15 dicembre!
Metà mese è andato. In un batter d'occhio! Non me ne sono quasi resa conto, ogni giornata uguale a se stessa con qualche variazione, fa si che il tempo non abbia misura e la mia mente focalizzi le mansioni più che i giorni in cui le devo fare.
La casa è immersa nel silenzio, oltre le imposte il cinguettio degli uccellini si fa sentire in lontananza, anche se è tardi sono le 7:45, il tempo piovoso ma più caldo dei giorni precedente mette loro allegria. Io invece sono cupa a causa di un mal di testa!
Ieri sono andata dalla dietologa, più per il fatto di aver acquistato la visita a prezzo stralciato su Groupon, che per il desiderio di dimagrire. L'ho fatto talmente tante volte nella mia vita, che saprei perfettamente come fare, ma non ne ho voglia. Ho accumulato venti kili in trent'anni! Subdolamente un kilo e mezzo l'anno. Ma è stata la mia "armatura" contro tutti i miei problemi, i dispiaceri, le battaglie da lottare. Trenta kili d'armatura di ciccia, che mi proteggono e mi salvano dagli attacchi esterni ed interni. Quando ero nervosa mangiavo un panino e via, poi di nuovo spalle sotto a sollevare il mondo! Alimento rifugio, non ci sono abbuffate, non c'è eccesso smodato, solo un costante e continuo spiluccare cose golose per addormentare la mente, ma sufficienti ad aumentare di quel benedetto kilo e mezzo l'anno, che alla fine ha raggiunto gli altri, per un totale di 30! Il tutto agevolato da elastici in vita, che allargano i vestiti in modo compiacente, l'altezza e lo stile che mimetizza la "robustezza" (un inverno una commessa anziana mi ha porto la 48, mentre indossavo già la 56!) ritardando la necessità di dimagrire ed interrompendo la dieta ogni volta in cui "cose più urgenti e più importanti" esigevano la mia totale attenzione, per cui era necessario essere in forze e non languenti per la costrizione mentale alla dieta.
Inoltre, la base del fallimento di ogni tentativo di dieta era dato dalla frustrazione creata dalla auto-limitazione nel cibo, che in una vita di continuo sacrificio viene letta come un'autopunizione, fino a portarmi alla ribellione: perché se la vita è già cattiva verso di noi, perché anche noi ci autopuniamo mortificando il gusto, negando al nostro corpo la consolazione dell'alimento che genera in noi tante meravigliose endorfine consolatorie?
Il corpo d'altra parte invia alla mancanza di determinati alimenti segnali ormonali di astinenza e noi ci troviamo a combattere con il fisico, il chimico ed il mentale. Un fronte totale! Poco importa addurre a ragione il pensiero che questo è solo un periodo, che è per il nostro bene, che dopo il dimagrimento saremo felici!
Non importa, ciò che preme è continuare a soddisfare anche con "solo un pezzetto" quel tremendo bisogno, che poi diventa atto compulsivo perché la mente manda all'aria i buoni propositi di limitazione.
Mi sa che devo fare come nelle trasmissione degli EXTRALARGE: SVUOTARE IL FRIGORIFERO E LA DISPENSA DEI CIBI VIETATI e incominciare da zero :D
Ma proprio ORA ? per le feste di Natale??? Si, bisogna cominciare proprio ora, per poter permettersi quella fetta di Pandoro a Natale.
Proprio ora, perché non c'è MAI un momento migliore per iniziare una dieta. Bisogna farlo e basta. Almeno a Natale si ridurranno i "danni" ?
MissPansy e Frency ci sono riuscite, ma hanno dalla loro parte il vantaggio dell'età! Io ho un metabolismo tartaruga da menopausa!
Riuscirà la vostra eroina a raggiungere un peso ragionevole ??? :D
Ve lo saprò dire!!!
Etichette: schemi mentali, vita movimentata
7 Commenti:
Cara Renata, ti capisco in pieno. Anche io vedo la dieta come una totale mortificazione del corpo e della vita, perché negarsi queste gioie?
E poi è vero, la ciccia fa da corazza, una barriera fra noi e i problemi, sempre di più.
L'unico pensiero che con me funziona, che riesce a essere di stimolo, è quello della salute. Non voglio ritrovarmi da anziana a peregrinare negli ospedali. Voglio avere ancora l'agilità e la forza per fare una bella passeggiata. Non voglio passare gli ultimi anni della mia vita nelle sale d'aspetto dei dottori o a letto.
E così riesco a contenermi e a seguire, più o meno, i buoni propositi!
Un abbraccio
Bel post. Sembra quasi la presentazione di chi entra in un gruppo dii psicoterapia collettiva, quei gruppi in cui ci si confronta anche con gli altri oltre che con se stessi, e non perché parla di ciccia e di diete fine a se stesse, ma perché parla di un disagio di vivere profondo in cui il cibo è divenuto arma di sopravvivenza.
Sarebbe da far leggere e da pubblicare su una rivista specializzata. E' terribile e intenso, illuminante.
Maude, alle volte quando la vita colpisce duro, neanche lo spauracchio delle patologie tiene lontano da certi cibi. Personalmente lo associo ad un atteggiamento vittimista auto-lesionista. La vita mi infligge questo strazio, se la mia salute vacilla per causa mia, almeno ne sarò io la responsabile. Si, lo so', è una elucubrazione mentale, un voler attirare l'attenzione forse??? mah, solo Soffio saprebbe rispondermi!
Linda: con la "dieta" o meglio regime alimentare salutare ci sto lottando da quando avevo 18 anni. guarda caso da quando è morta mia madre e sono stata sbalzata nel mondo "adulto" a viva forza.
Per questo l'analisi fatta è profonda e può sembrare feroce, come lo è stata la mia vita negli ultimi vent'anni! Bisogna imparare a ridimensionare i problemi è un primo passo. Ora che ho tanto tempo a disposizione lo uso anche per questo. Speriamo che io me la cavo :D
Non riesco a trovare le parole giuste perchè le hai trovate tutte tu. Avevo 9 anni quando ho fatto la prima dieta ed ancora oggi sono in lotta aperta con la bilancia e ho sempre quei 30 kg di troppo da smaltire. In ottobre ho acquistato anch'io un'offerta di Groupon ma è stata un'esperienza inutile. Se non mi ci metto "con la capa e con il pensiero" è inutile ogni sforzo. Magari ne parliamo!
Cara Margherita, sto guardando la dieta speditami via e-mail dalla dietologa e devo dire che mi fa ribrezzo, non tanto per il contenuto quanto per il fatto che mi fa incazzare dover mangiare quello che mi dice un'altra persona e tutto il pesare gli alimenti che questo comporta.
Comprendo che il mio atteggiamento sia alquanto errato.
Il compromesso è che terrò la dieta ricevuta come base e cercherò di adattarla al mio palato, pensando la prima settimana per imparare ad occhio i dosaggi.
Ne parliamo sicuramente, Margie !
Parlare di dieta credo sia un po' triste. Si può parlare di alimentazione diversa? Magari un po' vegetariana? Magari una diminuisce i carboidrati e gli zuccheri, ecco. Si può, ti assicuro, si può. Che poi un po' di ciccette sono belle belle...
Dieta è da intendersi come alimentazione sana e bilanciata Elenamaria, non voglio diventare una silfide, ma almeno abbassare il peso per star meglio!
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