Il tempo
Come tutte le persone che hanno tempo a disposizione, la quotidianità scivola in modo automatico, tutta a mio criterio, non devo rendere conto a nessuno sia del mio tempo, né di come lo impieghi.
Capita così che la concentrazione si perda e che, nel compiere azioni automatiche, uno sguardo al cielo, un suono di vento, facciano riemergere ricordi della mia vita passata e mi trovo per una manciata di secondi proiettata in un tempo e luogo diversi e rivedo per un momento una scena familiare, ciò che facevo con i miei in una condizione analoga. In quei momenti non esisto nel qui ed ora, ma è come se il mio spirito riprendesse corpo nel passato.
Oggi la particolare luce del cielo e le nuvole, con la fredda brezza, mi hanno riportato in campagna, quando si usciva dalla casa e sentivi su di te l'aria dell'autunno e lo sguardo saliva al cielo, valutando il tempo. Se la pioggia ci avrebbe fermato o se si poteva continuare a seguire il nonno guardando i suoi gesti antichi, ripetuti mille volte, che seguivo incantata. Ormai finiti i lavori estivi di raccolta, in Ottobre restavano i piccoli lavori spiccioli di sistemazione dei campi e delle rimesse prima dell'inverno (quando il sole tramonta alle 16.30 e non c'è modo di lavorare con il buio ed il freddo, se non accudire gli animali). In Ottobre i suoi gesti erano calmi e lenti, non più febbrili come nella stagione estiva, quando mille lavori richiedevano la sua attenzione e la sua fatica e c'era poco tempo: doveva correre, raramente si fermava con noi. In Autunno si poteva con calma seguirlo e parlare con lui, guardare le sue mani sicure scorrere nelle faccende, chiedere, fare domande ed ascoltare le sue storie, i suoi aneddoti, magari uditi tante volte, ma sempre con piacere, perché erano una parte della sua storia di cui io mi sentivo parte. La solidità che ho la devo in gran parte a lui, ai suoi insegnamenti, alle sue mani ai suoi gesti. Il suo modo di affrontare la vita. E sempre ricordo il suo motto "Bersagliere a 20 anni, Bersagliere tutta la vita".
7 Commenti:
E' questo il motto dei bersaglieri sempre stato del nostro caro amico che ci ha lasciati poco fa e bella la cerimonia con la musica dal vivo dei suoi comilitoni musicisti.Toccante anche la preghiera del bersgaliere recitata da uno di loro e la fanfara all'uscita del feretro che quasi quasi ci dava la voglia di correre.
Buona serata.
che bel giovanotto!
anch'io sono stato un bersagliere, anzi un bersaglioggi come ci chiamava il tenente Menarelli
L'autunno nei campi... il cambio di stagione con la preparazione al riposo dell'inverno... una bellissima immagine che ho nella memoria della mia campagna
Un sorriso
Marinz
La vita scorre lenta autunno. C'è un tempo per rilassarsi. Si tratta, purtroppo, e clima sgradevole e freddo. È per questo che non mi piace. Saluti.
Ciao Renata, che bello il tuo racconto…un caro saluto!!
Carmen
che bello il mondo della campagna!
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page