lunedì 12 dicembre 2011

Il falso mito di Babbo Natale

Tutti gli adulti fomentano nei loro pargoli la magia di leggende, Babbo Natale & Co., che poi vedono svanire come lo scoppio di una bolla di sapone. Anch'io a mio tempo ne fui vittima e ci rimasi mooolto male! 


A Trieste ai tempi della mia prima infanzia (1957-1963, quando ebbi l'età di capire il significato di regalo) non era Babbo Natale a portare i doni, ma San Nicolò, festività che veniva preceduta dalla Fiera con bancarelle di ogni genere. Percorrevamo il Viale XX Settembre guardando con occhi rapiti, speranzosi di trovare quello che ci piaceva di più la mattina del 6 dicembre a casa nostra.
I tempi erano difficilissimi, reduci dall'esodo ora comprendo gli sforzi dei miei a sbarcare il lunario con due figli da crescere ed un solo stipendio, per cui mia madre e mio padre pilotavano le mie richieste nelle letterine a San Nicolò a seconda delle loro disponibilità, invitandomi ad indicare sempre due regali, di cui uno poco costoso! Un Natale i miei furono forzati a rinunciare per vari problemi ai regali e ci fu rivelato l'inganno: i soldi erano talmente pochi per altre spese necessarie affrontate, che mia madre, risoluta ed energica giudicò che io e mio fratello avessimo l'età per "conoscere ed affrontare la realtà".
Questa rivelazione per me fu un grande shock. La mia reazione fu di enorme delusione, vissi questo come un tradimento dei miei che mi avevano taciuto la verità facendomi soffrire molto!
Mentre tutte le mie compagne ricevevano regali splendidi, migliori dei miei, San Nicolò riservava sempre per me il regalo minore, nonostante quando consegnassi la letterina pregassi ardentemente che almeno una volta mi portasse il dono più grande. Questa negazione mi fu fatta digerire con la reprimenda dei miei genitori per non essere stata una bambina modello. Invece di incentivarmi a comportarmi meglio, a lungo andare questo sortì in me uno scarso senso di autostima. Ero una bambina quieta e mi rassegnai alla delusione perenne, dato che, per quanti sforzi facessi, tutto era inutile tanto la ricompensa sarebbe stata sempre inferiore alle aspettative. Almeno quando seppi che erano i miei genitori a farmi i regali, mi resi conto della ragione materiale della loro natura, quindi non era più colpa mia, di non essere all'altezza! In seconda battuta iniziai a fare i confronti con il trattamento che riceveva mio fratello e iniziai a soffrire della differenza, perchè questa non si applicava solo ai regali, ma anche all'educazione ed agli svaghi, tutti improntati alla creazione di una base per una futura carriera, che da "uomo" doveva crearsi. La disparità in famiglia si tradusse in un rifugiarmi in un mondo tutto mio, immergermi nella lettura, cercare di carpire con i miei risultati il loro apprezzamento: ma tutto fu vano, se ci riuscivo io, doveva essere per forza facile. Mi rassegnai quindi ad essere l'ultima ruota del carro.   L'insicurezza e l'intransigenza verso me stessa con la scarsa autostima mi segnarono per la vita in tutte le mie scelte.

***

Ovviamente oggi le disponibilità e la mentalità sono completamente diverse, i miei figli per volontà dei nonni sono andati avanti parecchi anni a credere a San Nicolò, Babbo Natale ed anche alla Befana. Ma quando mio figlio espresse un dubbio spiattellai la verità a tutti e due, con mio gran sollievo, mentre i loro nonni espressero il loro rammarico e disappunto sgridandomi vivamente e tacciandomi di egoismo!! 
 
Come dice la mia amica Irina, Babbo Natale esiste, perchè ognuno di noi è Babbo Natale quando fa un dono, è questo il vero spirito del Natale e dello scambiarsi i doni. Giudico i bambini meritevoli di vivere una realtà piacevole, piuttosto che egoisticamente creare una fiaba fittizia, per vedere un'ulteriore impietosa delusione aggiungersi a quelle della vita! 

Ma io sono di parte?? ;) oh-oho-ho... a tutti!

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9 Commenti:

Blogger Miss Pansy ha detto...

Il problema, se così vogliamo definirlo, è nel bambino di oggi. Generalizzo certamente, ma quando ho a che fare con piccoli dai quattro/cinque anni, fino a quelli di dieci, mi accorgo che non è come prima.
I miei genitori mi hanno insegnato a non chiedere ed il Natale per me era veramente una festa. Sia quando credevo in Babbo Natale, sia quando sapevo che erano loro a comprare i regali. Perché il giocattolo, l'oggetto agognato era desiderato almeno da sei mesi. E per la maggior parte dei miei compagni (io sono classe '82) era la stessa cosa: c'erano giusto due tre feste l'anno per ricevere quello che desideravamo.
Ricordo ancora la sensazione di gioia e l'entusiasmo -avevo 14 anni- quando al mattino del 25 trovai il mio primo computer. Lo desideravo ardentemente da un bel po' e loro avevano unito le forze con i miei nonni per farmi un regalo unico (allora i pc costavano decisamente più di oggi).
Ora, se non stai attento un attimo a come li educhi, pensano sia tutto dovuto. E non è bene.

E questa cosa mi è rimasta, sebbene sia ormai ben più che grandicella. Ti dico solo che ancora oggi, la notte tra il 5 ed il 6 gennaio, non riesco a dormire bene e quando mi sveglio allungo con gli occhi chiusi i piedi, per sentire il rumore tipico della calza ripiena di dolci.
E quelle volte che proprio non prendevo sonno, ho fatto finta di dormire (sto parlando anche di pochi anni fa), se mio padre e mia madre, assonnati, procedevano in silenzio a posarmi il regalo sul letto.

Ho divagato, sorry!

Per quanto riguarda Babbo Natale mi piacerebbe, nel caso in cui si decida di avere un figlio, che non ci credesse, ma leggesse la cosa come hai scritto tu nelle ultime righe e come dice la tua amica.

Buona settimana, Renata!

lunedì, dicembre 12, 2011 11:14:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Buona settimana a te, MissPansy! ;)

lunedì, dicembre 12, 2011 12:28:00 PM  
Anonymous Lakika ha detto...

LA penso esattamente come te: se mai avrò dei figli, non racconterò mai loro una bugia, soprattutto quelle non necessaria di Babbo Natale, che li porta alla prima grossa delusione proprio da parte deu genitori!!

lunedì, dicembre 12, 2011 2:49:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Brava Kika! io ho dovuto soccombere alle pressioni dei nonni e di mio marito, che tra parentesi si è divertito a recitare il ruolo di San Nicolò in un asilo ed era inebriato dall'effetto che aveva avuto sui bambini, anche se uno -nonostante il camuffamento vocale- aveva esclamato "ma hai l'orologio di paolo!" e stava per smascherarlo, ma le maestre lo hanno subito sviato e depistato ... è una droga per gli adulti! credimi, fai bene a decidere per la sincerità : tutti siamo Babbo Natale!!!

lunedì, dicembre 12, 2011 4:35:00 PM  
Blogger lella ha detto...

Non sono d'accordo con voi, anche se comprendo perfettamente le vostre motivazioni: è così bello lasciar credere che Babbo Natale esista ai piccoli! Importante è che la verità venga scoperta ad un'età adeguata e non troppo presto. E d'altra parte Miss Pansy conferma la mia tesi quando afferma che, già grande, aspettava con ansia la notte di Natale e della Befana.
Ma il mondo è bello perchè è vario: ognuno faccia come meglio crede, no?!

lunedì, dicembre 12, 2011 7:43:00 PM  
Blogger guforsa ha detto...

hanno cancellato il mio blog. ora sono qui

lunedì, dicembre 12, 2011 8:02:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

@ Lella : nonostante i bambini sapessero che San Nicolò non esisteva, era un rito da loro richiesto che la nonna mettesse sul tavolo del soggiorno latte e biscotti, che mio padre puntualmente si mangiava prima di andare a dormire! le tradizioni belle sono quelle vere che restano vive nei nostri ricordi.

@ Linda : ho visto e son venuta a reiscrivermi come membro!

lunedì, dicembre 12, 2011 9:12:00 PM  
Blogger redcats ha detto...

IO non ci ho mai creduto a babbo natale! redcats

lunedì, dicembre 12, 2011 9:27:00 PM  
Blogger Miss Pansy ha detto...

Lellina, ho atteso come attendo ora (più la befana che non babbo natale) con trepidazione, ma fondamentalmente per due ragioni che hanno a che fare con l'essere più o meno cresciuti.
Mi spiego: quando credevo in questi due dispensatori di doni attendevo le feste con trepidazione perché, non avendo in regalo un giocattolo a settimana (nemmeno al mese in verità), era quello il momento dei nuovi giochi.

Ora l'attendo con la stessa trepidazione perché mi piace l'idea che si mantenga la tradizione. Mi piace la sicurezza ed il calore insito in quella tradizione.

Ma fondamentalmente sono un po' "vecchina dentro" ;-)

Giusto per puntualizzare, sia ben chiaro. Mi accorgo in questi giorni che scrivo e parlo veramente come un libro stracciato :P

Sempre buona giornata :)

martedì, dicembre 13, 2011 9:38:00 AM  

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