Che stressss
Macino giorni, mi divido e moltiplico, perchè devo imparare, tagliare, adeguare, seguire e mi sento tentacolare come un polipo, sfinita come una balena nel golfo del Messico a fine stagione. Il tempo atmosferico non aiuta, sinusite e cervicale neppure. Tutti circolano come amebe, boccheggiando come pesci fuor d'acqua trascinano i loro corpi tormentati dall'umidità ed oggi PIOVE ! governo ladrone! La sensazione di disagio spesso è dura da combattere, ci si sente annullati e sconfitti. Facile dire: su la testa, schiena dritta, spalle erette! Le mie vertebre dorsali segnano una gobba da dromedario! Il beneficio del sole e della stagione estiva ormai dimenticata alle nostre spalle sembra tanto lontano. HO BISOGNO DI FERIE! In questo periodo ne ho programmate alcune perchè è l'ultimo mese con la mia collega e quindi ci alterniamo! Poi ... si vedrà. Eppure qualcosa mi manca, qualcosa nella mia vita sembra stonare enormemente. La stanchezza si infrange contro il muro della nostra vita e sembra di non vivere. La fatica ci acceca e pensiamo di non poterne venire più fuori. Cosa fare? arrancare stanchi o reagire. La soluzione è sempre a due vie. Confidare nel futuro, cercare qualcosa che faccia la differenza. Ma quando anche questo sforzo sembra tanto grande da non riuscire nemmeno ad aprire gli occhi, dobbiamo farci forza e reagire. L'unica vera grande verità è che tutto parte da noi: la stanchezza, la felicità, la solitudine, la voglia di compagnia, l'amore e l'odio. Il disordine inizia dal di dentro, ma è buona cosa mettere ordine fuori per farlo rispecchiare nel nostro interno. Si avvicina Dicembre, il tempo della Speranza. Se -come me- sarete nauseati dalla sarabanda che gira intorno al carrozzone Natale, abbattete il buonismo ed i formalismi e cercate la via per VIVERE il Natale GENUINAMENTE: inutile recriminare solamente, bisogna dare l'esempio e convertire la nostra mente dal mugugno passivo alla ricerca delle cose che hanno valore, per noi, per la nostra vita e per chi ci sta intorno. Dobbiamo "giocare" un nuovo ruolo evitando di cadere nel meccanismo speculativo. Allora rimbocchiamoci le maniche fin d'ora, perchè è facile star bene quando tutto gira per il verso giusto, tiriamo fuori le palle quando tutto sembra andare in malora! Allora si potremmo dire che NOI siamo speciali, abbiamo saputo sfangare questo porco consumismo, questa vita di merda che ci fanno vivere!Imparare a respirare una tregua che ci faccia di nuovo sorridere, che ci faccia di nuovo apprezzare la nostra capacità di reagire di tornare a vedere che in fondo il mondo è rosa sotto il grigio delle nubi. Difficile? SI, ma POSSIBILE!
2 Commenti:
Anch'io mi sento stanca, ma non è una stanchezza che deriva dal lavoro, no solo, almeno.
Quello che più mi stupisce è che quando sono a scuola, non vedo l'ora che finisca la giornata perché i bambini sono incontenibili, quando sono a casa, mi manco il lavoro e mi sembra di deprimermi ancora di più....
Ma che voglio?
Il Natale, poi, non mi aiuta per nulla.
Non lo sento, trovo tutto falso, e mi innervosisco ancora di più.
Meno male che passa in fretta.
Bacioni Renata carissima, e... su la testa!
Mi hai fatto sorridere, perchè ho ripensato al "gioco del silenzio" che la maestra ci faceva fare, con la lista dei nomi alla lavagna di di chi si agitava e parlava.
Mi ricordo anche "mani conserte dietro la schiena"! che la gente dal '68 ha fatto abbandonare alle insegnanti, mentre era un ottimo esercizio per raddrizzare la schiena quando non si doveva scrivere. Perchè Giusy le cose "sane" spesso vengono tacciate come repressione? quando la disciplina è una delle materie che più forma l'individuo. Ora che i tempi son cambiati dovrebbero insegnare ANCHE A RILASSARSI! Perchè, prima di iniziare la lezione, non provi a fare alla tua scolaresca un paio di minuti di respirazione profonda chiudendo gli occhi e focalizzando il loro cuore ??? Al più bravo una stellina???? ma forse sono idee strampalate, io non sono un'insegnante... ;)
Un abbraccio e grazie!
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page