mercoledì 4 luglio 2012

Io ho spostato il tuo formaggio!

Anni fa ho letto un libricino simpatico dal titolo accattivante :   Chi ha spostato il mio formaggio?






L'autore Spencer Johnson con una  favola racconta in poche simpatiche righe  la storia della nostra vita.





Due topi e due gnomi, in un labirinto, un giorno non trovano più il loro formaggio, una metafora di quello che vorremmo nella vita e che diamo per assodato quando l'otteniamo e l'abbiamo da tanto tempo : un buon lavoro, amore, soldi, salute, serenità!  Il labirinto è il luogo in cui viviamo : azienda, famiglia, società. I personaggi si trovano a dover affrontare un cambiamento radicale ed a gestire lo stress e lo fanno in modi diversi.
I protagonisti sono due topolini, Nasofino e Trottolino e  due gnomi, Tentenna e Ridolino che vivono nel Labirinto. Davanti ad un evento straordinario, come la sparizione del Formaggio, Nasofino con la sua sensibilità,  Trottolino con la sua energia, partono per scoprire dove il Formaggio sia finito e non si fermano!  Anzi perfino quando lo trovano, Nasofino ha imparato la lezione e ben sapendo che può sparire da un momento all'altro, continua a vagare nel labirito in cerca di altro Formaggio : perché non si può mai riposare sugli allori!  Mentre, come nella vita molte persone, lo gnomo Tentenna, non guarda in faccia la realtà e, schiavo delle abitudini e dei preconcetti, rimane impantanato in situazioni compromesse,  ostinandosi a sperare che qualcosa, prima o poi, cambierà ed è destinato a soccombere per inedia, il compagno gnomo Ridolino, timoroso, che non ha  la sensibilità di Nasofino, nè l'energia di Trottolino,   rischia  di farsi condizionare da Tentenna, esita , limitato dalla paura di guardare fuori nel Labirinto, ma poi stimolato dai topolini, riesce a prendere un po' di coraggio e finalmente si muove e riscopre di essere ancora capace di partire alla ricerca del suo  Nuovo Formaggio.

MA ... c'è sempre un ma! L'altro giorno in libreria ho trovato il "sequel" del libro a firma Deepak Malhotra dal titolo IO HO SPOSTATO IL TUO FORMAGGIO!



L'autore guarda al labirinto e quindi alla vita in modo totalmente diverso.

Nel primo libro  Spencer Johnson afferma che


  •   devi accettare il cambiamento
  •   inseguire obiettivi sempre più irragiungibili
  •   dal labirinto non si può uscire
adattarsi al "labirinto" sembra l' unica possibile ed auspicabile soluzione, MA Deepak Malhotra lancia una sfida affascinante! 

Il  vero successo non sta solo nell'iniziativa, ma nell'innovazione, nella creatività, nella leadership, nella capacità di superare gli ostacoli ribaltando la situazione!
Essere capace di giocare alla vita con regole nuove : LE TUE!

In questo   libricino i tre topolini protagonisti sono individui sui generis, che hanno capito che tutti noi possiamo non solo  ritrovare il formaggio, ma abbiamo la facoltà di modificare il labirinto, cambiarne i meccanismi e addirittura USCIRNE! Tutti noi possiamo plasmare nuove realtà, ma prima dobbiamo   rimuovere la convinzione, profondamente radicata, che siamo topi richiusi nella gabbia di qualcun altro.

Meglio dare retta a Zed (il topolino saggio) : «Vedi, il problema non è che il topo è nel labirinto, ma che il labirinto è nel topo».

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domenica 3 giugno 2012

Alessandra Spisni

In attesa di un appuntamento ieri sono andata in libreria per far passare il tempo! Amo i libri, l'odore della carta e girare leggendo i titoli, sfogliando alcune pagine,  leggere le presentazioni e le copertine:  va a finire sempre che esco con almeno un piccolo tascabile.

Ma ieri ho trovato il libro di Alessandra Spisni, la cuoca Bolognese, che già alla Prova del Cuoco mi ha conquistata! Guardo la trasmissione soprattutto quando c'è lei e la sua amica dietologa : Evelina Flachi.

Il libro ha come titolo la "Maestra di Cucina" e scrivo cucina con la C maiuscola perché nel libro si intende come "arte" non solo culinaria ma soprattutto di vita. Il cibo è non solo nutrimento fisico, ma anche spirituale, quindi saper cucinare bene non solo fa stare bene alimentando i nostri organi correttamente, ma agisce da stimolatore di endorfine che aumentano il nostro benessere! A volte è a questo aspetto che ci aggrappiamo....

Il libro è una raccolta di ricette, legate a diverse situazioni, persone ed eventi, scritte in forma schematica, semplice, ma completa. Le ricette sono di facile esecuzione, con consigli, suggerimenti ed indicazioni precise. I capitoli ed alcune ricette portano un commento della Spisni che racconta aneddoti di vita della Maestra di Cucina, con un'elegante semplicità tipica delle donne forti e capaci, donna d'azione di poche parole ma molti fatti! Quando la leggi percepisci il sorriso non solo sul suo viso, ma anche nel suo cuore e non è una dote di tutti! Pur non essendo scrittrice e descrivendo solo a brevi linee il suo privato  fa sentire il lettore un amico a cui si rivolge, come lo conoscesse da tempo!

Sensazioni genuine, gioia per il palato e per l'anima! Un libro da leggere e da "mangiare" !

Mi ha riportato alla mente il significato che la tradizione dava alla cucina. La parte più importante del cucinare e mangiare è -almeno per me- farlo per od in compagnia di persone a cui vuoi bene. Un rito di altri tempi, dove entravi nelle case e la padrona ti faceva sedere e mentre si parlava raccontando  quanto accaduto dall'ultima visita, lei preparava con amorevole cura un piatto magari di 4 ore di cottura, nelle quali il tempo volava, incatenandoti alla sedia non solo per la giovialità del dialogo, ma affascinati dal rito esperto dei gesti sicuri e cadenzati che lei dedicava per prepararti un piatto od un pranzo o cena come non ne avevi mangiato da tempo, meravigliandoti sempre per i pochi ingredienti a volte poveri, ma magistralmente preparati con una ricca fantasia da esaltare anche il cibo più semplice.

 

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