sabato 30 gennaio 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
Anche i guru soffrono il freddo...
Ebbene si, anche noi "guru" ;) patiamo il freddo, specie se stressati. Tirem inanz!
venerdì 22 gennaio 2010
Vado a Teatro
Ho già visto 4 recite e da tempo volevo farne un post.
In primis : sono impressionata dal fatto di NON riuscire a reggere per più di un paio scarso di minuti ad APPLAUDIRE. I miei ricordi di giovane assidua frequentatrice del teatro di prosa (mi sono sciroppata anche un sonniferoso dramma di ---oddio non mi viene il nome--- ah sì Kafka!) sono di applausi vigorosi e prolungati a seconda degli attori inchinati nel proscenio per non meno di cinque minuti buoni filati. Oggi, purtroppo, dopo un minuto vorrei alzarmi ed andarmene. NON SI FA! Ho minor energia della mia vicina, quasi ottantenne!
Le commedie che ho visto mi hanno riportato ad un certo entusiasmo, nonostante l'ambiente angusto : il teatro è piccolo e le poltrone sono proprio al limite della comodità, ma Giuliano Ferrara non ci sta proprio. Inoltre non sono avvezza a star seduta per tanto tempo senza muovermi ed il ritmo della recitazione non corrisponde ai tempi e ritmi che la televisione ci ha inculcato: mi sto pian piano riabituando alla frequentazione e ad ogni recita esco con maggior soddisfazione.
Le ultime commedie sono state molto apprezzate, anche se tutte erano belle: a parte Il Capitano Ulisse, con tempistica assolutamente lunga anche se con magnifici attori, ben interpretato, è stata alquanto pesante.
Ho visto un Andrea Giordana, che assomiglia sempre più a suo padre, un Paolo Ferrari inossidabile e bravissimo, Carla Gravina, brava nei ruoli drammatici di donne innamorate ed abbandonate, Franco Simoni, che ricordavo dal mitico sceneggiato I Fratelli Karamazov, brizzolato leggermente sovrappeso, ma sempre un bell'uomo. Le attrici, alcune erano sopra le righe forzatamente teatrali. Le "nostre" le ho trovate più "naturali", ma avevano un repertorio più vivace nei ruoli leggeri di commedia dialettale: bravissima Ariella Reggio, anima del nostro treatro stabile e della scuola, apparsa anche alla televisione nello sceneggiato "Tutti pazzi per amore" (quello con Solfrizzi), dove lei faceva la parte di una delle zie.
Una critica molto positiva la devo fare ai giovani; molto, ma molto BRAVI ! motivati, proprio tutti, indistintamente, bravi , nei ritmi, naturali nelle espressioni, pur nel recitato teatrale. Che dire ?? ottime premesse e promesse per il teatro futuro.
ASPETTO PAOLO POLI con impazienza!!! perchè so che con lui farò delle risate magnifiche!
Me lo ricordo all'Auditorium, teatro che non c'è più, vestito da sirena con la coda in mano, che lasciava nelle mani di qualche uomo del pubblico, imbarazzato non tanto dal reperto, quanto dalla battuta con cui gliela rifilava, mentre lui poi attaccava cantado la canzoncina... con la sua mimica e le mossette metteva alla berlina i comportamenti frusti ed i luoghi comuni.
Non vado a vedere Teoccoli e la Goggi che mi hanno stufato! ooooohhh laà.
Fine recensione teatrale.
Etichette: Thanks God it s Friday
mercoledì 20 gennaio 2010
Il Castello di Duino
Il Castello era veramente inespugnabile: i Duinesi si difesero dagli attacchi dei Veneziani nel 1369, durante la guerra per la loro conquista di Trieste, procurando ai Veneti gravi danni, utilizzando piccole imbarcazioni veloci usate dai corsari adriatici, i "gabardelli duinati".
Nel 1389 il Capitano di Trieste, Ugone di Duino, chiese al Duca d'Austria Alberto il permesso di costruirne uno più grande vicino ed abbandonò quello vecchio, usato nel 1478 dai Cavalieri di Rosa Croce in difesa contro le scorrerie mussulmane ed in quell'occasione gravemente danneggiato.
Restano ancora i ruderi e sia dal nuovo Castello, che dal mare hanno uno strano effetto suggestivo.
Si dice che su di uno di questi scogli Dante amasse sedersi la sera e proprio qui ebbe l'ispirazione dei famosi versi " l'ora che volge il disio, ai navicanti e 'ntenerisce il core"…
Ma per i Triestini il Castello vecchio affascina per uno spuntone di roccia che si staglia dalla parete chiamato la "Dama Bianca".
Narra la leggenda che il Castello fosse un tempo abitato da un Signore spietato e crudele. Egli prese in sposa una giovane bellissima donna e nell'ira e nella gelosia le proibì tassativamente ogni contatto sia con i genitori, che con l'esterno. Si ritrovò in breve prigioniera nel suo stesso Castello.Avvenne che come ogni moglie ebbe un bambino e, nel desiderio di farlo sapere ai suoi, passò un biglietto ad un servo. La cosa venne riportata al Castellano e gettò i due nella disperazione: infatti in un impeto d'ira egli fece uccidere il servo e scaraventò la moglie disperata e piangente, giù dalle mura. Ma il Cielo volle essere misericordioso con lei e la tramutò in roccia: di lei si scorge l'alto profilo bianco di un manto che avvolge una figura femminile. Di notte gli abitanti del Castello assicurano di vederla sorgere dalla pietra e salire fino alle finestre per vedere suo figlio.
martedì 19 gennaio 2010
Coraggio
Ognuno ha dentro di se la soluzione giusta, ognuno può attingere al proprio profondo essere alla sapienza più pura, ma abbiamo paura di quanto questa possa farci male, farci soffrire di ulteriori privazioni, allora ecco che la ignoriamo, perdendoci dietro a chimere, astrologi, maghi, fattucchiere, gossip, shopping, consigli delle amiche, vuoto vagabondare intorno ad un mondo, che si apre a noi splendido nella sua magnifica varietà ma di cui non riusciamo ad afferrare l'anima perchè siamo lontani dalla "nostra".
La prima volta che ho affrontato la meditazione di vivation allo specchio, guardavo me stessa con stupore, mentre respiravo, perchè sin dall'inizio vi leggevo dentro un'immagine strana: ero io riflessa, lo sapevo bene, ma curiosamente "mi guardavo in cagnesco", incapace di celare il mio timore alla "persona" che vedevo riflessa. Mi stupivo chiedendomi: "ma sono io, eppure perchè guardo me stessa, quasi con preoccupazione, con le ciglia agrottate, come se un timore latente di "cosa possa succedere, di cosa lo specchio possa rimandarmi" affiorasse palese?
Solo alla fine della seduta quando la respirazione aveva sciolto tutti i blocchi interni, le sopracciglie si rilassavano e finalmente la bocca sorrideva allo specchio e la serenità tornava dentro di me.
Cerchiamo di difenderci dagli altri, eppure spesso non sappiamo che prima di tutto dobbiamo imparare a difenderci da noi stessi: solo allora sapremo come affrontare il mondo!
Un abbraccio a voi!
sabato 16 gennaio 2010
Vaffanfulo Giacobbo e la tua trasmissione del cavolo.
Sarà che ho mangiato pesante ieri sera, ma stamattina mi son svegliata col mal di testa e con un incubo da sindrome del 2012! Saranno state le immagini impressionanti del terremoto di Haiti, i ricordi che si incrociano, ma il sogno era catastrofico a dir poco, pieno di angoscia e di gente morta. No non morivano sotto i miei occhi, ma ero circondata da gente che è morta e che nel sogno erano vivi, per cui mi chiedevo "oh, ma come fa questo ad essere con me?".
Li rivedevo nella loro fragilità degli ultimi tempi e la mia sindrome da crocerossina prevaleva e come da vivi li avevo sorretti, cercavo di continuare ad infondere in loro la mia sicurezza, con la mia organizzazione anche nel sogno, mentre pareti e soffitti marcivano imbibiti d'acqua che non riuscivo a capire da dove uscisse perché il cielo era limpido ed era troppa per le tubature nei muri, fatto sta che sembrava minacciassero di crollarci sulla testa , mentre nel cielo azzurro alcune formazioni di strane nuvole disegnavano volute mai viste in uno sviluppo continuo e celere.
Le 5.45 : già lo so che per tagliar corto all'angoscia devo alzarmi. La prima sosta al buio, per non svegliare chi dorme, è verso la finestra aperta (senza imposte): ho rivolto gli occhi al cielo ed ho ammirato dopo tante notti Cassiopea, che mi ammiccava dall'alto : "mangia mangia merla!" sembrava mi dicesse beffarda!
Ho cercato in internet, con una connessione di merda (devo avere problemi di linea o di modem) la sua storia ed ho scoperto che era la madre di Andromeda, la bella fanciulla legata allo scoglio vittima sacrificale del mostro marino ucciso da Perseo.
Si perché dovete sapere che Cassiopea, regina etiope, moglie di Cefeo, era talmente orgogliosa della sua bellezza e di quella della figlia, da vantarsi tanto, che finì per sfidare perfino le Nereidi e la stessa Era (Giunone). E voi ricordate che caratterino avevano le dee: alle mortali che le sfidavano toccavano punizioni terribili. Infatti per lavare l'onta della dea Nettuno mandò un mostro marino sulle coste del regno di Cassiopea a seminare morte e desolazione. Il re disperato chiese come potesse liberare il suo popolo da un simile flagello : offrire al mostro la vita di Andromeda. Perseo libera la fanciulla ed uccide il mostro, ma Cassiopea per punizione della sua temeraria vanità viene incatenata al suo trono e imprigionata nella volta celeste, tramutata in costellazione proprio vicino a quella di Balena, che dovrebbe nell'immaginario degli antichi astronomi rappresentare il mostro inviato a punizione della sua sfrontatezza. Per dare maggior forza alla gravità del peccato di Cassiopea, gli antichi la rappresentarono con la testa capovolta.
E' una costellazione che resta visibile tutto l'anno opposta all'Orsa Maggiore ed è facilissima da individuare per la forma a W messa per verticale.
Conosco poche costellazioni a parte Cassiopea, l'Orsa Maggiore, e la mitica Orsa Minore con la stella Polare, individuo quella dello Scorpione, facile da riconoscere per la famosa Cintura d'Orione, che grazie a Laurenti sappiamo faccia rima con …. e la Costellazione del Sagittario per la parte che rappresenta l'arco con la freccia.
Fuori la Bora sta ululando… questo inverno non la sopporto: mi da ai nervi il solo pensiero di uscire! Dall'agitarsi dei rami e dallo sventolio di una bandiera che vedo dalla finestra deve essere anche molto forte. In compenso il cielo è terso, mi ha permesso di rivedere le stelle.
mercoledì 13 gennaio 2010
Dalla Carnival Dream attualmente ai Caraibi
Vi rendo partecipi di un messaggio ricevuto da un amico
una bellezza della natura. Il 9 gennaio a Port Canaveral c'erano 2,5 º C di temperatura. Durante la nostra navigazione verso Cozumel entrati nella Corrente calda del Golfo abbiamo incontrato questo meraviglioso paesaggio: Temperatura Aria 6º C e Temperatura Acqua mare 25 ºC. Sembravamo la nave dei Pirati dei Caraibi !!! L'Oceano "bolliva" Una meraviglia che non avevo mai visto in tutta la mia vita per mare! Meno male che avevamo a bordo un fotografo professionista perche' io…con la mia macchina non avrei potuto regalarvi queste immagini
Non è un mio problema, ovvero...
Ambedue gli assiomi di cui sopra sono lo sviluppo sul discorso della sindrome della Crocerossina.
Uno degli aneliti maggiori della Crocerossina è appunto quello di servire gli altri in tutto e per tutto, SOSTITUENDOSI e prendendo su di sè la responsabilità degli altri, ma in realtà così facendo concorre al malessere ed alla "mala-educazione" del marito e dei figli, nonchè delle persone oggetto della sua opera. E' difficile, perchè richiede ancora maggior fatica e soprattutto meno gratificazione, indurre una persona a responsabilizzarsi da SE' ad essere autonoma. Alla lunga però da ottimi frutti!
Anzitutto dobbiamo puntualizzare che la Crocerossina agisce così pensando di far bene, ma scopo "egoistico" della nostra eroina è di raccogliere consensi e gratitudine, con l'illusione, si proprio illusione, di assolvere ad un alto senso del dovere. Ne riceve in verità solo sfruttamento e denigrazione quando smette di essere assistenzialista, oltre che togliere agli altri la possibilità di sviluppare la responsabilità verso se stessi.
Per i figli il discorso è similare : il figlio quando è grande deve essere responsabilizzato per ciò che lo riguarda, altrimenti non comprenderà la fatica di vivere, il valore del denaro, la responsabilità di una vita da single o di coppia, la sofferenza e privazione dietro ogni regalo, di cui lui è contento al settimo cielo ... solo fino a quando svoltato l'angolo non vede l'amico con un modello più accessoriato! Bisogna rendersi conto che la sindrome della Crocerossina, che spesso fa vittime anche negli uomini, è UNA delle cause dell'irresponsabilità delle nuove generazioni e della "solitudine" dei nostri figli. Se la Crocerossina lavorasse un pò di meno alla casa e parlasse un pò di più, sempre usando i famosi "bastone e carota" mostrandosi piena d'amore, anzichè nevrastenica per la fatica e recriminazione contro i figli della sua situazione, senza dubbio la nuova generazione sarebbe emotivamente più sicura. Bisogna dare loro la sensazione di essere liberi indipendenti, lasciandoli correre via senza far vedere loro il "filo" che abbiamo legato alla loro gamba.
Gli anziani subiscono un'involuzione esponenziale, quando serviti di barba e parrucca, non hanno incombenze di vita: diventano presto incapaci ed insicuri, non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente -se non sono armate di forza d'indipendenza- si accucciano in poco tempo nella loro posizione di "badati"!
Devono essere esortati a fare la loro parte, implicadoli in piccoli servizi alla loro portata. Spesso vi accorgerete di come, anche se con il pannolone, la loro mente ricorda certe cose meglio di voi. Ovviamente questo esclude l'Alzhaimer, anche se io ho avuto un datore di lavoro, che nonostante ne fosse ammalato continuava a lavorare e le sue lettere erano più sintetiche ed efficaci delle mie e comunque non dimenticava i 60 anni di esperienza (ha lavorato fino agli 88 venendo in ufficio due volte al giorno)!
Quindi se qualcuno sbaglia o vive in modo non corretto purtroppo bisogna dargli qualche indicazione, o meglio FARGLI LA DOMANDA GIUSTA : sei sicuro di riuscire così a fare...hai provato a... ?? Ognuno DEVE imparare a modo suo la lezione che la vita gli ha riservato, prima o poi...
Spero che riusciate a trovare qualche spunto su cui lavorare dalla mia esperienza, sempre mi rammarico di non esserci arrivata prima: avrei avuto una vita migliore e soprattutto anche la mia famiglia ne avrebbe beneficiato. Ma così doveva essere probabilmente! Ad majora!
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martedì 12 gennaio 2010
La sindrome della Crocerossina!
Chi è la Crocerossina? una donna perfetta, che oltre che a tenere in ordine la casa, fa si che i figli siano educati e soddisfatti, il marito un pascià servito e riverito e lei sempre al meglio per non sfigurare nell'angelico stereotipo di donna perfetta. Altruismo, sacrificio ed assistenzialismo sono le prerogative che sgretolano la nostra forza, perchè nello stoico sforzo di superare sempre noi stesse, di soddisfare, ANZIIIII PREVENIRE ed esaudire ogni richiesta, ogni bisogno, ogni minimo desiderio, anche inespresso (la Crocerossina deve avere una dose inusitata di telepatia!) perdiamo di vista noi stesse, le nostre più intime esigenze, che passano sempre in... DECIMA linea... dopo le facezie per gli altri!
Si innesca così un subdolo quanto dolorosissimo senso di inadeguatezza e mancanza di stima : se io faccio tanto per loro e loro mi cagano di striscio, non mi merito dunque nulla???? Allora via, gli sforzi si triplicano, manicaretti, uncinetti, lavori manuali fatti a TEMPO RUBATO, perchè tempo la Crocerossina ne ha sempre pochissimo, affannata e sempre in affannosa ricerca di continui traguardi di soddisfazione.
Se si distende per un ora di meritato riposo, la Crocerossina è lacerata dal senso di irresponsabilità, per non essere in efficiente servizio a soddisfare qualcuno o preparare un ennesimo dolce.
Arriva un punto in cui con l'età la nostra eroina sente gli acciacchi, ha dei cedimenti i primi malesseri! Quando sta male la Crocerossina tutti si preoccupano e silenzioni camminano in punta di piedi. Se lei si ferma è la fine di tutto il loro ludico ed opulento ozioso benessere.
Se nonostante gli acciacchi la Crocerossina ha la dabbenaggine di NON fermars, ma SOLO rallentare il ritmo: OIBO' TUTTI INSORGONO! Il marito ? "TU NON MI VUOI BENE COME UNA VOLTA! Facevi salti mortali per me!! ". Certo, ma la nostra eroina aveva anche vent'anni di meno!!!!! Si perchè quando il nostro ritmo rallenta, non viene considerato come un'ovvia conseguenza vitale del nostro fisico e del logorio, ma una nostra incapacità a VOLERE BENE COME UNA VOLTA! Perchè voler bene specie per un certo tipo di uomini, abituato a tale vita, è provvedere al loro benessere, affinchè siano soddisfatti (cibo, sesso, silenzio, tempo libero senza problemi per gli amici e i loro preziosissimi ed interessantissimi hobby -salvo poi sputtanare i nostri!-) ed il nostro laborioso operare sia il sottofondo materiale della loro vita, sempre a pro-loro o della famiglia. GUAI a fermarsi! GUAI ad abbassare il ritmo, si viene tacciate di PIGRIZIA, SCARSA CAPACITA', EGOIIIIIISSSMOOOOOO!!!
TU PENSI SOLO A... è il refrain che ci segue, quando dedichiamo, ormai stufe e logore, qualche attenzione a noi. O ci prendono per i fondelli perchè dedichiamo una parte della giornata a qualcosa che ci piace, ridicolizzandolo, per sottolineare l'inutilità del tempo perso dietro a ciò che stiamo facendo e dandoci consigli su cosa sarebbe più consono fare, sempre ovviamente a pro loro!
Allora che fare ???? Ho la fortuna al momento di non dover badare ad anziani in casa mia, per cui gli abitanti sono adulti, vaccinati ed indipendenti. BENE!
Sapete che ho fatto ?? Se dopo 35 anni di impiego lo stato non mi manda in pensione, a casa mia ho detto, DOPO 25 ANNI DI MATRIMONIO, io come impiegata e donna di casa non reggo più : MI DIMETTO DA TUTTO FARE, quel che riesco, è tutto grasso che cola, siete abili, datevi da fare anche voi. IO NON CE LA FACCIO PIU'.
Mio marito in pensione e quasi guarito dal carcinoma : stira, lava i piatti, cucina e fa la spesa, cucina per sè perchè così riempie i vuoti di vita in solitudine (dato che lo stato mi obbliga a lavorare ancora 6 anni! e sono via dalla mattina fino alla sera; mia figlia mi da una mano per lavare e si stira da sola, io faccio le pulizie nel week-end. Il resto..? quando si riesce si fa... o ci si arrangia.
ANCORA NON E' MORTO NESSUNO!!!!!!!!!!!!!! io sono leggermente più sollevata, posso dedicarmi in toto al lavoro e quando mi riposo, nessuno viene a rompermi con richieste : mi fai questo ??? mi prepari quello ??? se posso, ma se no... accattatevillo!
Ancora recrudescenze da Crocerossina mi assalgono, ovviamente, la nostra eroina è dura a morire, ma faccio come il saggio consigliava una volta : siediti ed aspetta che ti passi! Alle volte lo stomaco si inturcina a vedere cose che la Crocerossina avrebbe risolto, ma ho dovuto fare una scelta: essere una madre/moglie stanca ed isterica, che si logora al vedere come i familiari sporcano senza pensare a chi pulisce od avere un pò di polvere o disordine in più, coinvolgendo gli altri nella pulizia ed ordine, che ora rispettano perchè sanno ciò che costa! ed avere anche il tempo di sorridere e parlare con mia figlia, giocare una partita a carte con mio marito, chiaccherare con le amiche.
CHE DIAMINE NON SI VIVE DI SOLO LAVORO OBBLIGHI E DOVERI!
CITO UNA DELLE RISPOSTE RICEVUTE SU SPLINDER !
Parole sante!!!!!
Quando, durante un corso di formazione, uno psicologo mi disse che ero affetta dalla "sindrome della crocessina" mi offesi moltissimo. Ci ho messo un pò di tempo per capire che diceva il vero, ed ancora più tempo per accettarlo.
Accettare che ricoprivo un ruolo pesantissimo e sbagliato mi è costato molto ma è costato molto anche ai miei comprendere e digerire una madre che piano piano svicolava dai "doveri" quotidiani per stendersi in poltrona o uscire con le amiche a bighellonare.
Poi un giorno ho riunito tutti intorno ad un tavolo e ho dato l'annuncio
"" amori miei per tanti anni vi ho accudito, seguito, curato, supportato, consigliato etc..etc... adesso tocca a me, da oggi in poi mamma depone le armi!!! Tutti insieme cucineremo, laveremo, ci consiglieremo, ci sosterremo......... ""
Non dimenticherò mai le loro espressioni smarrite. Sono passati alcuni anni ed è stata una dura lotta, chi si è ritirato prima dal campo è stato mio marito che in un modo o nell'altro cerca sempre di svicolare, ma i figli no, hanno capito, accettato e sopratutto non hanno diminuito l'amore verso di me pur non essendo più io la tuttofare a tempo pieno.
Scusa la lunghezza del mio commento.
Littlerock
Etichette: psicologia
lunedì 11 gennaio 2010
Il rimprovero "one minute"
Tutti sanno che i rimproveri o meglio le critiche possono essere deleterie per i bambini /ragazzi se fatte in modo ossessivo e ripetitivo negativo : quante madri hanno programmato alla sconfitta i loro figli ripetendo "sei proprio uno stupido!".
In Professione Mamma, specie per le madri che non passano molto tempo con i bambini, c'è il rimprovero "one minute": si parte con una reprimenda in cui si spiega il perchè la mancanza del figlio faccia male, sia deleteria per lui e poi si conclude con un incoraggiamento a fare meglio e lo si invita a fare una lista per esaminare il perchè abbia commesso quell'errore ed affinare una strategia di aiuto a superarla.
Il segreto sta nel sorvegliare il tutto rimanendo "lontani" : è insomma un allenamento mentale e spirituale di cui i figli beneficiano per tutto il loro futuro.
Spiegato così è piuttosto riduttivo, in realtà dietro questo espediente c'è una filosofia e un atteggiamento che aiuta le Mamme One Minute ad insegnare ai figli come responsabilizzarsi, come autogestirsi e come la madre CI SIA SEMPRE, anche se il rapporto ravvicinato si limita ad un minuto lasciando libero il ragazzo di sviluppare la propria capacità.
Il rancore che la critica lascia nei nostri figli costruisce un muro: si sentono inadeguati di fronte al nostro giudizio e si difendono mentalmente cercando di estraniarsi da noi. Far capire loro il nostro amore nonostante la critica è il vero segreto della mamma, ma anche del padre "one minute".
Lettura interessante!
domenica 10 gennaio 2010
Ironia: il troppo stroppia
venerdì 8 gennaio 2010
Ringraziare e Perdonare
Incontri
Diamoci da fare: puliamo il "finestrino", puliamo il nostro modo di pensare, eliminando ciò che intralcia il nostro cammino rispetto a quello che vogliamo, che aneliamo, che dovremmo cercare.
In questo mondo materiale, specie negli incontri, è proprio la materialità che dobbiamo rifuggire: aspettare per afferrare quanto di spirituale ci possa essere e quanto di affidabile possiamo trovare nell'interlocutore, senza "saltargli" addosso sia nell'amicizia che nell'amore, per poi trovare che ci delude, che non è all'altezza delle nostre aspettative perchè non guardavamo alla persona, ma alla proiezione delle nostre speranze.
Il circolo vizioso delle delusioni si dissolverà : la vita ci pone la stessa lezione davanti fino a che non la superiamo, ecco perchè ci troviamo a rapportarci con le persone sbagliate illudendoci di aver incontrato un'anima gemella, per restare poi delusi, che queste non siano come noi pensavamo fossero.
mercoledì 6 gennaio 2010
Un nuovo anno è iniziato... niente di nuovo sotto il sole ?
Georgia Spaccapietra
Ho letto questa frase nel sito di Georgia Spaccapietra : http://www.buba.it/ andatelo a guardare perchè ci sono foto bellissime!
martedì 5 gennaio 2010
La Befana vien de note
L'ultima festa che tutte le altre spazza via con la sua scopa magica, mi fa ricordare il passato, la mia fanciullezza, quando ancora il consumismo non dilagava.
La Befana a Trieste non era molto festeggiata, più della Befana e dello stesso Natale, la tradizione locale vedeva San Nicolò di Bari 6 dicembre quale maggior festeggiato e portatore di doni aprendo il mese delle festività.
La tradizione voleva che San Nicolò portasse i giocattoli, Bambin Gesù i vestiti (non era ancora molto in voga la moda di Babbo Natale, che prese piede negli anni sessanta) e la Befana i dolciumi! Se i bambini erano stati cattivi, trovavano carbone, dolce, ma sempre carbone! Chi invece era stato buono si trovava la calza appesa piena di dolciumi: piccoli mandorlati, cioccolatini, frutta secca e mandarini!
Ma c’era anche un’altra usanza in campagna : IL PRIMO DELL’ANNO i bambini andavano in giro per le case con un piatto ad augurare il buon anno e ricevevano in cambio dolci, frutta secca o mandarini! Il "bottino" era portato sul piatto a mo’ di vassoio con le manine alzate per non far cadere i dolci : si entrava con in trionfo a casa, i più bravi e buoni gongolavano perchè avevano il bottino più ricco!
Abbuffata!
L'anno nuovo ci ha portato la neve
E' caduta la neve, tanta sabato 2 durante la mattinata e nel primo pomeriggio, poi è arrivato il sole che ha sciolto le nuvole sopra Monte Cavallo e la visione della montagna mi ha tolto il fiato nella sua bellezza: è apparsa bianca tutta coperta di un candido mantello, che nella notte ammiravo rilucente nonostante il buio pesto sotto i boschi di pini. Non avevo avuto mai occasione di vederla totalmente innevata e sono tornata bambina, ricca di una gioia infantile per un fenomeno naturale, forse ovvio da tante altre parti, ma che io lì da casa mia non avevo mai visto.
Ed il mattino di domenica alla fine della mia vacanza forzata una pallida luna mi ha dato l'arrivederci, tramontando, mentre la brina chiudeva nella sua morsa gelida i campi, le case, le cose ... e le serrature della mia AUTO! Fino alle 10.00 non son riuscita ad aprirla!
Mentre tutti facevano pronostici pessimisti per il tempo, io ho "chiesto" che almeno durante il viaggio avessi tempo accettabile per tornare a Trieste: vedete? sono stata accontentata fin dal mattino uno splendido sole ha scaldato le strade e sciolto il ghiaccio nella bassa Friulana e fino a Trieste nessuna nube ha intralciato il cielo!
BUON ANNO A TUTTI !