domenica 8 gennaio 2012

Noi

Ero un'adolescente tranquilla, senza grilli per la testa, con scarsa autostima, circondata da ragazzine in via di autoaffermazione, che si vantavano di mille conquiste in famiglia, con il ragazzo, nelle uscite del sabato e domenica pomeriggio (si quella volta uscire la sera significava essere poco serie!). Durante la mia adolescenza in campagna dai nonni ho letto tantissimo ed uno dei libri che più mi hanno aiutato nella vita fu proprio il "Breviario del Successo"  del Selezione dal Readers' Digest.




Il titolo pomposo preludeva la spiegazione di come lavorare per affermarsi nella vita, qualsiasi fosse il lavoro svolto. Una delle "leggi" mi rimase ben impressa e la feci mia : prepararsi bene per raggiungere il massimo successo.

Nel particolare ricordo ancora il punto in cui si narrava la storia di una soprano che in uno spettacolo stonò a tal punto di essere fischiata in piena scena dal pubblico. Al suo pianto e recriminazione che quel pubblico non l'amava, l'impresario le spiattellò la realtà  dicendo senza preamboli : " Non ti sei allenata ogni giorno come facevi, non hai studiato la parte: cosa pretendevi?? Non sono loro che non ti amano, sei tu che pretendi di esibirti senza preparazione".

Da quel giorno mi fu chiaro in mente che la riuscita a scuola era una MIA diretta responsabilità e non potevo incolpare i prof se andavo male in qualche materia, specialmente se non mi ero preparata a dovere. Per questo mi misi a studiare con lena. Avevo un problema con la matematica, fino a che potei prender ripetizioni tutto andava tranquillamente, riuscivo a prendere un sei pieno, ma quando fu il  periodo della matematica attuariale, il mio studente di medicina che aveva fatto il liceo non mi potè aiutare.   Mamma, di ritorno dal colloquio con il prof. di matematica, che le suggerì di darmi ripetizioni da un professore,  mi assestò due sane sberle alle mie proteste e giurò che mi avrebbe rotto la schiena con la scopa se non mi davo da fare per superare l'anno DA SOLA , perchè soldi per le ripetizioni da un professore di matematica non c'erano!  Incominciai ad indagare con le ragazze del corso superiore, che sapevo fortissime in matematica. Ambedue declinarono la possibilità di aiutarmi, ma una mi dette un consiglio super. Prendi il libro ha tutte le soluzioni al fondo, fai gli esercizi del libro più che puoi e vedrai che imparerai. In seconda ero scarsa in stenografia e la prof. di steno mi elargì un consiglio: se hai compagne vicine di casa riunitevi due o tre di voi almeno 30 minuti al giorno e dettatevi a turno un testo, scrivete meglio che potete, perchè per il voto conta la "comprensione" e la correttezza della traduzione dalla stenografia alla scrittura.  Così facemmo avevo due compagne che abitavano a due portoni di distanza e con loro mi allenai per un mese e più, fino a che nel primo compito in classe presi 10! La prof ci fece fare un  paio di provette in più per alzarci il voto in un altra classe e testare se avessimo copiato. Il risultato fu positivo, raggiunsi la media del 7!
Per la matematica  misi insieme i due consigli : feci ogni giorno 10 esercizi del libro ed il primo compito di matematica presi 8! Esattamente il doppio del trimestre precedente!! Non ho un cervello matematico e tutti sapevano che andavo male, pertanto il giorno che presi 10 (UNICA della classe) perchè avevo pure scritto la Risposta:.... il compito fece il giro dell'aula: tutti volevano accertarsi  con i propri occhi come mai una zucchina come me avesse preso il voto più alto dei più bravi!

Come avete visto, questa lezione di vita mi è rimasta nella mente e continuo a viverla. Da allora ho imparato che NOI siamo gli artefici della nostra vita, inutile accampare colpe a chi ci sta vicino di aver influito nel nostro insuccesso.

Una mia insegnante diceva: fin da bambini si sa anche senza che nessuno ce lo abbia detto, cosa è bene e cosa è male. Un bambino che rompe una finestra con il pallone, si va a nascondere anche se nessuno lo aveva avvertito, perchè dentro di se sa riconoscere che quello è un danno. Quindi a maggior ragione da adulti possiamo discernere la realtà e comprendere quale sia la strada giusta: se facciamo scelte sbagliate dobbiamo assumercene la responsabilità.

Siamo NOI che viviamo la nostra vita, che facciamo le nostre scelte, anche quella di non farla è una scelta.  E quando sbagliamo ovviamente dobbiamo imparare dai nostri errori, accettare la nostra imperfezione e ricominciare con fiducia, "ascoltando" il nostro buon senso per superare le difficoltà.

Ovviamente dobbiamo usare una maggior consapevolezza, perchè  come recita la legge fisica di Newton " Ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria"  e come dicono i vecchi "chi è causa del suo mal, pianga se stesso!".

Vivere con consapevolezza significa arricchire ogni istante della nostra vita, ponendovi la nostra attenzione: allora anche un gesto insignificante può prendere rilievo ed importanza e portare soddisfazione nella nostra giornata. I giapponesi lo sanno: hanno rubato e codificato la cerimonia del te, proprio per questa ragione!

Spero di non avervi annoiato: io intanto mi faccio un secondo caffé!

Buona giornata a tutti e... ad majora!

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10 Commenti:

Blogger Gloria Fiorani ha detto...

Ooook, mi stampo questo post e lo appendo in camera ;) come al solito mi hai dato una grande lezione di vita! Ad majora, ovviamente, e un abbraccio!

domenica, gennaio 08, 2012 11:51:00 AM  
Blogger Soffio ha detto...

Oltre alla consapevolezza, per chi riesce e vuole, é importante ascoltare il profondo, il sé, la totalità e l'inconscio. Solo questo rende realmente consapevoli, ma occorre fatica, e non poca

domenica, gennaio 08, 2012 12:39:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

un abbraccio a te Gloria!

Soffio hai ragione: occorre umiltà, discernere ciò che si vuole da ciò che è giusto, chiedersi il perchè dei fallimenti ed avere il coraggio di affrontare la nostra debolezza! Son 56 anni che sto faticando ed ancora vacillo!

domenica, gennaio 08, 2012 12:50:00 PM  
Blogger Linda_chi? ha detto...

Mi paicerebbe che lo leggesse mio figlio, questo tuo bel post:e non è detto che non lo stampi per farglielo leggere. Forse, più che urlarli dietro tutto il giorno, dovrei fare come ha fatto tua madre e far sì che lui agisca come, poi, hai agito tu con la matematica.
E cercherò anche questo manueletto di cui parli, magari on line...
Un saluto affettuoso e buona settimana. :)

domenica, gennaio 08, 2012 4:25:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

cara Linda, ai miei figli ho sempre detto : più bei voti prendi a scuola e maggior possibilità di trovare un lavoro avrai, io sono uscita con 51/60 ed avevo trovato il lavoro prima di fare la matura!
Più studi, più possibilità hai di trovare un lavoro maggiormente remunerativo. A me ha salvato il "terrore" che mi incuteva a volte mamma! Io con mia figlia non ci sono riuscita! ora fa le serali lavorando ....;(

domenica, gennaio 08, 2012 5:48:00 PM  
Blogger Shunrei ha detto...

Il post lo sottoscrivo in pieno, e immagino anche la soddisfazione di avercela fatta da sola arrivando a sorprendere gli altri con i risultati ottenuti! :)
Dissento solo su quello che hai scritto nel commento qua sopra, ma non perchè le tue parole non siano giuste... solo perchè nel frattempo è il mondo che è diventato sbagliato!
Non solo perchè il mio diploma di ragioniera con 60/60 non mi ha portato nulla di particolarmente buono (anzi, in alcuni colloqui mi ha intralciata: risultavo "troppo qualificata" per un posto di magazziniera in farmacia, ad esempio, o di commessa in cartolibreria...), ma anche pensando a tutti i laureati costretti ad accettare "lavori" nei callcenter...
Insomma, ormai l'unico motivo rimasto per impegnarsi ed ottenere dei buoni risultati (scolastici e non, perchè anche sul posto di lavoro ormai vige la regola "tutti sono utili, nessuno è indispensabile"... quindi, chiunque è sostituibile in qualsiasi momento, soprattutto da qualcuno che si può pagare di meno) è la soddisfazione personale (che non è poi poco, eh!)...

domenica, gennaio 08, 2012 8:46:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Shunrei, era ancora così quando i miei figli sono usciti dalla scuola! effettivamente mia figlia ha seguito le mie orme ha fatto un corso professionale e nello stage lavorativo si è fatta notare per iniziativa ed essendo la prima del suo corso è stata assunta appena finito l'anno scolastico: erano in tre ad esser state messe alla prova.

Negli ultimi 5 anni le cose sono degenerate in modo osceno: lo sto provando sulla mia pelle a 56 anni "in strada" nessuno che mi vuole perchè troppo vecchia, troppo qualificata!

Ma puntare all'eccellenza come dici tu è una soddisfazione personale prima di tutto! Alcuni restano imbranati, ma se assimili e fai lavorare la tua mente educhi soprattutto la tua forma mentis che non è poco.

mio figlio fa l'elettricista, ma la sua preparazione del liceo scientifico (sezione sperimentale fisica e matematica) spesso lo mette in grado di risolvere i problemi in modo più organizzato ed efficiente del suo collega anziano (perito elettricista).

sempre ad majora!

domenica, gennaio 08, 2012 10:23:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso"
Se tu sapessi quante volte io cito questa frase!!!
Ehm.... rileggendo, "come dicono i vecchi..."... ehm... dovrò farmene una ragione: sono vecchia, è deciso.

Bacioni carissima!♥

domenica, gennaio 08, 2012 11:09:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

post davvero interessante altro che noia. e buon caffè!

annika

lunedì, gennaio 09, 2012 5:43:00 PM  
Blogger Soleil / Mamma Oggi Lavora ha detto...

mi trovi completamente d'accordo: ognuno è artefice del proprio favoloso destino, e deve lavorar sodo per crearselo. Brava.

martedì, gennaio 10, 2012 11:30:00 PM  

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