale per gli sportivi e per tonificare.  Oltre che per il massaggio le pietre sono usate appoggiandole in punti energetici del corpo (i chakra della tradizione indiana) o alternate sui muscoli, fredde e calde, a seconda del disturbo nella medicina Ayurvedica.  

Riporto dal sito i benefici e vi raccomando di farvelo regalare o accantonate per farne almeno uno al mese!!!

Da www.hotstonemassage.it/Benefici hot stone massage

Nella sfera fisica, si otterranno i seguenti benefici:

  • 1. Sciogliere la rigidezza dei muscoli
  • 2. Alleviare la tensione di tutta la colonna vertebrale
  • 3. Decongestionare i depositi linfatici e migliorare la ritenzione dei liquidi
  • 4. Migliorare la circolazione arteriosa
  • 5. Sbloccare gli scambi metabolici all’interno dell’organismo
  • 6. Disintossicare l’organismo
  • 7. Migliorare la mobilità delle articolazioni
  • 8. Rilassare i tessuti molli
  • 9. Migliorare il ritorno venoso
  • 10. Levigare accuratamente la pelle
  • 11. Smaltire lo stress
  • 12. Creare calore diffuso in tutto il corpo.


Nella sfera spirituale si otterranno i seguenti benefici:

  • 1. Una generale sensazione di benessere
  • 2. Un profondo relax mentale
  • 3. La coscienza della propria unità corporea
  • 4. L`aumento della sensibilità e della capacità di percepire il mondo e le persone attorno a noi
  • 5. La piacevole sensazione di riappropriarsi nel proprio corpo (che quotidianamente “dimentichiamo seduto” da qualche parte!)


domenica 17 novembre 2013

I Canali Alfa e le corna di Mosé

Secondo la medicina cinese nel corpo dell'uomo il Qi  (l’energia) scorre incessantemente attraverso linee di scorrimento invisibili, i meridiani, che presiedono alla circolazione dell'energia nel corpo umano. Vi sono 12 meridiani principali (jingmai), 8 meridiani curiosi (qijingmai), 15 meridiani longitudinali (bieluomai), 12 meridiani trasversali (luomai), 12 meridiani distinti (jingbiemai), 12 meridiani tendino-muscolari (jingjinmai) e 12 zone cutanee (pibu). I meridiani costituiscono e garantiscono l'unione uomo - cosmo.
Attraverso vari esercizi si può agire su tutti  per ristabilire l’equilibrio e la salute, perché stress e fatica portano a far ristagnare in alcuni punti l’energia e si ha come un ingorgo.
Uno degli esercizi più semplici per portare l’equilibrio nel nostro corpo è quello del SORRISO INTERIORE. Le labbra posizionate nel sorriso producono un elisir di lunga vita, una secrezione dolce che nutre tutto il corpo. Le labbra nel sorriso   aprono i canali Alfa, che sono situati sotto la pianta dei piedi, salgono lungo gli arti inferiori, percorrono il tronco e fuoriescono dal capo.
Insomma quelle che sembrano essere le corna di Mosè non sono altro che i Canali Alfa, che permettono all’energia della Terra di congiungersi a quella del Cielo.  
Atteggiare le labbra nel sorriso  influisce sui chackra,  mettendo in movimento un’energia di alta qualità che porta un abbondante flusso energetico, che va ad irrorare tutti gli organi e ghiandole interni, riattiva la ghiandola del timo e ne potenzia l’attività.
Secondo i filosofi Cinesi, sorridere a se stessi è come bearsi d’amore e l’amore può guarire e ringiovanire. Infatti quando siamo arrabbiati e tristi o sotto stress, gli organi producono una secrezione acida che provoca il blocco dei canali energetici, pervadendo tutto il corpo e causando vari disturbi. Il sorriso fa rilassare gli organi, li fa diventare più morbidi ed efficienti.
Disponetevi davanti allo specchio e posizionate le labbra nel sorriso, quindi sorridete, le labbra poste leggermente all’insù, senza forzare (come la Gioconda di Leonardo), in modo molto rilassato e naturale. Dopo un po’ gli occhi diventeranno brillanti, noterete una luce diversa, assieme ad una sensazione di calore nella zona del timo, questo significa che è avvenuta la congiunzione e l’energia circola liberamente nel vostro corpo.

Provare per credere!
 
 

Torta al cacao con crema burro e uova della mamma

C’era una torta molto buona che preparava la mamma, era una festa quando la faceva: l’impasto era morbidissimo, ma il cacao e la crema la rendevano molto sostanziosa.

Ma era squisita! Ho ritrovato la ricetta sulla scatola del Paneangeli da cui mia madre l’aveva presa ed ho riproposto ai miei figli la torta solo con la panna  “Meglio della Sacher mamma.”   Ieri ho preparato la torta alla ragazza di mio figlio, ma invece della panna l'ho farcita con la crema al burro e uova che faceva la mia mamma. Ed ho avuto successo!  Peccato non mi sia venuto in mente di fotografarla! Ma ve la propongo perché  è talmente facile.  
Ingredienti

Per la torta :
5 uova ; 200 g. Zucchero ;  Sale q.b.; 125 g. Farina bianca ; 125 g. Frumina ; 30 g. Cacao amaro
1 bustina di lievito; 125 g. Burro

Per la crema  :
150 g. Zucchero a velo;  250 g. Burro a tempertura ambiente ; 4 tuorli

Sbattere a schiuma i tuorli con 5 cucchiai di acqua bollente, quando sono ben gonfi aggiungete gradatamente 150 g di zucchero  ed il sale.  A parte montate gli albumi a neve con il restante (50 g) zucchero ed incorporateli ai tuorli sbattuti, setacciate la farina mescolata con la frumina ed il cacao e per ultimo il lievito, incorporando delicatamente il tutto, aggiungendo a piccole dosi il burro liquefatto tiepido. Potete a discrezione aggiungere anche un po' di latte  per rendere l'impasto morbido.
Abbiate l’accortezza di mescolare per amalgamare le farine con il mestolo sbattendo da sotto in su per non smontare l’impasto. Alla fine versatelo  in uno stampo apribile (od in uno chiuso con la carta forno) e cuocere a 180°-200° per 35-40 m. a seconda del forno che avete.
Già così con solo zucchero a velo cosparso sopra sarebbe deliziosa, servirlo con panna vicino è una favola, per il contrasto tra il greve del cacao e la leggerezza della panna. Ma io volevo farla proprio ricca, come la mia mamma.

Ho lasciato ammorbidire il burro ed ho aggiunto 75 g di zucchero per montarlo a crema, tenendo la ciotola in un’altra più grande dove avevo messo acqua calda. Poi ho sbattuto i 4 tuori con i restanti 75 g di zucchero fino a farli diventare una crema spumosa ed ho assemblato alla crema di burro.  Ho spalmato parte della crema dentro la torta ed il resto l’ho disteso su tutta la torta. Poi ho decorato con ciuffetti di panna ed ho messo un po’ di amarene Fabbri sui ciuffi di panna.    UNA LIBIDINE!!!!
Buon appetito! Pardon, .... buona digestione !
 
 (foto presa dal web)

martedì 12 novembre 2013

Buon ventodì



Ogni volta che c'è Bora, mi viene in mente questo spezzone di cartone animato.
Ogni volta che c'è Bora, ricordo la difficoltà di mia figlia bambina a camminare sulla salita contro vento, quando c'erano i refoli, procedeva a ritroso nonostante lo zaino sulle spalle: dovevamo sempre tenerla per mano. Tanto che l'abbiamo soprannominata Pimpi... ;) 
Oggi la Bora mi ha portato questi ricordi, anche se ora la mia Pimpi svetta e resiste e non ha più bisogno di essere tenuta per mano contro i refoli.


sabato 9 novembre 2013

Tempo di compleanni


Nell’anno il periodo che mal sopporto è l’inverno, ma gli ultimi due mesi di calendario sono ancora ancora sopportabili: Dicembre per San Nicolò ed il Natale e Novembre che né è il preludio  oltre che il mese dei compleanni di  mio marito e di mio figlio (primogenito)  rispettivamente  il 6 e l’8 novembre.

Mi ricordo ancora quando incinta mio marito mi disse “Il più bel regalo che mi puoi fare, è partorire il bambino il giorno del mio compleanno”. La natura mi ha fatto partorire due giorni dopo.  Ma in un certo senso ho accontentato mio marito, perché mio figlio è “quasi” la sua fotocopia: hanno lo stesso segno lo Scorpione, lo stesso ascendente il Capricorno, anche nell’oroscopo cinese ambedue sono nati nell’anno del Cinghiale, avendo 36 anni di differenza, 3 cicli interi. Un po’ del mio carattere ha smussato alcune spigolosità e puntigli di mio marito, mio figlio ha meno malizia (ma questo è un fattore che cresce con l’età), ha la sua stessa sensibilità e capacità di trattare tutti con tatto e cortesia, oltre che educazione, sa scherzare senza offendere, aiuta chi ne ha bisogno, è un gran lavoratore, fin troppo perfezionista, è protettivo con chi ama. Fisicamente sono diversi, mio figlio biondo con gli occhi azzurri, più alto di mio marito, seguendo la fisicità dei maschi della famiglia di mio nonno e di mio suocero, (vicino agli zii ed ai cugini sembrano tutti figli della “stessa madre”), mentre mio marito  seguiva i tratti  della famiglia di mia suocera (capelli ed occhi scuri, alto si, ma non altissimo).

Dal 2004, dopo il lavoro, mio figlio passava nel bar sottocasa a bere una birra con il padre, che gongolava davanti agli amici di averlo accanto a se, parlando del più e del meno, come uno di loro! Negli anni di malattia di mio marito, mio figlio sostava a casa nostra (al II piano) prima di andare al IV piano dove sta ancora, e parlava con il padre :  chiedeva consigli  di lavoro, ma anche di vita,  si prendevano bonariamente in giro, scherzavano.  E’ proprio questa l’eredità migliore di mio marito : trattare i figli dai 18 anni in su come esseri indipendenti pensanti e responsabili, da saper consigliare, ma senza ingerire. Dar loro la responsabilità delle loro azioni, di fare i loro sbagli, stando loro vicino, senza imporre nulla ed essere pronti al caso a dare una mano in modo costruttivo, ovvero senza agire al loro posto, frenando la propria ansia e la propria aspettativa, dando mezzi e consigli perché si tirino fuori da soli dall'impiccio.  Certo, io , in quanto mamma, rompo un po’ di più le scatole, ma comprendo quando è il momento di fare un passo indietro e lasciarli andare.

E la tradizione continua, ancora mio figlio si ferma da me al II piano, prima di tornare a casa e l’appuntamento serale,   come quello del caffè al bar la mattina, sono diventati punti fermi e preziosissimi, fino a che questa routine per ovvi motivi di vita, non cambierà, ma intanto ci arricchiscono entrambi.

Ieri mio figlio ha compiuto 30 anni. Lui si sente “vecchio”, ha un’ombra di nostalgia, perché ora la spensieratezza dei vent’anni svanisce. Lo considera un traguardo di cambiamento e ne sente il peso e la responsabilità.  Io ancora non riesco a capacitarmi che siano passati tanti anni, il passato sembra un sogno, vissuto con velocità.  Ci penso e non mi sembra vero, ma quando guardo i miei figli ho la prova della realtà. 
 

martedì 5 novembre 2013

Da Lucca

di ritorno dalla Fiera del Fumetto i miei figli, che hanno trascorso con i rispettivi compagni un paio di giorni, mi hanno portato tre doni strepitosi!!!


1)  la T-shirt con il motto della Famiglia Stark, "Winter is coming". Chi seguiva il telefilm del Trono di Spade lo ricorderà.

 
2) poi mia figlia non solo mi ha preso ben DUE libri di Simon Tofield,
 
 
 
ma ha fatto anche due ore di fila per farmeli autografare con dedica! 
 

 
 
Ha detto che Simon Tofield ha sorriso quando lei gli ha spiegato che Renata è la sua mamma, e Mucia la mia gatta!!!!  La gente in fila era tutta gattofila e si faceva firmare anche la vignetta che più rappresentava il loro gatto!!!  

Li sto leggendo e se i piccoli filmati su you-tube sono deliziosi, i libri sono il compendio enciclopedico delle bizze, dei lazzi, dei difetti e delle virtù dei gatti: il loro carattere vignetta per vignetta viene sviscerato profondamente, che neanche Konrad Lorenz !!!

Buonumore assicurato, mi ci voleva proprio!!!!   Una risata dietro l'altra!!!

lunedì 4 novembre 2013

Alla vita....


domenica 3 novembre 2013

I primi di Novembre

Questi giorni di festa mi hanno fatto riandare al passato quando si arrivava in campagna dai nonni il pomeriggio del 31 ottobre. Avendo come Santo Patrono San Giusto, che celebriamo il 3 Novembre, all’epoca il 1° ed il 2 Novembre festività per gli eventi religiosi ed il 4 Novembre come festa dell’ Unità e delle Forze Armate, per noi di Trieste era un ponte magnifico, in qualche anno benedetto dal cadere di una domenica, prima o dopo, allungando la nostra vacanza.
 
Trovavamo la casa della nonna tirata a lucido, dopo le fatiche della vendemmia e del travaso del vino nuovo nelle botti a maturare. Era ancora da ultimare la raccolta del mais, ma il nonno e la nonna nelle giornate di sole spigolavano con lentezza, aspettando il tempo di chiamare la trebbiatrice.
 
Questi giorni d’inizi Novembre erano una piacevole pausa, per loro contadini e per noi ragazzi.
 
Nella cucina linda di nonna sulla madia c’erano sempre, dal 1° al 4 novembre, tre bicchieri pieni d’acqua, ognuno aveva uno stoppino che galleggiava e si accendeva, alimentato dall’olio in superfice. La nonna di tanto in tanto raccimava l’olio, cambiava il lucignolo e lo accendeva con un fiammifero, quelli lunghi di legno che noi chiamiamo “spetime un poco” (aspettami un po’) in quanto dalla scintilla dello sfregamento sulla strisciolina di carta vetrata alla presa fuoco dello zolfanello ci voleva un buon secondo di tempo.
 
La nonna aveva ripreso a cucinare sulla stufa a legna da cucina, togliendo l’umidità alle giornate in casa e sfornava il pane croccante fuori e morbido dentro che profumava tutta l'aria fuori e dentro casa.  Che delizia ottenere una fetta fumante e mangiarla, magari con una fetta di salame o prosciutto di casa. I pranzi e le cene erano generose ed il profumo ed il gusto del pollo e patate al forno era delizioso. Per la prima volta nella stagione la nonna faceva il baccalà mantecato con tanta pazienza: dapprima lo faceva pestare dal nonno con il retro della testa della scure per rompere le fibre, poi lo bolliva per ore, dopo lo scolava ed immediatamente mondava di brandelli di carne dalle spine per tirarle via più agevolmente, altrimenti si incollavano alla polpa. Alla fine poneva il tutto in una pentola alta, aggiungeva olio ed aromi ed iniziava la grande fatica di mescolarlo sbattendo finchè i pezzi di carne non diventavano una crema, aggiungendo ogni tanto olio quanto la carne assorbiva, di tanto in tanto poneva  la pentola a scaldare sul lato più esterno della piastra della stufa per facilitare lo sfaldamento delle fibre. Alla fine veniva mangiato così come crema oppure con un'aggiunta di latte accompagnato da una gustosissima polenta fumante, tagliata con il filo da cucire. Ed era una delizia !  Un altro rito era quello del pane fresco pucciato nel vino rosso, dove era stato aggiunto un generoso cucchiaio di zucchero : era il dessert di fine pranzo di noi ragazzi. Mamma brontolava per il troppo vino che ci davano, ma i nonni ribattevano: "tanto dopo vanno a dormire e poi fa sangue" e rinforzavano con un “Che i ciapi un poco de color!” (che prendano un po’ di colore) : in effetti eravamo smunti all’arrivo perché in città non avevamo modo di fare attività all’aperto, mentre in campagna stavamo all’aperto più che potevamo e rientravamo solo per fame e sonno.  Alle volte se le sere erano particolarmente rigide la nonna faceva il vin brulé : poneva sul fuoco una pentolina con vino rosso, ci aggiungeva zucchero e cannella, chiodo di garofano e poi faceva bollire ed alla fine dava fuoco all'alcol.
 
Di sera si stava tutti accanto al fuoco. Il nonno metteva la panna del latte appena munto in una bottiglia di vetro con un tappo di sughero ed iniziava a sbatterla ritmicamente, il lavoro anche qui era di pazienza e di fatica, la nonna ed il nonno si passavano a turno la bottiglia per agitarla fino a che non si coagulavano i "gnocchetti di burro" : erano squisiti.
L'ultima cerimonia era quella della borsa d'acqua calda.
 
 
 
La cucina a legna era come questa. La foto presa in internet è di una stufa molto vecchia e malandata, immaginatela lucida nelle cromature e ben pulita. Gli sportelli di sinistra sono del forno sopra e dello scaldavivande sotto. A destra il primo è lo sportello della legna, il secondo è lo sfiato per dare aria ed il terzo in fondo era la raccolta delle ceneri. Sopra a sinistra era dotata anche di una caldaia d'acqua che il fuoco scaldava e che la nonna travasava nelle borse d'acqua calda con un mestolo, le placcava per far uscire il vapore e poi ce le passava.
 
Il 1° ed il 2 ci si alzava per tempo ed alle 10 preparati di tutto punto si andava in compagnia dei ragazzi dei vicini in paese alla Messa, che iniziava alle 10.30 e durava quasi fino a mezzogiorno, perché cantata ed il parroco aggiungeva uno stuolo di chierichetti di cui un paio aveva l'onere più che l'onore di portare l'ombrello processionale coprendogli la testa durante tutto il rito. La cosa più che sacralità, dava alla messa un che di grottesco : i chierichetti annaspavano sotto il peso e la fatica di seguire il sacerdote, che durante la messa li redarguiva e li strattonava perché si mettessero nella giusta posizione.
 
 
Al ritorno si pranzava e dopo eravamo liberi di scorazzare dove volevamo con l’unica raccomandazione “ ste ‘tenti” (state attenti!). A cosa? ai falchi che piombavano sulle galline, per i serpenti non era più stagione, ai cani randagi (tirategli pietre o portatevi un bastone - erano le raccomandazioni alla difesa), oppure agli zingari (corè a casa - correte a casa). Ma a parte i cani (di qualche casa un po' distante) che ci correvano dietro quando andavamo in bici, nella mia vita in campagna ho avuto la fortuna di non incontrare tali pericoli. Noi correvamo per i campi con il nostro cane, dividendo con lui le nostre merende, giocando a nascondino, oppure seguivamo il nonno che bruciava le stoppie dei canali ed i bordi dei campi. Un’usanza che non si fa più, almeno da noi. Un paio d'ore stavamo dallo zio Dino che ci raccontava alcuni suoi scherzi ai danni e beffa di qualche ingenuo vicino, lui ci insegnava a giocare a carte e ci raccoglieva sotto il suo portico incalzando ora uno ora l’altro, suggerendo ed ammonendo, infervorandosi e ridacchiando di gusto, quando vinceva, facendo sobbalzare la pancia prominente, con uno sguardo tra il divertito ed il furbo degli occhi socchiusi per ripararsi dall’immancabile sigaretta che teneva in bocca, ritornava sempre “bambino” anche lui con noi. Qualche volta ci portava in cucina, tagliava a metà delle patate ci metteva sale sopra la parte della polpa e le metteva in forno. Quando le tirava fuori erano morbide con la buccia fina che si staccava facilmente e sopra il sale aveva fatto una crosticina deliziosa, che mangiavamo con gusto.  Oppure si andava a far visita allo zio Gildo, che elargiva una succulenta merenda di prosciutto fatto in casa.
 
Non avevamo videogiochi, non c'era ancora la televisione, non c'era il computer eppure ci divertivamo da matti ed alla fine eravamo soddisfatti ed esausti.
 
Al 4 di pomeriggio il nonno ci accompagnava alla stazione delle corriere della vicina città con il carro e l’asino nei primi anni ed in seguito con il carro ed il trattore: per noi era una gran festa, sedevamo sui bordi tenendo nelle manine il carro forte forte, alla raccomandazione “tignive duro” (tenetevi forte). Eravamo felici per il tempo trascorso in libertà ma anche perché tornavamo a casa con qualche soldo che i nonni e gli zii allungavano dopo ogni visita, che il più delle volte andavano a coprire una necessità rimandata da tempo.

venerdì 1 novembre 2013

Quanto dura una regina ?


To be or not to be ! Essere o non essere.

United Kingdom 1 - U.S.A.   12  
              Queen Elisabeth II         vs.   Obama
                                                   Bush Jr
                                                  Clinton
                                                    Bush Sr.
                                                 Carter
                                                   Reagan
                                              Ford
                                                Nixon
                                                                           (  Johnson, non incontrato)
                                                     Kennedy
                                                         Eisenhower
                                                   Truman




Impressionante !

Un conoscente mi ha inviato questo link : http://www.poodwaddle.com/Stats/ 
Guardatelo : è un orologio conta....tutto ! 
Le cifre sono impressionanti. La nostra mente gira costantemente nel nostro "mondo", ma se guardate questo link vi accorgerete di quanto limitato sia e quanta parte d'umanità e di realtà -diverse dalla nostra- lasciamo "fuori dalla porta"! 
Guardando e considerando, sono stata assalita da un'emozione raccapricciante. 
Sono solo numeri ? Purtroppo no, se pensiamo che ad ogni numero corrisponde un essere umano, una realtà di vissuto, che coinvolge altri esseri umani ed allora quei numeri si moltiplicano ... raccapricciante, al limite dell'oscenità!  Mi ha fatto sentire un'inezia umana.
Eppure,  quanto è importante la mia vita???  Allora, anche la vita di quei numeri-esseri umani è importante... allora ?? mi fermo nelle considerazioni, se vado avanti il ragionamento non mi piace!
Mi ritiro nel mio "piccolo" e mi consolo di essere un'isola privilegiata... nonostante la nostra realtà limitata dai nostri politici e  la crisi del nostro governo! 
Raccapricciante, non credete ?


giovedì 31 ottobre 2013

Considerazioni di fine Ottobre!

Il mese è passato. La svolta c’è stata. Il mio mondo sta cambiando: tutto evolve, deve evolvere e niente rimane immobile. 

Bisogna andare avanti. Sempre alla ricerca di un nuovo equilibrio, c’è sempre un motivo trainante a cui dobbiamo prestare maggior attenzione, mentre gli altri problemi ruotano in secondo piano. Spesso ci si sente travolti ed è esasperante il fatto che appena raggiunto un nuovo equilibrio ci sia qualche nuovo evento che scompagina tutto ed annaspiamo di nuovo nell’insicurezza, nell’ansia, con fatica verso un nuovo obiettivo.

L’età ci permette di prendercela comoda, abbandonare la routine destabilizzante. Con l’età arriva una certa saggezza, ma non per tutti. Che sia difficile vivere? Si, lo sappiamo! 

Un fondamentale è sapere cosa vogliamo dalla nostra vita. Saper calibrare le nostre forze, saper osare per cambiare, saper lasciare ciò che ci zavorra, per creare una nuova leggerezza e permetterci di volare verso un nuovo futuro, per sapere accendere la nostra luce per vedere anche nel periodo più buio una speranza, una conquista, una gioia! 

Quello che ci manca spesso è la fiducia in noi stessi, la fede nella possibilità di raggiungere obiettivi insperati. 

Domani inizia un nuovo mese: altri trenta giorni da giocare. Son tutti nuovi, tavolozze bianche sulle quali decidere cosa dipingere della nostra vita, di ciò che vogliamo e smetterla di concederci quel poco per sopravvivere, ma guardare alle nostre grandi possibilità ed ai nuovi giorni con uno spirito nuovo, di conquista, sia nelle grandi che nelle piccole cose! 

Buon Novembre!!

 

venerdì 25 ottobre 2013

Il cappuccino più grande del mondo!




Notizia Ansa : MILANO - Una tazza da 4.250 litri di capienza, con 800 litri di caffè e 3.500 di latte. E' il cappuccino più grande del mondo, realizzato oggi a Host 2013, la fiera dell'ospitalità professionale, con un'area dedicata al caffè e alla degustazione. I 33 baristi provenienti da tutta Italia hanno iniziato alle 3 di questa notte a riempire la tazza da record, che hanno chiamato 'Antonella'. Il primato è stato raggiunto alle 13 di questo pomeriggio ed è stato certificato da un giudice del Guinness World Records di Londra. "Oggi abbiamo battuto i 2350 litri del record raggiunto lo scorso febbraio a Rimini" ha detto Luca Ramoni, coordinatore dell'Accademia professionale di caffetteria di Milano, che ha lavorato al nuovo record insieme ad Altoga (Associazione Lombarda Torrefattori e Importatori di Caffè). Il cappuccino da record rispetta le proporzioni di caffè, latte e schiuma di qualsiasi altro cappuccino da bar, questo però "è stato realizzato con latte al 100% lombardo" ha sottolineato l'assessore al Commercio, turismo e terziario di Regione Lombardia Alberto Cavalli.

giovedì 24 ottobre 2013

Coffee roots _ le radici del caffé : video National Geografic

sabato 19 ottobre 2013

La parola magica : RECLAMO !




Tutti sarete stati vittime di disguidi e di ritardi nella riparazione delle vostre utenze ed oggi giorno dobbiamo far fronte a call centers dislocati in tutta l’Italia a cui dobbiamo ogni volta ripetere la nostra storia e rifare le nostre rimostranze.
Sappiate che c’è una specifica strategia per ottenere in modo rapido la soluzione ai nostri reclami. Se non la seguite, rimarrete in balia del pressapochismo riservato a chi parla parla, ma non sa proteggere i suoi diritti.
Tenete presente che
  • TEMPO TECNICO : ogni fornitore d’utenza per contratto ha un preciso numero massimo di giorni per riparare un guasto sul servizio fornito, nel caso della telefonia ad esempio dovrebbe essere intorno alle 72 ore = 3 giorni, dopo di che il fornitore è in clamoroso difetto e può essere “denunciato” per non aver ottemperato ai termini giuridici di contratto all’Autorità delle Garanzie per le Comunicazioni,
  • RECLAMO : è la parola magica che mette tutti IMMEDIATAMENTE sull’attenti! Le aziende che li collezionano sono denunciabili alle Autorità e vengono poste nella lista nera degli inaffidabili!
  • SOLLECITI : quando il guasto non viene risolto entro il termine stabilito, bisogna  provvedere GIORNALMENTE, meglio se 2 volte al giorno, al sollecito. Per rendere il sollecito più veloce ed efficace:
  • A)PRENDETE NOTA del numero di pratica che aprite con il primo addetto : EVITERETE di dover ripetere la vostra storia ogni volta che contattate il servizio clienti/guasti.  A monitor verrà visualizzata la cronistoria del vostro reclamo
  • B)CHIEDETE immediatamente il NUMERO FAX  a cui indirizzare eventuali reclami scritti : come il vecchio detto CARTA CANTA VILLAN DORME afferma, avrete una prova dell’inefficienza del servizio che vi rendono!!!
  • Come ultima risorsa, se non    risolvono  presto il guasto, MINACCIATE  di rivolgervi ad altro gestore più efficiente!!
Dopo TRE ORE dal mio fax con queste premesse  è arrivato l’addetto sulla porta di casa mia ed ha risolto in mezzora  dopo CINQUE giorni di solleciti!!!
Meditate gente, meditate e RE-AGITE SEMPRE!  MA MI RACCOMANDO, siate GENTILISSIMI con gli operatori che vi rispondo !!!! Entrate in empatia  vi ascolteranno più volentieri  e non avranno la fregola di congedarsi da voi per la badilata di improperi che sentirete di scaricare su di loro e che purtroppo non si meritano…
Ringhiate –educatamente, dimostrando rammarico-  solo sulla carta ;)
Ad majora!

martedì 15 ottobre 2013

Pensione sperimentale donna

Di tutte le classifiche che si possano ottenere quella di essere una pensionata sperimentale è una prerogativa tutta Italiana.

Mi sono però resa conto di quanto poco si conosca la possibilità di andare in pensione grazie all’articolo 1, comma 9, della Legge n. 243/2004 (la c.d. Riforma Maroni) che permette, a determinate condizioni, il ritiro dal lavoro a 57 anni d’età per quelle donne che optano per il sistema di calcolo totalmente contributivo, con un minimo di 35 anni di contributi pagati (almeno 18 dal 1995). Dopo la finestra di un anno si percepisce una pensione con in pratica il 25% circa in MENO di quanto si percepirebbe se i requisiti standard fossero raggiunti. La decurtazione è pesante, ma, ovviamente, se te li danno prima, non te li possono dare dopo!!!

Personalmente sono stata costretta a scegliere questa opzione, perché, come chi mi segue da tempo lo saprà, essendo stata licenziata (per chiusura attività) dalla ditta in cui lavoravo da quando avevo 19 anni, nel 2011 mi son trovata a dovermi confrontare con 
* un mondo del lavoro, che mi considerava troppo vecchia e TROPPO QUALIFICATA!
* lo Stato, che mi considerava troppo giovane per aver diritto a percepire la pensione in toto.
Ho cercato vari lavori, ho dato anche disponibilità per  part time: purtroppo la realtà penso la conoscano tutti. 

Andando ad un patronato, mi fu spiegata la possibilità che la Riforma Maroni da alle donne. 

Ho riscontrato che per tante donne il problema -purtroppo- è che si sono licenziate per collaborare con il marito o sono rimaste a casa dopo la gravidanza e si trovano con pochi contributi, pur avendo l'età.C'è la possibilità di pagare i contributi volontari per maturare i 35 anni minimi di contribuzione, MA lo si può fare entro e non oltre il 31/12/2014, in quanto si necessita della famosa "finestra" di un anno intero.  Infatti la sperimentazione scade il 31/12/2015. 

Alla  scadenza del termine  il Governo verificherà i risultati della predetta sperimentazione, al fine di una sua eventuale prosecuzione. Ciò significa che non si può scartare a priori una potenziale proroga del regime che vi ho illustrato, nonostante l’INPS abbia più volte ritenuto perentorio il 2015. La questione rimane pertanto aperta?

giovedì 10 ottobre 2013

W VERDI!




mercoledì 9 ottobre 2013

Il Circo della Farfalla : ma se tu soltanto potessi vedere… la bellezza che può venire dalle ceneri…

Questa mattina ho guardato i blog che seguo ed ho trovato da Vita magica di una famiglia Alpina uno splendido video con un messaggio potente, commovente e importante. Segue il discorso del mio post di tempo fa : non conta quel che ti succede, ma come lo affronti. Il video lo tratta con garbo e con dolce poesia. Prendetevi il tempo di gustarlo con calma.


Gianni Morandi





Ieri sera guardando la TV facevo zapping e sono arrivata al momento in cui il Gianni Nazionale, nominato da Fiorello l'OGM - Oh Gianni Morandi, l'Italiano geneticamente modificato, cantava questa canzone. Mi son fermata! Ho pensato "cavoli, la bella musica è sempre un toccasana"! Poi ho iniziato a percepire le prime défaillances... l'estensione di voce che manca nei punti in cui la ricordavo... eh, peccato non si possa passar la "tinta" anche sulle corde vocali, oltre che sui capelli. E' una nota spiacevole in tutte le rappresentazioni di artisti anziani: comprendo che devono mangiare, ma sebbene la tecnica sia migliore, l'età tradisce il ricordo che abbiamo avuto nella loro stagione migliore. Rimane la sensazione che "manchi qualcosa". 

Quanti ricordi sono riaffiorati. Anno 1968 Canzonissima. Avevo 13 anni. Eravamo davanti alla TV la sera di sabato, potevamo stare alzati fino a tardi. Mamma faceva la maglia, Dario mio fratello ascoltava sfogliando Le Scienze, Papà faceva le parole crociate, io guardavo i personaggi con gli occhi di un'adolescente acerba. 

A quell'epoca i nostri idoli erano Gianni Morandi, Little Tony, Bobby Solo, Michele. Solo negli anni '70 compariranno Venditti, Cocciante &  Co. Ma in quell'anno, alla vigilia di quegli che sono stati gli anni più combattuti e rivoluzionari del millennio, per noi era lui che ci prendeva il cuore!  
 

martedì 8 ottobre 2013

Amiche...