Wonderwoman in pensione
Mentre tutta la società ci pone degli stereotipi d'ideali, programmandoci per fallire, mentre ci sforziamo di produrre qualcosa che non ci appartiene, ma che ci viene imposto dalla società stessa, nessuno men che meno c'insegna come fare quando lo scopo delle nostre identità decade in quanto il nostro compito è esaurito.
Non più figlia, non più moglie, non più impiegata, non più educatrice, (anche se con i figli non hai mai finito, il tuo esempio vale fino alla fine), non più giovane, non più efficiente per il mercato, mi ritrovo a dover affrontare, anzi ad aver affrontato quello che è la perdita di alcune identità, che nella società è fondamentale per non farti sentire come un paria in un branco di bramini altezzosi, che ti guardano come una merda di vacca, scuotendo la testa a voler dire : non hai speranze, paria sei, paria resti, per quanti salti fai la merda di vacca da sola resta sempre a terra...
Capita che se non ti affretti a reagire incominci anche a sentirti proprio come tale!
Il mio indomito spirito nell'ottica della mia "musa" ispiratrice Marina Garaventa (di cui a destra nella colonna a fianco trovate uno stralcio del suo ultimo libro), ha rivoluzionato la mia posizione: non più paria (merda di vacca), bensì entità carbonio (come dicono a Star Trek :) in attesa di destinazione.
La destinazione deve essere ricercata in ambienti non consueti al precedente periodo di vita, specie se la società stessa ti rigetta in quanto obsoleta, devi decidere cosa vuoi fare del resto della tua vita. E dato che Marina ci ha dimostrato che ci sono altre "forme di vita" valide di esser vissute, oltre quelle che la società ci propone quali uniche scelte, non mi resta che esplorare tutte le alternative a nostra disposizione. Perché tutto sta nell'ottica con cui consideri quello che stai facendo e la scelta che fai.
Se da una parte quando lavoriamo agogniamo al periodo in cui potremo goderci la libertà del tempo, liberi dal giogo del lavoro, quando abbiamo tanto tempo a disposizione tendiamo a perderne molto, sprecarlo, sentirci vuoti ed a farci assalire da sensi di colpa per non essere più "produttivi" !
A questo punto del mio percorso ho compreso il pensiero che un maestro Austriaco insegna a dei bambini, che vengono nel suo laboratorio per dipingere! Attenzione ! Non a diventare pittori ! Bensì a fare il gioco del dipingere, esprimere se stessi indipendentemente dal risultato: ossia imparare a godere di ciò che si fa a prescindere dalla produzione!
Questa sembra essere la mia missione attuale! Sviluppare la capacità di assaporare qualsiasi opportunità, cogliendo l'attimo!
Non più figlia, non più moglie, non più impiegata, non più educatrice, (anche se con i figli non hai mai finito, il tuo esempio vale fino alla fine), non più giovane, non più efficiente per il mercato, mi ritrovo a dover affrontare, anzi ad aver affrontato quello che è la perdita di alcune identità, che nella società è fondamentale per non farti sentire come un paria in un branco di bramini altezzosi, che ti guardano come una merda di vacca, scuotendo la testa a voler dire : non hai speranze, paria sei, paria resti, per quanti salti fai la merda di vacca da sola resta sempre a terra...
Capita che se non ti affretti a reagire incominci anche a sentirti proprio come tale!
Il mio indomito spirito nell'ottica della mia "musa" ispiratrice Marina Garaventa (di cui a destra nella colonna a fianco trovate uno stralcio del suo ultimo libro), ha rivoluzionato la mia posizione: non più paria (merda di vacca), bensì entità carbonio (come dicono a Star Trek :) in attesa di destinazione.
La destinazione deve essere ricercata in ambienti non consueti al precedente periodo di vita, specie se la società stessa ti rigetta in quanto obsoleta, devi decidere cosa vuoi fare del resto della tua vita. E dato che Marina ci ha dimostrato che ci sono altre "forme di vita" valide di esser vissute, oltre quelle che la società ci propone quali uniche scelte, non mi resta che esplorare tutte le alternative a nostra disposizione. Perché tutto sta nell'ottica con cui consideri quello che stai facendo e la scelta che fai.
Se da una parte quando lavoriamo agogniamo al periodo in cui potremo goderci la libertà del tempo, liberi dal giogo del lavoro, quando abbiamo tanto tempo a disposizione tendiamo a perderne molto, sprecarlo, sentirci vuoti ed a farci assalire da sensi di colpa per non essere più "produttivi" !
A questo punto del mio percorso ho compreso il pensiero che un maestro Austriaco insegna a dei bambini, che vengono nel suo laboratorio per dipingere! Attenzione ! Non a diventare pittori ! Bensì a fare il gioco del dipingere, esprimere se stessi indipendentemente dal risultato: ossia imparare a godere di ciò che si fa a prescindere dalla produzione!
Questa sembra essere la mia missione attuale! Sviluppare la capacità di assaporare qualsiasi opportunità, cogliendo l'attimo!
Etichette: psicologia, vita movimentata
6 Commenti:
Direi chge cogliere l'attimo è sempre un ottimo segreto per essere felici, e delle aspettative della gente e della società bisogna imparare a fregarsene! Ha ragione Marina, la vita è multiforme e ciascuno di noi è un individuo assolutamente unico e diverso da qualsiasi altro. Anche solo pensando a questo ci si accorge come le aspettative della società non siano altro che traguardi inutili e impossibili da raggiungere.
Un abbraccio!
Non posso che apprzzare e condividere questo obbiettivo, brava! redcats
mi accadde con il modellare l'argilla. un piacere che si esprime tutto nel farlo. con le mani. e la mente segue, piacevolissimamente.
ho avuto anch'io queste sensazioni, ieri. dopo tre mesi senza stipendio, e nessuna voglia più di fare la mammina italiana accudente il figlio grande mi ha crudelmente chiesto se non mi sembrava di star diventando un pò "inutile"...
ma devo dire che no, non mi sento affatto inutile. sono così preziosa per me stessa, che potrei esserlo anche per altri...
Maude, il difficile è affrancarsi dallo schema, ma sembra che faremo di necessità virtù!
Redcats : grazie! (come Petrolini ;)
Nellabrezza : incomincia a chiamare tuo figlio "bastone della mia vecchiaia"! vedrai come corre via!
Le strade per il futuro sono tante!
credo sia importante godersi i limiti
mi emoziona quel "qui ed ora" ritrovato nella condivisione di intenti...ognuna a suo modo si ingegna per ritrovare il benessere interiore... che possa per entrambe essere una folle corsa in discesa pregna di emozioni che arricchiscono l'anima...
a presto
Aicha
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