è che quando ho tempo e devo aspettare per un appuntamento mi rilasso e guardo i palazzi della mia città scoprendo giorno per giorno particolari che nella mia vita da impiegata a tempo pieno solo intravvedevo.
Oggi mi son soffermata in Piazza della Borsa a guardare dei bassorilievi su questa casa
Mi sono avvicinata e li ho esaminati con attenzione.
Quello di sinistra è questo :
rappresentano un gruppo di puttini con uno che suona una viola ed allieta il lavoro di raccoglitore degli altri.
A destra invece :
il putto accovacciato scrive una parola.... forse "VERIS" che in Latino significa Primavera... o VERI plurale di "Vero", non lo so...
Più grande e complesso è il bassorilievo centrale
Curiosa mi son avvicinata, volevo capire cosa lo scultore avesse voluto immortalare. Abitualmente molti bassorilievi rappresentano le peculiarità della città. Infatti il centro del lavoro è dedicato al dio Mercurio :
un putto, quello a sinistra inneggia al dio, il secondo gli porge le offerte ed il dio Mercurio troneggia esattamente al centro del bassorilievo. Alla sua sinistra è posato a terra il caduceo del commercio, legato da una corona ornamentale ad una lira. Ricordiamoci che oltre ad essere messaggero degli dei, per gli antichi Romani, Mercurio era il dio degli scambi, del profitto del mercato e del commercio. Ma il legare il caduceo alla lira indica il carattere culturale e non gretto di tale attività.
E questo viene confermato dal resto della pala, che rappresenta gli interessi e le vocazioni della città.
A sinistra
i putti reggono un'ancora, segno di città mercantile, un mappamondo per indicare il carattere cosmopolita della città, che intrattiene rapporti e rotte di navigazione con tutto il mondo, ma reggendo una clessidra, perché il tempo è denaro, ed una lanterna, cioè alla ricerca di scambi ben chiara, un putto è seduto su una pila di libri, non saprei se siano ironicamente i libri contabili o indichino la cultura della città, che fonda la sua origine al dominio dell'antica Roma, rappresentata dal fascio che gli ultimi putti reggono (il palazzo è del fine ottocento... non dell'era fascista!)
Sono stati i Romani che hanno ingrandito Trieste e promosso i suoi commerci.
Nella parte destra della pala,
grazieai commerci la prosperità della città viene rappresentata dalla cornucopia che il putto tiene a stento tra le mani, lo vedete con le gambette piegate dalla fatica. I successivi putti volgono lo sguardo all'orizzonte per misurare la rotta con il Sestante marinaro che testimonia la lontananza delle rotte delle navi di Trieste, di cui in sottofondo appare una vela. Ed ovviamente i traffici includono : i prodotti della terra, rappresentati dai putti che reggono un grande covone di grano, i prodotti del mare, con il grande pesce trattenuto con il corpo stesso del putto e la rete e le merci in genere, rappresentato dal sacco che l'ultimo putto trascina a fatica.