venerdì 19 ottobre 2012

L'identificazione

"L'identificazione è una pratica spirituale fondata sulla conoscenza di una legge fisica: la legge di risonanza. Se riuscirete a vibrare all'unisono con una creatura, la conoscerete, e non soltanto la conoscerete, ma inoltre le sue qualità si comunicheranno a voi. Finché non vibrate all'unisono con quella persona, finché non vi identificate in lei, potete studiarla, giudicarla, decretare che essa è questo o quest'altro, ma in realtà non la conoscete veramente. È il fatto di vibrare alla stessa lunghezza d'onda che avvicina due esseri e permette loro di conoscersi!
E l'amore è anche questo. L'amore, così come la conoscenza, è il risultato di una fusione: due esseri che vibrano alla stessa lunghezza d'onda. Si può dunque dire che la vera conoscenza è la conseguenza del vero amore, e che il vero amore altro non è che un accordo su una stessa lunghezza d'onda."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 
Quando esprimiamo noi stessi e parliamo dei nostri problemi, capita che molte persone si riconoscano nella nostra descrizione e che provino empatia per un sentimento specchio. Ci sentiamo coinvolti e oltre il giudizio comunichiamo la nostra solidarietà, stringendo amicizie con persone che non abbiamo mai visto, ma percepiamo affini.
  
 
Se ci pensate bene questo atteggiamento è il fondamento della religione cristiana: chi giudica, sarà giudicato ed ognuno deve considerare la trave che ha nei proprio occhi e non guardare alla pagliuzza di chi ha vicino.
 
Eppure io questo concetto io l'ho imparato ed assimilato solo con Vivation : quando nella meditazione  traumi e problematiche venivano a galla, le persone condividevano storie intime in un ambiente protetto, mettendo a nudo le loro più grandi fragilità, incuranti del giudizio, perché i compagni guardavano alla persona oltre al giudizio, solidali con la loro sofferenza, qualsiasi fosse il carattere e la personalità, senza per altro portare il peso di questa sofferenza, anzi la meditazione proteggeva da qualsiasi ingerenza, si riusciva ad elaborare e ridimensionare anche i propri problemi.

Non c'era nessuna aspettativa nel rapporto interpersonale: le cose rimanevano in quel circolo culturale, non ci seguiva e non ne parlavano al di fuori, anzi non ci si incontrava che durante le ore di meditazione. Con alcune di loro ho ancora ottimi rapporti d'amicizia, altre/i non li vedo da anni: ma quell'esperienza mi è servita moltissimo, per comprendere come si possa essere intimamente legati a perfetti sconosciuti, capirli e condividere con loro il proprio cammino!  
 

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11 Commenti:

Blogger katherine ha detto...

Bello questo fatto del guardare alla persona oltre al giudizio, solidali con la sofferenza senza portarne il peso. Anche la mancanza di aspettative fa sì che qualsiasi cosa venga dall'altro è sempre un "di più" e non c'è mai delusione. Molto interessante questo Vivation!

venerdì, ottobre 19, 2012 10:07:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Si, mi ha cambiato e salvato più volte la vita! E' fisico, ma guarisce ferite della psiche molto profonde! Ma lo sapevi che il centro italiano è a Torino? prova a visitare il sito.
Li i prezzi sono però altini, io ho avuto la fortuna di impararlo da una persona che lo faceva per passione ed aveva calato di brutto le tariffe ;) Buon week-end Katherine!

sabato, ottobre 20, 2012 6:20:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Sentirsi intimamente legati a perfetti sconosciuti: è proprio quelo che io provo per voi amici di blog.

Baci

sabato, ottobre 20, 2012 10:17:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Maude ♥ :)

sabato, ottobre 20, 2012 5:10:00 PM  
Blogger Saray ha detto...

Ascoltare gli altri, senza giudicare è proprio dei cristiani. Quando si ama il prossimo, questo diventa più facile. Penso che nessuno può giudicare l'altro..ma solo cercare di comprenderlo nelle sue difficoltà. Il giudizio fa male e chi lo subisce se lo sente addosso come un peso.
Grazie per l'info sulla cioccolata in quel bar della nostra città. Mio marito sa dov'è, a volte passava nella zona per cercare posteggio quando lavorava in Piazza della Borsa. Buonanottee :)

domenica, ottobre 21, 2012 12:14:00 AM  
Blogger Linda_chi? ha detto...

Effettivamente questa tua riflessione e il brano che hai postato gettano una luce nuova su alcuni eventi della mia vita; l'identificazione senza sapere nulla dell'altro, se non ciò che lo ha reso sofferenza pura mi ha lasciato addosso una sensazione di apertura e di serenità che ora hanno un perché.

Buona domenica, Renata

domenica, ottobre 21, 2012 7:40:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Saray, va a prendere lì una cioccolata : è un'esperienza fantastica!

Linda : riscoprire come stanno le cose oltre gli schemi aiuta ! buona domenica anche a te!

domenica, ottobre 21, 2012 8:25:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

cioccolata ? dove ?

martedì, ottobre 23, 2012 3:34:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

A Trieste, in Cavana, poco prima della piazza Hortis. Se sei di passaggio una cioccolata lì fa resuscitare l'anima più afflitta!

martedì, ottobre 23, 2012 7:01:00 PM  
Blogger leggerevolare ha detto...

essendo molto empatica mi piacerebbe fare questo tipo di esperienza... la trovo molto rilassante e utile, far uscire le cose da sè fa sempre bene.
E' curativo...

giovedì, ottobre 25, 2012 5:28:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Si, Elisa, ci si confronta e ci si consola senza essere invadenti!!!

venerdì, ottobre 26, 2012 9:32:00 PM  

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