mercoledì 29 maggio 2013
martedì 28 maggio 2013
Little Tony se n'è andato...
Cuore Matto, Riderà, Bada bambina, T'amo e t'amerò ... e tante altre canzoni sono state la colonna sonora della mia giovinezza.
Poi è arrivata la sua voce nella sigla di uno dei primi telefilm seriali ancora simpatici e senza scene osé o splatter, che ci ha intrattenuto per anni, piacevolmente.
Con Little Tony se ne va un pezzo di noi, che negli anni sessanta ci batteva il cuore al ballo della mattonella e ci agitavamo al rock delle sue canzoni, i ragazzi invidiando quell'incredibile enorme e riccioluto ciuffo.
Se ne andato, ma.... Non finisce qui...
domenica 26 maggio 2013
Di ritorno dalla campagna ...
Ho un cespuglio di peone, di due colori viola e rosa: quelle viola sono già sfiorite di quelle rosa son riuscita a portare a casa alcuni boccioli !
Anche le rose hanno fiorito, ma sia pur mangiate dai maggiolini fanno ancora la loro figura!
In campagna la situazione non è piacevole: neanche una ciliegia, poche pesche e le mele neanche si vedono. In compenso l'ulivo è pieno di frutti!
sabato 25 maggio 2013
L'Energia
Le tre leggi dell’energia
- Tutto l’universo è formato
da energia, che vibra e quindi tutto l’universo è vibrazione. L’energia
vibra a velocità differenti, quindi mostra qualità differenti ai nostri
sensi.
- L’energia deve scorrere,
quindi per farlo deve essere in costante stato di leggero squilibrio
- L’energia di una certa
qualità o vibrazione attrae un’energia dello stesso tipo. Quello che
emaniamo ritorna.
L'energia è varia : può essere creativa, fisica, emotiva.
Le vibrazioni della nostra energia personale ci permettono
di entrare in risonanza con quelle delle
altre persone, ma anche con tutte le forme esteriori dell’ambiente in cui
viviamo o che visitiamo ( fauna e flora ).
La gestualità è molto
importante nell’uso dell’energia: Ueshiba (ideatore dell’Aikido) si rese conto
che mantenendosi in armonia anche durante un conflitto gli dava modo di schivare
gli attacchi dell’altro, abbandonandosi
allo scorrere del Ki (l’Energia della vita per eccellenza) assecondando la
legge naturale, ci si protegge.
L’energia della terra e degli esseri viventi sono in stretta
relazione : gli animali più di noi umani sono legati alle forze energetiche
della terra, che le seguono o le evitano a seconda degli effetti su di loro. In un ambiente vuoto, dove si siedono i cani lì potete dormire, dove si siede un gatto è meglio non
mettere una poltrona, non riuscirete a rilassarvi!
I canali di energia terrestre quali le Ley Lines, possono essere coltivati,
come l’agopuntura stimola i canali energetici dell’uomo. Le variazioni possono
guarire ed aumentare la capacità energetica del luogo fino ad arrivare ad avere
poteri curativi come nei luoghi di culto (Lourdes, ecc…) dove –inoltre- il
continuo afflusso di fedeli in combinazione con il vitale centro energetico del
luogo ha creato un canale sempre più grande di energia.
La nostra energia (sia positiva, che negativa) può essere tale da influenzare noi stessi cose, persone ed ambienti. Le migrazioni di popolazione cambiano l’energia dei siti in
cui si spostano, ecco perché di fronte ad una forte emigrazione si prova un
senso di disagio.
I nostri anelli e tutto ciò che indossiamo comunemente accumulano le nostre risonanze
energetiche e li indossiamo con piacere perché ci troviamo bene con loro. Ma
bisogna stare attenti a non farsi influenzare da atteggiamenti di rigetto o di
dipendenza (è tutta colpa di quell’oggetto che mi è stato dato) (speriamo che
questo oggetto mi porti fortuna). Perché
solo ciò che ci fa paura, può farci del male, perché ci rende vulnerabili e
destabilizza le nostre energie.
Le energie hanno forze vere e proprie: come l’ira, che non
altera solo la chimica del sangue, ma impregna con energia di “fuoco” lo spazio intorno alla
persona (comprese le strutture), ma essendo un’energia di fuoco può “bruciare”
quindi distruggere sia noi stessi che chi ci sta intorno. Per impedire che
questa o altre energie destabilizzanti continuino a riverberare e nutrire lo spazio, bisogna lasciar
andare le energie ed i sentimenti negativi, abbandonare
il luogo possibilmente andando all’aria aperta per placare noi stessi. Vi ricordate il detto “cambiare
aria”? Ecco è questo che si dovrebbe fare, facendo prender anche aria all’ambiente e purificandolo con aromi o bruciando incenso.
Non solo le emozioni influiscono sul nostro vissuto, ma
anche i gesti, le azioni ed i pensieri stessi. Se ciò vi sembra strano, pensate alle volte
che avuta un’idea in una stanza, spostandovi in un'altra l’avete dimenticata e
tornando sui vostri passi nella posizione e
nel locale dove l’avete avuta, la ricordate!
Nel essere umano l’energia su cui noi abbiamo potere è totale, ma non ci insegnano come.
Possiamo agire su quella fisica dei meridiani degli organi, codificata da millenni dai cinesi, con l’agopuntura che può sbloccare blocchi d’energia e riequilibrarla.
Con la corretta alimentazione : tutti avrete provato l’abbassamento dell’energia nel caso di cattiva alimentazione, fino al blocco ed alla malattia in caso d’indigestione o avvelenamento da cibo.
Possiamo agire su quella fisica dei meridiani degli organi, codificata da millenni dai cinesi, con l’agopuntura che può sbloccare blocchi d’energia e riequilibrarla.
Con la corretta alimentazione : tutti avrete provato l’abbassamento dell’energia nel caso di cattiva alimentazione, fino al blocco ed alla malattia in caso d’indigestione o avvelenamento da cibo.
Con il movimento (Tai-Chi) si può guarire, o meglio, pulire i nostri canali energetici, mantenendoli con poco sforzo liberi, vi ricordate i filmati con i gruppi di vecchi e giovani cinesi che prima d'iniziare la loro giornata fanno Tai Chi all'aperto ??
Ciò di cui noi occidentali non ci rendiamo conto è che anche
il pensiero può essere usato per riattivare le energie del nostro corpo. Come ha detto Osho : l'uomo è l'unico essere che può reprimere le sue energie e anche trasformarle.
Comunemente
succede in maniera inconscia, se siamo in balia delle nostre emozioni : l’amore
ci rende invincibili, l’allegria ci rende forti e vitali, l’odio e la rabbia ci
consumano, il lutto ci prostra, ci toglie energia. Quante volte avete affrontato un progetto faticoso superando le vostre stesse forze per portarlo a termine???
Eppure il pensiero può
essere usato consciamente per riattivare ed incrementare la nostra energia al pari o forse anche più di qualsiasi eccitante chimico. Ma
questo formerà parte di un altro post.
Buon week-end!
venerdì 24 maggio 2013
giovedì 23 maggio 2013
Aria, Acqua, Terra, Fuoco!
E' il ritornello che la Bora porta alle mie orecchie.
Di fronte a casa mia c'è un asilo, lo stesso a cui sono andati da bambini i miei figli.
Si vede che si stanno avvicinando le feste di fine anno, perché li sento cantare regolarmente in coro il ritornello "Aria, Acqua, Terra, Fuoco!" tutti assieme... e sorrido pensando alla gioia degli anni andati, quando assistevo alle recite dei miei bambini, accorsa in fretta trafelata in permesso dal lavoro....
Ricordi ....
mercoledì 22 maggio 2013
domenica 19 maggio 2013
Vita
In un tempo di crisi, la gente reagisce in modo diverso, chi ne fa virtù, chi invece si trova in serie difficoltà pur avendo anche più del necessario, ma incapaci di affrontare la Vita si sentono defraudati e tapini.
Pensate di avere molto o di avere poco ?
Di base c'è la considerazione del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, che -secondo me- in realtà è TUTTO pieno, per metà di vino e per metà d'aria. E volete mettere? se non abbiamo l'aria, non abbiamo neanche vita! Il pieno ha senso solo se è mitigato dal vuoto, altrimenti non ha sapore, ma stroppia!
Eppure ci hanno bombardato per anni, nel regime del bengodi con ogni possibile allettamento: per sontuose vacanze in posti esotici, facendoci raggiungere tutti gli angoli del mondo, magari offrendoci sistemazioni scomode, ma all'estero bisogna sapersi adattare; per ogni genere di accessorio che ci faciliti qualsiasi compito, che si tratti di radere la barba o fare le pulizie, o possedere centomila vestiti. Ci hanno creato una dipendenza superflua negandoci la libertà di saper distinguere, tra l'utile, il necessario ed il superfluo... Dove più si possiede e più si è importanti.
Dove lo spreco ci pone in una immaturità, che spesso crea nella nostra vita dei vuoti inesistenti.
E sono i momenti di crisi che ci mandano in totale confusione.
Per le difficoltà economiche, troppi hanno problemi di sopravvivenza, ma tanti,perdendo di vista un buon senso critico, reputano con angoscia privazioni del superfluo, come un vera e propria disgrazia! Sentivo lamentare una signora che non si può più concedere il mese di vacanza all'estero, ma è "costretta" a limitarsi ad una "sola" settimana in una ridente località della costa Adriatica! Caspita! Alla faccia di chi non ha neanche il pane quotidiano!
Ma stiamo scherzando? Vi rendete conto che qualsiasi persona comune oggi vive meglio di un Re o di un Faraone alla loro epoca ???
Quante cose abbiamo noi a portata di mano che loro non potevano avere, se non costringendo schiavi a faticare ed a lunghe attese?
L'aria fresca del condizionatore in piena estate, il calore immediato del riscaldamento d'inverno, l'acqua a portata di mano con la possibilità di averla calda ogni momento che vogliamo fare una doccia, la possibilità di chiamare e parlare con chi ci pare con il telefonino anche se la persona è all'altro capo del mondo! Se ci annoiamo andiamo al cinema, accendiamo la televisione, andiamo in un museo o prendiamo la macchina e raggiungiamo la méta desiderata quando lo vogliamo. Poterci ricoverare in ospedali che per la gran parte ci rimettono in salute. Possiamo intraprendere un viaggio in poco tempo e raggiungere il capo del mondo in meno di una giornata, con il treno o l'aereo! Andiamo nel negozio specializzato ed acquistiamo subito ciò che ci necessita, spesso abbiamo disponibili cibi non di stagione. Pensiamo un po' Cesare o un Faraone, potevano al loro tempo -pur essendo personalità ricchissime- avere ciò che è invece facilmente alla nostra portata??? No.
Alcuni hanno adottato la filosofia del vivere con poco, la decrescita felice. Accorciare le distanze con la promozione di acquisti con i GAS, chi ne ha la possibilità produrre in proprio, ridurre le emissioni, limitare gli acquisti specie del superfluo, favorendo il riciclo, il baratto, il riuso, la riparazione, la creatività, condividere, risparmiare energia, mangiare sano, ridurre i rifiuti, donare ciò che non si usa.
Tutto questo è da considerare, più che "privazione", una vera e propria conquista della libertà da schemi imposti dai persuasori occulti ed un riappropiarsi di ritmi di vita meno stressanti e più umani, oltre che -e lo ritengo una vera e propria miniera d'oro- imparare a risparmiare tempo, soldi con una qualità di vita eccellente!
Sento un'obiezione... ma i figli ??? hanno richieste dettate dagli usi dei propri compagni...
Sento un'obiezione... ma i figli ??? hanno richieste dettate dagli usi dei propri compagni...
Personalmente penso che un bambino per crescere bene, più che all'uso di cose superflue, debba essere educato al buon senso ed alla ricerca della felicità e della libertà che non siano dettate dall'avere... ma dall'essere!
Voi che ne dite???
mercoledì 15 maggio 2013
martedì 14 maggio 2013
domenica 12 maggio 2013
sabato 11 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
Buongiorno a tuttiiiiiiii ! Merita ascoltarla tutta !
Ho vinto il soggiorno gratuito per un week-end lungo a Lignano !!!
sabato 4 maggio 2013
Sebastiao Salgado
Attraverso i libri della Illycaffé ho conosciuto questo grande fotografo, le cui opere rigorosamente in bianco e nero sono dei meravigliosi quadri, che restano negli occhi della mente per sempre, per la capacità di catturare immagini che esprimono emozioni immense. Eccovene alcune
L'orgoglio e la nobiltà dell'umile raccoglitrice di caffè, il timore negli occhi della bambina, la possanza della coda di una balena. Nel video TED Salgado racconta la sua storia, che riassumo per chi non conosca l'inglese. Figlio di un fazendeiro della Foresta Pluviale da giovane lascia il Brasile per sfuggire alla persecuzione politica come tanti artisti e dissidenti suoi coetanei. Consegue il dottorato in economia in Francia e diventa consulente della World Bank e per questo viene a contatto con tante economie distrutte nei paesi del Terzo mondo. Si innamora della fotografia e ne fa un mestiere, ma è testimone degli eccidi di massa nel Ruanda e lo shock per le migliaia di morti e le atrocità gli provocano una malattia : il suo corpo sembra collassare per un'infezione generale, mentre perde totalmente la fede nell'umanità e smette di fotografare. Torna in Francia per curarsi, ma il medico gli dice : non sei malato, lo shock che hai subito è tale che il tuo corpo sta morendo, devi fermare questo processo, altrimenti morirai!
E dato che il suo paradiso era stata la sua patria natia, dato il cambiamento della scena politica in Brasile, Salgado decide con la moglie di tornare alla sua casa natale, dove i genitori anziani aspettavano di ritirarsi lasciando a lui, unico maschio l'eredità di portare avanti la proprietà. Ma anche lì trova la desolazione. La foresta amazzonica intorno alla casa è ridotta al solo 0,05 % (!!). Allora lui decide di ripristinare il suo paradiso e piano negli anni con un ingeniere forestale riesce a costituire un centro sperimentale ed i suoi sistemi di recupero del territorio vengono esportati in tutto il mondo nelle aree depauperate dall'avidità umana, che ha distrutto l'ecosistema. E finalmente Salgado guarisce e riprende a fotografare. Nel filmato potrete vedere il prima ed il dopo di questa sua missione: la brulla regione intorno alla sua casa e la rigogliosa immagine di pochi mesi prima della conferenza.
E' questa missione che Salgado ha colto dalla sua esperienza: piantare alberi significa fermare l'acqua della pioggia, creare nell'atmosfera umidità persistente, far drenare lentamente la pioggia trattenuta dalle radici degli alberi fino a che nella faglia possa scivolare verso i fiumi ed alimentari i corsi d'acqua, per dare un futuro all'umanità!
E' questa missione che Salgado ha colto dalla sua esperienza: piantare alberi significa fermare l'acqua della pioggia, creare nell'atmosfera umidità persistente, far drenare lentamente la pioggia trattenuta dalle radici degli alberi fino a che nella faglia possa scivolare verso i fiumi ed alimentari i corsi d'acqua, per dare un futuro all'umanità!
Una mela.... e mezza al giorno, toglie il medico di torno...
Ieri ho ricevuto la telefonata da una mia amica tutta felice di raccontarmi cosa le avesse cambiato la vita recentemente.
Come me in menopausa, questa donna è tormentata da l'iperidrosi o eccessiva sudorazione. D'estate paventa qualsiasi tipo di giro d'aria e cambio di temperatura, paludandosi in casa di salviette assorbi sudore e cambiandosi anche più volte al giorno.
Fatto sta che recentemente le hanno dato una ricetta semplicissima, naturale e portentosa!
Tagliare una mela e mezza comprese di buccia, picciolo, semi e metterle in due litri e mezzo d'acqua fredda. Portare ad ebollizione e continuare a cuocere per altri 15 minuti. Lasciare a macerare tutta la notte. Il giorno dopo bere tutto il liquido durante la giornata.
Procedere per tre settimane, fare una pausa di una settimana e riprendere per altre tre settimane.
La cura, naturale e senza alcuna contro indicazione può essere ripetuta all'occorrenza.
Le vitamine, le mucillagini ed i sali minerali della mela sono portentosi : non solo già ALLA PRIMA (!) settimana -a detta della mia amica- si sentono i benefici immediatamente, ma gli effetti salutari si constatano anche nel minor ristagno di liquidi nelle zone colpite dalla cellulite!
La mia amica è una persona molto concreta e reale, un san Tommaso per eccellenza, ecco perché vi posto la ricetta prima di averla provata !!! Dato che il caldo inizia a farsi sentire, vi do subito la soluzione alle noiose sudorazioni!!!
Provare per credere ! : ) Buon week-end a tutti!
venerdì 3 maggio 2013
Ricordi di campagna
Spesso frugo tra i miei ricordi e penso a quando la mia mente non era pressata da incombenze e che l'unico stress fosse la paura del buio. I più particolari sono stati quelli trascorsi nella casa di campagna dei nonni, perché si staccava dalla routine della città, ogni zolla era una scoperta, avevamo la possibilità di scorazzare liberi a nostro piacimento alla ricerca di insetti, bruchi, con il nostro cane, le mucche, le galline, i conigli.
Della mia vita in vacanza ricordo le serate preziose di festa quando tutta la famiglia, una dozzina di persone (bisnonni, nonni, genitori, noi due bambini e zii con le rispettive mogli) si riuniva per festeggiare. Tutti raccontavano aneddoti e gli spropositi non mancavano, con il ricordo sbiadito gonfiato ingenuamente con una presa in giro, mentre il partner nella stessa storia demoliva cordialmente i colpi di scena, con il classico "ma noooo, non ti ricordi! era così...!!" ed attaccava con i suoi commenti venendo a sua volta interrotto dopo poco dal primo narratore.
Erano le serate in cui ci si rilassava a tavola e si sostava dopo la giornata: d'estate con le porte e le finestre spalancate in giro d'aria a gustare l'aria fresca della sera, che finalmente dava tregua all'afa della giornata e la luce abbassata per non far entrar le zanzare; d'inverno con il braciere sotto la tavola per star più caldi e la luce fioca delle lampadine (per consumar di meno). Si mangiava a sazietà ed io finivo con il pane sfornato di nonna pucciato nel vino rosso a cui nonna aveva aggiunto due bei cucchiai di zucchero : mamma protestava "non datele tanto vino!" e la risposta era. "Ma è rosso! è buono e genuino: fa sangue e forza..che male può farle che tra poco va a letto." Certo non era ogni giorno, ma solo nelle feste e poi ricordo che presa da una fiacca enorme salivo in camera ed avevo paura del buio, accendevo tutte le luci e lasciavo la lampadina sul comodino accesa fino a che il nonno non mi raggiungeva.
Nelle giornate normali, specie d'inverno ricordo i pomeriggi scuri e le sere passate accanto al focolare con il bisnonno seduto sulla legnaia che alimentava il fuoco di tanto in tanto e la bisnonna nell'angolo tra il focolare e la cucina economica pronta ad alzarsi per mescolare in un pentola o sferruzzare le immancabili calze, con i classici 5 ferri piccoli. Le calze di lana grossa, perché il freddo in campagna penetrava le ossa e nelle scarpe da lavoro bisognava proteggere i piedi degli uomini. Ricordo anche le storie che mi facevo raccontare dalla bisnonna, che erano sempre piene di zingari che insediavano bambini per rapirli, mentre questi pascolavano tacchini o pecore, e nel prolungarsi della storia incalzavo la Nonna "Vecia" con "...e dopo? e dopo? " sollecitandola a continuare con maggiori dettagli. E lei alla fine stanca, iniziando a reprimere una risata, pronunciava la fatidica frase " e dopo a me hanno dato una pedata e mi hanno mandata a casa!" e finiva sghignazzando di gusto alla mia reazione, con un sorriso furbo trattenendo la risata, mentre la pancia le vibrava ritmicamente alzando il diaframma ed alla fine alle mie proteste rideva fino alle lacrime, per la piccola presa in giro che mi aveva fatto. Al che ero pronta con "Un'altra! Un'altra (storia)" e dopo avermene raccontate un paio, giungeva l'ora della cena e s'iniziava a preparare la tavola.
Uno dei riti la sera prima di cena era riempire le borse d'acqua calda e portarle nelle varie stanze a scaldare i letti, in modo che tutti arrivassero trovando già un po' di tepore.
Dopo la cena, il Nonno era il primo ad andare a letto, poi lo raggiungevo io, che non riuscivo a stare in piedi per il sonno. Quando arrivavo la luce sul comodino era accesa, lui era totalmente coperto non si vedevano che alcune ciocche di capelli neri sul cuscino. Il nonno si svegliava quando entravo dal letto dove il calore contrastava enormemente con il freddo della stanza poco riscaldata ed in fretta mi sistemavo vicino a lui, appoggiando i miei piedini freddissimi alle sue gambe, al che il nonno sobbalzava con un imprecazione: ... che piedi freddi hai!!!! Allora i fantasmi del buio svanivano io chiudevo gli occhi nel tepore vicino a lui. In quel momento nulla poteva nuocermi, il mio bel nonno bersagliere mi faceva compagnia e mi proteggeva anche dai mostri della notte e la mia mente si abbandonava completamente al sonno.