Ancora sulla Gioia
Care Giusy & Vebro!
Rispondo qui, perchè l'argomento merita la visibilità che un commento spesso non ha.
C'è una base di saggezza popolare in quello che ti hanno insegnato Giusy: la Gioia è talmente ASSOLUTA. La stessa meditazione che mi ha condotto al Nirvana (per brevità la definisco così) l'ho fatta fare ai miei figli ed è andata a buon fine. L'ho visto dalla loro reazione: arrivati alla conclusione hanno quasi simultaneamente spalancato gli occhi sorridendo di una felicità incontenibile. La vera Gioia è totale e talmente avulsa dalla nostra debolezza umana, che difficilmente la potremmo sostenere a lungo, solo i Puri, i Maestri Yogi, vale a dire coloro che sono allenati a questi sentimenti così forti, possono vivere perennemente nella Gioia.
La nonna mi diceva sempre "di gioia si può morire Renata, di dolore no". Diceva questo perchè aveva visto crollare ai suoi piedi il padre fulminato da una gioia immensa: la notizia che suo figlio era tornato salvo dalla Russia (I Guerra Mondiale - "Centomila gavette di ghiaccio", ve lo ricordate?). Questa categorica affermazione non la posso condividere: lei aveva tanto dolore, ma non morì subito, perchè aveva molto di più rabbia in corpo, che la sostenne e fece vivere per molto tempo. Il dolore uccide, eccome, ma bisogna -secondo me- essere talmente buoni da non avere la forza dell'odio e della rabbia, solo in questo caso il dolore ti consuma.
Vi confesso che con Vivation sono riuscita spesso a perdurare in uno stato di serenità, a meno che non ci fossero problemi enormi, ma anche allora di tanto in tanto mi son ritrovata a sorridere mio malgrado, sebbene non ne avessi punto il motivo. Nelle avversità così potevo raggiungere dapprima momenti quali oasi di pace, che poi via via sono diventati sempre più lunghi. Ecco perchè questo "mese di passione" per uscire dalla crisi mi è sembrato troppo lungo per quanto avevo imparato. Certo ci sono tempi e modalità di reazione diverse: stanchezza eccessiva? oppure dovevo imparare qualcosa? In effetti l'ho capito: sono andata in confusione. Mi sono resa conto, che involontariamente ho assorbito l'umore della mia collega: quando lei si è rassegnata al licenziamento, rasserenata da una proposta di lavoro a breve, io sono riuscita a "liberarmi", riacquistando il mio equilibrio. Certo questo mi viene automatico e spontaneo con mio marito, dopo la prima sfuriata riacquisto abbastanza velocemente il mio equilibrio per rasserenare lui. Ma sul lavoro, dove già patisco la platealità e lo stress della logorroica collega, una vera pittima, sono rimasta alquanto vulnerabile. Una nuova lezione da imparare. Punto ed a capo.
Ma torniamo al punto mie care (quasi uniche?) lettrici ;) Un segreto ve lo posso svelare : quello che ci frega a noi umani è l'elucubrazione delle nostre disgrazie. Se non pensi al dolore, il dolore si affievolisce, a volte fino a scomparire.
Vi siete mai ritrovate a subire un'ingiustizia da una persona, ma può essere una situazione, e nell'attesa di riaffrontarla (persona/situazione) , elucubrate tutte le modalità per far stare male o per umiliarla/mettere al suo posto quella persona, facendole patire lo stesso vostro tormento/disagio o vincere sulla situazione di disagio ??? ecco questa ENERGIA VITTIMA è quella che LOGORA e OSTACOLA la nostra vita riducendola ad un tormento. Perchè quella persona vi ha colpito una volta, quella situazione è perdurata forse un attimo, un minuto, ma voi l' avete ripercosso quel momento per quanti minuti? ore? giorni? quel disagio sopportato ripercosso all'infinito ci logora ben più di quanto possa aver fatto quel breve incontro, quel breve momento.
Soprassedere per un pò all'accaduto pensando "Adesso mi calmo, così la soluzione viene a galla da sola" è la nostra via di salvezza.
Quindi care Amiche fate tesoro di questa mia esperienza. Quando le ansie della vita vi assalgono, siano situazioni, che persone, prendete le distanze e datevi la possibilità di superare la situazione. In questo modo riuscirete a NEUTRALIZZARE L'EFFETTO DELETERIO CHE HA SU DI VOI.
Un pò come Dorothy nel mago di Oz, che ripete alla Strega del Nord "NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME, NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!" No, non è una battuata : è una realtà psicologica. Ripetendo questa frase mentalmente fate affiorare al CONSCIO un dato di fatto che il SUBCONSCIO prende come AFFERMATIVO E VI FA AGIRE DI CONSEGUENZA, LIBERANDO LA VOSTRA MENTE DAI VINCOLI NEGATIVI che quella persona o quella situazione al contrario getterebbe su di voi.
Il nostro dolore è proporzionale al POTERE che gli diamo! Un fuoco nel camino, se viene alimentato ecessivamente incendierà la casa, altrimenti è destinato a spegnersi quietamente da solo!
Ora scappo al lavoro! Un bacio carissime!
Etichette: psicologia
5 Commenti:
E' un po' quelloc che dice Nichiren, quando sostiene che recitando costantemente il Nam myoho renge kyo, veniamo pervasi dalla positività e la nostra vita poi cambia di conseguenza.
Sono ai primi passi, la strada da percorrere in questa direzione è molto lunga, ma sono intenzionata a farlo!
Grazie Renata dei tuoi consigli!
Ah! dimenticavo la cosa più importante!!!! Ho ricevuto il librino! Grazie mille!Appena ho un po' di tempo lo leggo! BACIO E ABBRACCIO GRANDISSIMI!
Ehm, l'anonimo di cui sopra sono io! sorry!
Non è nulla, solo un libricino leggero, ma con qualche spunto piacevole: le cose si sanno già , ma spesso non si riescono a materializzare / visualizzare concretamente se non le leggiamo.
Capito subito che eri tu Vebro!
Bacioni ed abbraccio!
Da oggi sarà il mio mantra:
NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!
NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!
Grazie, o mia Illuminta Amica!
SI! di secondo nome faccio OSRAM!
;)
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