3 novembre
3 novembre 1918 : i bersaglieri dalla nave Audace sbarcano a Trieste finalmente Italiana, nella piazza Unità d'Italia gremita di gente!
3 novembre 2012 commemorazione della liberazione di Trieste !
Ontanoverde e Nellabrezza ieri erano nella piazza Unità d'Italia, un meraviglioso salotto di cui il Paese si può fregiare come unica al mondo, con una vista eccezionale sul mare aperto, enorme, contornata da palazzi storici. Oltre al Municipio ed alla Prefettura, qui si trova il Palazzo costruito dalle Assicurazioni Generali ai primi del novecento, quando la sede Triestina della società iniziò ad espandere ed impiegare i proventi investendo nel campo edilizio. E vi trovate anche la sede del Lloyd Triestino (recentemente Italia Marittima assorbita nel Gruppo TAIWANESE Evergreen Line!) Aziende sviluppatesi nel 1800 vanto della città, di levatura mondiale, che Trieste ha fatto grande e che l'Italia -almeno per il Lloyd - non ha saputo mantenere italiane.
Ieri si camminava sul colle di San Giusto ed il vento ci ha portato il suono delle fanfare dei Bersaglieri: siamo corse a vedere la manifestazione dell'ammaina bandiera, scendendo centinaia di scalini. Fanfare dei battaglioni in armi, di reduci, di crocerossine, e la popolazione hanno suonato e cantato in un suggestivo momento, all'ammaina bandiera, l'inno di Mameli. Il momento è stato molto commovente, perché ci ha portato alla mente la sofferenza di chi ha lotta per la libertà e l'Italianità, per il valore di questa gente che ha sacrificato la vita ed ha portato avanti un ideale ad ogni costo, per conseguire uno scopo in totale altruismo, mentre si poteva fare -come i politici di adesso- i fatti suoi!
Si perché, come illustravo a Nellabrezza le opere di maggior pregio ed i benefici economici che hanno aiutato a sviluppare dalla fine del '700 un piccolo paese di pescatori di un paio di migliaia di anime, fino alla fine dell'800 in una cittadina florida e ricca, con una crescita esponenziale fino a 200.000 anime, con l'importazione di muratori svizzeri (!!) per costruire i grandi templi ed i grandi palazzi della nuova aristocrazia commerciale, con l'afflusso di circa ventimila ebrei che chiamarono Trieste, die Tuere der goldene Medine (la porta della terra promessa), con imprenditori affluiti da tutta Italia, ma anche dall'Europa e dal mondo, che hanno sviluppato nel giro di un lustro capitali inarrivabili e partecipato a fondare istituzioni che ancora oggi (nonostante il malgoverno) sono capisaldi nelle loro corporazioni, grazie all'impulso ed alla lungimirante amministrazione degli Asburgo, che hanno agevolato con leggi e decreti tale sviluppo, abbia lottato coscientemente per la vocazione Italiana di cui i cittadini erano convinti! GUARDATE QUANTI ERANO IN PIAZZA QUEL GIORNO AD APPLAUDIRE I BERSAGLIERI NEL 1918 !!!!!! Tornando indietro quale sarebbe alla luce dello sviluppo che ne è seguito, quale sarebbe l'intento di quei patrioti? Dato che una parte d'Italiani si domanda ancora se a Trieste noi parliamo italiano??
L'Italia ha tradito Trieste in modo vergognoso, dapprima relegandola a caposaldo di confine, chiudendola all'Est per terrore dei "comunisti". Si quelli facevano veramente paura, e durante la guerra hanno commesso atrocità, ma la sovranità Italiana doveva incrementare l'economia di Trieste, non alienare i maggiori capitali delle società, costringendo a trasferirne la sede in altre città, riducendole o vendendole ad imprenditori stranieri.
Trieste ha visto soffocare anno dopo anno le proprie capacità di sviluppo, perché queste l'avrebbero portata in competizione con i porti del Nord (Rotterdam, Amsterdam, ma soprattutto Brema ed Amburgo) entrando in collisione d'interesse con chi finanziava ed appoggiava i governi Italiani. Il progetto Off-Shore presentato negli anni '90 per incrementare lo sviluppo economico non solo della provincia ma anche dei confinanti Sloveni è stato bocciato da Maastricht per anti-costituzionalità: per paura che Trieste diventasse una piccola Svizzera Italiana. Come volete che la città possa avere l'appoggio allo sviluppo in questo quadro di sudditanza?
Ci si chiedeva, io e Nellabrezza, che senso abbia oggi il panorama politico attuale rispetto al sentimento nazionale di chi ha lottato per l'Unità di questa benedetta Italia e di chi si sente -NONOSTANTE TUTTO- ancora Italiano, ma è negletto da questa becera incapace classe politica, così ricca di buoni a nulla, scalda scranni. Si buoni a nulla! Perché se veramente sapessero fare il loro lavoro, vivremmo in una prosperità di cui abbiamo le prerogative, ma che loro non sanno sfruttare per il bene del Paese da cui potrebbero attingere in misura maggiore anche per le proprie tasche.
Si perché, come illustravo a Nellabrezza le opere di maggior pregio ed i benefici economici che hanno aiutato a sviluppare dalla fine del '700 un piccolo paese di pescatori di un paio di migliaia di anime, fino alla fine dell'800 in una cittadina florida e ricca, con una crescita esponenziale fino a 200.000 anime, con l'importazione di muratori svizzeri (!!) per costruire i grandi templi ed i grandi palazzi della nuova aristocrazia commerciale, con l'afflusso di circa ventimila ebrei che chiamarono Trieste, die Tuere der goldene Medine (la porta della terra promessa), con imprenditori affluiti da tutta Italia, ma anche dall'Europa e dal mondo, che hanno sviluppato nel giro di un lustro capitali inarrivabili e partecipato a fondare istituzioni che ancora oggi (nonostante il malgoverno) sono capisaldi nelle loro corporazioni, grazie all'impulso ed alla lungimirante amministrazione degli Asburgo, che hanno agevolato con leggi e decreti tale sviluppo, abbia lottato coscientemente per la vocazione Italiana di cui i cittadini erano convinti! GUARDATE QUANTI ERANO IN PIAZZA QUEL GIORNO AD APPLAUDIRE I BERSAGLIERI NEL 1918 !!!!!! Tornando indietro quale sarebbe alla luce dello sviluppo che ne è seguito, quale sarebbe l'intento di quei patrioti? Dato che una parte d'Italiani si domanda ancora se a Trieste noi parliamo italiano??
L'Italia ha tradito Trieste in modo vergognoso, dapprima relegandola a caposaldo di confine, chiudendola all'Est per terrore dei "comunisti". Si quelli facevano veramente paura, e durante la guerra hanno commesso atrocità, ma la sovranità Italiana doveva incrementare l'economia di Trieste, non alienare i maggiori capitali delle società, costringendo a trasferirne la sede in altre città, riducendole o vendendole ad imprenditori stranieri.
Trieste ha visto soffocare anno dopo anno le proprie capacità di sviluppo, perché queste l'avrebbero portata in competizione con i porti del Nord (Rotterdam, Amsterdam, ma soprattutto Brema ed Amburgo) entrando in collisione d'interesse con chi finanziava ed appoggiava i governi Italiani. Il progetto Off-Shore presentato negli anni '90 per incrementare lo sviluppo economico non solo della provincia ma anche dei confinanti Sloveni è stato bocciato da Maastricht per anti-costituzionalità: per paura che Trieste diventasse una piccola Svizzera Italiana. Come volete che la città possa avere l'appoggio allo sviluppo in questo quadro di sudditanza?
Ci si chiedeva, io e Nellabrezza, che senso abbia oggi il panorama politico attuale rispetto al sentimento nazionale di chi ha lottato per l'Unità di questa benedetta Italia e di chi si sente -NONOSTANTE TUTTO- ancora Italiano, ma è negletto da questa becera incapace classe politica, così ricca di buoni a nulla, scalda scranni. Si buoni a nulla! Perché se veramente sapessero fare il loro lavoro, vivremmo in una prosperità di cui abbiamo le prerogative, ma che loro non sanno sfruttare per il bene del Paese da cui potrebbero attingere in misura maggiore anche per le proprie tasche.
In quali mani siamo? Come uscirne fuori? Che speranza ha il nostro popolo di riscattarsi, mentre i politici fanno man bassa senza ritegno? Chi poter votare per cambiare pagina??? E' giusto scegliere il male minore o diamo un segno tangibile della nostra sofferenza non andando alle urne ?? Rinnoviamo la classe politica, ma quale affidamento i vari Matteo Renzi ed affini possono darci? E se non andassimo alle urne, un altro Governo tecnico porterebbe avanti il programma ed i politici saprebbero che la loro poltrona non è proprio così sicura come credono...?
Considero il voto un dovere, oltre che un diritto, ma sinceramente penso che non votare in questo momento possa fare solo del bene, meglio che ricorrere al "meno peggio" per tirare avanti! Nel 1978 in epoca di crisi la città dimostrò il proprio dissenso politico votando per il 27% della popolazione una lista civica "La Lista per Trieste", tanto che per anni avemmo il prefetto Capo del Governo, che sorvegliasse la classe politica Triestina e non "cospirasse" contro l'Italia. Ebbero il fuoco al culo per la secessione attiva che la città dimostrò, anche se poi i rappresentanti della Lista si accodarono alle grandi coalizioni nazionali per poter ottenere appoggio in Parlamento.
Ma viviamo in altri tempi, i nostri animi sono stati repressi e spenti! I giovani a Trieste non hanno chance di carriera, di trovare un lavoro decente: le fabbriche vengono via via chiuse e la città è riconosciuta da decenni come una città di vecchi! Ed i vecchi si sà, non hanno forza sufficiente per ribellarsi, sanno solo brontolare!
Ma viviamo in altri tempi, i nostri animi sono stati repressi e spenti! I giovani a Trieste non hanno chance di carriera, di trovare un lavoro decente: le fabbriche vengono via via chiuse e la città è riconosciuta da decenni come una città di vecchi! Ed i vecchi si sà, non hanno forza sufficiente per ribellarsi, sanno solo brontolare!
Voi che ne pensate???
Etichette: storia, vita movimentata
12 Commenti:
difficile dire qualcosa non conoscendo il territorio, per noi Trieste é un simbolo, ma capisco dal tuo post le difficoltà
Sì èu simbolo, è un caposaldo italiano, una specie di enclave in un territorio straniero, una terra dolce e dura, una perla della terra, baciata dal mare e stretta dai monti, una meraviglia che i trestini hanno voluto regalare all'Italia... entrando nella Piazza Unità d'Italia ho provato un'emozione fortissima... non so se solo per le reminiscenze scolastiche di un nome che studiai tanto senza veramente avere coscienza di chi fosse questa gente, e dove fosse e perchè si battesse...sicuramente mi ha colpito il contrasto con la tanta becera propaganda piena di pregiudizi che in questi anni in Italia ha sollevato polverini di inciviltà.
E' proprio la mancanza di ideali e valori cui oggi siamo arrivati che mi fa piangere, e piangere vere lacrime al pensiero di quanto, in sacrificio ed abnegazione andrebbe, e forse è già andato sprecato se ci togliessero la coscienza bella e fiera di essere, tutti, Italiani...
polverini di inciviltà è un refuso...eppure rimaniamo lo stesso in argomento, per ironia della sorte !
naturalmente voleva essere POLVERONI! ma, ripeto, è lo stesso concetto. e magari la polverini dovrebbe essere più italianissima di me !
Ciao Renata grazie, un post bellissimo, di cui ti ringrazio infinitamente, Abbiamo bisogno di sentirci ricordare queste cose. Per il resto cosa vuoi che dica non siamo più la stessa e Italia e purtroppo non sia mo più gli stessi italiani che gremivano quella piazza.
Per il resto non credo, per la prima volta nella mia vita, che andrò a votare anche se penso che tutto sommato a loro non importi niente...fanno comunque come vogliono.
Ciao Renata, buona domenica.
Antonella
Buona domenica a tutti voi!
Si è persa nella recriminazione il succo del post:
andare o non andare a votare???
mostrare il proprio dissenso in TUTTA l'Italia non solo Trieste, oppure scegliere il meno peggio??
Io penso che non voterò.
A votare, sempre. Altrimenti ci sarà chi deciderà per te. Per il resto, mi viene in mente di aver letto qualche giorno fa di 13.000 aziende messe in piedi da extracomunitari negli ultimi anni. Non sarà che i nostri giovani dovranno imparare ad inventarsi qualcosa per essere competitivi e non lasciare ad altri l'iniziativa?
Ciao, Renata :-)
Maude : son tentata
Fiordistella : non dimentichiamo che i politici hanno vanificato spesso il nostro voto con i loro inciuci e per i loro interessi _ last not least il finanziamento ai partiti da noi abrogato e ripristinato in men che non si dica con la deroga legiferata in tempo record dal governo.
Anch'io reputo il non voto un autogol, ma che si può fare in questo momento ? a mali estremi, estremi rimedi.
Queste immagini mi hanno accompagnato nella mia vita, perchè anch'io ero lì quel giorno, ero solo troppo piccolina per ricordare..le immagini mi hanno aiutata a non dimenticare mai. Bacioni
Cara Renata,il caldo autunnale da diversi anni non e più una novità come prendere un bagno in novembre al "Pedocin"
Per i nostri musei che dire:Grazie al mio caro amico Roberto Damiani che purtroppo oggi non è più tra di noi (Vicesindaco e assessore) nella giunta Jlly. La cultura e le sue manifestazioni avevano un posto importante nella vita cittadina,poi col "Botegher" la cultura è diventata superflua.
Oggi spero in Cosolini ma non ci sono più soldi.
Ciao,fulvio
Cara, come non dire qualcosa dopo questo appassionante post?!! Si legge tutto il dolore di un passato splendido e remoto e la nostalgia di quel che poteva essere se la classe politica non fosse stata così mediocre e miope.
La riflessione che avete fatto è sacrosanta e giusta. Come non pensare in queste rievocazioni storiche e non la passione e il sacrificio di chi ha creduto nell'italia e negli italiani. Tutto perduto? Una fatica non meritata?
I giovani non si interessano alla politica, dicono che è merda. Non capiscono nemmeno l'importanza del voto e del votare. Tanto poi quando sono al potere fanno come cazzo vogliono, curando solo i cazzi propri.
Non sono più al servizio dei cittadini ma usano i cittadini senza ritegno e senso morale.
Che dire? ... tanta amarezza.
I vecchi sono stanchi ma sono anche gli unici che prenderebbero un fucile e andrebbero sotto Montecitorio a sparare a questi parassiti che ci ritroviamo, perché loro hanno combattuto e sperato, hanno reagito e lottato. Loro lo farebbero, i giovani no.
Qualche sabato fa ero a piazza san giovanni vicino alla fiom e c'era Landini. Un vecchio partigiano gli ha domandato" ancora parole, ma perchè non prendete le armi e li spazzate via, come mondezza che sono?!!"... e Landini gli ha risposto: "esagerato"...
Lo vedi se non lo capiscono i leader che il tempo delle parole è finito come fare per reagire e organizzarci. Troppi signori e troppa democrazia. Un matto, si ci vorrebbe davvero un matto, e non intendo Grillo.
Saray : il 3 novembre, 1918 ????
Forse il 30 aprile 1945 ...;) ?
Fulvio : le manifestazioni nei musei sono costanti negli ultimi anni, non ultimo la Biennale in porto... speriamo bene per il futuro di Trieste.
Leggerevolare : la situazione è disperante! non so proprio come ce la caveremo!
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