giovedì 31 gennaio 2013

31 gennaio... il mese è andato!

Il primo mese dell'anno è finito, sembra ieri che si festeggiava l'inizio, ed ecco che son arrivati i giorni della "merla". Tra un sospiro di sollievo e la solita ansia per il futuro incerto, viene spontaneo farne il bilancio.
 
In questo gennaio ho avuto la forza di fare un ulteriore gradino verso l'equilibrio che sto rincorrendo.
 
Ho affrontato un problema che trascinavo da troppi anni con la determinazione a risolverlo e questo mi ha infuso molta forza e soddisfazione, cancellando -almeno per il momento- quel senso di impotenza che mi aveva preso e scombinato non poco negli ultimi mesi.
 
In seconda battuta ho letto degli articoli sulla procrastinazione, che vi consiglio caldamente, sul sito www.efficacemente.com.  Un concetto tratto da questi articoli mi ha dato l'opportunità di mettere a fuoco una soluzione empirica, molto semplice, ma efficacissima.  
 
Tutti ci lamentiamo quando un lavoro non ci piace e tendiamo a procrastinare attività noiose e ripetitive,  che non amiamo fare perché non ci danno alcuna soddisfazione, anzi, le consideriamo una perdita di tempo.
 
La soluzione prospettata è : non concentrarti sulla singola attività, inquadrala in un contesto allargato, ma soprattutto pensa a come ti sentirai una volta che ti sarai liberato di questa noiosissima incombenza
 
Infatti è proprio pensando alla soddisfazione che avrò vedendo finito il lavoro, immaginando già a come mi sentirò sollevata, che mi spinge automaticamente a metterci mano ogni volta, immediatamente, che se ne presenti la necessità, senza più procrastinare!
 
Ad majora!
 
 

mercoledì 30 gennaio 2013

Incontri ravvicinati ...





Oggi in banca ho incontrato Ariella Reggio! E' la più famosa attrice Triestina vivente. La conoscente bene anche voi, perché negli ultimi anni la televisione l'ha riscoperta (ha partecipato nel 1988 alla Coscienza di Zeno con Johnny Dorelli regia del grande Bolchi) dal 2000 ha partecipato ad altri telefilm e recentemente ha interpretato una delle terribili zie del fortunato telefilm "Tutti pazzi per amore". E' sempre un piacere incontrarla, come tutte le Triestine "d.o.c." è   gradevole, semplice, intelligente, arguta, spiritosa. E' stato molto piacevole  vederla in un telefilm nazionale di così larga diffusione e successo, dopo averla seguita a Teatro nella compagnia locale. 
 




 

Schede elettorali nelle case di riposo

Ultimamente frequento una casa di riposo dove vado a trovare mia zia per farle un po' di compagnia.
Si parlava di elezioni. La realtà nella casa è di una trentina di persone di queste solo 5 sono esseri coscienti e pensanti, il resto è formato da uomini e donne che hanno perso di vista ogni realtà sia del quotidiano che della ragione. TUTTI CON POTERE DI VOTO! 
 
La vecchina vicina di letto della zia. La devono alzare alle 5.30 di mattina perché è iperattiva, ha 94 anni, di notte si siede sul letto ed immancabilmente fa cadere le cose della zia vagando non si sa se sveglia o nel sonno, durante il giorno vegeta in poltrona nella stanza ristoro altrimenti di notte combina ancora più guai. Cammina con l'aiuto delle inservienti e del figlio, che di pomeriggio la fa passeggiare avanti ed indietro nel corridoio. Come tutti gli esterni il figlio ieri le ha chiesto le "novità" della casa: come lo chiamo io con la zia "il rapporto nanna-pappa-cacca" ha la priorità, perché si sa, vecchi e piccini son tutti bambini.  Poi il tempo, come va fuori con la famiglia. Ma alle volte c'è qualche variante, ieri la distribuzione delle schede elettorali ai "nuovi" arrivati. Alla domanda del figlio "Mamma tu per chi voti", ha risposto convinta con veemenza "Per Berlusconi!!!" come cosa scontatissima, come se non ci fosse alternativa.
 
L'ultima rilevazione ISTAT a Trieste ha determinato in 21% lo share di anziani della città ed è di questi voti che io ho paura... oltre di quelli che hanno scritto "Noi vogliamo bene a Silvio".
 
Mi "consola" (?) il fatto che giornalmente, basta dia fiato alla bocca,  il Cavaliere mina la sua reputazione e porta avanti sfacciatamente le sue castronerie...
 
La mia domanda è : riuscirà il Popolo Italiano a seguire le orme della Veronica, e divorziare dal Silvio nazionale una volta per tutte ???
 
Sarebbe bellissimo poter divorziare dai politici corrotti ed imbelli ed esser risarciti per i danni che hanno fatto ! Ah, da tanto che riccore nella mia mente una parola : "Utopia"!!  

lunedì 28 gennaio 2013

L'ITALIA A PEZZI

Raccolgo il testimone da Antonella (il tempo ritrovato) per postare qui la mia indignazione che va di giorno in giorno sempre più crescendo.
 
Da sempre mi chiedo come un Popolo così capace, subisca da decenni il malgoverno dei suoi politici.
 
Come certi uomini siano talmente sfacciati e pieni di se stessi da calpestare pubblicamente l'Onor Patrio e la dignità degli Italiani per il loro tornaconto, facendosi passare per benefattori della società, IMPUNEMENTE!
 
Sono stanca di arrabattarmi dopo 36 anni di duro lavoro come impiegata, figlia, moglie e madre in un impegno sempre più crescente, ma con disponibilità economiche sempre minori. Ritenendomi fortunata di fronte persone che hanno molto di meno di me e chiedendomi dove la disperazione potrà portarci!
 
Vorrei sapere dove pensano lor signori di arrivare, mentre, come i capponi di Lorenzo Tramaglino, si ostinano a testa in giù a beccarsi e farsi la guerra invece di lavorare in sintonia ed unire le forze per risollevare una popolazione ridotta alla canna del gas, che non ce la fa più ad esser spremuta, mentre una parte gozzoviglia e banchetta sulle nostre teste.
 
Mai come in questo periodo mi vien voglia di emigrare! Perfino la Spagna, che stava peggio di noi, sta molto meglio ed è riuscita in poco tempo a recuperare il terreno perduto: chi recentemente ci è stato ha riferito di una qualità di vita ed una situazione morale più gratificante della nostra!
 
Vorrei avere Speranza per la mia Patria, per il mio Popolo, ma sto girando lo sguardo e vedo solo un abisso di sofferenza! 
 
 


domenica 27 gennaio 2013

Leggi razziali

Una signora di novant'anni che conosco è figlia mezzosangue, padre ebreo e madre cattolica.
  
Mi raccontava di quando tornata dal collegio austriaco per signorine erano appena entrate in vigore le leggi razziali suo padre dovette espatriare per salvarsi, la sorella venne nascosta da amici, lei maggiorenne andò a vivere in incognito  a Milano in un pied-a-terre. La madre andò avanti da sola nell'appartamento di famiglia, con le incursioni dei tedeschi durante tutta l'occupazione alla ricerca dei fuggitivi, di cui lei affermava di non avere notizie e di vendere i mobili ed i suppellettili per vivere, mostrando l'appartamento spogliato quasi del tutto.   La signora si ricorda di come gli ebrei infilassero le monete d'oro ed i gioielli nei tubi innocenti e li seppellivano di notte nei campi. Ma quanti effettivamente tornarono a riprenderseli Dio solo sa.
 
A Trieste la Risiera divenne campo di sterminio. Non solo ebrei, ma zingari, omosessuali, slavi, partigiani, comunisti, dissidenti in genere. Venivano spogliati, messi in fila rinchiusi nelle camere a gas oppure fatti passare attraverso una stanza dove ricevevano un colpo in testa con una mazza di ferro prima di essere buttati nel forno crematorio. Un colpo che letale a volte non era...
 
Fatto sta che dai 6000 abitanti di origine ebraica del 1938 oggi in città ci sono intorno ai 600 esponenti circa. La città ha sempre avuto una vivace comunità ebraica, fino al tempo dei Comuni. Relegati dalla storia nel ghetto  furono emancipati dagli imperatori d'Asburgo che concessero loro nel '700 il passaporto e quindi la possibilità di uscire dal ghetto anche di notte. Iniziò una migrazione di massa per le opportunità commerciali di porto franco di Trieste e tanti esponenti ebraici sono stati imprenditori di spicco in una città nello sviluppo commerciale pronta ad accoglierli. Conquistarono la parità di diritti con l'avvento di Napoleone. Nel novecento  Trieste era diventata la  “Shaar Zion”, “Porta di Sion” perché era il porto d'imbarco della gran parte di ebrei che emigravano da tutte le regioni d'Europa Ovest ed Est, in Palestina o nelle Americhe.
 
Ogni anno la comunità apre la Sinagoga in settembre  (loro capodanno) ed organizza eventi particolari.
 
Un anno ci sono entrata anch'io ad ascoltare in piedi appoggiata ad un pilastro enorme le parole di Qoelet. A guardare quell'altare immenso, che si proiettava verso la cupola, massiccio e di marmi scuri che facevano risaltare le tavole della legge di marmo bianco, le enormi menorah vicino all'altare, le colonne maestose con gli archi, che supportavano il lato alto, sovrastante la platea, dove gli scranni erano allineati enormi: tutto faceva sentire l'essere umano molto piccolo, fragile, in contrapposizione a quel loro Dio, Onnipotente, Onnipresente, atavicamente severo ed implacabile. 
 
 
 

M. e gli altri

Con dispiacere ho letto questa settimana l'annuncio di M. con l'allontanamento forzato per una dipendenza al blog che stava diventando patologica. Mi dispiace. Per lei che vive un momento difficile  e l'ha fatta riversare sugli amici di blog l'attenzione, l'affetto, l'interesse ed il legame con persone che esistono virtualmente, "amici immaginari" li ha definit la sua psicologa, mentre si era allontanata dalle amiche di vecchia data, da quella dimensione di vita che le metteva tanta ansia da indurla a rifugiarsi in internet. Mi dispiace per M. perchè so quanto sensibile sia e conosco la dipendenza e quindi so quanto sia difficile combattere nel vortice che a volte risucchia e ci lascia senza forze. Spero proprio che si riesca a liberare evitando di seguirci.
 
Ho pensato a quando ho iniziato, dapprima partecipando al blog di un'amica e poi aprendo il mio blog personale su splinder. Era il periodo, cinque anni fa, in cui la mia vita era tutta "lavoro, casa, ospedale e chiesa" con l'inizio della malattia di mio marito. Dovevo restare a casa per assisterlo e nel tempo libero ed anche per distrarmi ho iniziato l'avventura sul blog. Dopo la sua scomparsa internet mi è servito come "svago", un supporto alla mia quasi solitudine.
 
Comprendo perfettamente chi come M. cade nella dipendenza del blog. Capita anche a me di vagare senza pensare nelle pagine del web, rifugiandomi nella lettura e nella curiosità dei vari blog, mentre mi rendo perfettamente conto che sto solo perdendo tempo, solo costruendo un alibi per giustificare l'abitudine a procrastinare di affrontare il peso della vita quotidiana.
 
Certo mi sforzo a creare "obblighi" che giornalmente mi impegnino, ma avendo tanto tempo a disposizione, come ogni persona che, dopo tanto lavorare, resta a casa, spesso mi sento in enorme difetto a "perdere"   tempo, facendo lo stretto necessario e trascurando quanto necessario,  nel non far nulla di concreto, che guardare la tele, navigare in internet, mentre potrei impegnarmi a  sistemare tante cose, leggere libri accumulati per anni, aprirmi a nuovi interessi accantonati per il pressare del lavoro. E mi sento vuota a non riuscire a concludere granché. Inadeguata per l'enorme fatica a tirare avanti, perché quanto ho intorno ancora non mi da pace, perché l'ansia è sempre dietro l'angolo, perché la solitudine a volte fa andare ancora più a fondo.
 
Ognuno ha i suoi limiti, sicuramente! Ma devo dire la verità, che il blog mi ha dato tanto.
La soddisfazione maggiore è stata veder concretizzare la conoscenza del blog in una nuova bella amicizia  con l'incontro a Trieste di Ele (Nellabrezza).
 
Spero tanto di poter realizzare anche altri incontri e di poter conoscere di persona gli amici incontrati in internet!
 
 
 

venerdì 25 gennaio 2013

Il Mandolino : nuovo gioiello della Tupperware!


Il secondo miglior odore del mondo : LA MORTADELLA !

Uno degli odori - e dei sapori-  più inebrianti dopo il pane -almeno per me- è quello della mortadella!
 
Buonissima con tutto il pane: bianco, con i semi, integrale, di segala.
 
Liscia, oppure con un accompagno. Con le mie colleghe avevamo concepito un panino particolare, ve ne do la ricetta:
 
PANE FRANCESE di quello croccante, che fa male alle gengive a mangiarlo!!!
MORTADELLA TRADIZIONALE tagliata fina fina a velo,
LEERDAMMER  o EMMENTHAL
PEPERONCINI VERDI PICCANTI sottaceto
 
Il connubio è talmente goloso, le esperienze sensoriali delle papille così emozionanti, perché gli ingredienti magistralmente si sposano senza soverchiare gli altri sapori ... che ne ho ancora l'acquolina in bocca!!!
 
Buon appetito!

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martedì 22 gennaio 2013

MOSTRA DI QUADRI VICENZA & VERONA!

Comunicazione di servizio : la mostra di Vicenza ha chiuso i battenti il 20 gennaio.
Ecco perché ci sono andata con la neve !!!

MA  una mostra gemella, non con TUTTI gli stessi quadri ma con qualche sostituzione, in quanto alcune opere presentate a Vicenza torneranno   nei musei che gentilmene le hanno concesse e che abitualmente le ospitano. Queste verranno così sostituite da altri importanti capolavori.

La mostra dal titolo


Da Botticelli a Matisse 

Mostra in Gran Guardia a Verona 

Dal 2 febbraio al 1° aprile 2013

 
Per maggiori informazioni :
http://www.veronissima.com/sito_italiano/html/eventi-mostra-botticelli-matisse-verona.html

La mostra "Da Botticelli a Matisse" che seguirà "Raffaello verso Picasso", raggrupperà un centinaio di strepitosi capolavori di pittura, dal Rinascimento al Novecento provenienti da alcuni dei più importanti musei di tutto il mondo. Tra esse opere di Hans Memling, Van Eyck, Holbein, Antonello da Messina, Monet, Gauguin, Raffaello, Botticelli, Mantegna, Bellini, Giorgione, Tiziano, Dürer, Cranach, Pontormo, Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo, Manet, Van Gogh, Munch, Picasso, Matisse, Modigliani, Giacometti e Bacon.
Una simile concentrazione di capolavori servirà a mostrare l'evoluzione che il ritratto e la figura hanno avuto nel corso dei secoli con l'evolvere dello stile artistico.
Le opere non saranno esposte secondo un ordine puramente cronologico, ma verranno raggruppate secondo alcune aree tematiche:  Il Sentimento Religioso ,  La Nobiltà del Ritratto , Il Ritratto Quotidiano , Il Novecento , Lo Sguardo Inquieto.

domenica 20 gennaio 2013

Il miglior cibo del mondo : il pane appena sfornato!

Ho sempre pensato che sia lungo e difficile preparare il pane, avendo nella memoria le ore che mia nonna stava ad impastare ed a pestare la pasta e la fatica  prima di farlo lievitare ed infornare. Anche se il risultato era sublime: un pane alto molto fragrante, con tanta mollica che durava tanti giorni. 
 
Per qualche tempo ho avuto la macchina del pane, che sfornava panetti a cubo, ma che aveva moltissima mollica e poca crosta. Poi dato che ne mangiavo troppo, barattai la macchina per un massaggio :) mi toglievo almeno un po' di ciccia accumulata!
 
Da tempo non trovo nel rione una panetteria che mi offra un pane uguale o migliore di quello del mio vecchio fornaio che ha chiuso da due anni. E' tornata la voglia di comprare la macchina del pane, ma sono sola, non ne vale la spesa.
 
Recentemente in rete ho trovato una ricetta che ha 5 minuti, si, solo  cinque minuti di blanda preparazione, un'ora e mezza di lievitazione, 35 minuti di forno.

Il risultato eccolo :  un pane dalla crosta croccante e la mollica morbida che assomiglia tanto alla baguette francese, il mio preferito.
 

 
Eccovi la ricetta!
INGREDIENTI
500 grammi di farina forte (Manitoba) otterrete 3 panini, come quello della foto,
400 millilitri di acqua appena tiepida
mezzo cubetto di lievito di birra (io ho usato 1/2 bustina di lievito in polvere per pane)
2 cucchiaini di sale
un cucchiaino di miele (io ho messo zucchero, essendo mio figlio allergico)
Sciogliete in una tazza il lievito, il miele ed una parte dell'acqua tiepida, lasciate riposare per un po'. In una ciotola capiente versate la farina, aggiungete il composto di lievito e il resto dell'acqua mescolando velocemente: potete farlo con le mani, con la forchetta od un mestolo di legno. Per ultimo unite il sale.
L'impasto che otterrete sarà molliccio, appiccicoso e non liscio.  Spolverate la superficie con una manciata di farina, coprite e mettere a lievitare per un ora e mezza.
Raddoppierà il volume, dopo la lievitazione trasferite l'impasto con l'aiuto di un leccapentole su di una teglia ricoperta di carta da forno infarinata. Se ne avete bisogno spolverata altra farina sopra quel tanto che basti per tagliare l'impasto in tre filoncini, che modellerete con delicatezza per non sgonfiarli. Se avete tempo lasciateli lievitare ancora un po' sulla teglia del forno per una mezzora od un ora.
Infornare a 240° -accendendo il forno solo qualche minuto prima- e cucinate per 30 minuti circa, finchè i filoncini sono ben dorati.   State attenti con il timer, io li ho lasciati un po' di più ed ho rischiato di bruciarli.
Fatelo raffredare su di una gratella, io li ho messi di traverso su di un piatto fondo, che l'aria passasse anche sotto : l'interno rimane più morbido e la crosta ben croccante.

giovedì 17 gennaio 2013


Vicenza sotto la neve




Ieri sono stata con un'amica a Vicenza per visitare la mostra  Raffaello verso Picasso: una carellata di quadri  esposti nella magnifica basilica Palladiana.
 
Dal sito della mostra ne cito la descrizione "Sviluppata in quattro sezioni tematiche (Il sentimento religioso; La nobiltà del ritratto; Il ritratto quotidiano; Il Novecento. Lo sguardo inquieto) racconta la storia del ritratto e della figura dal '400 al '900 attraverso le opere di celebri artisti: Fra' Angelico, Botticelli, Mantegna, Bellini, Giorgione, Raffaello, Tiziano, Veronese, Dürer, Cranach, Pontormo e poi ancora Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo fino ad arrivare agli Impressionisti da Manet a Van Gogh, da Renoir a Gauguin, da Cézanne a Monet e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Bonnard e poi Giacometti, Balthus, Bacon e Freud."
 
Tutti i quadri hanno suscitato in me emozioni molto forti, le più intense davanti ai dipinti del Veronese, dove il corpo grigio del Cristo in Croce  spiccava inanimato, ma protagonista, mentre il dolore si percepiva materiale nella Madonna accasciata ai piedi della croce, o nel quadro della sua deposizione, dove i due angeli raccolgono il corpo inanimato come se fosse senza peso e le loro mani mostrano una  delicatezza estrema, sembrano toccare piano piano il corpo oltraggiato  dalle torture, a non voler infierire oltre anche dopo la morte. L'autoritratto di Van Gogh, con i colpi frenetici di pennello  e quegli occhi disperati a rendere l'irrequietezza ed il tormento di una vita difficile. La gravità cupa dell'incoronazione di spine di un Cristo del Caravaggio, sgomento dolorante sotto lo sguardo duro e consumato dei soldati.



La leggerezza della fanciulla che danza di Renoir, avvinghiata al suo ballerino, dove il pittore coglie uno di quei momenti fantastici della donna: la ragazza avvolge il collo dell'uomo in un abbraccio avvolgente molto intimo, di totale familiarità con lui, con il corpo lei sembra estremamente coinvolta, eppure il suo sguardo è distolto da qualcosa, che non si vede nel dipinto e descrive esattamente la peculiarità della donna: quella di essere inafferrabile anche se intimamente vicinissima!  
 
Il ritratto di donna di Munch, mi ha lasciato un'emozione inquieta, la donna in primo piano dai contorni sbiaditi, le mani dietro la schiena a descrivere l'impotenza dell'essere umano, la sua pesona  si distingue appena in un paesaggio spettrale, gli occhi vacui mostrano un disagio una disperazione, un senso di sgomento, che presagisce l' Urlo.  I ritratti di Van Dyck e Rembrandt mi hanno affascinato. Figure di uomini e donne austere emergono con particolari precisissimi, in un fondo quasi nero vestite di nero, ma con la nota di colore e mille sfumature del viso, che svela il loro carattere ed il bianco immacolato delle gorgiere e dei merletti delle donne, i capelli che sembrano muoversi e le persone talmente reali, da "uscire fuori dal quadro" in un 3D ante-litteram.
Gli occhi delle persone di gran parte dei ritratti, con un punto di luce bianco che li fa balzare fuori dal quadro a render loro la vita anche nei quadri più piccoli, quasi miniature. Enigmatico il ritratto di donna di Picasso del periodo cubista, mi ha lasciata perplessa ad indovinare negli spicchi di pittura i dettagli di un volto che si svela poco.
 
 
 
Mi fermo qui per non annoiarvi e vi lascio alcune foto di Vicenza, cittadina Palladiana, che non avevo mai visto. 

Vicenza è sofisticata, "pesantemente" adorna di capitelli, statue, che si inerpicano tra colonnati possenti e che costruiscono una piccola città, dove gli antichi edifici sono vissuti dai suoi abitanti, conservati dai restauri effettuati nel pieno rispetto dell'opulenza di un tempo fastoso. Palazzi ricchi di storia dalla massiccia architettura accolgono i negozi più disparati adattati alle esigenze moderne,   tanto che dal supermercato con le vetrate che racchiudono un massiccio colonnato, adorno di maschere sulle facciate, più che una moderna massaia, vien da immaginare l'uscita di una damina veneta in scarpini e con bautta


 
 
Quello che mi affascina è la struttura delle case: mentre nella mia città (salvo qualche rara eccezione) la gran parte degli edifici, è a 4 e più piani, in quanto sono stati costruiti dalla seconda metà del  1700 in poi con un'architettura moderna più sobria , a Vicenza ed in altre città Venete, che ho visitato, mi meraviglio sempre davanti ai caseggiati bassi sviluppati  dal 1300 in poi, con colonnati lunghi e la preziosità dell'architettura veneta che ricama le facciate con le finestre ogivali.

 


Dopo la mostra io e la mia amica siamo andate a degustare il tipico piatto invernale : baccalà alla vicentina con polenta ed il dolce tipico : "la putana", (puttana)  si proprio così si chiama. E' un impasto di farina di mais mescolato a frutta, uva passa e pinoli (noi lo chiamiamo Koch) servito caldo, dalla consistenza di un budino più che una torta, molto semplice, ma buono. Si chiama "putana" perché va con tutti gli ingredienti che avete in casa e veniva cucinata sulle braci "al caldo". Vi do la ricetta:

Ingredienti:
8,5 dl. di latte fresco,
200 g di farina gialla di granoturco (mais),
120 g di farina bianca,
150 g di burro,
150 g di zucchero,
50 g di uvetta,
50 g di pinoli ,
1/2 bustina di lievito in polvere,
8 fichi secchi,
8 noci,
1/2 bicchierino di grappa,
sale.

Preparazione del dolce:
Portare il latte ad ebollizione, poi via dal fuoco incorporate le due farine e lo zucchero, che avrete preventivamente ben miscelato. Versate a pioggia con un pizzico di sale, avendo cura di mescolare bene per evitare grumi. Rimettete sul fuoco per 15 minuti circa, come fosse una polenta, mescolando continuamente.
Togliere dal fuoco, aggiungere il burro fuso, l’uvetta ammorbidita nella grappa, i pinoli, i fichi secchi, i gherigli di noce spezzettati, il lievito.
Amalgamate bene gli ingredienti, quindi versate il compoSto in una teglia da forno imburrata e infarinata, infornare a forno già caldo per circa 45 minuti.
Il dolce solitamente viene gustato sia tiepido che freddo.

Una variante è fatta con il pane raffermo  ammollato nel latte, al posto della farina di polenta: ottimo riciclo del pane avanzato. Purtroppo la dose del latte dovrebbe essere proporzionale al pane che ci mettete, bisogna andare a tentativi!!!


E' stato un vero peccato che una tormenta di neve ci abbia costretto ad antecipare il ritorno a Trieste: non volevamo rimaner bloccate. Ci siamo ripromesse di tornarci per assaporare meglio con più tempo questa splendida città.
  

mercoledì 16 gennaio 2013

Winter is coming...

La mia famiglia è fanatica delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di G. Martin (da cui il telefilm "Il trono di spade") e tifa per casa Stark, il cui motto è "Winter is coming..." , l'inverno s'avvicina!  Per me, come per i miei ragazzi, non ci sono illusioni, la  vita ci ha presentato parecchie situazioni difficili, ma uniti siamo sempre pronti a superare tutto e l'Amore che ci lega, ci rende forti!
 
Le previsioni avvisano ondate di freddo dal Nord e noi siamo pronti. Mucia, l'avete vista qui sopra, si posiziona sotto le coperte e sbuca fuori solo con la testa.
 
Intanto metà gennaio è andato! Tra le solite incombenze, i soliti intoppi, la routine ha smorzato un po' l'entusiasmo delle feste: quando vorremmo che tutto cambiasse per magia, ma ci accorgiamo ben presto che per risolvere problemi annosi il cambiamento prende moooolto tempo e a volte lo sforzo è tale che ci si scoraggia.
 
"Che importa se i cardi graffiano le mani...fatica di Sìsifo " scriveva il mio pediatra poeta! 
 
Procediamo nel giorno con alle spalle centomila dubbi ed ubbie.  Resta sempre in agguato l'ansia di un meccanismo che non riusciamo a fermare, che ci tormenta e ritorna a ripresentarsi nella nostra quotidianità, a volte fino a congelare la nostra mente e la nostra volontà, pilotandoci in una disperazione, che annulla ogni nostra speranza e ci porta al fallimento, perché insinua dentro di noi un panico atavico che paralizza e guarda al futuro con paura. 
 
Ed ecco che incontro per caso la mia amica e maestra di olii essenziali, che mi dice : TU NON SEI LA PAURA,  RICORDATI CHE LA PAURA E' FUORI DI TE ! 
 
La paura esiste al di fuori di noi e fa "preda" ogni animo insicuro che incontri. La paura è come un'ombra che ci segue, ma dalla quale ci possiamo staccare, perché è un ombra non siamo noi!  Non ne siete convinti: pensateci bene, se avete paura e vi sforzate di tentare lo stesso l'azione che temete, nel breve attimo prima di immergervi nell'azione, la paura, scansata dalla vostra determinazione a continuare nonostante tutto, scivola via...
"Ritento, male che vada, che vuoi che mi capiti ? cadrò di nuovo e mi rialzerò. E se mi rompessi una gamba : guarirò comunque, per il dolore ci sono gli analgesici... la vita continua", ma se va bene sono libero !
 
Allora accade il miracolo, ovvero il "cambiamento"! Abbandonando l'idea del successo ad ogni costo e la paura per le conseguenze della nostra azione, azzeriamo nella nostra mente i pensieri che ostacolano la soluzione!!! Emergono dettagli  che prima non avevamo percepito (paralizzati dalla paura) perchè ora il SUBCONSCIO ci pilota (libero da vincoli) verso la soluzione giusta!!!!!
 
Quando superiamo il momento, l'animo si inonda di contentezza per aver superato l'ostacolo. E, forti di questo successo, siamo pronti a riprendere.... ancora cadremo, ancora vinceremo e più vittorie   accumuliamo  più forti diventiamo!
 
Re-agire! Ecco la parola d'ordine del giorno! Winter is coming.. certo, ma noi abbiamo già pronte le coperte, vero Mucia ??? :D  


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lunedì 14 gennaio 2013

Com'è andato l'inizio?




Il calendario ci dice che un nuovo anno è iniziato: abbiamo deciso di chiudere fuori dalla porta il brutto del 2012 e restiamo in aspettativa di quanto di meglio possa arrivare nel 2013. Ma ci rendiamo presto conto che il mondo è lo stesso del 59° secondo dopo le 11.59 del 31/12/2012.
In realtà il tempo scorre e le suddivisioni sono un sistema umano di misurazione di uno spicchio irrisorio di eternità.
Un taglio netto non ci è dato di avere: lo possiamo dare solo NOI, nel modo in cui lo affronteremo. Il termine di "Nuovo Anno", di "Inizio" ci pone di fronte alla possibilità di cambiare atteggiamento, per poter  affrontare i soliti problemi e le solite storie, considerandoli da una nuova prospettiva: allora si che saremo in grado di fare la differenza. Solo questo porterà al cambiamento : la nostra capacità di accettare (prender coscienza) la possibilità di fare la differenza.
Per gli orientali in realtà c'è ancora un mese scarso prima dell'inzio : l' Anno del Dragone sta dando le ultime scosse, sta fracassando con la possente coda ancora le ultime realtà da affrontare. Poi, il 10 febbraio, il novilunio ci porterà l'Anno del Serpente. Saggio e propositore, il Serpente vaga tra le "macerie" per trovare la propria via e quando si ferma inanellando le sue spire, da lì costruisce la nuova "casa".
Quando nel quotidiano ho troppa confusione, mi fermo. Mi siedo alla scrivania e su di un foglio scrivo di getto una serie di liste. Considero, taglio, studio strategie diverse, cerco informazioni. Quando la situazione diventa più chiara sono in grado di ripartire caricata dalla sicurezza dell'esame effettuato.
Se qualcosa si blocca , si ferma e proprio non vuol andare avanti, lascio decantare la situazione per un po' al fine di guardare al progetto con più serenità e decidere il da farsi.
Come diceva Gandhi, SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI NEL MONDO! E' sempre da noi che parte la nostra realtà, nel modo in cui scegliamo di sopravvivere ed arrenderci o di vivere lottando, per costruire un nuovo anno!
 
E ricordate : il 2013 è l'anno della rinascita! 


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Dialogo notturno


Oggi ho cucito una felpa da lavoro per mio figlio, non trovandone in negozio una del colore della sua divisa.

Poco fa è venuto a ritirarla.

Renata : il collo non mi è riuscito molto bene, la macchina è piccola e la stoffa molto difficile da lavorare.
Figlio : non ti preoccupare, sembra sia acquistata in negozio.  Ti manderemo a lavorare dai cinesi... .




 Per me comunque è una vittoria: da tanto tempo non tiravo fuori la macchina da cucire per confezionare un capo e soprattutto FINIRLO! Spero che questo sia il primo di una folta produzione creativa del 2013!

domenica 13 gennaio 2013

219 simboli depositati!

Più di un mazzo di carte!!!! Ma ci stanno prendendo per i fondelli ???

venerdì 11 gennaio 2013

Votare o non votare???

Si parlava con un'amica e lei mi disse che nelle ultime elezioni ha fatto una protesta formale.
 
Si è recata al seggio con la sua scheda elettorale, la carta d'identità ma al presidente del seggio ha detto " Io sono qui, VOGLIO votare, MA NESSUNO dei candidati in lizza mi rappresenta e quindi non sono in grado di votare e desidero che questo sia verbalizzato".  Hanno chiamato i carabinieri, con il presidente del seggio hanno redatto un verbale sottoscritto dalla mia amica e dalla forza pubblica oltre che dallo scrutinatore e la mia amica se n'è andata a casa contenta di aver dichiarato la sua dissidenza pacifica.
 
Mi ha spiegato, che non voleva lasciar bianca la scheda od annullarla per non dar adito a che il suo non-voto venga assegnato a chichessia. Per questo ha fatto la dichiarazione di cui sopra.
 
Da una parte la cosa mi ha affascinato, dall'altra, non so se una sollevazione pacifica in massa potrebbe avere successo raggiungendo una percentuale sufficiente a dimostrare quanto gli Italiani siano insofferenti agli "incapaci" che ci governano.
 
Ma stiamo girando su una pista molto pericolosa e non vedo alcuna speranza nel mazzo dei politici.
 
Come andrà a finire ???  Gli Italiani riusciranno a sopravvivere ????  Ai posteri l'ardua sentenza ???

giovedì 10 gennaio 2013

FINALMENTE!!!

 
La cosa che mi garba di più della Stanhome è che da quando la vendo ho provato quasi tutti i prodotti e quelli per la pulizia in particolare li amo tutti! MI FANNO RISPARMIARE TEMPO E FATICA !!!!
 
 
 
Negli utensili mancava  proprio il "mocio", che è uscito fresco fresco di creazione in questi giorni con il nome di TOP SWING! Ora in offerta lancio. APPROFITTATENE!!!
 
Attaccabile a tutti i bastoni dei nostri attrezzi (top tool, scopa), offerto a euro 9 per l'occasione. Il Top Swing ha le frange in microfibra attorcigliate e con la sezione a stella per offrire più superficie allo sporco e per assorbire i liquidi al massimo. Ha l'attacco ovale per poter lavare comodamente sotto i mobili, i divani e in tutti gli spazi esigui della casa. La manovrabilità del manico telescopico permette di arrivare anche dietro ad armadi, lavatrici e mobili bassi. Oltre alla qualità ha una DURATA TRE ANNI!!!
 
Per il lancio viene offerto con il 25% di sconto e vale tutti i soldi che costa.
 
Pensate sia caro??  Facciamo un po' di conti.
 
TOP SWING : FIOCCO  EURO 16.50
                    COMPLETO FIOCCO E MANICO : EURO 25.50
 
MOCIO DELLA CONCORRENZA. Costa meno??? NO!!!!
Non so a voi, ma a me un fiocco dura 3 mesi, quindi in tre anni ne uso 12
Ogni fiocco costa EURO 3,99 X 12 = EURO 47.88!
 
Per non parlare del fatto che il bastone si arrugginisce ed ogni anno e mezzo devi cambiarlo e ti fanno ricomprare anche il secchio! Costo EURO 14.99  X minimo 2 in tre anni si arriva ulteriori EURO 30.- più quelli di cui sopra EURO 47.88! siamo  più di EURO 70.-- : siete ancora convinti che il Top Swing Stanhome sia caro???
 
Qui troverete il Catalogo, se vi interessa o per verificare ulteriori offerte e il numero verde per verificare l'incaricata di zona ed ordinarlo!

lunedì 7 gennaio 2013

Forte è la Donna

Ho iniziato a leggere il libro "Forte è la Donna". No, non è uno sbaglio Donna nel titolo è scritto proprio con la d maiuscola. L'autrice, Clarissa Pinkola Estés (Donne che corrono coi lupi, La danza delle grandi Madri, Il giardiniere dell'anima, L'incanto di una storia) insegna ed esercita la professione di analista, direttrice del C.G. Jung Center di Denver, con dottorato in etnologia e psicologia clinica. 

Ho letto di lei il libro più famoso "Donne che corrono coi lupi", che è diventato pietra miliare nella psicanalisi femminile.   In esso l'autrice sviscera una quantità enorme di fiabe e di miti nel mondo,  analizzandone gli schemi mentali per  aiutare il lettore a liberarsi dalle catene di un'esistenza cieca e passiva (come Biancaneve, Cenerentola, la Piccola Fiammiferaia) essa ne spiega i condizionamenti e spiegandoli ci aiuta a liberarci ed  a "correre" con il proprio Sé. La parte più "selvaggia", intesa come forza psichica potente, istintuale, creatrice, che libera la Donna Selvaggia, lupa ferina perché è riuscita ad infrangere il giogo del condizionamento, ma nel contempo materna e realizzata. Non femmina debole in balia e succube dell'uomo, ma selvaggiamente libera, perché la potenza di una donna senza condizionamenti è enorme e fa paura, proprio come un animale non addomesticato e per questo è tenuta ben bene lontano nei grandi centri di potere (religione ebraica e religione cristiana, massoneria). 

Tempo fa  avevo acquistato l'ultimo suo  libro "Forte è la Donna" , accantonandolo  tra i libri da leggere, bloccata dagli eventi degli ultimi anni della mia vita. Ma nell'anno della rinascita, il 2013 uno dei miei obiettivi è di ricominciare a leggere! E proprio ieri -le cose non capitano a caso- mi è tornato in mano riordinando: quando stavo procedendo nel mio lavoro di "clearing space" riordino ed eliminazione, cercando tutt'altra cosa.

Stamattina lo apro e penso, leggo la dedica, mah, che vuoi che sia... invece vengo immediatamente rapita. Le parole sono forti, coinvolgono anima e sensi, ma soprattutto guardo perplessa l'immagine, che mi par di conoscere e poi leggendo la dedica capisco perché : la foto che la sovrasta è della Madonnina del Duomo di Milano. E che c'azzecca la celebre Madunina con Pinkola Estés ?  La dedica lo spiega!

A Paul Marsh, compadre, agente letterario di scrittori in tutto il  mondo.
E anima... tu hai portato questo manoscritto che parla di Nostra Signora dalle Montagne Rocciosce in America a mani care che lo aspettavanao in una città italiana, da dove, quando il cielo è terso si vedono le Alpi...
Una città che molto tempo fa pose la Madunina, la statua della Madonna in cima ad una guglia, perché fosse la forza guida.
Sempre attento alle lingue, dicesti che il nome della città, Milano, deriva dai celti e dal latino antico Mediolanum... inteso a significare il santuario del cuore. Ecco, pensammo, la porta perfetta attraverso cui introdurre per la prima volta quest'opera.
Quella frase di Kafka tanto citata, che molti amanti del linguaggio conoscono a memoria : ein Buch muss die Axt sein fuer das gefrorene Meer in uns, un libro deve esser un'ascia per fendere il mare ghiacciato dentro di noi...
Proprio così, l'illustre Madonnina che domina sulla città dall'alto della cattedrale, svetta radiosa, le mani aperte, circondata da un'aureola luminosa di stelle. E la sua lancia con la punta a forma di croce fa proprio questo per noi, squarcia il ghiaccio che abbiamo dentro per renderci liberi di fluire nei modi migliori.... noi tutte, anime che camminiamo e cammineranno un giorno con la Nuestra Senora, la Grande Donna, la Santa Madre, tenendola stretta, non importa con quale nome, veste, razza o aspetto!

La Grande Madre o la Madonna è il sostegno di tutte noi donne, sempre quando abbiamo bisogno di Forza guardiamo a chi nel tempo ne è stata il grande simbolo e reale esempio e ci sentiamo ispirate e sorrette. Per chi crede: se una folla di preti che predicano pro domo loro, ci tradisce, nella storia una figura come la Madonna la cui forza e la cui potenza arriva fino a noi e ci sostiene; per chi non crede : la Grande Madre è la forza a cui atavicamente attingere per rafforzare la nostra radice di donne e creatrici, portatrici di vita.

Perché, come recita la quarta di copertina : dopo aver stimolato il risveglio con Donne che corrono con i lupi,  l'autrice con questo libro ci porta ad un suggestivo viaggio nell'universo femminile più profondo: quello spirituale!   La Forza è una delle nostre migliori armi e dobbiamo saperla usare per salvarci come dice l'autrice "In un mondo che è al contempo da crepacuore per l'orroreche presenta e mozzafiato per la bellezza che mostra, è davvero sacrosanta la ragione per andare in cerca di questa grande forza ammaestratrice nota come Nostra Madre. Per volerla trovare e restarle vicino!" Perché nella vita di ogni giorno noi donne veniamo ferite a fondo, ad iniziare dal parto, fino ad essere sacrificate nel nome della prepotenza della rabbia e dell'oscurantismo maschile che tutt'ora vive e prolifica.

Come sempre, AD MAJORA!

domenica 6 gennaio 2013

Buona Befana!

Rivelazione della venuta di Gesù, per la nostra salvezza : fisica/vita (oro), emotiva/morte-trasformazione (incenso), spirituale/rinascita (mirra)? Oppure, Vecchina benefica  che dispensa doni ai bambini (la speranza della nostra vita) di buon augurio per il nuovo anno.
Ma in alcuni Paesi la Vecchina non è benefica, anzi è una Strega : die Hexe, che si brucia sul rogo e con essa si brucia tutto ciò che è malefico e che sale al cielo col fumo, rinnovando con le sue ceneri la Terra.

Che la si guardi da un punto spirituale e religioso oppure folcloristico e pagano questa Festa  è sempre una Festa di Speranza, una Festa di Proiezione di quanto di positivo ci possa arrivare, ma soprattutto  una Festa di Rinnovamento. 

Che la Buona Sorte od i Regali arrivino, dobbiamo lavorarci sopra! Essere positivi, aperti ai cambiamenti, alle occasioni da afferrare al volo, ma soprattutto mantenendo la mente lucida nell'attesa per distinguere il momento propizio. 

Come diceva Qoelet

1 Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
2 C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.


Saperlo distinguere ed assecondare il momento sfruttando quanto ci porta, è l'atteggiamento che fa la differenza nella nostra vita!

Buona Befana a tutti!

venerdì 4 gennaio 2013

OBIETTIVI !

Oggi parlando con una mia amica, discutendo del FARE, mi racconta di aver avuto il primo incontro con le sue incaricate: lei è capogruppo. Mi dice che alla riunione ha incitato le intervenute ad un obiettivo superiore dello scorso anno!  Perché   in una vita senza obiettivi spesso si retrocede in uno stato di stallo, che  porta all'involuzione. Perché accontentarsi se si può fare di più??? 
 
Mi son ricordata allora di una lettura di tempo fa circa l'organizzazione.
 
Gli obiettivi sono da distinguere a seconda delle scadenze : della giornata, della settimana, del mese, dell'anno. All'inizio meglio iniziare con cose semplici per conseguire successi che aumentino l'autostima ed inducano ad aggiungere altri obiettivi, di difficoltà sempre maggiore. Ma attenzione a non esagerare : gli obiettivi della giornata e della settimana sono semplici da gestire, nel mese uno basta  e nell'anno due o tre sono il numero giusto, in quanto prendono un respiro molto ampio.
 
Porli ben in evidenza e cercare di fare qualcosa ogni giorno per il raggiungimento di essi, porta a ricercare soluzioni alternative, quando la strategia ovvia fa cilecca.
 
Quindi mi son posta i seguenti obiettivi  :  quello giornaliero è la solita routine che mantengo da tempo a cui aggiungo quello della settimana che è di coordinare l'eliminazione di qualche oggetto superfluo riordinando angolo dopo angolo la casa; quello del mese è fare una visita che sto rimandando da troppo tempo;  l'obiettivo dell'anno, quelli più difficili, sono liberare la casa di campagna con tutta la fatica fisica e psicologica di smantellare la casa di famiglia,  e dimagrire, perché dovrò cambiare atteggiamento mentale verso l'alimentazione, fare più movimento e riprendere il mio adorato vivation con regolarità!
 
Sono obiettivi ambiziosi dal punto di partenza attuale....
 
Bene! Andiamo ad incominciar ...!!!!