sabato 11 febbraio 2012

El porco de Sant'Antonio (Abate)

Le cronache narrano che a Muggia, un paesino vicino a Trieste, poco distante dal confine con la Slovenia Istriana, per il periodo di Carnevale, festa molto sentita in questo paese, era in vigore fin dai tempi antichi  "L'ASTA DEL PORCO DI S. ANTONIO" . A Muggia c'era una chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate (ora demolita), che come saprete è il protettore dei malati appunto del "Fuoco di Sant'Antonio",  (herpes zoster) e degli animali domestici. Il suo campanaro  acquistava il 6 dicembre un porcellino al quale veniva mozzata un'orecchia e bipartita l'altra a titolo di riconoscimento. Munito d'una campanella al collo il maialetto girava libero per le contrade della cittadina, affettuosamente protetto dal popolo che a turno provvedeva a nutrirlo. Ma di Carnevale, al giovedì grasso,  veniva ucciso e le sue carni  messe all'asta sulla piazza principale. Il ricavato della vendita  veniva impiegato per acquistare i ceri da donare a Sant'Antonio.

Che barbara usanza vi verrà da dire ?  ma cosa c'entra il maiale davanti a Sant'Antonio nelle sue rappresentazioni?

Dovete sapere che  Sant'Antonio l'eremita, nato in Egitto, si ritirò in eremitaggio nel deserto della Tebaide e del Mar Rosso,  resta famoso  con le tentazioni che il diavolo gli mandava (come fuoco ardente). Ma nonostante tutto nel suo isolamento spesso riceveva la visita dei popolani che gli chiedevano consiglio ed aiuto. Anche l'imperatore Costantino e suo figlio si recarono a rendergli omaggio e  Sant'Atanasio chiese il suo aiuto per esortare i cristiani a restare fedeli al Consiglio di Nicea. Il popolo distrusse le rovine dove viveva per farlo uscire dal suo isolamento ed allora egli operò miracoli e guarigioni. Dopo di chè si ritirò di nuovo e morì ultracentenario.

Nel 561 fu scoperto il suo sepolcro e le reliquie cominciarono un pellegrinaggio nel tempo, da Alessandria a Costantinopoli, fino in Francia nell’XI secolo a Motte-Saint-Didier, dove fu costruita una chiesa in suo onore.   In questa chiesa arrivavano folle di malati, soprattutto di ergotismo canceroso, causato dall’avvelenamento di un fungo presente nella segala (segala cornuta), usata per fare il pane.
Il morbo era conosciuto sin dall’antichità come ‘ignis sacer’ per il bruciore che provocava; per ospitare tutti gli ammalati che giungevano, si costruì un ospedale e una Confraternita di religiosi, l’antico Ordine ospedaliero degli ‘Antoniani’; il villaggio prese il nome di Saint-Antoine di Viennois. Il Papa accordò ai frati  il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunità, per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade, nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento.
Il loro grasso veniva usato per curare l’ergotismo, che venne chiamato “il male di s. Antonio” e poi “fuoco di s. Antonio” (herpes zoster); per questo nella religiosità popolare, il maiale cominciò ad essere associato al grande eremita egiziano, poi fu considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla.


Ricordo ancora il porcellino davanti a Sant'Antonio nel quadretto appeso nella stalla di mio nonno e dei miei zii,   sopra la porta d'entrata. Da piccola mi avevano insegnato che prima di entrare nella stalla di qualcuno, specie la prima volta, era buona educazione che mi fermassi sulla porta e che dicessi con reverenza la formula abituale " Buona Fortuna" alla quale il proprietario rispondeva sempre sorridendo "che Dio daghi" (che Dio ti ascolti!), solo allora potevo sentirmi autorizzata ad entrare!



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18 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Molto carino dire buona fortuna quando si entra in una stalla!
Buon week end Renata!

sabato, febbraio 11, 2012 9:19:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

con sussiego e serietà! ;D

sabato, febbraio 11, 2012 1:26:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

ps buon week-end Maude

sabato, febbraio 11, 2012 1:27:00 PM  
Blogger gattarandagia ha detto...

sorrido alla formula per entrare nelle stalle: è la prima volta che ne sento parlare! e per un attimo ho pensate alle mucche che, volgendo lo sguardo buono alla bambina sull'uscio, le auguravano l'aiuto del buon dio

sabato, febbraio 11, 2012 2:19:00 PM  
Blogger Soleil / Mamma Oggi Lavora ha detto...

che bello, sono tradizioni e segni che non conoscevo, hanno una loro poesia

domenica, febbraio 12, 2012 11:09:00 AM  
Blogger gattarandagia ha detto...

ehi, ma lassù state esagerando!
il mare ghiacciato ... mica è un paese baltico, che diamine!

domenica, febbraio 12, 2012 11:56:00 AM  
Blogger Gloria Fiorani ha detto...

Buongiorno cara! Leggo sempre con piacere i post che parlano delle tradizioni della tua terra, mi interessano molto! Passo per un salutino perché non ho nemmeno il tempo di aggiornare il blog (mancano solo 10 giorni alla laurea, quindi immagina la frenesia...) Un abbraccio e buon quel-che-resta-del-week-end ;D

domenica, febbraio 12, 2012 12:46:00 PM  
Blogger lella ha detto...

Interessante!
Però, povero porcellino...

domenica, febbraio 12, 2012 6:15:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Gattarandagia : si ho sempre avuto un buon rapporto con gli animali della fattoria di mio nonno soprattutto con le mucche, che pettinavo ed a cui parlavo, tanto che mi posavano sul petto il loro capo enorme cornuto in completo abbandono mentre le carezzavo, salvo poi allontanarsi da me quando entrava qualcuno nella stalla!

Soleil : ho avuto la fortuna di vivere a contatto con gli animali, oltre che al gatto od al cane, in un ambiente naturale quale la campagna ed era il mio mondo "fatato" che ormai sta sparendo.

Gloria, in bocca al lupo!

Lellina , si i porcellini sono deliziosi ed intelligenti! ma son tanto buoni... anche se sono cosciente del ciclo alimentare bastardo, resto tutt'ora carnivora.

lunedì, febbraio 13, 2012 7:00:00 AM  
Blogger Cosimo Piovasco di Rondò ha detto...

E ti pareva che esistesse un argomento di cui non avessi ancora parlato!
Bisogna che mi decida a leggerlo tutto il tuo blog... ma mi ci vorranno anni, sospetto...
Di tradizioni contadine ne conosco moltissime, ma "Buona fortuna!" all'atto di entrare in una stalla non l'avevo proprio mai sentita!
Baci, tuo
Cosimo

P.S. Ma la chiesa di Sant'Antonio nuovo, di cui abbiamo già parlato (quella vicina alla Casa delle bisse, per intenderci) è dedicata al santo di Padova e non a questo, o sbaglio?

giovedì, agosto 16, 2012 9:16:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

venerdì, agosto 17, 2012 8:01:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Sant'Antonio Nuovo è dedicato al frate di Padova, c'è una statua proprio all'entrata di via Ponchielli.

Mentre Sant'Antonio Vecio, è detta la chiesa di piazza Hortis, dedicata però alla Beata Vergine del Soccorso.

Non so quanti anni eri in Splinder e di quest'ultimo io non ho nulla on line. Ho solo questo.

venerdì, agosto 17, 2012 8:03:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

...ma di posts e di argomenti, ne ho trattati tantissimi ;)

venerdì, agosto 17, 2012 8:04:00 AM  
Blogger Cosimo Piovasco di Rondò ha detto...

Sì, l'ho vista la statua, ma non ho letta l'iscrizione.
Anche Sant'Antonio Vecio la ricordo. Hai viste le mie foto a Trieste? Ce n'è una scattata proprio in piazza Hortis, mentre mi tolgo il cappello davanti alla statua di Italo Svevo :D...
Io sono stato su Splinder dal dicembre 2006 al novembre 2011; il mio vecchio blog in rete c'è tutto, archiviato su iobloggo e raggiungibile da un link nel mio profilo.
Su Blogspot ho riaperto da un paio di settimane appena.
Baci, tuo
Cosimo

P.S. Posso permettermi l'ennesimo consiglio? (mi odierai, Renata, un giorno o l'altro?): inserisci il widget dei commenti recenti in testa alla colonna di dx. Sospettavo che avessi risposto al mio commento, ma rintracciare il post giusto mi è costata una certa fatica: tocca scorrere il chilometrico Blogroll, arrivare all'archivio, ricordarsi (e qui sta il difficile!) il mese di pubblicazione e il titolo... Coi commenti recenti in primo piano lo vedi subito se qualcuno ti ha risposto o no (parlo dei visitatori, tu ovviamente lo vedi dalla bacheca, ma gli altri no!).

venerdì, agosto 17, 2012 5:53:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

statua : S. Antonio da Padova si riconosce perché ha il Bambin Gesù in braccio ed un giglio (che fioriscono proprio in giugno per la sua festa. S. Antonio Abate non ha la statua, ma il dipinto con il solito "porcellino" davanti.
Si ho visto la foto con le statue di Joyce e di Svevo.
Siamo stati splinderiani nello stesso periodo, io non ho il vecchio blog in rete.
Grazie per il consiglio! ora ho capito l'utilizzo! vado a vedere se riesco a farlo!
Buona notte!

venerdì, agosto 17, 2012 11:00:00 PM  
Blogger Cosimo Piovasco di Rondò ha detto...

Bravissima! I commenti sono usciti alla perfezione. E ho visto che hai anche compattato quel lunghissimo blogroll: hai fatto bene, era estenuante scorrerlo tutto.
Mi spiace che il tuo blog splinderiano si sia perso, come mai non l'hai salvato da qualche parte?
Bacio, tuo
Cosimo

sabato, agosto 18, 2012 12:46:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Era un momento non felice e non sapendo come fare ho dapprima memorizzato il blog sul disco rigido del pc poi "fritto" ...;(
non ricordo se ho fatto una copia...

sabato, agosto 18, 2012 6:56:00 AM  
Blogger Cosimo Piovasco di Rondò ha detto...

Peccato :-(...

sabato, agosto 18, 2012 6:34:00 PM  

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