martedì 13 novembre 2012

12 novembre San Renato

Nome di derivazione celtica, latinizzato in "Renatus", participio perfetto di Rinasci=Rinascere, con il valore figurato di rinato a nuova vita spirituale.
 
 
LA LEGGENDA
 
La leggenda narra di San Maurilio, vescovo del V secolo d'Angers, che chiamato ad assistere un bambino moribondo, si attardò in chiesta per una funzione e giunse alla casa del bambino, quando questi era ormai morto senza ricevere il Battesimo. Sentendosi colpevole dell'aver condannato al limbo questa piccola anima il Vescovo fu preso da shock e deciso a nascondersi lasciò la città,  imbarcandosi su di una nave. In mare aperto si rese conto di aver ancora con se la chiave del tesoro della cattedrale e dei reliquiari che gettò alle acque.
Giunto in Inghilterra, s'impegnò come giardiniere reale. Intanto i fedeli lo cercarono, e un giorno, nel fegato di un grosso pesce, ritrovarono le chiavi gettate dal Vescovo fuggitivo. La leggenda infiora il ritrovamento del Vescovo da parte dei fedeli nelle vesti del giardiniere, convincendolo  a ritornare ad Angers. Qui giunto, andò per prima cosa sulla tomba del bambino morto senza battesimo e pregò a lungo con commozione. Con meraviglia le zolle si ruppero e dalla terra si levò sorridendo il bambino come se si stesse levando dal suo lettino dopo una pennichella. Fu chiamato Renato e visse accanto al vescovo, anch'egli destinato a diventar santo.
 
Come ben sanno i Napoletani, la Casa d'Angiò conquistò il Regno di Napoli, nel 1262 restandoci per due secoli. A Sorrento i conquistatori trovarono un nome familiare alla loro devozione, quello appunto di Renato, ritenuto il primo (per altri il secondo) vescovo della diocesi di Sorrento, probabilmente uno degli eremiti vissuti sulle colline dei dintorni nei primi tempi del Cristianesimo. La prima cattedrale, dove si custodivano le sue relique, fu il romitorio di Renato, affidato ai padri benedettini di Montecassino. Poi i resti furono traslati nella cattedrale dei Santi FIlippo e Giacomo, dove si trovano ancora oggi.
 
Nella frazione di Moiano, a Vico Equense vi è una chiesa, unica al mondo ad esser dedicata a San Renato. Nelle raffigurazioni appare anziano, senza capelli e con la barba, spesso ritratto con altri vescovi della città. I conquistatori angioini, lo associarono a Renato d'Angers, dal momento che i due santi sembravano essere contemporanei ed erano accomunati dallo stesso aspetto, tanto che si formò un unico culto, spiegato dalla leggenda del vescovo d'Angers giunto in età avanzata a Sorrento e divenuto egli stesso nuovo vescovo della città.
 




CARATTERE DEL NOME
 
Alla diffusione del nome ha contribuito il modello del corrispondente francese "Renée" o il femminile tedesco "Renate". 
 
Renata, personaggio estremamente tenace, intelligente e scrupolosa, nasconde  dentro di sé una velata malinconia e riflessione. Professionalmente impeccabile, sa gestire i propri affari con meticolosità ed ordine. Premurosa e gentile, affettuosa verso il proprio compagno. Può manifestarsi in lei una certa violenza, se provocata !!! ;D

4 Commenti:

Blogger nellabrezza ha detto...

Lo sai che mio papà si chiama Renato? Gliela racconterò questa storia !! Grazie Renata !

martedì, novembre 13, 2012 11:20:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Auguri anche a lui quindi ;)

martedì, novembre 13, 2012 1:17:00 PM  
Blogger Cosimo Piovasco di Rondò ha detto...

Auguri! Hai fatto bene a pubblicare questo post, visto che anche tu, come te, hai un nome del quale nessuno, o quasi, conosce l'onomastico.
Bacioni, tuo
Cosimo

domenica, novembre 18, 2012 1:14:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Più che per ricordare il mio onomastico, ho colto l'occasione di raccontare questa storia che pochissimi conoscono, perché a me piace raccontare le storie e questa sa di fiaba, di mondo magico... :D

domenica, novembre 18, 2012 6:48:00 AM  

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