domenica 10 gennaio 2010

Ironia: il troppo stroppia

Nella nostra vita soverchiati da impegni e doveri spesso usiamo l'ironia per superare il momento di disagio in cui versiamo. Bisogna stare attenti: alcune persone ne abusano, usando troppo spesso l'ironia. Si rischia allora di appiattire con un'esasperazione esagerata ciò che ci accade e come tutti i condimenti l'ironia usata eccessivamente diventa insostenibile e rivoltante, come una minestra troppo salata diventa immangiabile!


Ricordatevi che l'ironia non copre nè fallimenti, nè sofferenze psicologiche e dopo la risata la gente incomincerà a commiserarvi se oltre all'ironia non farete seguire un'azione risolutiva! L'ironia serve per sdrammatizzare una situazione insostenibile, ma non può e non deve appiattire a burla le nostre disgrazie. Non si può nascondere la nostra anima lacerata dietro una risata, prima o poi questa diventa isterica!
Evitate di fare dell'ironia la vostra unica arma contro le avversità: la vita non è uno scherzo buffo del destino, nè si riduce ad una battuta. E questo ce lo dimostra il buon Berlusconi: è rivoltante come minimizzi tutti i problemi che gli vengono posti con battute di spirito che poi usa sempre a sproposito diventando stucchevole, se non rivoltante. Avete osservato come ogni volta che li si pone una domanda, risponde sempre con una barzelletta? Questo rivela la poca considerazione in cui tiene l'interlocutore ed il problema con cui ci si confronta.
Quindi sappiate condire correttamente la vostra vita usando l'ironia con parsimonia: il sale si sà a lungo andare alza la "pressione" . Ricordatevi poi che l'ironia è riduttiva, ma i problemi non possono essere risolti minimizzandoli: bisogna affrontarli per quello che sono, considerandoli per la loro importanza ed incidenza nella nostra vita. Se non possiamo camminare, non è ironizzando sulla nostra condizione che progrediremo, ma esaltando la nostra capacità a superare l'handicap fisicamente, ma soprattutto psicologicamente, che faremo perdere di vista al nostro interlocutore il nostro limite.
Ad majora!


4 Commenti:

Anonymous Giusy ha detto...

Questo invece è un mio limite, o difetto che dir si voglia: tendo sempre a sdrammatizzare con l'ironia, con la battuta... anche perché quando invece mi arrabbio... parti in IV come un bulldozer!
Son' fatta così... so' fatta male!

Ps: poi ci provo... ma non ci spero...

domenica, gennaio 10, 2010 11:02:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

oltre al limite porsi altri paletti "so' fatta male" è deleterio. Perchè ti autosqualifichi, mentre è semplicemente il tuo atteggiamento errato, non sei tu che sei fatta male: devi re-settare la tua mente!

lunedì, gennaio 11, 2010 6:13:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

.. ed a proposito dell'ironia. Anch'io cadevo nella stessa trappola: sentendomi anzi "figa" a riuscirci fin troppo bene ad essere ironica, poi mi sono resa conto che la cosa non funzionava così. Perchè chi doveva intendere NON intendeva e buttandola sempre sull'ironico, si affronta in modo immaturo la questione e la situazione sbagliata permaneva, perchè lo "scherzo" ironico non veniva preso SUL SERIO!

Ecco perchè bisogna imparare a SUPERARE LA RABBIA con il sistema del biglietto (Osho) e poi far ragionare la persona (de visu a 4 occhi).

All'inizio sarà difficile, ma man mano che procedi nella pratica ti fai le ossa e diventa uno scherzo. Quando sei in compagnia di amici e scherzi, l'ironia serve, mai usarla a spron battuto per rintuzzare il disagio di fronte al comportamento di colleghi o familiari!

Per tua figlia devi usare il sistema sandwich : un complimento un rimprovero/critica un complimento.

E la critica deve sempre partire con una domanda a cui debba rispondere... finire sempre con "so che sei in grado di trovare la tua strada, ma fallo in fretta per non sprecare la tua vita.... ecc. (di fantasia ne hai completa tu).


Un abbraccio

lunedì, gennaio 11, 2010 6:26:00 AM  
Anonymous Giusy ha detto...

Ci proverò, promesso!

lunedì, gennaio 11, 2010 5:12:00 PM  

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