San Giorgio, originario
della Cappadocia (odierna Turchia), nasce nel 280, figlio di un persiano e di
una cappadoce e viene cresciuto nella religione cristiana fino a che non effettua
il servizio militare. Tale è il suo valore che entra nell’esercito fino a far parte della guardia del corpo dell’Imperatore Diocleziano. Quando l’imperatore decide di dare il via alle
persecuzioni, San Giorgio dona ai poveri
tutti i suoi averi e si confessa
cristiano strappando l’editto davanti alla corte, diventando egli stesso un martire.
Due sono le leggende di San Giorgio.
Una circa la sua morte : talmente inverosimile che la Chiesa non
avvalla i particolari, che raccontano di morte e resurrezione , di conversioni
di eminenti personaggi e di miracoli effettuati nel mentre. Si sa che muore decapitato, mentre promette
protezione a chi onorerà le sue reliquie.
Ma la sua notorietà e l’espansione immediata del culto per San Giorgio si espande in modo incredibile e
diventa uno dei santi più popolari, venerato sia in Oriente che nell’Occidente. Anche i Mussulmani lo
considerano un profeta: le sue reliquie
infatti, conservate in una cripta sotto la chiesa cristiana (rito
greco-ortodosso) presso Lod (l’antica Lydda) in Israele, era méta di pellegrinaggio ben prima delle
crociate. Papa Zaccaria trova il suo
cranio in Cappadocia, portandolo a Roma, dove si trova nella chiesa del
Velabro.
Fu proprio nel periodo delle crociate che nacque la seconda
leggenda , quella del drago, si pensa per una malintesa interpretazione di una
raffigurazione dell’imperatore Costantino in cui il sovrano schiaccia col piede
un enorme drago, simbolo del “nemico del genere umano”. Ovviamente i credenti ci ricamarono sopra una
leggenda che ha per protagonista un villaggio Libico presso un lago dove egli salva
la vita della figlia del re, uccidendo il drago al quale era stata destinata in
sacrificio, convertendo il villaggio liberato dal supplizio di dover cibare la
belva con offerte umane.
Ma San Giorgio non è l’unico ad essere rappresentato come uccisore
di drago: San Mercuriale, protovescovo e patrono di Forlì è spesso
raffigurato mentre rinchiude un drago in un pozzo. San Demetrio nelle icone greche si
differenzia da San Giorgio per il colore del cavallo (San Giorgio bianco, San
Demetrio nero) e per il bersaglio un drago nel primo caso, un moro nel caso di
Demetrio. Anche San Teodoro, martire d’Amasea viene rappresentato a cavallo od
a piedi in atto di uccidere un drago o un serpente.
La
raffigurazione di San Giorgio che uccide il “drago”, viene interpretata dalla Chiesa
quale rappresentazione del bene che trionfa sul male e diventa il protettore
dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli
scouts, degli schermitori, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai; inoltre
è invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le
malattie della testa, e particolarmente nei paesi alle pendici del Vesuvio,
contro le eruzioni del vulcano. Nei Paesi slavi viene
invocato contro le streghe ed assunse la funzione addirittura ‘pagana’ di
sconfiggere le tenebre dell’inverno, simboleggiate dal drago e quindi di
favorire la crescita della vegetazione in primavera.
Vasto è il culto di San
Giorgio, nel Nord Africa, nel Medio Oriente, nella Cappadocia e nella Grecia, e
si espande in tutta l’Europa. Non è solo patrono di Genova che ne ha il
simbolo, la croce rossa, sul gonfalone, come Milano e Bologna, ma è anche patrono
di Mosca, come di numerosissime città e paesi Italiani, e mondiali. Popolare il suo culto anche nella mia terra d’origine
essendo patrono di Pirano e per questo la mia nonna ne era devota.
Nella mia vita San Giorgio è entrato ben due volte: il 23 aprile non è solo il giorno del mio
matrimonio, ma anche il giorno in cui abbiamo trovato ed abbiamo preso gli
accordi per l’acquisto del nostro
appartamento. Ho sempre la sensazione che questo possa
essere più di una coincidenza. In realtà
la vita stessa è una lotta tra bene e male e se non la guardiamo dal punto di
vista religioso, dal continuo equilibrio
tra l’energia positiva e l’energia negativa. Dobbiamo scevrare questi concetti dal fanatismo religioso totalitario (bene=
santità, male=peccato) ma come un traguardo da raggiungere: il benessere viene
creato da un equilibrio, che sempre viene ad essere attaccato da emozioni o da
azioni negative. Sta in noi a trovarne la chiave di lettura corretta e di imparare
a trasformare l’energia negativa in forza positiva (come la trasformazione
della rabbia in calma, con il pizzino di Osho). Come
nelle arti marziali si fa leva usando la forza dell’avversario per atterrarlo,
così bisognerebbe saper trasformare ciò che ci destabilizza in ciò che ci rende
forti. Quando avremo
imparato a restare più a lungo possibile nell’equilibrio probabilmente diventeremo anche padroni della
nostra vita trasformando ogni occasione in evoluzione positiva.
Certo il Drago, lo stress,
è sempre in agguato, ci troviamo allora alla sua mercé. Come uscirne?
Sembra difficile, ma è possibile: è un lavorio continuo, bisogna imparare a “sorvegliare”
le proprie emozioni, educare la nostra mente ed il nostro corpo facendole
fluire e convertendole in energia positiva. Bisogna imparare a capire che i
nostri pensieri, ma soprattutto le
nostre azioni devono rispondere a dei requisiti ben precisi di “giustizia, carità, salute, amore, bellezza” .
Quando vi trovate troppo spesso un pensiero negativo nella mente,
distogliete il pensiero immergendovi in una visualizzazione positiva. Se create
un momento di pace nella vostra vita, si tratti di preghiera o di meditazione, se iniziate con poche occasioni al giorno ed aumentate i minuti nel corso delle settimane e dei mesi,
vi ritroverete a trasformare la qualità della vostra vita, tanto che questo
potrebbe diventare una conseguenza istintiva : ricordatevi che ogni nostra emozione libera
diversi messaggi chimici, che tempestando il nostro corpo ci
inducono allo stress.
Ovviamente sarete sempre assaliti da emozioni negative, la vita sarà
sempre disseminata da difficoltà, ma saprete riprendervi via via con maggior
facilità!
Etichette: santi
8 Commenti:
Tu san Giorgio, io l'ordine della giarrettiera: sempre in un 23 aprile
:))
ma quanto buddismo c'è in queste tue saggissime raccomandazioni??!
bellissima immagine! mi viene voglia di riprodurla sulla ceramica...
Fiordistella ;))
Nellabrezza : la misura e l'equilibrio, la bellezza, la giustizia, la carità e la fede sono valori assoluti di tutte le religioni, propilei della civiltà mondiale.
noi cattolici abbiamo vissuto il cristianesimo a livello di idolatria! dobbiamo svegliarci e rivisitarlo scevrandolo di ogni orpello d'ignoranza e di superstizione e plagio. Quanti orrori sono stati commessi nel sacro nome della chiesa cattolica?
Eppure salvo dal mazzo i veri missionari, quegli uomini di buona volontà che con il loro operato hanno saputo e sanno donare alla gente la forza di andare avanti! e ce ne sono tanti!
A Genova, c'è un bellissimo palazzo, sede dell'autorità portuale, a lui dedicato. Palazzo San Giorgio e maestosamente decorato e, sulla facciata, troneggia l'effige del santo, mentre sconfigge il drago.
Grazie Princy, quando andrò a Genova voglio proprio vederlo!
Non mi sento cristiano-cattolica (sebbene nata e cresciuta in quest'area cultural-religiosa), ma stimo e ammiro molte persone di questa fede, di grande spessore umano nutrito di qualità universali di intelligenza (in senso etimologico) e di amore per tutti gli esseri viventi. E tu sei tra queste.
Ieira : sarà perché ho imparato a rileggere la dottrina proprio aiutata da "laici" che mi hanno insegnato a scevrare la forma dalla sostanza ed è a questa che ancora attingo e utilizzo per la mia Forza! ;D
perché se la Chiesa come istituzione è il solito gigante con piedi d'argilla tra i suoi "soldati" c'è gente che fa la differenza.
Ieira P.S. grazie delle parole di stima ! ♥
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