lunedì 31 ottobre 2016

E' da tanto..

.....che non scrivo.

In questo periodo  sono succeduti molti avvenimenti che mi hanno riempito la vita e portato via il pensiero. 

E così un altro mese è trascorso, abbiamo chiuso con l'ora legale, stiamo apprezzando le ultime giornate di sole dell'Estate di San Martino e già si pensa che presto bisogna fare la lista dei regali per Natale.

Intanto si pensa ai propri morti, perché per noi Italiani è il tempo dell'anima, non abbiamo bisogno di  esorcizzare la morte con la festa di Halloween, noi la morte la viviamo in modo diverso. I morti riposano e non vengono dall'oltre tomba a spaventarci, ma ci proteggono e ci accompagnano, fino a quando i nostri passi non diventano più sicuri.

Come ogni anno la ricorrenza vede un fiume enorme di fiori, il pellegrinaggio ai cimiteri di gente che al cimitero non ci penserà più che fra un anno. Tutti a sentenziare che la gente adempie ad una formalità più che rinnovare il rito della rimembranza, rispondendo con un'ondata di consumismo inutile.

Ma, sapete, secondo me,  va bene anche così! Non è detto che tutti debbano tenere in ordine le tombe dei propri morti per ricordarli.  Molti non ce la fanno psicologicamente e posso capirli. Non si tratta di mancanza di rispetto o di affetto, spesso si tratta di un blocco, a voler dimenticare una perdita che fa troppo male o non voler riconoscere la perdita. 

Nel giorno dei morti di 42 anni fa abbiamo sepolto mia madre. Aveva 42 anni, io ne avevo 19. Per soddisfare un suo desiderio le mettevamo sempre dei fiori freschi sulla tomba andando in cimitero ogni secondo giorno, per 10 anni. Poi fu traslata in un altra città dove abitavano i suoi genitori e da allora le nostre visite diradarono per ovvi motivi. Accudire la tomba di mia madre nei 10 anni era il mantenere un legame con lei, ma soprattutto un "obbedire" alla sua volontà di avere sempre fiori freschi sulla sua tomba, anche uno solo. 

Mio marito è deceduto 5 anni fa, eppure se vado da lui un paio di volte l'anno  è tanto. Quando vado lì non riesco a capacitarmi che lui non ci sia più. La mia mente non vuole accettare la sua dipartita, anche se fisicamente non è più nella mia vita, lo sogno spesso, durante i primi anni era come se la nostra vita coniugale continuasse nel sogno. Ed i sogni talmente vividi da sembrare una vita parallela.  Ed andare al cimitero era sancire l'ineluttabilità del distacco della morte. 

In realtà non ho ancora accettato di riconoscere di aver seppellito mio marito: quello che giace lì sono le  ossa di un uomo trasformato dal dolore e dalla malattia, menomato nella mente dal panico, dai farmaci, dai danni di un leggero ictus. La sua anima ed il suo spirito sono svaniti a poco a poco, mangiati dalla sofferenza. Solo la sua ombra arrancava e lottava con la forza di un leone indomito contro la malattia.  Non ho mai accettato ciò che era diventato e la morte che per lui è stata una liberazione, per me è stata la fine di una battaglia. 

Quanto è effimera la nostra vita. Prima siamo parte di una realtà fisica, poi più nulla... restiamo e viviamo solo nei ricordi, non c'è vita nelle loro tombe, c'è il deposito di un'enorme sofferenza che i morti hanno patito. Ma la loro anima è vicina a noi, la possiamo percepire, il ricordo, non la tomba, li lega a noi...

E come  recita la poesia...


La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.



martedì 6 settembre 2016

Settembre

Ecco, è iniziato! Ed ha portato un'aria nuova!

La   nonna  dei miei figli (83 primavere) ha avuto un piccolo intervento che ha superato bene, tornando a casa il giorno dopo!!! Continua a bisticciare bonariamente con la sorella, che l'assilla amorosamente per assisterla, mentre lei chatta con la nipote in vacanza in Romania, reclamando la foto della statua del conte Vlad.  Ha chattato anche con il nipote ed i suoi compagni di viaggio quando in agosto hanno fatto un tour di capitali dell'Est. Emozionata ad essere inclusa, leggendo con simpatia i commenti di tutti (anche i compagni di mio figlio hanno voluto partecipare alla nostra chat!!)  e postando risposte argute e secche. Deve ancora prender maggior dimestichezza con gli smile, ma per il resto gestisce il suo smartphone come una ragazzina.

Fra poco il mio compleanno, inizia un nuovo anno per me, questo è stato parecchio faticoso e i prossimi mesi, fino a Natale lo saranno ancora. Ma sto arricchendo la lista dei miei progetti! 

Vi terrò al corrente man mano che raggiungo i miei nuovi target!! 
Buona vita a tutti!
  

Per le amiche maestre :D


martedì 16 agosto 2016

Considerazioni di metà agosto


Eccomi, seduta al pc dopo essermi bevuta il mio splendido caffé, canide fedele ai miei piedi che si agita nel sonno, mentre io getto uno sguardo sul nuovo giorno d'internet e pigramente spendo le prime ore del giorno a giocare a burraco on line.
L'aria è piacevolmente calda, ma non soffocante ed il sole splende. Purtroppo niente bagni di mare, sono in castigo per antibiotico ancora una settimana :D 
Ma l'umore è buono: il cielo è libero da voli, è stato triste veder partire le rondini già ai primi del mese. I gabbiani tacciono : hanno finito di gracchiare la loro territorialità dopo l'alba. La vita riprende...  
Penso sempre al 15 agosto come lo spartiacque dell'anno. Si stanno per raccogliere gli ultimi giorni di un'estate caotica, a volte faticosamente calda. Ritornano i pensieri quotidiani con le scadenze, il bisogno di fare, ancora un poco si può rimandare qualsiasi iniziativa che non sia urgente all'inizio di settembre, quando per me inizia il vero nuovo anno. 
Quanto in embrione dalla prima metà del 2016 bisogna portarlo avanti nella seconda, oppure in questi ultimi giorni d'agosto si possono ideare nuove strategie. 
Ancora si vive con una certa calma, alcuni perfino pensando alle ferie non ancora fatte, ma programmate per settembre e la città ha un traffico ridotto di macchine, i turisti ancora numerosi rappresentano un piacevole intermezzo di curiosità per la loro variegata natura, i vuccumpra ritardano la loro uscita e le prime ore a passeggiare per le strade diventa finalmente piacevole senza essere fermati ad ogni angolo, si vive in una dimensione dimenticata. 
Ecco, la fine di agosto vorrei portare avanti il clearing spaces, iniziato tante volte e mai portato a termine... chissà se ci riuscirò? Ve lo saprò dire ai primi di settembre. 


lunedì 1 agosto 2016

E' sempre una bella sorpresa...

Dal 2006 quando ho iniziato la mia avventura su Splinder ho conosciuto, tramite i loro blogs, varie persone e con alcuni ho intrattenuto anche una bella corrispondenza, poi con FB  il contatto è stato quotidiano.

E' venuta a trovarmi Eleonora Regolini, dinamica ed infaticabile turista appassionata di trekking. 



Poi è arrivata Margherita Meneghini, durante un'assenza del marito, è venuta a vedere la Barcolana ed abbiamo fatto un full immersion di ciacole. Eccola tra le orchidee d'Olanda.




Per il Color Run dello scorso anno mi hanno fatto visita Marino Magnani e la simpatica consorte Carla Bergamini. Lui Podista da Marte, corre per beneficenza, instancabile maratoneta, mentre la moglie gli fa da supporter. 


L'ultima coppia del web  è arrivata la scorsa settimana: sono venuti per una breve vacanza Carlo Volebele Vay e la sua inseparabile moglie, Morena, che lui spesso definisce la sua Elfa e questo sottolinea quanto lei sia speciale per lui. Eccomi a sinistra (non amo farmi fotografare) ma per il brindisi ricordo del nostro incontro l'ho fatto volentieri! 



A presto Amici miei!!! 




martedì 12 luglio 2016

Luglio

Ecco, il tempo fugge, è un luogo comune lo so, ma tornando al mio blog, talmente trascurato, constato che sono più di due mesi che non scrivo. 
Ho fatto tante cose in questo periodo, inutile tediarvi qui. 
Le rondini oggi hanno fatto tantissimi voli di mattina presto, poi le ultime hanno volteggiato fino alle 10.00 ma poi si sono rintanate nei loro nidi, fa troppo caldo. Già penso amaramente che a fine mese inizieranno ad andarsene, con mio gran rammarico: le loro strida mi mettono buonumore e seguo i loro interminabili caroselli nell'aria del cortile con le puntate di una coppia sopra la mia finestra del cucinino dove in un pertugio ogni anno vengono a figliare. 
E' un miracolo per me che le amo particolarmente e che cammino spesso con il naso in su quando le sento e non mi stanco mai di guardarle, mi mettono allegria e gioia di vivere.


venerdì 27 maggio 2016

Maggio

Anche Maggio sta finendo: i mesi quest'anno volano. In un altalena di avvenimenti che si susseguono incessantemente, ma anche di problemi che devono maturare per poter essere risolti. 
In questa situazione a volte mi fermo e cerco di fare il punto della situazione, perché ho la sensazione di perdermi qualcosa. Cerco sempre di assaporare quanto di buono arriva e di staccarmi dalle cose negative lasciandole andare... A volte ci riesco, a volte no.
C'è ancora tanta confusione, ma pian piano i traguardi vengono raggiunti, mordere il freno serve a poco. Inutile sbraitare, sbuffare o arrabattarsi per accelerare il tutto: non serve mica. Tutto arriva solo a tempo debito: né un minuto prima, né un minuto dopo! 
Langsam und sichern! come dicono i Tedeschi: piano e bene/sicuri!!! 
E meno male che ogni tanto arriva il sole, guardo il cielo ed il mare, il verde degli alberi ed i voli delle rondini e tutto questo mi riempie il cuore e spazza via dalla mente per un po' di ragnatele!  
Ad majora!! Buona vita!

sabato 23 aprile 2016

23 aprile 1983


Come oggi era una giornata nuvolosa, piovve perfino un po' durante la messa. Poi le foto in Villa Ellerman ed il pranzo alla Boutique del Pesce, non ho mai mangiato tanto e così bene in tutto il resto della mia vita. 
Siamo scesi così assieme a braccetto per 27 anni, tu con l'immancabile sigaretta in mano e lo sguardo sornione, io con il sorriso. Son passati altri 6 anni che non ci sei più e le scale le scendo assieme ai nostri figli, spesso parlando di te, di come ci manchi.  

Ieri ed Oggi

Ve l'ho detto gli ultimi due mesi sono stati pesanti. Tutti hanno problemi e quando si accumula si ha una battuta d'arresto che ci fa dubitare delle nostre capacità. 
Ieri me lo diceva la mia seconda mamma, che di nome fa Mina, nostra roccia e nostro esempio: “”Renata hai troppa paura ed ansia per te e per gli altri “”” (NdR forse perché me ne son successe di tutti i colori?) ma lei continua imperterrita…””” Renata devi farti meno preoccupazioni e buttarti! Se ti fai troppi pensieri la mente ti blocca e fallisci!!! AGIRE bisogna… vedrai che alla fine meno ci pensi, più la cosa riesce!!!!!” 
Sono sicura che sia così, perché mi sto bloccando occasioni da anni, con il pensiero di rendermi disponibile. Pure mia figlia mi ha sgridato: “” basta dire, FAI, fissa l’appuntamento, se poi arriva un contrattempo, lo disdici, ma così rischi di rimandarlo troppo e di non farlo mai “” .
Sono le mie donne di famiglia la mia forza, in un momento in cui mi sento debole e provata, mi mostrano la via per difendermi e per reagire. Noi ci aggrappiamo alle nostre aspettative, alla nostra ansia ed alla fine ci “”programmiamo” al fallimento… se come gli Spartani buttiamo senza pensarci su troppo la spada nelle linee nemiche e poi l'andiamo a riprendere per salvarci la vita, non c’è spazio per ripensamenti, elucubrazioni mentali ed incertezze. Meno tragicamente basta pensare positivo! La convinzione di farcela è una pozione magica ben più straordinaria di tutti i Maghi d’Oz ed anche se sbagliamo, da ogni fallimento ci possiamo rialzare e ripartire con l’esperienza arricchita di maggior informazioni. Quindi  a volte sembra una prova indicibile qualsiasi ostacolo o situazione che incontriamo, ma alla fine  con coraggio siamo capaci di superare tutto!
SI — PUO’ — FARE !!!ed allora facciamolo!!! Ogni cambiamento fa paura, ma con la magia che abbiamo dentro di noi, siamo in grado di sconfiggere tutte le streghe del Nord!!!

giovedì 21 aprile 2016

Il tempo passa

Marzo ed Aprile sono stati due mesi molto pieni. Tanti avvenimenti, notizie che sembrano colpirti come un macigno...  come disse il poeta "fatica di Sìsifo" : è la vita, ma "che importa se i cardi graffiano le mani.." la vita continua e bisogna andare avanti. 

La più bella notizia è che le rondini son tornate e che gli uccellini cantano alleviando il cammino ed il cuore ritorna a cantare con loro!


venerdì 12 febbraio 2016

Renato Bialetti, l'omino con i baffi!

E' venuto a mancare Renato Bialetti, l'uomo che ha portato l'azienda di famiglia fondata dal padre, disegnatore della famosa Moka, dell'omino coi baffi, a livelli internazionali.

Imprenditore coraggioso, ha fatto conoscere al mondo un'icona Italiana, che ha trovato posto non solo nel museo MoMa di New York, ma anche a Milano nella Triennale design Museum.

Raccontava sempre aneddoti di cui la sua vita avventurosa era ricca. Quello più famoso l'incontro con Onassis.


L'ha raccontato lui stesso nel 2013 in occasione dell'80° compleanno della Moka :  «Mi trovavo in albergo con clienti francesi e allora la caffettiera per loro era quasi una novità. Erano perplessi e dubbiosi e temevo di non riuscire a concludere la vendita. In quel momento passò fianco a noi Aristotele Onassis: andava in bagno; presi il coraggio a due mani e lo seguii. Dissi: “Sono un giovane imprenditore italiano, mi dia una mano, lei che ha cominciato dal nulla come me. Quando rientra nella hall dica che usa una mia caffettiera; mi serve per fare colpo su questi riottosi clienti. Tornai, convinto e rassegnato che Onassis avrebbe tirato dritto. Invece avvenne il miracolo. Onassis, fingendo di vedermi all’ultimo istante, tornò indietro, mi diede una pacca sulle spalle e disse: Renato, come va? Ma sai che non ho mai bevuto un caffè buono come quella della tua caffettiera? Sì, andò proprio così».



martedì 2 febbraio 2016

di già?

Siamo in Febbraio??!! Gennaio è volato, con i pochissimi giorni di freddo, ma niente di tale solo intorno allo 0° e neanche una settimana! 

Oggi è la Candelora. Il detto popolare recita "se la vien con piova e vento, de l'inverno semo drento, se la vien con sol e Bora de l'inverno semo fora". Anche se vi confesso che sono diversi i pareri che sia il contrario :D ma va bene così, aspettiamo quel che il Ciel ci manda! 

La vicina cittadina di Muggia. con una tradizione secolare asseverata che fa del Carnevale una vera e propria industria, da 63 anni ormai efficientemente organizzato,  è in pieno fermento e con Giovedì entra nel pieno dei festeggiamenti. Qualche maschera inizia già a farsi vedere, anche se il tempo non invita alla sfilata, ma per noi è una tradizione e lo si fa con qualsiasi tempo. Ho visto ragazzi camminare nudi con costumi da cavernicoli con temperature artiche, pieni di grappa ovviamente...

Quando lavoravo  martedì grasso avevamo mezza giornata di permesso ed il giorno dopo si riprendeva il servizio alle 10.00! 

Il Triestino ama il Carnevale e tutti faranno festa con la gran sfilata di domenica a Muggia con i carri delle varie compagnie (Trottola, Bulli e Pupe, Brivido, Ongia, Bellezze Naturali, Brivido, Mandrioi, Lampo, La Bora) con 4000 persone coinvolte nell'allestimento e nella rappresentazione, 2500 maschere e 30.000 persone affluite nel borgo l'anno scorso, mentre il Palio dei Rioni di Trieste avrà la sfilata martedì 9 febbraio. Ambedue le manifestazioni avranno il loro vincitore con tanto di trofeo. Per non dimenticare il Carnevale Carsico, dove le compagnie dei vari Paesetti si sfideranno per il trofeo annuale. 

Un momento di spensieratezza prima della Quaresima. Un inizio in allegria di un mese breve, ma sempre tosto.  Buon Carnevale!!!!




venerdì 29 gennaio 2016

Chiusura centro al traffico per problemi polveri

Renata : per cortesia un informazione ho una macchina vecchia, durante la chiusura al traffico posso transitare sulle rive??? 
Polizia urbana : che macchina ha ? 
Renata : del 1993 ...
Polizia urbana : quindi prima dell' EURO 4 
Renata : direi... probabilmente una EURO ZERO ZERO.... :D 
Polizia urbana : D si, si, comunque sulle rive si può transitare...

domenica 24 gennaio 2016

Family Day

Ieri sera sono rimasta basita. A fine messa il prete ha esortato chi può a partecipare a ROMA  al Family Day per affermare e reiterare che la Famiglia è formata da padre e madre e non da due persone dello stesso sesso. Ma quello che mi ha indignato è che se una coppia avesse voluto, ma non potuto finanziariamente recarsi a Roma, li ha esortati a rivolgersi a lui ed i soldi si sarebbero TROVATI!!!!! 

Come? Siamo nella crisi, diciamolo pure a parole crude, nella merda e questo finanzia o meglio FA finanziare il turismo del Family Day a Roma?????????????  invece di destinare questi fondi ad opere più costruttive di bene per persone indigenti nella parrocchia??? Solo per fare numero??? 

Per quanto cattolica ed osservante, vivo - come tutte le persone "vere - i miei dilemmi di fronte a certe posizioni della Chiesa.

Probabilmente sono un'eretica : D visto che ammetto l'esistenza di omosessuali, che considero persone molto più sensibili di molti etero, per il loro difficile percorso di vita. E penso che due persone dello stesso sesso possano allevare, spesso in modo migliore di una coppia etero, un bambino. Penso che questo bambino NON sia destinato ad essere a sua volta omosessuale per emulazione. Ovviamente le difficoltà sono enormi perché i preconcetti della società sono inveterati e mettono in difficoltà queste coppie ed i loro figli. 

Ma il fondamento di una religione come della famiglia e la felicità di un bambino sta nell'Amore e nell'essere amati e rispettati e nell'essere educati ad amare, indistintamente dal sesso, religione o colore della pelle.  

Sull'omosessualità ne sappiamo ancora talmente poco... eppure siamo sempre con la pietra in mano pronti a scagliarla? 

Ma uno spiraglio -personalmente- l'ho visto nel discorso di Papa Francesco ha detto che le unioni di fatto non devono essere "confuse" con la "Famiglia".   La Chiesa afferma che nella Bibbia non troviamo coppie omosessuali. Ma da Papa Francesco non ho sentito parole di biasimo per coppie omosessuali che vogliono dare Amore vero e quindi "sacro" e la gioia della Famiglia ad un bambino, che sia loro o che sia adottato. 




mercoledì 30 dicembre 2015

Trieste

Si lo so, sarete stanchi di leggere le mie lodi a Trieste... ma ecco come la descrivono i Francesi per la Guida Michelin!!! Un bel filmato per chiudere in bellezza il 2015!

lunedì 28 dicembre 2015

La fine si avvicina: bilancio di un anno



E' arrivata anche la fine di quest'anno. E' stato molto intenso, ma anche molto veloce. Tante cose sono accadute: siamo scivolati, ci siamo rialzati, ci sono stati distacchi dolorosi, prove di tutti i generi e crescite meravigliose, speranze che ci portiamo in quello prossimo. Abbiamo imparato ad essere resilienti e non vediamo l'ora che il 2015 se ne vada... ed in fretta! 

Auguro a tutti voi i migliori auguri per un Buon 2016!

Ad majora!  

venerdì 25 dicembre 2015

E' Natale

Ancora un anno è passato ed è arrivata una tra le feste più amate: il Natale. 

Anche quando la vita colpiva duro, ho sempre amato il Natale perché infonde un senso di Speranza, che tiene viva la mente oltre che il cuore. No, il mio sentimento non è basato sulla mera attesa, ma è sempre stata la Speranza di farcela, perché mi è stato insegnato che non esistono problemi, ma solo soluzioni. E che la vita puoi subirla ed uscirne sconfitto oppure affrontarla, lottare, cadere e rialzarsi un infinito numero di volte, ma si deve combattere fino all'ultimo respiro. E poi c'è sempre -per i Cristiani- la Divina Provvidenza o -per i Fatalisti- la Fortuna, che aiuta gli audaci. 

Per aspera ad astra!  Buon Natale, a tutti gli Amici ed a tutti coloro che passano per il mio blog, ma soprattutto auguri a chi questo giorno lo passa sul posto di lavoro, anziché in famiglia e.. Buona Vita ! :D


domenica 6 dicembre 2015

San Nicolò ed i Krampus

La leggenda narra che in periodo di carestie alcuni giovani escogitarono il modo per rubare le provviste ai paesi vicini travestendosi da Krampus, con pellicce di animali, mascheroni diabolici, sonagli e campane e correndo con forconi a pungere i malcapitati per creare scompiglio e fare scorribande nelle loro dispense. 
Ma i giovani si accorsero che tra di loro nel tempo si era inserito nelle scorribande un estraneo: il Diavolo, riconoscendo la sua natura perché non aveva piedi ma zoccoli. I ragazzi, ladri sì, ma non incoscienti,  chiesero aiuto a San Nicolò, che mise in fuga per sempre il Diavolo e convinse i giovani ad unirsi a lui nel consegnare i doni ai bambini buoni. 
Ecco che la notte tra il 5 ed il 6 dicembre il carro di San Nicolò con il sacco di doni avanzava nei paesi seguito dal corteo dei Krampus che annunciano il loro arrivo scuotendo i campanelli che hanno addosso, con in mano i forconi, per scovare -questa volta- i cattivi ed aiutare il Santo a trovare i bambini buoni da premiare. 
La tradizione si perpetua ancora oggi in Baviera, in Austria ed in Friuli nel Tarvisiano, di cui vi posto due fotografie raccolte proprio ieri sera dal fotografo Sisto Colombo 




a tutti voi, Buon San Nicolò!

giovedì 3 dicembre 2015

Santa Barbara

Forse perché sono loro che accorrono quando la Bora fa danni a Trieste, il corpo dei Vigili del Fuoco è uno dei più amati a Trieste. Questi eroi silenziosi sono i nostri angeli custodi ed accorrono sempre a salvarci. Oggi Festa di Santa Barbara, patrona del Corpo, vada a tutti loro i miei migliori auguri. 
Dato che pochi lo conoscono di seguito trovate il loro inno. Fatti, non parole! 








Testo – Il Pompiere paura non ne ha

Corpo nazionale dei vigili del fuoco
Salviam la vita agli altri il resto conta poco
Il pompiere paura non ne ha
Il pompiere paura non ne ha
Anche se di notte suona la sirena
Quando noi usciamo nessuno piu’ ci frena
Il pompiere paura non ne ha
Il pompiere paura non ne ha
Portiamo il soccorso a chi ci chiede aiuto
Un giorno senza rischio e’ un giorno non vissuto
Il pompiere paura non ne ha
Il pompiere paura non ne ha
Quando le fiamme avanzano non abbiam timore
Abbiamo santa barbara dentro il nostro cuore
Il pompiere paura non ne ha
Il pompiere paura non ne ha
Glorioso Glorioso Drago

sabato 14 novembre 2015

Parigi, 13 Novembre 2015



Ho letto un commento in internet, che diceva più o meno che ci stiamo perdendo a commemorare i morti della I Guerra Mondiale, mentre non ci accorgiamo che la III è già iniziata da un pezzo. 
Personalmente credo che forse perché stiamo affrontando una III Guerra Mondiale ANOMALA, che abbiamo il bisogno disperato di ricordare i morti della I, perché manca un tassello : capire come dopo tanto orrore per la morte di tanti milioni di uomini   tra il 1914-18 ancora non siamo riusciti ad imparare la storia ed a rifuggire i massacri. Riemerge la filosofia dei ricorsi storici: l'Uomo non impara nemmeno dai contesti più tragici e ripete continuamente gli stessi errori.

giovedì 12 novembre 2015

Dopo la Bora

Abbiamo avuto giornate splendide che hanno visto il lungomare riempirsi di qualche stakanovista della tintarella che prendeva il sole nelle ore più calde della giornata ed alcuni che hanno fatto il bagno in un mare che ancora non ha una temperatura proibitiva....




Ma negli ultimi tre giorni la città è stata ammantata dal "caligo" per dare uno spettacolo bellissimo...



con tramonti mozzafiato!


domenica 1 novembre 2015

Novembre





Perbacco Ottobre è volato in un attimo... ma Novembre è magico, forse perché ho partorito il mio primo figlio e si festeggiava pure il compleanno di mio marito e del bisnonno che portava lo stesso nome che ho dato a mio figlio. 

Per noi di Trieste è sempre stato un bell'inizio: le festività dei Santi dei Morti, poi il 3 novembre si festeggia il Santo Patrono, San Giusto ed il 4 era la festa delle Forze Armate con la sfilata per le rive. Poi seguivano i due compleanni di famiglia, fino a San Martino, che non viene più considerata una festa, ma quando ero bambina, se ero in campagna dalla nonna, si faceva la questua delle uova, con un cestino si faceva il giro dei parenti e conoscenti che regalavano una o due uova e si tornava a casa per una mega frittata, salvo non averla fatta prima cadendo nei fossi con il cestino : D 

Novembre ci avvicina a Natale, una festività che amo per il messaggio di speranza che da. Per il fatto che segna la fine del primo trimestre del mio anno personale (sono nata in Settembre) e ci permette di aggiustare il tiro delle iniziative prese a fine estate. 

Non amo il buio, il freddo, la pioggia, tanto meno la Bora che qualche volta arriva con la pioggia ed allora son dolori : ne esci zuppa, tanto che in ufficio avevamo sempre un cambio di vestiti. Ma quando la Bora arriva da sola la tollero perché ci libera il cielo dalle nuvole e sebbene sia fastidiosa è bello uscire a fare delle passeggiate e godere dei colori dell'autunno sul Carso, salvo a stare attenti perché la Bora ama giocare e vi potete trovare di fronte a questo scenario ... 


Il sindaco si è lamentato che non siamo diligenti nella raccolta differenziata e pure la Bora sottolinea l'inefficienza di strutture non adatte alla città. Pensate al peso che ha il bottino della foto e comprendete che sono un pericolo visto che Trieste è un città costruita su colline. Ma non mettono più i fermi a terra! 

Inoltre il Comune ha TOLTO  il 70 (SETTANTA) % dei bottini per ridurre i passaggi del camion addetto al ritiro dell'immondizia e far gestire lo scarico ad una sola persona. Quindi la domanda che ci si pone è : come pretende d'avere una città virtuosa quando i bottini sono stati ridotti drasticamente, spesso sono in posizioni disagevoli per le persone anziane (la gran parte della popolazione), i carri della nettezza urbana inoltre sono più leggeri e piccoli, c'è solo una persona che si fa un @ulo immane.... mi sembra che invece di progredire qui si stia peggiorando!!! 

Inoltre il nostro bravo sindaco, sta aprendo cantieri di lavoro per tutta la città: non c'è via che non abbia un cantiere. La domanda è : come verranno pagati i lavori, che già la ripavimentazione di piazza Ponterosso è ferma ad ogni piè sospinto visto che non ci sono i soldi? e meno male che non hanno costruito il parcheggio sotterraneo !!! Si sono resi conto che le palafitte su cui poggia la zona non è il caso di toccarle, si sarebbe prodotto il primo parcheggio per U-Boot !!! non di sicuro per macchine... :D
La tesi è che il Sindaco teme di non esser rieletto per cui apre tanti cantieri per porre in crisi finanziaria la prossima amministrazione. Ma se lo rieleggono ???? Aspettiamoci multe salate a go-go! 

Intanto vi auguro un buon Novembre!


martedì 13 ottobre 2015

Il tempo

Come tutte le persone che hanno tempo a disposizione, la quotidianità scivola in modo automatico, tutta a mio criterio, non devo rendere conto a nessuno sia del mio tempo, né di come lo impieghi. 

Capita così che la concentrazione si perda e che, nel compiere azioni automatiche, uno sguardo al cielo, un suono di vento,  facciano riemergere ricordi della mia vita passata e mi trovo per una manciata di secondi proiettata in un tempo e luogo diversi e rivedo per un momento una scena familiare, ciò che facevo con i miei in una condizione analoga. In quei momenti non esisto nel qui ed ora, ma è come se il mio spirito riprendesse corpo nel passato.

Oggi la particolare luce del cielo e le nuvole, con la fredda brezza, mi hanno  riportato in campagna, quando si usciva dalla casa e sentivi su di te l'aria dell'autunno e lo sguardo saliva al cielo, valutando il tempo. Se la pioggia ci avrebbe fermato o se si poteva continuare a seguire il nonno guardando i suoi gesti antichi, ripetuti mille volte, che seguivo incantata.  Ormai finiti i lavori estivi di raccolta, in Ottobre restavano i piccoli lavori spiccioli di sistemazione dei campi e delle rimesse prima dell'inverno (quando il sole tramonta alle 16.30 e non c'è modo di lavorare con il buio ed il freddo, se non accudire gli animali). In Ottobre i suoi gesti erano calmi e lenti, non più febbrili come nella stagione estiva, quando mille lavori richiedevano la sua attenzione e la sua fatica e c'era poco tempo: doveva correre, raramente si fermava con noi. In Autunno si poteva con calma seguirlo e parlare con lui, guardare le sue mani sicure scorrere nelle faccende, chiedere, fare domande ed ascoltare le sue storie, i suoi aneddoti, magari uditi tante volte, ma sempre con piacere, perché erano una parte della sua storia di cui io mi sentivo parte. La solidità che ho la devo in gran parte a lui, ai suoi insegnamenti, alle sue mani ai suoi gesti. Il suo modo di affrontare la vita. E sempre ricordo il suo motto "Bersagliere a 20 anni, Bersagliere tutta la vita". 



mercoledì 23 settembre 2015

Sui profughi!

Vi riporto l'articolo integrale dal  sito

http://perleadriatiche.altervista.org/desktop/profughi-sirianiun-giorno-passato-in-mezzo-a-loro-non-sono-profughi/

– Profughi siriani:un giorno passato in mezzo a loro.Non sono profughi!


Zagabria(Cro) – Adriatic News – riportiamo una testimonianza della reporter Zrinka Kasapic,giornalista del quotidiano croato Dnevno che ha passato una giornata in mezzo ai ”profughi” siriani,ecco quello che ha da dirci:
Zrinka Kasapic – dnevno.hr – No,quelle persone non sono terroristi(anche se sicuramente tra loro ce ne sono),sono persone che sono logisticamente aiutate segretamente per distruggere il concetto di Europa nella sua cultura e nelle leggi come la conosciamo oggi.
Come tutti in questi giorni vengo prevalsa da emozioni diverse vedendo foto di donne,bambini e affogati che i media continuano a chiamare profughi,ma quello che vedo da quando è iniziata la crisi dei profughi è che qui non si tratta di profughi.
Sono andata all’Hotel Porin di Zagabria dove sono stati alloggiati un paio di centinaia di finti profughi,senza striscioni,senza fare propaganda,solo per rendermi conto di quello che stava succedendo e ho trovato solo un gran caos.
Appena arrivati abbamo sentito solo urla e grida,sui balconi e sulle finestre i siriani buttavano mobili,materassi e spazzatura al grido di ”Libertà”.Avevano tutti ottenuto cibo,vestiti e qualcuno cure mediche e quindi mi sono chiesta se non li stavano forse torturando all’interno dell’Hotel,in quel momento ho proprio pensato che fossero in senso retorico dei poveracci.
Più tardi parlando con un finto profugo abbiamo saputo che questo da parte loro è solo MANIPOLAZIONE! Gli viene insegnato come comportarsi per fare vedere ai media che sono dei poveracci che hanno bisogno di aiuto perchè loro sanno che i media sono sensibili ai bambini che piangono.
Adesso vi racconto che cosa ho visto di preciso:
Primo racconto:
Dopo aver visto la scena dei balconi dell’hotel ero molto arrabbiata con la polizia pensando che li stessero maltrattando,ma poco dopo ho visto che uscivano liberamente senza nessun impedimeto fuori dall’hotel.
Fermo un giovane migrante e gli chiedo come mai hanno fatto tutto quel caos e che pensavo che la polizia li stesse maltrattando,la risposta è stata disarmante.”La polizia non ci ha fatto niente,ci hanno dato da mangiare e da bere,abbiamo riposato,abbiamo fatto casino solo perchè non volevamo farci identificare e noi non ci vogliamo fare identificare”.
Secondo racconto:
I ”migranti” che uscivano dall’hotel,non tutti,alcuni si sono sistemati sotto un’albero di fronte,tra loro c’era solo una donna con dei bambini e una decina di uomini.Io e una collega ci siamo avvicinate e gli uomini vedendo due donne si sono avvicinati chiamando a se tutti i bambini.Quando gli abbiamo detto che siamo giornaliste uno di loro ha spinto un bambino verso di noi per fotografarlo,ma a quel punto per principio non l’abbiamo fatto.A quel punto abbiamo capito come dicevamo prima che i bambini vengono solo utilizzati per farePROPAGANDA e per fare intenerire quelli che guardano la tv,ma va bene,andiamo avanti.
Terzo racconto:
Tenendo conto delle emozioni,vedere donne e sopratutto bambini apparentemente bisognosi di aiuto abbiamo visto un nostro collega che si è avvicinato a una bambina donandogli 10€ al che un gruppo di uomini si è alzato dicendoci in inglese di non dargli soldi che loro i soldi li hanno e non hanno bisogno ne di acqua ne di cibo che viene comunque continuamente consegnato.Un’iracheno ha tirato fuori dal portafoglio 500€ per darci la prova che non sono poveri e che se ne fregano degli aiuti.Scioccate allora gli abbiamo chiesto di che cosa hanno allora veramente bisogno,all’unisono hanno gridato Slovenia!Gli abbiamo detto che non hanno documenti validi ne si vogliono far identificare e che non riusciranno a passare,hanno risposto che non importa e che entreranno in Slovenia lo stesso.
Quarto racconto:
Abbiamo chiesto ad un’altro clandestino dove andrà,ci ha risposto Finlandia.Gli abbiamo detto che non hanno i documenti in regola e che non potranno lasciare Zagabria,ci ha risposto che non gli e ne frega niente,che è pieno di soldi e che ci andrà.
Ho pensato in quel momento che anche a me piacerebbe andare in Finlandia e per un attimo ho avuto la tentazione di mischiarmi insieme a loro e andarmene.
Queste persone non hanno ne fame ne sete,viaggiano in gruppi di 10/12 persone con almeno 2 donne con bambini al seguito e ogni gruppo ha una guida col piano di viaggio.
Alla fine abbiamo capito che non sono profughi,scappassero da guerre restrebbero in Croazia o comunque in un altro stato dove la guerra non c’è,sanno benissimo che anche senza documenti arriveranno alla loro meta designata,sia essa la Germania,la Francia o i paesi scandinavi e accusano la Croazia di essere schiavizzati solo perchè li vogliono identificare.
Sono mandati in Europa solo per creare caos e destabilizzare la nostra cultura,l’economia e imporre l’anarchia assoluta.

Settembre e l'Autunno...



Benvenuti in Autunno, stamattina alle 08:21 siamo entrati nella nuova stagione. Sono triste perché amo il sole e l'Estate, ma raccolgo quanto di bello ci porta questa stagione: i colori del Carso, le giornate fresche, tante con un bel sole ma senza troppo calore, la città che si anima per la Barcolana, con il meraviglioso spettacolo delle vele sull'azzurro del mare e a Dio piacendo anche del cielo! 

Auguri a tutti! 

martedì 22 settembre 2015

Museo Morpurgo e Museo di Storia Patria

http://www.museomorpurgo.it/visita-il-museo/

Presentazione ufficiale del Comune di Trieste


Vi ho messo pure il link in testata in modo possiate ottenere ulteriori immagini.  Per chi lo volesse visitare realmente il Museo (impiegate un ora circa per tutte e due i musei) sappiate che si visita solo il Martedì dalle 09.00 alle 13.00 ed è gratuito. Chi non trova risposta a suonare il campanello del primo piano vada a suonare il campanello al secondo, perché le custodi sono solo due e seguono i turisti che vi accedono. 

Di origine Ebraica Askenazita la famiglia Morpurgo migrò da Ratisbona e Marburgo (odierna Maribor, Slovenia), verso l'Italia con insediamenti a Trieste e Gradisca che datano il 1509, dividendosi poi in vari rami e muovendosi verso Padova, Ancona, Salonicco, Livorno e Amsterdam. I componenti della famiglia Morpurgo furono imprenditori, ma anche artisti, accademici, fotografi, sportivi, letterati, editori, e via dicendo. Ma a Trieste fu nel ramo bancario ed assicurativo che i Morpurgo ebbero i nomi più prestigiosi. Edgardo che entrò a 17 anni nelle Assicurazioni Generali, ne fu componente di spicco per qualche decnnio. Giuseppe Morpurgo fu uno dei fondatori del Lloyd Adriatico e con il fratello Elio, nel direttivo con lui, furono insigniti del titolo di Barone per meriti.  

Nell'appartamento diventato Museo potrete vedere sale sfarzose e pesanti, che volevano impressionare gli ospiti, spesso partner commerciali di Carlo Morpurgo, che vi stabilì la sua dimora dopo aver fatto fortuna in Egitto. Ma le stanze riservate ai proprietari pur mantenendo dei mobili ricchi, erano austere e quasi spartane, piccole rispetto all'estensione dell'appartamento.  

Della casa è visitabile il  II piano abitazione di Carlo Morpurgo, ma una buona parte, non tutta (600 mq) che comprende la parte delle cucine. 

Dei quattro piani  oltre al II solo il I piano è stato adibito dal Comune in Museo di Storia Civica, restaurato grazie alla donazione della Prof.ssa Fulvia Costantinides e di suo figlio il dott. Giorgio Costantinides. Esponenti di spicco nella Comunità Greca, che hanno finanziato più di un restauro a monumenti e locali storici della città. (Lei è stata negli anni '70 la mia professoressa di geografia e mi raccomandò come impiegata ad un  suo amico, presso il quale ho lavorato per più di 35 anni.) 

Il I piano dedicata al Museo di Storia Patria raccoglie tutta la collezione Stavropulos, mecenate Triestino di origine Greca. Circa 150 opere sono esposte al pubblico e comprendono quadri, statue di marmo e di bronzo. Ha inoltre un angolo dedicato ai tessuti di ogni tipo e tessitura per l'arredamento oltre ad abiti d'epoca, assieme a stampe e quadri che illustrano le varie fogge e stili. Ci sono inoltre reperti storici con atti scritti, sigilli di Trieste ecc.

Un angolo è stato dedicato al Sindaco Giovanni Bartoli, in carica dal 1949 al 1957. In quel durissimo periodo per la città si batté con grande empatia per i propri concittadini e per questo venne sopranno-minato familiarmente dai Triestini "Giani Lagrima".

La Prof. Fulvia Costantinides aveva un hobby particolare. Collezionava "pitali", ne trovate le fotografie nel sito del museo, in quanto a ricompensa del restauro fatto le hanno dedicato una saletta dove pitali di ogni forma, antichi e del secolo scorso sono stati esposti.  

sabato 19 settembre 2015

11 settembre


Settembre per tutti rappresenta uno spartiacque. L’Estate sta finendo, tutti i progetti bloccati devono riprendere e riprendono tutte le attività commerciali, scolastiche, civili, teatrali, per una nuova stagione, preludio alle feste di Dicembre. Si aggiusta il tiro per portare i progetti alla conclusione in modo da poterne iniziare altri dopo Natale.
Il 30 agosto di 60 anni mia madre   incinta di nove mesi migrò sola a Trieste, in quanto la famiglia proseguì il viaggio nel Pordenonese, dove erano riusciti ad affittare un po’ di stanze ed una cantina, per evitare il campo profughi.
Aspettando il parto mia madre stava da una parente che viveva in casa della suocera con cui la nuora era in continuo attrito, ma non c’erano altri parenti che la volevano prima del parto…  Mamma mi confessò, quando ero ormai maggiorenne, che quei giorni furono tremendi per lei. Avevano abbandonato tutto, perso casa, perso il lavoro, perso la terra, abbandonato parenti, trasportando le poche cose che erano riusciti a portare in Italia su dei carri. Ma erano liberi, perché si erano liberati del terrore dei soldati di Tito, dalle loro irruzioni nel mulino e nel frantoio della nostra famiglia dove prendevano quel che potevano arraffare e rompevano ciò che non potevano portare via.  La gravidanza, gli ormoni, la fame aumentavano la depressione e solo la sua anima cattolica ed il pensiero di lasciare mio fratello di 3 anni ed il giovane marito la fermarono dal suicidio. Lei aveva 23 anni e papà 25.
Meno male venni al mondo prima. Alle prime ore dell’11 settembre, una domenica. Mio padre avvertito della mia nascita riuscì a raggiungerci solo il giorno dopo lunedì 12 settembre e solo in questo giorno lui mi faceva gli auguri. [Quando mia madre l’11 mi preparava la torta e faceva gli auguri, Papà la guardava e diceva sempre la stessa frase ... “ma non è nata il 12??” Perché per lui era il giorno in cui mi aveva vista per la prima volta.]
Quando   mia madre fu in grado di viaggiare raggiungemmo la famiglia nel Pordenonese e si stava in affitto in stanze. Gli uomini andavano a giornata a lavorare dove potevano, ma l'autunno e l'inverno non trovarono granché perché la zona è agricola e si sa d'inverno si fermano i lavori: dovettero centellinare i pochi soldi che avevano, per poter pagare l'affitto. Si mangiava in una cantina, dove le donne cucinavano ed il gas era razionato per cucinare solo il cibo, non per scaldare l’acqua e mia madre fu costretta a lavarmi con l’acqua di fonte che scendeva dai monti, gelida in uno degli inverni più gelidi del secolo scorso. Mi raccontava che bagnava le pezzuole nell’acqua ghiacciata e le scaldava appoggiandole sulla faccia prima di lavarmi nel cambio dei pannolini.

Quando vedo i profughi Siriani penso a questo! A quanto anche noi –sia pure in numero molto inferiore- siamo stati malvisti, osteggiati, rifiutati. Ma l’Istria è ben piccola rispetto alla Siria. Il loro è un dramma enorme. 

Tanti rimasero pochissimo tempo nel campo profughi, preferirono abbandonare Trieste dove il lavoro (per  il grande afflusso) stava scarseggiando ed andarono a cercar fortuna nelle Americhe ed in Australia. Anche noi dovevamo migrare. Ma i nonni ci convinsero a restare. Mamma era figlia unica e loro, dopo aver perso tutto casa e lavoro, sarebbero morti di crepacuore  a “perdere” anche la loro amata figlia, perché allora c’era solo il trasporto navi e non esisteva skype. Ma anche il fatto di andare allo sbaraglio oltre oceano con una bimba di pochi mesi fu un deterrente, dato che mia madre non voleva che papà ci precedesse da solo, perché erano già tante le vedove bianche a Trieste, con mariti migrati e doppia famiglia. 

Di quegli anni resta solo questa fotografia, che doveva corredare la domanda di espatrio verso il Canada. 



Ed è proprio in onore ai miei genitori ai loro e nostri tanti sacrifici che quest'anno ho festeggiato alla grande il mio 60° compleanno con amici e parenti! Un bel traguardo!