mercoledì 29 ottobre 2014
C'è qualcuno che apprezza enormemente la festa, anche questa istrice esprime il piacere dell'evento, facendo scorpacciate di Zucche, che adora... a sentirla... ; D
sabato 25 ottobre 2014
Ora solare
Come in Primavera il cambio di ora in legale mi porta allegria per il poter godere di più luce, altrettanto son felice in Ottobre quando si torna all'ora solare. Alzarsi alle 06:00 con il buio ed uscire con il cielo ancora scuro che inizia appena ad aprirsi all'alba mi porta tanta tristezza.
Per questo sto già aggiustando gli orologhi analogici di casa. :D
Seconda giornata magnifica di sole, ma fredda... va bene così : l'umidità è stata spazzata dal borino.
La cosa più bella oltre al cielo terso ed al sole di giorno è guardare alla finestra le stelle durante la notte e cercare le costellazioni che conosco con il naso all'insù come una bambina.
Per questo sto già aggiustando gli orologhi analogici di casa. :D
Seconda giornata magnifica di sole, ma fredda... va bene così : l'umidità è stata spazzata dal borino.
La cosa più bella oltre al cielo terso ed al sole di giorno è guardare alla finestra le stelle durante la notte e cercare le costellazioni che conosco con il naso all'insù come una bambina.
Questa appare davanti alla mia finestra in tutto il suo splendore !
E' la regina d'Etiopia, Cassiopea, che si vantò di essere la più bella delle Nereidi (le ninfe del mare figlie di Nereo, ricorderete la sorella, famosa madre di Achille, la potente Teti). Fatto sta che la vanità di Cassiopea urtò le sorelle, tra le quali la sposa del dio Nettuno, Anfitrite, che chiese al marito di punire l'impudente sorella. Nettuno pose un serpente enorme e mostruoso, Ceto, a devastare le coste dell'Etiopia. Un oracolo predisse che solo il sacrifico della figlia di Cassiopea e Cefeo, Andromeda poteva porre fine al massacro del serpente. Le sorti della bella Andromeda però furono cambiate dal guerriero Perseo, che grazie alla testa di Medusa, pietrificò il mostro che si sfaldò davanti agli occhi del popolo Etiope.
La lezione di Papà
Ci sono momenti in cui nella nostra vita ci fermiamo con il
respiro sospeso e chi chiediamo “Perché tutto questo?” Si corre, ci si affanna,
si crede che le cose a cui tendiamo siano importanti, mentre la vita ci scivola
addosso senza poterla fermare.
La routine di ogni
giorno ci distrae e quante cose perdiamo strada facendo per la tensione di andare avanti.
Fermarsi di tanto in tanto e considerare: cosa sto facendo? Ma
soprattutto “Cosa mi sto perdendo?” Ci può far aprire gli occhi su quella
realtà elusa dai nostri affanni. Saper cogliere i lati importanti della vita
nella nostra routine è l’unica nostra salvezza. E chissà perché questa “salvezza”
si chiama sempre “Amore”!
lunedì 13 ottobre 2014
giovedì 9 ottobre 2014
martedì 7 ottobre 2014
El timbro
Ammiccante canzone che mette alla berlina le mode ad ogni costo... il video aiuta la comprensione del dialetto. Finale a sorpresa.... Un sorriso a voi !!!
domenica 5 ottobre 2014
Una giornata di sole
Magnifica giornata oggi, sono stata sulle rive di prima mattina ed ho trovato una lieve brezza che increspava appena il mare. Una barca di turisti ormeggiata al molo ...
e un sacco di barche che si preparavano alla regata dei giovani.
e un sacco di barche che si preparavano alla regata dei giovani.
Le imbarcazioni di ogni tipo e categoria iniziano a riempire le rive, organizzate per ricevere imbarcazioni da tutto il mondo! Tra un motoscafo, una pilotina, la barca a vela, la barca d'altura, le vecchie barche di legno, nuovissime e tecnologiche alcune, vecchie bagnareole altre danno il polso della manifestazione : l'importante è partecipare!!!
venerdì 3 ottobre 2014
45a Barcolana
Quest'anno il manifesto è stato dedicato ad Ottavio Missoni, recentemente scomparso, reso dal figlio Luca.
Non ci sono barche, ci sono i colori di Trieste in questa stagione, quelli del mare in tutte le sfumature del verde e del blu, del cielo con l'azzurro ed il bianco delle nuvole, il beige della terra il bianco della roccia carsica e le sfumature di rosso, viola e rosa del sommaco, che incendia magicamente la nostra terra in questa stagione.
La Barcolana è una "tradizione del ritorno", una volta l'anno la seconda domenica di ottobre, molti marinai, ma soprattutto i Triestini sentono il richiamo della Bora e di Trieste.
Fervono i preparativi per questi che saranno giorni pieni di manifestazioni, di vita, di feste e di gente! Questa sera passeggiando in riva ho potuto fotografare i gazebo in allestimento, sempre più numerosi!!!
Crostata di fichi a modo mio
Per la frolla:
- 300 g di farina 00
- 150 g di zucchero
- 1 uovo + 1 tuorlo
- 90 g di burro freddo
- ½ bustina di lievito in polvere per dolci
- Sale q.b.
Per il ripieno :
·
500 g di fichi freschi
·
Due cucchiai di zucchero di canna
·
Una noce di burro
·
Succo di ½ limone
·
Un pizzico di cannella ed uno di noce moscata
Ho messo il burro tagliato a pezzetti nel
mixer con le uova, lo zucchero e la farina, la ½ bustina di lievito in polvere
ed una di zucchero aromatizzato alla vaniglia, fino a che tutto si è ben amalgamato,
ho aggiunto il sale ed ho fatto girare ancora un po’, ho aggiunto un po’ di
latte fino a formare una palla omogenea, ho tirato fuori dal mixer ed ho messo
la pasta a riposare nel frigo per mezzora.
Intanto ho tagliato i fichi a metà mettendoli
in un wok con una noce di burro, due cucchiai di zucchero di canna, il succo di
mezzo limone, un pizzico di cannella ed uno di noce moscata, ho coperto a metà
con acqua ed ho lasciato a fuoco basso che insaporisca il tutto fino a
riduzione del liquido facendo diventare i fichi morbidi.
Ho steso due terzi della pasta e foderato
il fondo della teglia da forno formando un piccolo bordo rialzato, ho scolato i
fichi dall’eccesso del succo (se volete potete rapprenderlo con un po’ di
maizena), li ho disposti sul fondo
e poi con l’altro pezzo di pasta ho fatto
delle piccole strisce e le ho messe a griglia sopra i fichi.
Ho infornato per circa 25’ a 175° forno
ventilato, per il tempo e la temperatura però regolatevi a seconda del vostro
forno. Ecco il risultato ! Buon appetito!!
Il bello della pensione...
è che quando ho tempo e devo aspettare per un appuntamento mi rilasso e guardo i palazzi della mia città scoprendo giorno per giorno particolari che nella mia vita da impiegata a tempo pieno solo intravvedevo.
Oggi mi son soffermata in Piazza della Borsa a guardare dei bassorilievi su questa casa
Mi sono avvicinata e li ho esaminati con attenzione.
Quello di sinistra è questo :
rappresentano un gruppo di puttini con uno che suona una viola ed allieta il lavoro di raccoglitore degli altri.
A destra invece :
il putto accovacciato scrive una parola.... forse "VERIS" che in Latino significa Primavera... o VERI plurale di "Vero", non lo so...
Più grande e complesso è il bassorilievo centrale
Curiosa mi son avvicinata, volevo capire cosa lo scultore avesse voluto immortalare. Abitualmente molti bassorilievi rappresentano le peculiarità della città. Infatti il centro del lavoro è dedicato al dio Mercurio :
un putto, quello a sinistra inneggia al dio, il secondo gli porge le offerte ed il dio Mercurio troneggia esattamente al centro del bassorilievo. Alla sua sinistra è posato a terra il caduceo del commercio, legato da una corona ornamentale ad una lira. Ricordiamoci che oltre ad essere messaggero degli dei, per gli antichi Romani, Mercurio era il dio degli scambi, del profitto del mercato e del commercio. Ma il legare il caduceo alla lira indica il carattere culturale e non gretto di tale attività.
E questo viene confermato dal resto della pala, che rappresenta gli interessi e le vocazioni della città.
A sinistra
i putti reggono un'ancora, segno di città mercantile, un mappamondo per indicare il carattere cosmopolita della città, che intrattiene rapporti e rotte di navigazione con tutto il mondo, ma reggendo una clessidra, perché il tempo è denaro, ed una lanterna, cioè alla ricerca di scambi ben chiara, un putto è seduto su una pila di libri, non saprei se siano ironicamente i libri contabili o indichino la cultura della città, che fonda la sua origine al dominio dell'antica Roma, rappresentata dal fascio che gli ultimi putti reggono (il palazzo è del fine ottocento... non dell'era fascista!)
Sono stati i Romani che hanno ingrandito Trieste e promosso i suoi commerci.
Nella parte destra della pala,
grazieai commerci la prosperità della città viene rappresentata dalla cornucopia che il putto tiene a stento tra le mani, lo vedete con le gambette piegate dalla fatica. I successivi putti volgono lo sguardo all'orizzonte per misurare la rotta con il Sestante marinaro che testimonia la lontananza delle rotte delle navi di Trieste, di cui in sottofondo appare una vela. Ed ovviamente i traffici includono : i prodotti della terra, rappresentati dai putti che reggono un grande covone di grano, i prodotti del mare, con il grande pesce trattenuto con il corpo stesso del putto e la rete e le merci in genere, rappresentato dal sacco che l'ultimo putto trascina a fatica.