martedì 13 marzo 2012

CAPITOLO NR. 5 - L'aiuto esterno/guardare le cose da un altro punto di vista

Qui rispondo a Ieira  : potete scrivere tutto ciò che vi capita in testa, perché più scrivete, più vi rilassate, più vi rilassate, più le idee affiorano spontanee e spesso sono le più coerenti!

L'aiuto esterno è il corolario di persone che, vecchie conoscenze o nuove amicizie, formano il muro di contenimento della situazione. Possono dare una mano a fare il punto della situazione, possono aiutare fisicamente, oppure possono portare leggerezza o idee nuove.

Chi è al di fuori della situazione può vederne aspetti che noi rincorriamo, ma non riusciamo a metter ben a fuoco. Per esempio: non è che non mi fossi accorta di essere ancorata al passato, ai ricordi, alle persone perdute, semplicemente non mi volevo staccare. Il fatto di aver sognato una persona che mi ha posto la domanda : "come puoi pretendere di progredire se resti ancorata al passato" e come sia successo, mi  ha aiutato a mettere a fuoco il punto! Soprattutto perché avevo chiesto IO che mi fosse indicato lo schema mentale che mi stava bloccando e l'intensità emotiva con cui -nel sogno- ho recepito il messaggio.

I lutti - Da quando avevo 22 anni sono andata ad abitare da sola per esigenze familiari, in seguito con mio marito non c'erano orari: non sapevo mai a che ora rientrasse, se non quando arrivava ed ha lavorato anche un periodo all'estero. Quindi nella mia vita sono rimasta spesso sola. Eppure i miei c'ERANO, erano a disposizione. A prescindere da mia madre, persa all'età di 19 anni, e dei nonni deceduti anziani, TUTTI gli altri componenti la mia famiglia scomparsi per me ESISTONO ANCORA, sono "in viaggio". Quindi il mio lutto non riesco ad elaborarlo: continuo sempre ad immaginarli "da un'altra parte", mentre io continuo a vivere la mia vita, sospesa nella loro attesa.





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4 Commenti:

Blogger redcats ha detto...

Tutto è viaggio.

martedì, marzo 13, 2012 9:50:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

si, ed ognuno porta il suo bagaglio!

mercoledì, marzo 14, 2012 6:35:00 AM  
Blogger lella ha detto...

Scrivere ciò che mi saltava in testa, lo facevo da ragazza: mi serviva per liberare la mente ed esternare le mie emozioni, essendo io timida. Scrivevo con la macchina da scrivere su sottili fogli di velina colorata; poi un giorno mia madre, dopo che m'ero già sposata, in occasione di un trasloco li buttò via tutti! :-D

domenica, marzo 18, 2012 9:48:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

peccato, perché spesso a rileggere gli anni passati comprendi quanta strada hai fatto.

domenica, marzo 18, 2012 4:28:00 PM  

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